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Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale (A.C. 2480-A/R) (ore 15,15).
(Esame dell'articolo 3 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 5).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli identici emendamenti Bonelli 3.100 e Gibelli 3.104.
La Commissione formula un invito al ritiro degli emendamenti Tassone 3.11, Fabris 3.9, Foti 3.102, Mario Ricci 3.103, Locatelli 3.101, nonché dell'articolo aggiuntivo Tassone 3.012.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
Pag. 40ANTONIO BORGHESI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, la prego di seguire una prassi costante nella discussione degli articoli e degli emendamenti: quando apre la votazione, dichiari anche il parere del Governo e della Commissione rispetto a ciò che si vota. Nelle ultime votazioni, infatti, non lo ha fatto.
PRESIDENTE. Sarà mia cura farlo. Le segnalo, tuttavia, che sull'articolo non vi è il parere del Governo: anche questo è parte della tradizione!
Avverto che l'emendamento Bonelli 3.100 è stato ritirato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gibelli 3.104, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 426
Votanti 280
Astenuti 146
Maggioranza 141
Hanno votato sì 36
Hanno votato no 244).
Passiamo all'emendamento Tassone 3.11.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, con l'emendamento in esame continuo il ragionamento già seguito nei miei interventi sulle proposte emendative precedenti, soprattutto sull'articolo premissivo a mia firma 01.04. Per elevare il livello di sicurezza, propongo, attraverso l'emendamento ora in esame, l'obbligatorietà della patente per guidare i ciclomotori. Non credo che vi sia bisogno di commenti ulteriori.
Certamente è un'esigenza avvertita non soltanto nell'attuale legislatura ma anche in quella precedente, tanto che vi erano state iniziative legislative importanti e interessanti che poi la chiusura della legislatura non ha consentito di portare avanti e di sottoporle all'esame delle Assemblee di Palazzo Madama e di Montecitorio.
Non c'è dubbio che propongo l'emendamento in esame nella convinzione che bisogna essere certi che chi guidi un ciclomotore sia esperto, abbia una perizia sul piano della competenza e della praticità e soprattutto venga sottoposto ad un esame per il conseguimento della patente. Collegato a tutto ciò è il mio articolo aggiuntivo 3.012 con il quale si prevede la sottrazione dei punti come già è previsto per le patenti dell'automobile. Visto e considerato che sollecito un'uniformità delle normative, propongo la patente anche per i conducenti dei ciclomotori e ritengo che tutto ciò rappresenti l'elemento fondamentale della mia proposta emendativa.
Insisto pertanto per la votazione del mio emendamento 3.11.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Velo. Ne ha facoltà.
SILVIA VELO. Signor Presidente, i motivi per i quali annuncio il voto contrario sull'emendamento Tassone 3.11 sono essenzialmente due. Intanto, esiste la direttiva 2006/126/CE sulle patenti che fornisce indicazioni sul tema in discussione e che il Governo si appresta a recepire. Quindi, quella sarà la sede più opportuna. Inoltre, mi pare di poter affermare che attualmente per i ragazzi di quattordici anni ci sia già un certificato di idoneità alla guida; abbiamo pochi minuti fa introdotto la possibilità di guidare a sedici anni con il foglio rosa: introdurre l'obbligo di patente di guida addirittura per i quattordicenni mi sembra in contrasto con quanto definito nella proposta emendativa precedente.
Pag. 41MICHELE POMPEO META. Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE POMPEO META. Relatore. Signor Presidente, ho compreso la ratio dell'emendamento Tassone 3.11 e se non avessimo l'esigenza di recepire al più presto la direttiva europea 2006/126/CE avrei espresso parere favorevole.
Abbiamo bisogno di sollecitare il Governo - Ministro Bianchi - a recepire al più presto la richiamata direttiva perché siamo in un impasse sia su questa sia su altre direttive. Proporrei all'onorevole Tassone che è proponente di tale emendamento - ma ciò riguarda anche altre proposte emendative - di ritirare l'emendamento in esame e di presentare un ordine del giorno con il quale impegnare il Governo a predisporre gli schemi dei provvedimenti normativi alle Commissioni competenti del Parlamento non oltre il 30 settembre 2007. Non so se ciò possa essere la chiave per risolvere questo ed altri problemi della stessa natura che tratteremo più avanti nel corso dell'esame.
PRESIDENTE. Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento Tassone 3.11 formulato dal relatore.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, intanto vorrei ringraziare il relatore perché ha recepito l'importanza della mia proposta emendativa. Se il fine è utile e soprattutto nobile - come si suol dire - accolgo il percorso che ci ha indicato il relatore e predisporrò un ordine del giorno. Ritiro dunque il mio emendamento ma vorrei tuttavia conoscere il parere anche del ministro Bianchi, non per curiosità ma con grande interesse e rispetto.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente vorrei fare una considerazione di carattere generale per inquadrare un po' la discussione che stiamo facendo. Il disegno di legge in esame è stato concepito come stralcio, da presentare al Parlamento, di un provvedimento più ampio, una sorta di atto di indirizzo in materia di sicurezza stradale che il Governo ha approvato - se ben ricordo - alla fine di marzo. Il motivo dello stralcio era quello di cercare di dare più rapida attuazione possibile ad una serie di norme che intervenissero su punti cruciali in materia di sicurezza. Ciò rappresenta anche il motivo per cui questo provvedimento all'inizio era composto - se ben ricordo - solamente da dodici o tredici articoli. Ora il lavoro svolto in Commissione ha certamente, di gran lunga, migliorato la qualità del provvedimento legislativo e ne ha anche molto ampliato, per così dire, la latitudine operativa.
Credo che dovremmo pensare che questa non è l'ultima spiaggia sulla quale possiamo attestare i nostri provvedimenti in materia di sicurezza. Infatti, anzitutto, abbiamo, nell'ambito di questo stesso disegno di legge, la delega per la riforma del codice della strada, e molte norme potranno essere inserite, in maniera più opportuna, nell'ambito della revisione del codice; altre, come è stato appena accennato, dipendono dal recepimento di normative europee e, per questo aspetto, sono pronto a seguire l'indicazione del presidente Meta, e forse, se invece del 30 settembre prevediamo il termine del 30 ottobre, la data diventa più realistica.
In ogni caso, personalmente - come si è visto anche dagli accantonamenti che abbiamo deciso - condivido molte delle argomentazioni che sono state svolte; tuttavia, suggerisco di non appesantire eccessivamente il disegno di legge in esame, perché abbiamo molte altre occasioni per migliorarlo ulteriormente.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Fabris 3.9.Pag. 42
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MAURO FABRIS. Signor Presidente, l'emendamento in esame ritorna sulla questione dei cosiddetti quadricicli leggeri. Abbiamo appena ascoltato il Ministro, e comprendo le ragioni che lo hanno portato a dire che dovremo riconsiderare l'insieme delle situazioni in sede di riforma complessiva del codice della strada, di cui la Commissione ha già iniziato l'esame. Tuttavia, su questo punto, poiché si tratta del recepimento di un documento di indirizzo, come lo ha definito il Ministro, penso che si debba dare un segnale chiaro per quanto riguarda la questione dei quadricicli leggeri, già toccata anche dall'articolo premissivo Tassone 01.04, che è stato respinto.
Segnalo a tutti questa moda che si sta diffondendo sulle strade italiane: i minorenni ultraquattordicenni guidano queste macchinette, le «macchine senza patente», che possono portare a bordo passeggeri, anche se la legge non lo prevede. Non è richiesto alcun corso di abilitazione, alcun corso di guida pratica e, al tempo stesso, sono mezzi che sfuggono a quei requisiti di sicurezza che, invece, sono richiesti per tutte le altre tipologie di veicoli che circolano sulle nostre strade.
Pur rendendomi conto che, per la prima parte dell'emendamento, c'è già stato un pronunciamento dell'Assemblea per quanto riguarda l'obbligatorietà del patentino e l'innalzamento dell'età dai quattordici ai sedici anni per guidare i quadricicli leggeri, chiedo al relatore e anche al Governo se non sia possibile quanto meno valutare in maniera diversa la seconda parte della proposta, che riguarda la necessità che venga resa obbligatoria la rispondenza a criteri di sicurezza, affinché i requisiti di sicurezza attiva e passiva di questi quadricicli siano del tutto omologati a quelli degli autoveicoli.
Segnalo al signor Ministro che, anche ai Governi precedenti, più volte ho chiesto di sapere a quale indirizzo si attenesse la Motorizzazione civile nell'omologare i quadricicli leggeri, che sono senza barre laterali, che non hanno protezione per gli arti inferiori, che certamente non hanno il roll-bar, che sono dunque davvero delle «piccole bare», come sono state definite, che girano per le nostre strade. Non abbiamo mai avuto risposta. Siccome la risposta che, invece, ci viene data dal Governo è quella per cui ci atteniamo a direttive europee, segnalo al Ministro e alla Commissione che ogni Stato membro può avanzare, per quanto riguarda la sicurezza, proprie proposte, che possono trovare recepimento in sede comunitaria.
Pertanto, non accedo all'invito al ritiro, a meno che il relatore non proponga una riformulazione della seconda parte in ordine ai requisiti di sicurezza necessari per l'omologazione delle cosiddette minicar.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere l'emendamento in esame. L'amico Fabris non appartiene alla mia parte politica e al mio schieramento, ma ha avanzato una proposta di buon senso, così come quella del collega Tassone, che la maggioranza ha respinto.
L'emendamento dell'onorevole Fabris è più completo, poiché riguarda non solo i ciclomotori, ma anche i quadricicli. Dal momento che precedentemente, in maniera sbagliata, l'Assemblea ha respinto l'articolo premissivo Tassone 01.04, chiedo che almeno sull'emendamento Fabris 3.9 si possa votare per parti separate.
Quanto alla parte relativa alla guida del ciclomotore non sarà possibile esprimere un voto favorevole, perché sareste in contrasto con quanto appena votato; potrete, tuttavia, recuperare in saggezza esprimendo un voto favorevole sulla seconda parte, che prevede norme più cogenti per quanto riguarda i quadricicli. Essi sono, a tutti gli effetti, autovetture che circolano per le nostre città e che devono essere messe in mano a persone che abbiano superato un esame e che abbiano unaPag. 43consapevolezza delle regole della strada, del codice, del comportamento stradale.
Per questi motivi, non solo sottoscrivo l'emendamento in esame, ma mi meraviglio di come qualcuno - specialmente i presentatori dell'emendamento stesso - non abbia ritenuto precedentemente di esprimere un voto favorevole sulla proposta emendativa dell'onorevole Tassone, che almeno parzialmente è ripresa nell'emendamento dell'onorevole Fabris. In ogni caso, dichiaro il mio voto favorevole e raccomando all'Assemblea l'approvazione dell'emendamento in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Formisano. Ne ha facoltà.
ANNA TERESA FORMISANO. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere l'emendamento Fabris 3.9, perché non è possibile non rendersi conto che oggi, in particolare nelle grandi città, siamo letteralmente invasi da queste «macchinine».
Non si capisce - o non si capirebbe, signor Ministro - per quale motivo non si debbano pretendere regole per chi guida questo tipo di veicoli, anche se essi sono conformati in maniera diversa, per quanto riguarda la grandezza, rispetto alle automobili. Tuttavia, ad esempio, esistono molte automobili che sono addirittura di dimensioni uguali alle «macchinine». Si crea un pericolo per i cittadini - ma non solo per i cittadini - quando un ragazzo così giovane viene messo alla guida di una macchina del genere senza avere un minimo di cognizione sulle regole della guida o sui segnali stradali. Non dimentichiamo che, purtroppo, una volta nelle scuole si faceva educazione civica, ora non più; una volta, ci insegnavano perlomeno i segnali stradali, mentre oggi, nelle scuole, nemmeno quelli si insegnano più.
Per questi motivi, sostengo l'emendamento in esame, perché - come osservato dal presentatore - non è una questione di parti politiche, ma una questione di buon senso. Signor Presidente, mi appello a lei affinché perlomeno questa parte dell'emendamento venga messa ai voti, affinché decida l'Assemblea, in maniera serena e in coscienza, il destino di questa proposta (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, interveniamo anche noi per sottoscrivere l'emendamento in esame. Hanno fatto bene i colleghi Fabris, D'Elpidio e Picano a sottoporci tale questione e a responsabilizzarci su un argomento così importante.
Negli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto, ben si evince che, non solo nelle città, ma un po' dappertutto, si vedono questi quadricicli, questi nuovi mezzi che hanno bisogno di sicurezza, sia attiva che passiva. Essi devono essere guidati da giovani che abbiano i requisiti e l'idoneità per la guida, ma anche l'omologazione di tali mezzi di locomozione deve essere idonea ed adeguata. Quindi, ribadisco la sottoscrizione dell'emendamento in esame e rivolgo il mio plauso ai presentatori, che sono riusciti a mettere in evidenza una lacuna del disegno di legge, che in questo modo viene colmata.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Dopo aver ascoltato il Governo, e poiché la proposta dell'onorevole Fabris è molto chiara, propongo di accantonare l'esame dell'emendamento Fabris 3.9, affinché esso possa essere parzialmente riformulato.
PRESIDENTE. Propone l'accantonamento dell'emendamento nel suo complesso?
MICHELE POMPEO META, Relatore. Chiedo l'accantonamento dell'emendamento e propongo di passare all'emendamento Foti 3.102.
Pag. 44
PRESIDENTE. Non essendovi obiezioni, l'esame dell'emendamento Fabris 3.9 deve intendersi accantonato. Anche perché, a commento, sarebbe stata difficile la votazione per parti separate, dato il carattere - per usare il linguaggio proprio della materia in esame - di «monoblocco» della proposta emendativa.
Passiamo, quindi, all'emendamento Foti 3.102.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
TOMMASO FOTI. Signor Presidente, ho ascoltato ciò che è stato detto, dal relatore e dal signor Ministro, a proposito della necessità di recepire urgentemente la direttiva n. 2006/126/CE. A questo punto, però, mi sorge un dubbio: l'invito al ritiro di un emendamento che differisce un termine al recepimento di tale direttiva, evidentemente nasconde un «retropensiero», vale a dire che tale direttiva non venga recepita entro il 1o gennaio 2008. Infatti, diversamente e paradossalmente, se la direttiva venisse recepita prima di tale data, tale termine si abbrevierebbe.
Vi è, quindi, una contraddizione in termini tra una dichiarazione di intenti e l'espressione di un auspicio, e cioè che la direttiva sia comunque recepita al più presto, e il fatto di chiedere il ritiro di un emendamento che rimanda soltanto l'applicazione della norma all'entrata in vigore della direttiva medesima. Evidentemente vi è qualcosa che non funziona, quanto meno sotto il profilo della logica giuridica, non penso della logica politica.
PRESIDENTE. Prendo quindi atto che il presentatore non accede all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Foti 3.102, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 406
Votanti 402
Astenuti 4
Maggioranza 202
Hanno votato sì 161
Hanno votato no 241).
Passiamo all'emendamento Mario Ricci 3.103.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
SERGIO OLIVIERI. Signor Presidente, non accedo all'invito al ritiro e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SERGIO OLIVIERI. Signor Presidente, la norma attualmente in vigore prevede la sanzione dell'ammenda per chi guida non avendo conseguito la patente. Con l'articolo 3, all'ammenda viene aggiunta la pena dell'arresto. Pertanto, qualora l'articolo 3 fosse approvato nella formulazione proposta, chi fosse sorpreso a guidare senza aver conseguito la patente, subirebbe l'ammenda e anche l'arresto fino ad un anno.
Non siamo, quindi, d'accordo con l'introduzione della pena dell'arresto fino a un anno per chi guida senza aver conseguito la patente. Ci sembra una proposta sbagliata, anche perché del tutto inefficace: come è noto, infatti, gli arresti non hanno mai risolto i problemi. Se l'obiettivo è quello di dissuadere i cittadini da comportamenti scorretti, come guidare senza patente, esistono altre strade: c'è, indubbiamente, la strada dell'ammenda, ma c'è anche la strada di introdurre ulteriori sanzioni. Ad esempio, l'emendamento in esame propone di eliminare il ricorso all'arresto e di sostituirlo, per chi fosse sorpreso a guidare non avendo conseguito la patente, con l'impossibilità di conseguirla per un periodo da uno a due anni, dissuadendolo, così, dall'assumere tali comportamenti.Pag. 45
Riteniamo che proporre l'arresto per un comportamento di tale tipo denoti una filosofia che non ci sentiamo di condividere, e per tale motivo insistiamo per la votazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Beltrandi. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, aggiungo la mia firma all'emendamento in esame. L'infrazione che si vorrebbe punire con sanzione penale è molto grave, ma proprio per tale motivo credo che le sanzioni amministrative siano molto più efficaci di quelle penali. Lungi da me l'idea di ingolfare i tribunali con altre fattispecie di reato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rotondo. Ne ha facoltà.
ANTONIO ROTONDO. Signor Presidente, comprendo le motivazioni che hanno spinto i colleghi a presentare l'emendamento in esame. Tuttavia, a mio parere, un'eventuale sua approvazione sarebbe contraria alla filosofia che ha spinto il Parlamento e la Commissione a discutere a fondo del provvedimento. Ritengo occorra fare di tutto per garantire la massima sicurezza possibile. Pertanto, di fronte ad un evento quale la guida senza patente, ritengo non possa non darsi un segnale forte, rispetto ad una circostanza che potrebbe comportare, come spesso è accaduto, gravi danni alla vita degli stessi giovani che hanno guidato senza patente. Ritengo dunque sia opportuno ritirare l'emendamento in esame, qualora possibile. Diversamente, esprimeremo voto contrario.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, intendo sottoscrivere l'emendamento in esame, in quanto occorre spiegare come si possa arrestare una persona, condannandola a scontare la pena di un anno di carcere, per aver guidato senza patente o per non averla rinnovata, perché è prevista anche l'ipotesi del mancato rinnovo per mancanza di requisiti o della sospensione. Ritengo che l'ammenda da 2.257 euro a 9.032 euro costituisca già una grave condanna (vi ricordo che si tratta di 18 milioni delle vecchie lire), considerando gli stipendi degli operai e l'importo delle nostre pensioni. Credo sia veramente eccessivo aggiungere anche la previsione dell'arresto. Per questi motivi condividiamo l'emendamento in discussione e voteremo a favore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mario Ricci 3.103, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 433
Votanti 422
Astenuti 11
Maggioranza 212
Hanno votato sì 72
Hanno votato no 350).
Passiamo all'emendamento Locatelli 3.101.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
SERGIO OLIVIERI. Signor Presidente, accediamo all'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene. Avverto che non si procederà alla votazione dell'articolo 3, poiché sono state accantonate alcune proposte emendative ad esso riferite.Pag. 46
Passiamo all'articolo aggiuntivo Tassone 3.012. Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal relatore.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, il relatore ha chiesto il ritiro dell'emendamento a mia firma 3.11, proponendo la presentazione di un ordine del giorno con l'indicazione di termini stringenti nei confronti del Governo. L'articolo aggiuntivo in discussione si collega al predetto emendamento. Pertanto, quanto propongo dovrebbe essere previsto nell'ordine del giorno. Per tale ragione, accedo all'invito al ritiro e non insisto per la votazione, considerando che il contenuto di entrambe le proposte emendative formerà oggetto di un ordine del giorno, di cui il Governo ha preannunciato l'accoglimento. È bene che il Governo si pronunci anche sull'articolo aggiuntivo in esame.
PRESIDENTE. Sta bene.