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Si riprende la discussione del disegno di legge A.C. 2272-bis-A.
(Esame dell'articolo 13 - A.C. 2272-bis-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2272-bis sezione 10).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli identici emendamenti Borghesi 13.200 e Valducci 13.203, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Marino 13.205.
La Commissione invita il presentatore al ritiro dell'emendamento Mantini 13.206 (Nuova formulazione), mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Squeglia 13.204 e parere contrario sull'emendamento Lazzari 13.202.
Il parere della Commissione è contrario sull'articolo aggiuntivo La Loggia 13.01, anche perché affronta un tema che abbiamo «spostato» nel cosiddetto progetto di legge Capezzone, che attualmente è all'esame del Senato.
PRESIDENTE. C'è anche l'emendamento 13.300 della Commissione.
ANDREA LULLI, Relatore. Ovviamente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 13.300.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il Governo accetta l'emendamento 13.300 della Commissione ed esprime, quanto al resto parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Borghesi 13.200 e Valducci 13.203.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Borghesi.
ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, colleghi, vorrei invitarvi a riflettere sul contenuto di questo articolo e delle modifiche che sono state introdotte. Infatti, il principio che stava e che sta alla base dell'indennizzo diretto, in campo assicurativo, intende agire per abbassare i costi dei risarcimenti, quindi le liquidazioni dei sinistri; il che obbligherebbe, per effetto di una legge di mercato, le compagnie assicuratrici ad abbassare le tariffe e i premi delle assicurazioni. Tale è appunto l'effetto che si vorrebbe ottenere attraverso la normativa dell'indennizzo diretto.
Va osservato che in questi anni abbiamo assistito generalmente a una riduzione della sinistralità, cioè del numero degli incidenti, ma ad un incremento del risarcimento medio del sinistro, e questa è la motivazione che le compagnie bene o male adducono per negare l'effetto di riduzione sulle tariffe.
Cos'è che va tagliato? Nel nostro Paese, come in tutti i Paesi industrializzati o comunque evoluti, il problema non è tanto l'entità del danno emergente in sé, quanto il fatto che la lunghezza della procedura di liquidazione e le spese che si sommano all'entità del danno emergente per effetto della procedura di liquidazione sono di un'entità tale che spesso risulta veramente molto alta rispetto al danno in sé. Si tratta principalmente di spese di natura legale, che spesso comportano anche l'allungamento dei tempi necessari per ottenere la liquidazione, con un effetto estremamente negativo per l'assicurato, che non trova ristoro per il suo danno, e con un effetto moltiplicatore sia in termini di spese sia in termini, quando il procedimento giunge alla fine, di interessi, rivalutazioni, e quant'altro.
Vorrei, inoltre, precisare che l'indennizzo diretto si applica a casi limitati, che sono però numericamente la parte prevalente dei sinistri: ai soli casi, cioè, in cui siano coinvolti due autoveicoli e in cui vi sia un danno fisico molto limitato, che dia luogo ad una invalidità non superiore al 9 per cento. Nel caso di lesioni personali, posso anche accettare l'idea che si ammettaPag. 72una procedura simile alla procedura precedente, che scatta anche in casi diversi da quello che ho citato, con un aumento quindi delle spese legali e il riconoscimento delle stesse; però, inviterei il relatore a valutare se non sia possibile una riformulazione del mio emendamento, nel senso di ammettere tale ristoro, tale rimborso, tale estensione della copertura alle spese legali e alle spese accessorie a quelle legali al solo caso delle lesioni personali, mentre invece si mantenga ferma l'idea che il risarcimento...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ANTONIO BORGHESI. Quanto tempo ho, Signor Presidente? Proporrei che si lascino invariate le norme sull'indennizzo diretto in base alla legge precedente... Non credo di aver finito il tempo, Signor Presidente.
PRESIDENTE. Sì, aveva a disposizione cinque minuti.
ANTONIO BORGHESI. Mi permetta solo di concludere. La questione riguarda poi le autofficine, perché nel momento in cui una compagnia stipula delle convenzioni con le autofficine, che non danno luogo ad alcun aggravio per il danneggiato, ammettere che si possa andare da un'altra parte, dovendo pagare tariffe superiori a quelle convenzionate dalla compagnia mi sembra che alla fine si riveli un danno per essa che non abbasserà mai le tariffe e quindi i premi, come si voleva ottenere.
ANDREA LULLI, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA LULLI, Relatore. Signor Presidente, vorrei dire all'onorevole Borghesi che con gli emendamenti sui quali ho espresso parere favorevole si risolvono quasi tutti, se non tutti, i problemi che ha sollevato nel suo intervento. Lo inviterei, allora, a ritirare la sua proposta emendativa e a votare quelle successive su cui ho espresso parere favorevole.
PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole Borghesi se acceda all'invito al ritiro del suo emendamento 13.200 testé formulato dal relatore.
ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, premesso che evidentemente non mi ero reso conto, ma che mi fido assolutamente di quel che dice il relatore, ritiro il mio emendamento.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Valducci 13.203.
Prendo atto che il presentatore non accede all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Valducci 13.203, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 418
Votanti 393
Astenuti 25
Maggioranza 197
Hanno votato sì 152
Hanno votato no 241).
Passiamo all'emendamento Marino 13.205 interamente sostitutivo dell'articolo.
Avverto che dall'eventuale approvazione dell'emendamento discenderebbe la preclusione dei successivi emendamenti Mantini 13.206 (Nuova formulazione), Squeglia 13.204 e Lazzari 13.202.
Passiamo ai voti.Pag. 73
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marino 13.205, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 423
Votanti 333
Astenuti 90
Maggioranza 167
Hanno votato sì 329
Hanno votato no 4).
Avverto che non procederemo alla votazione dell'articolo 13, in quanto l'emendamento testé approvato ne era interamente sostitutivo.
Passiamo, quindi, alla votazione dell'articolo aggiuntivo La Loggia 13.01...
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, mi perdoni: prima che si procedesse con la votazione dell'emendamento Marino 13.205, lei ha avvertito che l'eventuale approvazione di tale emendamento avrebbe assorbito o reso incompatibile...
PRESIDENTE. Precluso.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. ... l'emendamento Mantini 13.206. Può precisare in che senso? Mi pare, infatti, che l'oggetto dell'emendamento Mantini sia altro rispetto a quello dell'articolo 13 come modificato dall'emendamento Marino 13.205. La materia è altra.
PRESIDENTE. Onorevole Benedetti Valentini, certamente è come lei dice: vi è, però, un problema che è solo di natura formale. Essendo l'emendamento Marino 13.205 interamente sostitutivo dell'articolo, esso preclude un emendamento, quale quello presentato dall'onorevole Mantini, che mirava a sopprimere la lettera a) del comma 1 di tale articolo, comportando una conseguenza che viene meno poiché l'articolo è già stato in precedenza interamente sostituito dall'emendamento Marino 13.205.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Mi perdoni, Presidente, non vorrei sostituirmi e fare l'avvocato dell'avvocato Mantini, ma chiederei che sia egli stesso a darmi una mano. Mi pare che questo sia un formalismo che svuota però il contenuto. Le forme sono strumenti per perseguire un risultato ed una volontà legislativa! L'emendamento Mantini 13.206 si concentra essenzialmente sugli oneri accessori di assistenza e consulenza legale.
L'emendamento Marino 13.205 attiene, invece, alla questione delle imprese di autoriparazione abilitate. Il fatto di anteporre temporalmente la votazione dell'emendamento Marino 13.205, sottraendo così la materia sulla quale interviene l'emendamento Mantini 13.206, significa privare l'onorevole Mantini e, soprattutto, ciascuno di noi e l'intera Assemblea, di esprimersi su altra materia.
Mi permetto, quindi, di chiedere in qualche modo alla Presidenza di voler rivalutare questo aspetto e consentire all'Assemblea di pronunciarsi sull'emendamento Mantini 13.206 concernente materia affatto diversa.
Se mi consente un approfondimento di procedura ma anche di sostanza, a mio avviso l'emendamento Mantini 13.206 può essere messo in votazione e non può essere precluso dalla precedente votazione, poiché esso riveste un'importanza sostanziale e non irrilevante. Pertanto, insisto o, perlomeno, chiedo che si accantoni la decisione in vista di un ulteriore approfondimento.
PRESIDENTE. La Presidenza naturalmente non valuta la sostanza di un emendamento, ma la invito di nuovo a seguire il ragionamento della Presidenza: l'emendamentoPag. 74Marino 13.205 sostituisce interamente l'articolo 13; l'emendamento Mantini 13.206 sopprime una lettera di quell'articolo e quindi, una volta soppresso l'intero articolo, la lettera a) non esiste più. Pertanto, non può sopravvivere il «conseguentemente» che ha senso soltanto legato alla soppressione della lettera a) (Commenti del deputato Benedetti Valentini). Onorevole Benedetti Valentini, le ho spiegato le ragioni della determinazione della Presidenza, ma non possiamo continuare a discutere su questo punto, in merito al quale la Presidenza ha preso una decisione di cui le ho appena spiegato le ragioni.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo La Loggia 13.01.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Mi permetto di prendere nuovamente la parola, sfruttando l'argomento dell'articolo aggiuntivo La Loggia 13.01, che ovviamente interessa un raggio molto più ampio di materie, per dire che nel caso appena trattato non vi era il gusto puntiglioso di una schermaglia con l'onorevole Presidenza.
La verità è che io, come deputato e membro dell'Assemblea, sono stato posto nella coazione di votare o non votare una parte di un emendamento perché mi si è chiesto di votare o meno la soppressione a certe condizioni. Può darsi, cioè, che se fossero stati votati prima, ad esempio, l'emendamento Mantini 13.206, l'emendamento Squeglia 13.204 o l'emendamento Lazzari 13.202, io avrei poi votato diversamente la soppressione dell'intero articolo 13, mentre non l'avrei votata alla condizione che fosse stata modificata quella parte. Mi permetto rispettosamente di dire, quindi, che l'intera decisione dell'Assemblea relativa all'articolo 13, che si prolunga fino alla trattazione dell'articolo aggiuntivo La Loggia 13.01, è stata sensibilmente viziata da una decisione che auspicherei fosse in qualche momento e sede rivista.
PRESIDENTE. La Presidenza prende naturalmente atto delle valutazioni dell'onorevole Benedetti Valentini in merito al punto sul quale, tuttavia, la Presidenza ha già spiegato la logica della sua determinazione.
A proposito dell'ordine con il quale vengono posti in votazione gli emendamenti, l'articolo 87, comma 3, del Regolamento dispone che, qualora siano stati presentati più emendamenti ad uno stesso testo, essi sono posti ai voti cominciando da quelli che più si allontanano dal testo originario. Quindi, un emendamento interamente soppressivo viene posto ai voti prima degli emendamenti parzialmente soppressivi. È chiaro, quindi, che eravamo tenuti a votare prima l'emendamento Marino 13.205 e poi l'emendamento Mantini 13.206.
Passiamo ai voti.
Ricordo che la I Commissione ha espresso un parere contrario limitatamente al comma 5, dalla parola «attenendosi» fino alla fine del comma.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo La Loggia 13.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 436
Votanti 395
Astenuti 41
Maggioranza 198
Hanno votato sì 146
Hanno votato no 249).
Prendo atto che il deputato Buontempo non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 13.0300 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 430
Votanti 362
Astenuti 68
Maggioranza 182
Hanno votato sì 356
Hanno votato no 6).
Prendo atto che il deputato Farinone non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.
Sospendo la seduta per dieci minuti, che riprenderà con l'informativa urgente del Governo.
La seduta, sospesa alle 20, è ripresa alle 20,10.