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Sull'ordine dei lavori (ore 12,25).
ROBERTO COTA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, colleghi, abbiamo avuto notizia dagli organi di stampa, cioè dalle agenzie, del rinvio della cerimonia di insediamento del comandante generale della Guardia di finanza designato dal Governo, generale D'Arrigo. Il rinvio sembra motivato, ma non lo sappiamo; possiamo solo dedurlo dal fatto che la Corte dei conti non avrebbe ancora registrato il provvedimento di nomina del Governo.
Presidente, è di tutta evidenza che siamo di fronte ad una situazione senza precedenti, veramente da paese da operetta. Non abbiamo un comandante della Guardia di finanza. La Guardia di finanza è senza comandante o, meglio, secondo una corrente di pensiero, avrebbe addirittura due comandanti!
A fronte di questa situazione, chiedo, a nome del gruppo della Lega Nord, che il Presidente del Consiglio venga subito in aula a riferire su quanto sta succedendo (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania, Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI e Misto-Movimento per l'Autonomia). Abbiamo il diritto di sapere cosa sta succedendo e chiedo, Presidente, che lei si faccia interprete affinché venga in aula il Presidente del Consiglio e non Ministri sconfessati dalla loro maggioranza e lasciati soli in Parlamento, perché si tratta di una questione politica senza precedenti.
MAURIZIO GASPARRI. Chiedo di parlare.
Pag. 30PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURIZIO GASPARRI. Signor Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori, perché ritengo, a nome del mio gruppo, di dover sottolineare anche io la gravità di quanto si è verificato. Siamo di fronte ad un'estromissione del comandante generale della Guardia di finanza priva di motivazioni giuridiche ed al rinvio dell'insediamento del nuovo comandante, anche per via delle contestazioni della Corte dei conti.
Uno dei principali Corpi dello Stato, una forza dell'ordine, una forza di polizia, ma anche un corpo a ordinamento militare, di cui - lo ricordo - il supremo garante è il Presidente della Repubblica, che è capo delle Forze armate e che, quindi, ha anche una responsabilità, è privo del suo capo!
Avete compiuto, voi del Governo, una prepotenza inaudita e non siete nemmeno riusciti a portarla a compimento! Venga Prodi a riferire su questo sconcio (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale)!
PRESIDENTE. Ho concesso la parola sull'ordine dei lavori. Vi prego, però, di astenervi da considerazioni politiche che non possono riguardare in questo momento l'Assemblea.
MARIO TASSONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, anch'io, a nome del mio gruppo, concordo sulla necessità della presenza in questa Assemblea del Presidente del Consiglio dei ministri, proprio per chiarire una vicenda così inquietante, a mio avviso così tormentata e pericolosa per le istituzioni.
È mancato il visto della Corte dei conti però, anche in assenza di tale visto, il Governo intendeva procedere al «cambio della guardia», con la nomina e, quindi, con l'insediamento del nuovo comandante generale della Guardia di finanza.
Questa situazione non può passare sotto silenzio: non è una vicenda che riguarda soltanto la Guardia di finanza, un'istituzione importante e delicata, ma ritengo che debba riguardare tutte le istituzioni democratiche del nostro Paese e, soprattutto, il Parlamento.
Il Parlamento ha la necessità ed anche il diritto di conoscere tutta la vicenda in termini stringenti, puntuali e forti, ovviamente senza dilazioni, certamente senza deviare dal rispetto che si deve allo stesso Parlamento e, quindi, senza sfuggire ad un confronto a mio avviso necessario, importante e doveroso da parte del Governo [(Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
ANTONIO LEONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, mi atterrò anche alle sue sollecitazioni di rimanere nell'ambito dell'ordine dei lavori, anche perché le vicende politiche - soprattutto questa vicenda politica - si commentano da sole.
Oltre ad associarmi alla richiesta dei colleghi, di sollecitare il Governo a riferire in questa Assemblea su quanto è accaduto e sta accadendo (e a questo punto forse su quanto potrebbe accadere, visto che vi è un'incertezza totale sulla vicenda), voglio solo rammentarle che, come lei ricorderà, Presidente, il Governo snobbò la nostra richiesta di riferire in questa Assemblea proprio sulla vicenda Visco-Speciale, ritenendo superfluo il passaggio del Governo in Parlamento.
A ciò si aggiungono le sollecitazioni che le abbiamo rivolto stamane in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, a proposito del comportamento del Ministro Padoa Schioppa in merito ad altre vicende (parlo della legge finanziaria) o del comportamento del sottosegretario Sartor, che ha affermato che l'esame della legge finanziaria procederebbe meglio se non vi fossero i parlamentari.Pag. 31
Sottoponiamo alla sua attenzione tutti questi atteggiamenti del Governo, per far sì che, una volta per tutte, esso venga in questa Assemblea e riferisca non solo sulla vicenda Visco-Speciale secondo quanto chiesto dai colleghi, ma anche sul rapporto che il Presidente del Consiglio e il Ministro dell'economia intendono avere con il Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
GIANCLAUDIO BRESSA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANCLAUDIO BRESSA. Signor Presidente, credo che i colleghi si facciano prendere un po' la mano: si tratta di una semplice richiesta di chiarimenti da parte della Corte dei conti, come molte ne vengono avanzate da questo organo di controllo. Non vi è nulla né di straordinario né di eccezionale.
Probabilmente, sarebbe più interessante capire, invece, come mai, di questa richiesta di chiarimenti, siano stati informati prima gli organi di stampa che gli organi costituzionalmente preposti.
Pertanto, è bene non trasformare un fatto di ordinaria amministrazione in un fatto politicamente rilevante, perché così non è.
ROBERTO VILLETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO VILLETTI. Signor Presidente, colgo l'occasione dell'argomento sollevato, per formulare un quesito ai colleghi dell'opposizione.
Premetto che la risposta che i colleghi dell'opposizione daranno al quesito - probabilmente scontata - potrà essere utilizzata un domani che i colleghi dell'opposizione andranno al Governo.
La domanda è la seguente: in una democrazia occidentale come la nostra, se si verifica, a giudizio del Governo (con la possibilità e l'eventualità che tale decisione sia criticata dall'opposizione), un'interruzione del rapporto di fiducia con il comandante del Corpo della Guardia di finanza, con un vertice delle Forze armate, che cosa si deve fare? È assolutamente da considerare un colpo di Stato il fatto che il Governo faccia una nomina diversa e revochi un vertice delle Forze armate e della Guardia di finanza oppure ciò rientra nella fisiologia di una democrazia in cui il Governo è sopraordinato (Commenti dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale)...
PRESIDENTE. Ho fatto una certa sollecitazione che vale per tutti. Francamente, il fatto che abbia sollevato la questione mi sembra eccessivo. La invito...
ROBERTO VILLETTI. Avete sollevato voi questo problema!
PRESIDENTE. L'ho già fatto precedentemente, ma invito di nuovo i colleghi ad attenersi ...
ROBERTO VILLETTI. L'opposizione ha sollevato un problema di notevole delicatezza e lei Presidente giustamente ha dato la possibilità di discutere. Si tratta di un problema che oggi riguarda la maggioranza, ma che domani vi potrebbe riguardare! Mi dovete spiegare, perché in una condizione (Commenti del deputato Volontè) in cui viene meno il rapporto di fiducia tra un vertice...
PRESIDENTE. Per favore! Bisogna regolare tale atteggiamento: su un aspetto di una certa rilevanza politica sto concedendo la parola ad un deputato per gruppo, secondo le disposizioni dell'articolo 45 del Regolamento della Camera. Il deputato Cota ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori, anche se, come sapete, tale questione dovrebbe essere sollevata a fine seduta; tuttavia, gli ho concesso la parola, perché ha chiesto di intervenire con molta sollecitudine; dopodiché ho consentito altri interventi per motivare le richieste. Tuttavia, invito tutti ad una certaPag. 32sobrietà - come ho già fatto - e vi prego almeno di non stravolgere l'ordine delle questioni che è stato stabilito.
Prego, onorevole Villetti.
ROBERTO VILLETTI. Signor Presidente, ho sollevato questo problema, perché, molte volte, assistiamo - lo dico ai colleghi dell'opposizione ma anche a quelli della maggioranza - ad uno strano copione. Quando si sta all'opposizione, le misure promosse dalla maggioranza sono contestate, ma poi quando quest'ultima diventa opposizione vengono contestate le stesse cose (Commenti)...
PRESIDENTE. Colleghi, vi prego, invito tutti i parlamentari ad intervenire con il massimo della sobrietà ed a chiudere rapidamente tale questione.
ROBERTO VILLETTI. La domanda - concludo - che rivolgo è la seguente: se voi foste al Governo e vi trovaste di fronte ad una condizione in cui nei confronti (Commenti di deputati dei gruppi di opposizione)...
PRESIDENTE. Vi prego, per favore! Vi invito ancora a concludere rapidamente la questione in esame. Naturalmente questa eccezione non si ripeterà e verrà concesso di intervenire sull'ordine dei lavori solamente a fine seduta, considerato che in questo modo si stravolge l'andamento reale del dibattito.
La prego di concludere, deputato Villetti.
ROBERTO VILLETTI. La domanda che formulo all'opposizione è la seguente: se l'opposizione ritiene che, in una condizione in cui vi sia la mancanza di fiducia nel rapporto tra il Governo ed un vertice importante (Commenti)...
PRESIDENTE. Si sta intervenendo sull'ordine dei lavori. La prego di voler concludere! La prego di voler concludere!
ROBERTO VILLETTI. Sto semplicemente concludendo, ma signor Presidente lei noterà che mi stanno interrompendo e non riesco neanche a finire la frase. Sto formulando una domanda che ritengo di grande rilievo politico (Commenti)...
PRESIDENTE. Vi prego di lasciare concludere al deputato Villetti la sua domanda!
ROBERTO VILLETTI. Non è possibile alzare dei polveroni...
PRESIDENTE. Deputato Villetti, la invito a porre la sua domanda.
ROBERTO VILLETTI. ...Signor Presidente, mi deve consentire di formulare la mia domanda (Commenti)!
PRESIDENTE. La formuli per favore!
ROBERTO VILLETTI. La domanda è se il Governo, in una situazione nella quale viene meno un rapporto di fiducia con il vertice o militare o (Commenti)...
PRESIDENTE. Per favore, vi prego di lasciare concludere la domanda! Chiedo al deputato Villetti di riprendere dal punto in cui ha lasciato la sua domanda e di concluderla per favore!
ROBERTO VILLETTI. Signor Presidente, me la vuole far dire tutta insieme?
PRESIDENTE. La dica per favore!
ROBERTO VILLETTI. No, non è possibile! Io devo avere la possibilità di parlare nel Parlamento (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania)!
PRESIDENTE. Invito tutti i parlamentari... i giudizi di valore saranno espressi nel modo in cui si vorrà dopo, ma adesso, per favore, si consenta al deputato Villetti di chiudere il suo intervento!
Per favore, chiedo cortesemente al deputato Villetti di concludere il suo intervento!
ROBERTO VILLETTI. La domanda che pongo all'opposizione è la seguente. Venendo meno il rapporto di fiducia tra il Governo e il vertice della Guardia di finanza, o di un altro vertice militare, voi, se foste al Governo, non procedereste né ad una revoca né ad una vostra nomina? Quindi sarebbe questa la vostra posizione (Commenti di deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania)?
PRESIDENTE. Grazie...
ROBERTO VILLETTI. Voi dovete rispondere a questa domanda!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato D'Elia. Ne ha facoltà. La prego di attenersi, almeno lei, alla sobrietà richiesta.
SERGIO D'ELIA. Signor Presidente, io sono da poco in questo Parlamento, ma credo che lei conosca benissimo, anche perché ci sono uffici...
PRESIDENTE. Mi scusi, mi si fa notare correttamente che ha già preso la parola il deputato Villetti...
SERGIO D'ELIA. Intervengo sull'ordine dei lavori, la prego davvero Presidente...
PRESIDENTE. No, è chiaro...
SERGIO D'ELIA. Le chiedo di rispettare rigorosamente la circolare del Presidente Violante del 1996...
PRESIDENTE. D'accordo...
SERGIO D'ELIA. Confermata dal Presidente...
PRESIDENTE. La conosco...
SERGIO D'ELIA. Ma non la applica! Perché secondo la circolare, gli interventi che non rientrano nell'ordine dei lavori dell'Assemblea devono avvenire alla fine della seduta. La prego di rispettare rigorosamente la circolare, perché a questo punto devo ritenere lei responsabile di quanto sta accadendo in quest'aula (Commenti).
PRESIDENTE. Mi scusino, intanto rivendico la correttezza del mio comportamento (Applausi di deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania)!
Di norma gli interventi sull'ordine dei lavori sono svolti alla fine della seduta, ma vorrei ricordare al deputato D'Elia che è prerogativa del Presidente della Camera, di fronte a problemi di particolare rilevanza, consentirli anche alla conclusione di un punto dell'ordine del giorno, esattamente come ho fatto (Applausi di deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania).
La discussione sul punto è quindi conclusa; al di là delle valutazioni politiche, che non appartengono alla Presidenza, rivolgerò questa sollecitazione al Governo.