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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure per migliorare le condizioni di sicurezza nelle città italiane - n. 3-00866).
PRESIDENTE. L'onorevole D'Alia ha facoltà di illustrare l'interrogazione Volontè n. 3-00866 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7), di cui è cofirmatario.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, signor Ministro, con questa interrogazione il gruppo dell'UDC ha voluto chiedere al Governo, in particolare al Ministro Amato, quale sia la politica dell'esecutivo di centrosinistra su un tema molto delicato, sentito e complesso, quale quello della sicurezza nelle grandi aree urbane. Abbiamo cercato di ricostruire alcuni fatti che abbiamo citato nell'interrogazione, dalla vicenda del muro di Padova a quella di via Sarpi a Milano, a quella di piazza Verdi a Bologna, all'omicidio del tabaccaio di Torino, ai fatti di Napoli e, da ultimo, a ciò che la stampa di oggi riporta con riferimento alle baraccopoli. Queste ultime interessano 15 mila persone ai confini della città di Roma e nella stessa città, con scenari anche inquietanti, come gli interventi dei carabinieri, che hanno sequestrato droga in alcuni di tali campi.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIANPIERO D'ALIA. Abbiamo voluto illustrare questo scenario non per giocare sulle paure, ma per far comprendere che vi è un tema che allarma tutti, sul quale sussiste la necessità di capire cosa il Governo intenda fare.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'interno, Giuliano Amato, ha facoltà di rispondere.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Ringrazio l'onorevole D'Alia per l'interrogazione in esame, che tocca un tema che, fin dall'inizio del mio mandato, considero cruciale e, come lui, complesso, che dipende da tanti fattori, e far incastrare questi diversi fattori rispetto a ciascuna situazione diventa ciò che più conta da parte nostra.
La mia esperienza di questi mesi dimostra che, laddove le amministrazioni locali sono sensibili, quanto è giusto che si sia, al tema della sicurezza, garantiscono che i loro vigili stiano attenti al rispetto della legalità, dalle piccole alle grandi cose, in città, garantiscono un'illuminazione che non lascia alcuna zona d'ombra che possa facilitare il delitto nelle zone nelle quali la propensione al crimine è più elevata, il problema della sicurezza è già in parte risolto, o meglio affrontato.
Sul lato opposto, la sicurezza in molte delle nostre città è connessa alla capacità delle forze di polizia che dipendono dal Ministro dell'interno e da quelle che dipendono dai Governi di altri paesi nel fronteggiare l'enorme spostamento di droghe da est e da ovest verso i nostri territori. Siamo alle prese con la rotta che porta l'eroina dall'Afghanistan, siamo alle prese con le rotte che portano la cocaina Pag. 49dall'America latina in Europa, la rotta diretta atlantica e la rotta, ora indiretta, che passa dall'Africa. Se non mettiamo insieme con efficacia tutti questi fattori, non ci possiamo illudere, anche raddoppiando le pattuglie di polizia in ciascuna città, di riuscire effettivamente a sradicare o almeno a ridurre il fenomeno.
Per questo, da un lato, lavoriamo in collaborazione con le polizie di altri paesi, dall'altro abbiamo adottato la strategia dei patti per la sicurezza delle città che, nelle prossime settimane, dovrebbero coinvolgere tutte le città italiane cosiddette «metropolitane», al di là di quelle su cui già vi sono state anticipazioni. Le anticipazioni, onorevole D'Alia, non hanno sradicato la criminalità, non hanno posto fine ai delitti, non ci hanno dato l'assoluta tranquillità, ma ci hanno dato il senso che qualcosa può cambiare.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. È accaduto così a Napoli - dove le forze dell'ordine hanno violato la sovranità di fatto che la camorra aveva su blocchi cittadini e su interi quartieri, dove si sono moltiplicati gli arresti - e la situazione è migliorata anche a Bologna, dove in piazza Verdi vengono attivati controlli straordinari nelle ore serali e il tema della violenza sessuale è all'attenzione.
PRESIDENTE. Mi scusi, signor Ministro...
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Stiamo compiendo passi in avanti, con questa strategia e con risultati che ancora sono parziali.
PRESIDENTE. L'onorevole D'Alia, ha facoltà di replicare.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Ministro, pur apprezzando il garbo, la correttezza e la linearità del suo intervento e l'onestà con cui parla di risultati parziali, comprenderà che non possiamo ritenerci soddisfatti, perché le sue azioni, la sua politica e le sue opinioni si scontrano con un contesto parlamentare e politico della sua maggioranza che ha dato segnali, in questi mesi, in controtendenza. Ne cito alcuni a titolo esemplificativo, per ragioni di brevità.
Il primo è costituito dalla legge finanziaria per l'anno 2007, che ha ridotto e tagliato le risorse nel settore della sicurezza, bloccando il turn over e facendovi fare le nozze con i fichi secchi: pertanto, mi rendo conto della difficoltà che il Ministro dell'interno incontra nel riuscire a far quadrare la situazione. Anche i patti sulla sicurezza, senza risorse e senza uomini, cercano di razionalizzare, ma rischiano di non produrre i risultati sperati, come in parte si è verificato.
Un ulteriore esempio riguarda il tema dell'immigrazione: è evidente che, su tale tema, più si lancia un segnale di allentamento nel meccanismo sanzionatorio di prevenzione e di repressione dei fenomeni di immigrazione clandestina, più la percezione di insicurezza cresce nei cittadini, indipendentemente dai dati reali, e ciò in particolar modo nelle grandi aree urbane.
Dunque, non ci possiamo ritenere soddisfatti: apprezziamo i suoi sforzi personali, ma censuriamo una politica di questo Governo che certamente non va nella direzione sperata dai cittadini italiani [Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].