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Sull'ordine dei lavori (ore 13,30).
SERGIO D'ELIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SERGIO D'ELIA. Signor Presidente, ho chiesto di parlare a questo punto dei nostri lavori antimeridiani, perché, nel pieno rispetto del Regolamento, non condivido che gli interventi incidentali avvengano, come spesso è accaduto in questa legislatura, durante la trattazione di altri punti all'ordine del giorno.
Questo è avvenuto nel corso della mattinata. Tuttavia, in un parere della Giunta per il regolamento, confermato successivamente anche da una circolare del Presidente Violante e poi del presidente Casini, si prevedeva che le questioni incidentali potessero essere sollevate solo alla fine della trattazione dei punti all'ordine del giorno, tranne che in casi di particolare importanza e urgenza.
Ritengo che il caso di particolare importanza ed urgenza che sto trattando e che ho chiesto fosse trattato al termine della seduta sia molto più importante di quello per cui questa mattina è stato concesso di intervenire per circa un'ora. Mi riferisco alla moratoria ONU delle esecuzioni capitali. Quest'Assemblea ha approvato all'unanimità nel luglio scorso un preciso atto di indirizzo; la Commissione Affari esteri lo ha ribadito con una risoluzione approvata all'unanimità; il Governo si è impegnato nei confronti del Parlamento a portare alle Nazioni Unite una proposta di risoluzione per la moratoria delle esecuzioni capitali, che, invece, molto probabilmente non verrà presentata, nonostante le prese di posizione del Parlamento europeo e gli impegni resi pubblici il 2 gennaio scorso dal Governo, il quale ha affermato ufficialmente che avrebbe avviato le procedure formali per consentire l'inserimento all'ordine del giorno dell'Assemblea generale la proposta di moratoria.
È accaduto un fatto di un'importanza straordinaria: quaranta premi Nobel, oltre trecento parlamentari da tutto il mondo, quindici presidenti di regione, tutti i rappresentanti di gruppo della Camera dei deputati e del Senato (eccetto il presidente Castelli, ma in questo ramo del Parlamento lo ha sottoscritto anche il presidente Maroni) hanno sottoscritto un appello diretto al Governo italiano, con il quale si chiede allo stesso di passare all'azione, di rompere gli indugi e di non accettare più quella pratica del rinvio che si è verificata per tredici anni consecutivi.Pag. 46
Infatti, in sede di Assemblea generale esiste una maggioranza certa, anzi assolutamente certa, favorevole alla moratoria delle esecuzioni capitali, ma alla stessa si impedisce di votare la risoluzione! Il motivo è che la seduta dell'Assemblea generale buona per votare è sempre quella prossima, quella dell'anno successivo!
Ebbene, sta accadendo che dall'Unione europea si proponga al Governo italiano di rinviare all'anno prossimo, di rinviare ancora una volta quello che è già stato rinviato per tredici anni, vale a dire la conquista di un nuovo diritto umano attraverso la moratoria delle esecuzioni capitali che rappresenta una tregua nella pena di morte, prodromica all'abolizione totale della pena di morte nel mondo!
Vi sono atti di indirizzo, gli impegni del Governo italiano, questo straordinario appello internazionale. Pertanto, le chiedo, signor Presidente, di riferire al Governo - poiché forse non lo sa - che tutti i rappresentanti di gruppo di questa Assemblea hanno sottoscritto l'appello dei quaranta premi Nobel rivolto non alle Nazioni Unite, non all'Unione europea, ma al Presidente del Consiglio Prodi. Si tratta di un fatto straordinario: non credo sia consueto che, dal mondo, arrivino all'Italia parole del tipo: «Sei il nostro campione, soltanto tu puoi farcela». Il Governo si deve fare forte e noi lo sosterremo, come lo hanno sostenuto tutti i capigruppo; anche il presidente Berlusconi l'altro giorno ha affermato di essere d'accordo con questa iniziativa.
Chiedo che il Governo sia informato di questo fatto straordinario, di cui si deve fare forte per vincere una battaglia italiana, non dei radicali o di Nessuno tocchi Caino o di altri, ma di questo Parlamento, di questa opinione pubblica internazionale, del Governo stesso e di tutti i Governi che si sono succeduti dal 1994 fino ad oggi.
PRESIDENTE. Onorevole D'Elia, in merito alla questione riguardante gli interventi sull'ordine dei lavori, il Presidente le ha già fornito una risposta, alla quale, ovviamente, mi rimetto. Con riferimento alla questione relativa alla moratoria internazionale sulla pena di morte, riferirò al Presidente, che segnalerà al Governo le sue valutazioni.