Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Orientamenti del Governo in materia previdenziale - n. 3-01008)
PRESIDENTE. Il deputato Tremonti ha facoltà di illustrare l'interrogazione Elio Vito n. 3-01008 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11), di cui è cofirmatario.
GIULIO TREMONTI. Signor Presidente, uso parole vostre: la legislazione oggi vigente in Italia dà al sistema della previdenza italiana un grado di sostenibilità complessivamente superiore a quello di molti Paesi europei.
Se è così, e lo dite voi, una persona normale si chiede: se il sistema è già in equilibrio perché lavorare e rischiare di metterlo in squilibrio?
Vede, signor Presidente, le pensioni sono tutto, per tanti. Il sistema pensionistico non può essere fatto oggetto di esperimenti politici. Se il sistema va in squilibrio è una tragedia generale, non solo per chi vuole andare in pensione, ma anche per chi è già in pensione.
Per queste ragioni, proprio perché parliamo di pensioni, signor Presidente, noi la preghiamo, nella sua risposta, di essere chiaro, di essere sincero [Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, ha facoltà di rispondere.
ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, vorrei ricordare all'onorevole interrogante che la sua domanda è sostanzialmente simile a quella posta in precedenza dall'onorevole La Malfa e, quindi, vorrei completare tale risposta e richiamare alcuni punti dell'azione di Governo in materia previdenziale, quali annunciati all'inizio del confronto con le parti sociali, e richiamare anche quanto ha detto nella sua introduzione: che il nostro sistema ha una sostenibilità maggiore rispetto a quella di alcuni grandi sistemi europei. Si tratta di parole che ho detto e ripetuto, ma ciò non vuol dire che vi sia sostenibilità completa. È che coloro che ci hanno fatto molte prediche sono meno a posto di noi, ma noi dobbiamo procedere lungo le quattro direzioni che ho esposto in precedenza.
Quindi, dobbiamo tener conto di un equilibrio di lungo periodo, ma anche della necessità di migliorare le pensioni in essere ed in particolare la parte più bassa, che è ancora a livelli nettamente insufficienti, per cui il sistema è in equilibrio, ma ci sono dei «poveri Cristi» che non hanno alcuna possibilità di vivere con la pensione. Dobbiamo pertanto trovare un equilibrio, ma che tenga i pensionati in vita, non uno che dia loro una pensione che non è nemmeno sufficiente per un quarto del livello di una famiglia media.
Prevediamo, pertanto, di migliorare il sistema, di aiutare le classi deboli, e soprattutto, vogliamo rilanciare, nella carriera pensionistica, le possibilità dei giovani. Richiamo quanto ho detto prima: il riscatto degli anni di laurea, la continuità dei versamenti. Dobbiamo anche pensare a coloro che si trovano in una situazione di complicata iniquità di fronte allo scalone fiscale.
Non si tratta di un problema di correzione di un equilibrio di lungo periodo, ma di una differenza di trattamento troppo forte tra coloro che si trovano in una determinata condizione rispetto ad un'altra.
Lavoriamo, quindi, per rafforzare l'equilibrio del sistema, per incentivare la permanenza negli anni di lavoro da parte dei lavoratori e per dare uno stabile equilibrio di medio e lungo periodo al sistema. Quindi, si tratta di un problema...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. ...che interessa le generazioni,Pag. 41non solo quella che va in pensione, ma anche quella che entra ora nel mercato del lavoro.
PRESIDENTE. Il deputato Tremonti ha facoltà di replicare.
GIULIO TREMONTI. Signor Presidente del Consiglio, io ho mantenuto la domanda perché non avevo capito la prima risposta. Non ho capito neanche la sua seconda risposta (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!
Vede Presidente, lei non sta parlando al Parlamento o al Paese, ma in puro politichese: non si capisce niente di ciò che sta dicendo!
Quando lei era in Europa «predicava bene», adesso che è venuto in Italia «razzola male». Una persona normale quest'anno si chiede: andrà in pensione a 57 anni, come avete promesso, o a 60 anni? Ce lo vuole dire? Applicherete i coefficienti della riforma Dini, che avete votato, o li modificherete? Questo è quanto normalmente una persona vorrebbe sentirsi dire dal Presidente del Consiglio. Non è stato così. Lei ha parlato di equità.
Vede la sua, la vostra, non è equità, ma avventurismo. Voi proponete di cambiare il sistema per poi trovare i soldi. Il problema non è se reperirete i soldi, ma è che saranno i pensionati a non trovare più i soldi alle poste, perché state «scassando» il sistema [Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
Signor Presidente, la invito a pensare a questo dato: quello delle pensioni è un problema grande, è il suo che è un Governo «piccolo» (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia - Congratulazioni).