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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Condizione giuridica ed economica dei giudici di pace - n. 3-00914)
PRESIDENTE. Il deputato Palomba ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00914 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).
FEDERICO PALOMBA. Signor Ministro, sintetizzo la mia dettagliata interrogazione: i giudici di pace hanno rappresentato una preziosa risorsa per l'amministrazione giudiziaria, in quanto non soltanto hanno deflazionato considerevolmente il carico dei tribunali, evadendo in media quasi un milione e mezzo di procedimenti all'anno, con gravami al di sotto del 10 per cento, ma hanno anche non di rado elaborato importanti principi di diritto, sovente a tutela dei consumatori e degli utenti.
A distanza di più di dieci anni dall'istituzione del giudice di pace, si pone l'esigenza di un nuovo statuto ordinamentale, che ne valorizzi la professionalità, ne enfatizzi l'efficacia e l'efficienza, ne tuteli l'indipendenza, ne stabilizzi le funzioni.
Le chiedo come e in quali tempi intenda definire la materia. In questo quadro generale in particolare le chiedo in primo luogo se un turn over nelle sedi possa disperdere la professionalità e risolversi in un aggravio di lavoro; in secondo luogo se non occorra ripensare il sistema retributivo, in modo che il compenso a cottimo, peraltro superato nelle moderne concezioni giuslavoristiche, non determini anche gravi differenze di corrispettivo tra i diversi uffici e tra i diversi magistrati onorari.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
FEDERICO PALOMBA. Le chiedo in terzo luogo se non sia necessario e possibile prevedere, anche per i giudici di pace, un trattamento previdenziale, che è già previsto per le categorie di lavoratori autonomi e che quindi non trasformerebbe la natura del loro rapporto con lo Stato.
PRESIDENTE. Il Ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Signor Presidente, l'onorevole interrogante ha ricordato il contributo assicurato dagli uffici del giudice di pace nel quadro della risposta complessivamente fornita alla domanda di giustizia civile e penale che proviene dai cittadini. Al tempo stesso, peraltro, ha correttamente evidenziato la situazione di progressiva sofferenza, che sta caratterizzando anche questa parte della giurisdizione.
La sopravvenienza di procedimenti, che pure è in fase di riduzione nel settore civile, è comunque maggiore della definizione annualmente assicurata e ciò ha come conseguenza che sia nel settore civile sia in quello penale si è in presenza di un allungamento dei tempi di definizione dei processi. Ricordava questa mattina il Governatore della Banca d'Italia che il nostro Paese è carente dal punto di vista della lunghezza dei tempi dei processi, anche se va ricordato che il Governo ha adottato una disciplina con riferimento proprio al settore civile. Come ha ricordato l'interrogante, questa situazione deve essere inPag. 11buona parte ricondotta alla carenza di organico, che allo stato è quasi del 25 per cento, misura certo insufficiente per assicurare una tempestiva definizione della parte del contenzioso che attualmente non trova esaurimento. Proprio in vista della copertura completa degli organici dei giudici di pace, abbiamo prodotto un progetto di legge di iniziativa governativa per l'accelerazione del processo civile che si inquadra appunto nel complesso dei provvedimenti, già presentati o in corso di presentazione, finalizzati - come dianzi ha ricordato anche l'onorevole Balducci - all'efficienza complessiva della giustizia.
Il tempo trascorso dall'attuazione della riforma che ha introdotto la figura del giudice di pace impone ormai di eseguire un serio bilancio dell'attività che hanno svolto, per operare anche i necessari correttivi volti a valorizzare l'efficienza e l'efficacia dell'azione di questo tipico giudice e al tempo stesso per accentuare la professionalità del magistrato onorario. È un magistrato al quale il legislatore ha conferito un delicato munus publicum che, però, non è caratterizzato da un regime di esclusività che impedisca lo svolgimento di altre importanti attività professionali: un giudice onorario con l'onorario, ma non solo con l'onorario. Per perseguire tale obiettivo, occorrerebbe muoversi su due direttrici: da un lato, bisognerebbe modificare lo status dei giudici di pace, ciò cui è rivolto il provvedimento del Governo che spero venga approvato del Parlamento; dall'altro, si dovrebbe accentuare la professionalità mediante un sistema di aggiornamento professionale permanente unito ad una rigorosa valutazione periodica dell'attività, valutazione a fronte della quale sia possibile l'eliminazione dei limiti alla rinnovabilità dell'incarico. Inoltre, è necessario rivedere la dimensione del giudice di pace al fine di consentire l'utilizzazione delle risorse in un contesto, che coniughi meglio la prossimità col territorio con un impiego più razionale dei giudici e con un più attento controllo rispetto ai doveri funzionali.
Se poi lei, onorevole Palomba, appartenendo alla maggioranza, mi desse una mano e riuscissimo a «fare breccia» nelle tasche del Ministro dell'economia, evidentemente si potrebbe risolvere qualche problema in più, perché la difficoltà in cui si dibatte il mio Dicastero - lei lo sa - derivano dalla riduzione annuale di risorse cui poter attingere; ne consegue che il mio «arsenale», la mia «fonte» si sta inaridendo sempre più. Questo «tocca» complessivamente i cittadini come tali e talora, come nel caso della sua interrogazione, produce anche l'inconveniente di rapporti difficili, a volte antagonistici, tra giudici di pace e Ministro.
PRESIDENTE. Signor Ministro, la invito a concludere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Dipendesse dal ministro o da lei, onorevole interrogante, risolveremmo il problema; occorre però che anche qualche altro ministro ci dia una mano.
PRESIDENTE. Il deputato Palomba ha facoltà di replicare per due minuti.
FEDERICO PALOMBA. La ringrazio, Ministro Mastella; abbiamo preso atto con piacere del suo interesse, della sua approfondita conoscenza di questo tema. L'Italia dei Valori sarà al suo fianco, come lo è sempre stata per risolvere i problemi della giustizia. Riteniamo che una maggiore funzionalità dell'ufficio del giudice di pace possa anche contribuire al dimezzamento delle pendenze, dei tempi dei processi; obiettivo che il Presidente Prodi e lei stesso avete posto a fondamento del programma sulla giustizia. Tuttavia vorrei esortarla - nell'ambito delle disponibilità finanziarie - a considerare con profonda attenzione il problema della revisione del compenso a cottimo in modo da stabilire un riequilibrio anche retributivo in favore dei diversi giudici onorari e delle diverse sedi e, nell'ambito sempre della magistratura onoraria, a verificare la possibilità (che ritengo esistente) di istituire una previdenza a favore dei giudici di pace, misura che non confligge con il loro status di magistratura onoraria (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
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