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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Iniziative per consentire ai neolaureati in medicina e chirurgia iscritti al tirocinio di partecipare al prossimo concorso per l'accesso alle scuole di specializzazione - n. 2-00552)
PRESIDENTE. La deputata Meloni ha facoltà di illustrare l'interpellanza La Russa n. 2-00552 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 10), di cui è cofirmataria.
GIORGIA MELONI. Signor Presidente, l'interpellanza in esame riguarda la questione dei medici specializzandi e chiunque fosse al corrente di quanto sta accadendo a tali neolaureati avrebbe qualche difficoltà a non condividere ciò che viene affermato nell'interpellanza stessa.
L'interpellanza fa riferimento al concorso per l'accesso alle scuole di specializzazione dell'area medica per l'anno accademico 2006-2007 ed il problema affrontato nell'interpellanza riguarda, quest'anno, circa 1.800 neolaureati in medicina. Per un'incongruenza di date, i laureati tra ottobre 2006 ed aprile 2007 che avrebbero potuto sostenere l'esame di abilitazione a luglio 2007, dovranno attendere fino al 2008. Mi spiego: per un laureato in medicina che intenda accedere alla scuola di specializzazione medica è considerato requisito fondamentale l'aver superato l'esame di abilitazione.
Per una incongruenza di date della circolare ministeriale del MIUR, del Ministro Mussi, sostanzialmente l'esame di abilitazione viene previsto quest'anno circa 15 giorni dopo l'esame di ingresso alle scuole di specializzazione.
Provo a spiegarmi meglio. Il decreto ministeriale del 27 aprile 2007 prevede, in conformità al decreto ministeriale n. 172 del 6 marzo 2006, come requisito indispensabile per l'iscrizione al concorso il possesso del diploma di abilitazione all'esercizio della professione medica. Tuttavia, lo scorso anno, e similarmente per gli anni precedenti, il decreto prevedeva all'articolo 6 una deroga che permetteva di concorrere con riserva di abilitarsi entro la prima sessione utile.
Per una serie di lungaggini di carattere burocratico, che dipendono dal Ministero dell'università e della ricerca, la calendarizzazione di questi esami è nel corso degli anni slittata sempre di più. Secondo il decreto ministeriale n. 172 del 6 marzo 2006, il MIUR avrebbe l'obbligo di emanare ogni anno il calendario delle prove entro il 31 luglio dell'anno di pertinenza. In difformità a ciò, ogni anno il calendario slitta di qualche mese: nel 2001, infatti, i concorsi erano fissati per il mese di ottobre, mentre negli anni successivi questi tempi si sono allungati, arrivando fino a giugno nel 2006 ed a luglio nel 2007.
Oggi accade che, di fatto, per una incongruenza di carattere burocratico, a questi neolaureati venga sostanzialmente impedito di accedere alla prova di accesso per la scuola di specializzazione medica che si terrà a luglio di quest'anno, perché l'esame necessario per accedere alla scuola è stato fissato due settimane successive alle prove di concorso alla specializzazione.
Tale problema, dicevo, si è accavallato nel corso degli anni, tanto che nei precedenti anni accademici il Ministro Moratti, comprendendo che si trattava di una carenza della politica e che una carenza della politica non si può far pagare a degli studenti, aveva previsto una deroga, una disposizione transitoria per la quale si permetteva di concorrere comunque alla prova per l'accesso alla specializzazione con riserva di abilitarsi entro la prima sessione utile. Si permetteva comunque agli studenti di sostenere l'esame di ingresso alle scuole di specializzazione, partendo dal presupposto che, se dopo due settimane avessero superato l'esame di abilitazione, avrebbero avuto accesso alle scuole di specializzazione, in caso contrario, no.
Questa soluzione era stata prevista perché gli studenti non possono pagare i problemi burocratici dei Governi e dei ministeri. Ciò vuol dire che stiamo facendo perdere a circa 1800 ragazzi un anno di vita, in un percorso formativo, come quello della professione medica, che dura una media di dieci, undici anni, comprendendoPag. 68anni del corso di laurea ed anni di specializzazione. Poiché siamo stati lenti nell'emanare i nostri decreti e le nostre lungaggini si sono moltiplicate nel corso degli anni, adesso gli studenti devono cortesemente aspettare circa un anno, se non un anno e mezzo per poter accedere alla scuola di specializzazione.
Tale situazione mi sembra sinceramente abbastanza incredibile. Rispetto alle mille sollecitazioni giunte al Ministero dell'università e della ricerca, compresa quella del presidente dell'ordine dei medici di Ferrara, Bruno Di Lascio, il quale faceva giustamente notare in una lettera aperta al Ministro Mussi che sarebbe necessario correggere questa svista che fa perdere un anno ai neolaureati, mi sembra sinceramente incredibile che non vi sia stata finora una risposta adeguata da parte del Ministero, nonché una risposta al coordinamento nazionale dei medici abilitandi che sta sensibilizzando a 360 gradi, su tutto il territorio nazionale, la politica e gli ordini competenti per chiedere di intervenire.
Mi pare sinceramente incredibile che, di fronte a tale questione, non sia stato adottato il provvedimento più semplice: anche quest'anno, fino a quando non siamo in grado di mettere a norma le date di questi esami, si dovrebbe prevedere una deroga, consentendo agli studenti di accedere all'esame di specializzazione, anche se l'esame di abilitazione fosse successivo di una settimana o due settimane, riservandolo al superamento dell'esame di abilitazione.
Mi sembra la cosa più semplice del mondo! Voglio sperare che non siano interessi di carattere «diverso» a muovere questa indisponibilità da parte del Ministero dell'università e della ricerca! Voglio sperare che si tratti solamente di una forma di superficialità, perché sono portata a pensare che, laddove vi fosse unicamente un problema di superficialità, vi sarebbe anche la disponibilità a risolverlo! Mi aspetto, sotto questo punto di vista, una risposta positiva da parte del Governo, anche se il Ministro Mussi non è presente in aula - me ne dispiace - per rispondere all'interpellanza: approfitteremo della disponibilità - nota! - del sottosegretario D'Andrea.
Speriamo, quindi, che il Governo si sia reso conto che, di fronte ad una lungaggine burocratica di tale tipo, non possiamo consentire che siano migliaia di studenti a pagare! Altrimenti, non saremo credibili quando continueremo a parlare di precarietà nel mondo del lavoro o di una generazione di «mammoni» che non vuole assumersi le proprie responsabilità!
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Giampaolo Vittorio D'Andrea, ha facoltà di rispondere.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, l'interpellanza urgente, testé illustrata dalla deputata Meloni, fa riferimento al disagio di tutti i medici che si sono laureati nei mesi scorsi, cioè nelle sessioni più recenti dall'anno accademico 2005-2006, che non possono partecipare al concorso di ammissione alla scuola di specializzazione relativo all'anno accademico 2006-2007, non essendo ancora in possesso dell'abilitazione professionale che conseguiranno dopo lo svolgimento del concorso stesso, in quanto l'esame di abilitazione si svolge in data successiva alla data di scadenza per la domanda di ammissione alla scuola.
A tale riguardo, il Ministero dell'università e della ricerca fa presente che non è possibile armonizzare le sessioni di laurea, che normalmente sono tre in ogni anno accademico, con le sessioni degli esami di Stato, che si svolgono due volte l'anno, e con il concorso di ammissione alle scuole di specializzazione, che viene bandito per ciascun anno accademico.
Con il decreto ministeriale n. 172 del 2006 sono stati disciplinati i requisiti di ammissione dei medici alle scuole di specializzazione, prevedendo quale requisito indispensabile da possedere al momento di presentazione della domanda, oltre al diploma di laurea, anche l'abilitazione professionale,Pag. 69in conformità, peraltro, con quanto previsto dalla normativa generale sui concorsi pubblici.
È da sottolineare che l'abilitazione professionale è un requisito indispensabile poiché lo specializzando, ai sensi dell'articolo 38, comma 3, del decreto legislativo n. 368 del 1999, partecipa con la guida di un tutore alla totalità delle attività mediche dell'unità operativa a cui è assegnato, assume gradualmente compiti assistenziali ed esegue interventi in autonomia, pur vincolata dalle direttive ricevute dal tutore. Tale requisito deve essere posseduto, quindi, al momento di presentazione della domanda, così come si verifica per tutti i pubblici concorsi.
La modifica del previgente regolamento di ammissione dei medici alle scuole di specializzazione si è resa necessaria negli ultimi anni, dopo l'entrata in vigore del decreto ministeriale n. 445 del 2001 che, a sua volta, ha modificato le modalità di svolgimento degli esami di Stato per l'esercizio della professione medica, introducendo la frequenza obbligatoria di un tirocinio di tre mesi prima della prova scritta e rendendo così incompatibili i termini temporali previsti in precedenza.
A causa di queste nuove procedure, le università hanno dovuto iniziare i corsi e le attività formative per gli specializzandi con crescente ritardo rispetto all'anno accademico per il quale il concorso era stato bandito; ciò è stato ulteriormente aggravato dal fatto che negli anni accademici 2003-2004, 2004-2005 e 2005-2006 fu concessa una deroga alla previsione di legge, consentendo di conseguire l'abilitazione anche nella prima sessione utile successiva al concorso di ammissione.
Si fa presente, peraltro, che l'entrata in vigore del contratto di formazione specialistica, resa finalmente possibile con un ritardo di ben otto anni rispetto alla legge, mediante i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, recentemente emanati, sembra non consentire più deroghe, in quanto il medico specializzando, sin dalla data di firma del contratto, deve svolgere attività assistenziali che non possono essere svolte dal medico non abilitato in conformità a disposizioni dell'Unione europea.
A causa di questi crescenti ritardi, il concorso di ammissione alle scuole di specializzazione medica per l'anno accademico 2006-2007, per il quale è stato recentemente emanato il bando, si svolgerà praticamente al termine dell'anno accademico di riferimento, se non addirittura dopo la sua conclusione.
Infatti, l'anno accademico 2006-2007 è formalmente iniziato il 1o novembre 2006 o ancor prima, secondo quanto previsto dai singoli statuti degli atenei, mentre il concorso di ammissione deve ancora svolgersi.
Il risultato, considerato inaccettabile anche dal Ministero dell'università e della ricerca, anche se ormai abitudinario, è che gli specializzandi perdono un intero anno di formazione e tutto il loro percorso formativo viene stravolto.
Partendo da questa consapevolezza, vorrei rassicurare l'onorevole Meloni in quanto il Governo sta seguendo con molta attenzione la questione e ritiene necessario approfondire le ragioni esposte dagli abilitanti del prossimo luglio al fine di stabilire se sia possibile farli partecipare ai prossimi esami di accesso alle scuole.
È un percorso normativamente molto stretto, tuttavia il Ministero dell'università e della ricerca non è ostile all'approfondimento che viene richiesto. Può, invece, sicuramente impegnarsi su un'altra prospettiva, cioè sull'intenzione del ripristino al più presto della normalità dei tempi di svolgimento dei concorsi di ammissione alle scuole di specializzazione mediche, con l'obiettivo di tenerli all'inizio dell'anno accademico di riferimento, cioè a novembre o dicembre di ciascun anno.
C'è l'impegno preciso, nei confronti dei laureati in medicina, di offrire loro la possibilità di partecipare agli esami di ammissione alle scuole di specializzazione già nel corso del corrente anno 2007 per l'anno accademico 2007-2008. Così, dopo anni di continuo slittamento dei tempi in avanti, si potrebbe sperare di riuscire a ritornare alla cadenza normale, favorendoPag. 70l'obiettivo che gli studenti più meritevoli ed assidui che si laureano in medicina in corso possano immediatamente continuare i loro studi universitari con il periodo di specializzazione.
Proprio oggi la Conferenza Stato-regioni ha iniziato il procedimento per pervenire al calcolo del fabbisogno per l'anno accademico 2007-2008, in tempo utile per consentire l'anticipo dei prossimi esami di ammissione al dicembre 2007. Il Ministro Mussi ne ha informato le delegazioni dei laureati abilitanti che hanno chiesto di incontrarlo, riscontrando il loro interesse.
PRESIDENTE. La deputata Meloni ha facoltà di replicare.
GIORGIA MELONI. Signor Presidente, la ringrazio per la disponibilità che ha dimostrato nel consentirmi di illustrare questa interpellanza urgente. Purtroppo, non posso dichiararmi soddisfatta, se non altro perché il Governo non ha dato una risposta. Registro con piacere che, come detto dal sottosegretario D'Andrea, il Governo segue con molta attenzione la questione e che farà i dovuti approfondimenti.
Tuttavia, devo far notare al Governo che, purtroppo, non c'è più tempo per i dovuti approfondimenti, perché una parte di questi neolaureati dovrà consegnare la domanda, o non potrà più farlo, il 4 giugno, ossia lunedì prossimo.
È incredibile - quando mi si dice che il Governo segue con molta attenzione la questione - leggere sul portale dei medici specializzandi che fin dai primi incontri dello scorso luglio 2006, quando si erano appena insediati i sottosegretari per l'università e per la ricerca e per la salute, Modica e Zucchelli, FederSpecializzandi aveva chiesto un intervento immediato per evitare i ritardi accumulatisi negli anni e trovare una data prestabilita per i concorsi di ammissione, congruente con i percorsi formativi dei laureati in medicina, come avviene in ogni altro Paese europeo.
Pertanto, il Governo è a conoscenza della vicenda da lungo tempo ed è stato sensibilizzato sulla necessità di non far pagare ad alcuni di questi ragazzi le problematiche che derivano dalle lungaggini burocratiche; eppure, non ha fatto nulla, perché ci viene a dire oggi, a tre giorni dalla scadenza per la presentazione delle domande, che verrà fatto un approfondimento.
Qualche giorno fa, una delegazione di neolaureati, manifestando sotto palazzo Montecitorio, è, per così dire, inciampata nell'incontro con il Ministro Mussi che, ignaro, si trovava a passare da lì e, pertanto, ha avuto la possibilità di un confronto, seppure fugace, con il Ministro, il quale ha detto di essere particolarmente sensibile alla vicenda.
Qualche giorno fa il Governo ha detto che affronterà e approfondirà la tematica. Ma il Governo ne era già stato messo al corrente, perché il problema esiste da qualche anno e perché qualcuno, in particolare la FederSpecializzandi, aveva già informato i sottosegretari competenti.
Quindi, devo ritenere che semplicemente non vi sia la volontà di risolvere il problema e non posso credere che si addiverrà ad una soluzione positiva anche quando si afferma che il Governo segue con molta attenzione la questione o che non è refrattario ad approfondirlo. Voglio sperare che non lo sia: stiamo parlando del Governo italiano e di qualche migliaia di italiani, per cui immagino che il Governo non debba mai essere ostile.
Il punto è se la politica voglia porsi il problema per affrontarlo e risolverlo oppure se voglia far scontare a 1.800 ragazzi una questione che è politica, burocratica e che si è aggravata negli anni. Si tratta di una questione che si può risolvere: basta semplicemente prevedere, come già era stato fatto, una deroga al fine di consentire agli studenti di iscriversi comunque alle prove di specializzazione, prima dell'esame di abilitazione: mi sembra la soluzione più semplice del mondo, ma temo che non la si voglia attuare.
Mi auguro che il Governo cambi idea da qui a poco; mi auguro davvero che si vogliano difendere non già interessi che facciamo finta di non capire, ma che si vogliano difendere interessi e diritti di tanti ragazzi che si prendono delle responsabilità,Pag. 71che fanno un percorso lungo di formazione, di dieci o undici anni, con serietà e che non possono pagare a causa nostra.
Mi auguro che si voglia dare un segnale a questa generazione, perché continuiamo a lamentarcene, a dire che i giovani oggi non vogliono prendersi le loro responsabilità, che non vogliono studiare e che non hanno contezza della necessità di dare un aiuto alla società. Il fatto, però, è che continuiamo a non privilegiare il merito e a far pagare a chi non c'entra niente i problemi della politica.
Spero che, entro lunedì, il Ministro Mussi voglia smentirmi ma, purtroppo, sono abbastanza pessimista, perché se avesse voluto, lo avrebbe fatto un anno fa.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.