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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per contenere i costi connessi alle operazioni di intercettazione disposte dalle autorità giudiziarie - n. 3-00870)
PRESIDENTE. L'onorevole Barani ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00870 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11).
LUCIO BARANI. Signor Presidente, signor Ministro, ovviamente, da socialista riformista del Partito Socialista-Nuovo PSI, garantista per definizione, chiedo di conoscere i costi delle intercettazioni - vero cancro con metastasi della nostra società, della nostra magistratura -, che incidono in maniera particolarmente gravosa sul bilancio delle spese di giustizia, in primo luogo per i costi connessi alle operazioni di intercettazione, registrazione, noleggio di apparati, trascrizione ed eventuale traduzione. Lei deve sapere, infatti, signor Ministro, che la lingua italiana ha una certa musicalità: chi la trascrive e non la conosce, non ha cultura, non conosce la sintassi, non conosce la grammatica, non conosce i toni e i suoni, il più delle volte può commettere errori. In secondo luogo, i costi sono onerosi per il fatto che negli ultimi anni si registra una tendenza ad un progressivo incremento del numero delle intercettazioni, il cui costo è superiore a quello che lo Stato mette a disposizione per i disabili e pari ai ticket della sanità di tutte le regioni italiane. Cosa intende fare per questa deriva giustizialista dell'Italia che ha costi enormi pagati dagli italiani?
PRESIDENTE. Il Ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Signor Presidente, credo che siano noti all'onorevole Barani e a questa Camera, ma anche all'intero Parlamento, sia il mio impegno sia la costante attenzione in materia di intercettazioni, che si è anche concretizzata in un disegno di legge che è stato approvato recentemente quasi all'unanimità proprio da quest'Assemblea. L'obiettivo è quello di contemperare le esigenze investigative con il diritto alla riservatezza dei cittadini. Tra le varie libertà ho sempre detto che la dignità della persona umana andava salvaguardata e da ciò deriva il declinare di altre libertà, come quella dell'informazione, per la quale, pure, è evidentemente giusto garantire le esigenze che la concernono.
Debbo anche osservare, al tempo stesso, che la maggior parte delle intercettazioni è di natura ambientale, telefonica e viene disposta per competenza dalle direzioni distrettuali antimafia. L'indispensabilità dello strumento - va anche detto - si è evidenziata per gli accertamenti e assai spesso ha consentito, ad Pag. 55esempio, di portare avanti la lotta alla criminalità organizzata. Poi, ci sono altre intercettazioni che riguardano la cattura dei latitanti, ad esempio all'estero. Insomma, lo strumento investigativo, francamente, mi pare che conosca un coefficiente molto alto di complementarietà con questo tipo di indicazione che emerge.
Il Parlamento ha stabilito alcune condizioni di salvaguardia della dignità della persona e della misura investigativa, che assai spesso rimane come criterio fondativo per determinare la possibilità di cattura di latitanti o di coloro i quali hanno questioni con la giustizia e non sono in connessione con la legalità, e, al tempo stesso - l'ho detto - è garantita anche l'esigenza di natura informativa. Quanto ai costi, mi pare che proprio in questa sede - l'ho fatto io - si è dato respiro finanche all'ipotesi di non esprimere forme di interferenza rispetto alla magistratura, ma piuttosto di effettuare la contabilità attraverso la Corte dei conti, fino a quando eventualmente l'altro ramo del Parlamento non dovesse modificare la situazione. La ringrazio del contributo che ha dato insieme a tantissimi altri colleghi, quasi all'unanimità, e, come vede anche lei, ci si è mossi per determinare questa condizione.
Per quanto mi riguarda, posso tener conto di aspetti normativi, come quelli che sto attivando con il mio collega, il Ministro delle comunicazioni, per quanto concerne il ristoro dei costi sostenuti dai gestori telefonici per l'effettuazione delle prestazioni obbligatorie di cui all'articolo 96 del codice delle comunicazioni. Detto questo, però, né il Governo né altra autorità politica possono in alcun modo interferire e operare incursioni in maniera un po' «piratesca» all'interno dell'attività giudiziaria esercitata legittimamente, dettando disposizioni, per quanto mi riguarda, o criteri direttivi sull'uso di questo strumento che rimane vitale ai fini investigativi.
PRESIDENTE. L'onorevole Barani ha facoltà di replicare.
LUCIO BARANI. Signor presidente, ho ovviamente voluto provocare il signor Ministro, visto che ero tra i deputati che il 17 aprile 2007 ha votato a favore del disegno di legge.
L'ho voluta provocare perché vorrei vedere un ministro - e so che lei ha grandi capacità - che magari si interessi di meno dei Dico, della politica estera, di altre questioni, e che essendo Ministro della giustizia si concentri un po' sulla mala giustizia che esiste in Italia. Se lei facesse un sondaggio tra gli italiani, sia sulla giustizia penale sia civile sia amministrativa, il consenso tenderebbe a zero.
I problemi continuano a sussistere. Lei sa perfettamente che gli italiani hanno votato un referendum sulla responsabilità civile dei giudici, che non viene mai rimarcata. Si tratta dell'unico potere che non paga: se sbagliano i medici pagano e altrettanto avviene per gli ingegneri, i commercialisti e qualsiasi singolo cittadino; i giudici invece quando sbagliano non pagano mai. Tale intoccabilità li porta a una deviazione giustizialista, ad interessarsi di fatti non rilevanti, causando danno all'Italia e agli italiani anche dal punto di vista economico, sottraendo risorse.
È possibile che abbiamo intercettazioni dieci volte superiori alla media dei paesi europei? Non è tollerabile! È un cancro, è un tumore e lei, in qualità di Ministro, lo deve asportare! La Corte di giustizia europea, relativamente ai principi contemplati dalla Convenzione del Consiglio d'Europa per la salvaguardia dei diritti dell'uomo firmata a Roma il 4 novembre del 1950, ci ha più volte richiamato a proposito dei diritti dell'uomo calpestati dalla nostra magistratura. La invito a interessarsi più di giustizia e a far sì che i giudici che sbagliano, che sono la stragrande maggioranza, paghino i loro errori.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
LUCIO BARANI. Non dovrebbero incidere sul prodotto interno lordo mentre intervengono su oltre il 30 per cento del PIL! Termino chiedendo che lei sfati il dicunt generalizzato secondo cui non ci Pag. 56sono più italiani liberi, ma italiani in attesa di giudizio. Lei deve dimostrare la capacità di essere un Ministro della giustizia...
PRESIDENTE. Grazie.
LUCIO BARANI. ... e, se riuscirà a fare ciò, deve avere il nostro plauso.