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Si riprende la discussione.
(Ripresa dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 2826)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bocchino. Ne ha facoltà.
ITALO BOCCHINO. Signor Presidente, colleghi, ribadiamo il «no» di AlleanzaPag. 19Nazionale al decreto-legge in esame e, soprattutto, all'ennesima richiesta di fiducia avanzata dal Governo.
Il decreto-legge in esame, nei contenuti, non solo è inutile, poiché non affronta e non fa nulla per risolvere l'emergenza rifiuti, ma è anche dannoso poiché, come unico obiettivo, mira a protrarre una situazione difficile, complicata e diventata ormai ingestibile, mettendo, come sempre, le mani nelle tasche dei contribuenti.
È inutile tamponare la situazione dell'emergenza, dobbiamo risolverla! Non si può andare avanti dieci anni ricorrendo ai decreti-legge per gestire un'emergenza che, in quanto tale, deve avere una data in cui è previsto che essa termini.
Prima di dare vita a un provvedimento come questo e di andare in cerca di nuovi siti da destinare a discarica, chiediamo che il Governo, nelle aule parlamentari e dinanzi all'opinione pubblica, spieghi con chiarezza cosa è accaduto negli scorsi dieci anni.
Vorremmo sapere per quale ragione in Campania è stata bloccata la costruzione dei termovalorizzatori, che avrebbero risolto il problema: ne è in costruzione uno solo, che quando sarà terminato probabilmente non sarà neanche in grado di essere avviato.
Vorremmo comprendere per quale motivo il centrosinistra campano ha privilegiato la logica delle discariche, dove si annidano l'affarismo e la criminalità organizzata e non sono stati effettuati investimenti nella raccolta differenziata, che in Campania ha raggiunto il 10 per cento circa, in quanto nessuno ha fatto in modo che crescesse.
Vorremmo sapere quale sia il giudizio del Governo sull'operazione gigantesca di clientelismo, creata dal centrosinistra campano intorno all'emergenza rifiuti, di fatto prorogata e rifinanziata con il provvedimento in discussione. Vorrei che spiegaste per quale motivo, direttamente, clientelarmente ed elettoralmente sono state assunte 2.316 persone, che non svolgono alcuna attività e percepiscono lo stipendio, ma si trovano lì unicamente per garantire il consenso contrattato, anziché per effettuare realmente la raccolta differenziata.
Vorremmo conoscere per quale ragione i gestori delle discariche, che hanno fatto grandi affari negli ultimi anni, sono stati candidati alle elezioni regionali nelle liste che appoggiavano l'attuale presidente della giunta.
Pertanto, prima di affermare la necessità di emanare un decreto-legge per superare l'emergenza, è necessario che ci mettiate a conoscenza di quanto è accaduto perché, senza l'analisi del passato e degli sprechi, a causa dei quali sono stati spesi 2 miliardi di euro e la Campania è diventata la pattumiera d'Italia e d'Europa, non riusciremo a programmare il futuro.
Sappiamo bene dove si trova l'immondizia, che è stata stoccata nelle cosiddette ecoballe. Vi sono grandi cimiteri di ecoballe in Campania, terreni sconfinati, con milioni di tonnellate di immondizia. Come verrà smaltita? Ciò non è previsto nel decreto in discussione, che pone una serie di questioni per quanto riguarda le discariche, affrontando solo l'emergenza del giorno, quella quotidiana. Invece, vorremmo sapere quale fine farà tutta la nettezza urbana stoccata. Il solo termovalorizzatore in costruzione ad Acerra avrebbe bisogno di cinquant'anni per smaltire quanto stoccato.
Vorremo sapere se intendiate inviarla in Romania - e se, a vostro avviso, ciò rappresenti l'allargamento dell'Unione europea - o in Germania, con i treni delle Ferrovie dello Stato - con un costo della spedizione pari a 1 euro per ogni tonnellata - per lo stoccaggio, per poi ritirarla fra dieci anni, dopo aver pagato anche il costo del deposito.
Vorremmo conoscere cosa intendiate fare di questo grande cimitero creato da voi stessi in Campania. Con il decreto-legge oggetto di conversione non fate altro che nascondere la polvere sotto il tappeto. Manifestate l'intenzione di aprire due, tre, quattro discariche, individuare siti nuovi, prorogando l'emergenza di due o tre mesi,Pag. 20che poi scoppierà di nuovo, ma voi stessi non ci dite come volete risolvere il problema.
Pertanto, avanziamo una proposta forte, anzi fortissima dal punto di vista istituzionale, ma abbiamo il dovere di farlo, perché abbiamo a cuore la Campania, per quello che essa rappresenta dal punto di vista del territorio e della popolazione, perché è la seconda regione d'Italia, perché in essa si trova Napoli, capitale del Mezzogiorno, una delle città d'arte e culturali più importanti d'Europa, dell'Occidente e del mondo.
Oggi vi chiediamo di favorire un cambio della guardia alla guida della regione Campania. Vi sono delle responsabilità politiche. Lo stesso Bassolino ha affermato di rendersi conto di avere delle responsabilità politiche, ma che nessuno osi pensare che egli abbia delle responsabilità personali. A noi non interessano queste ultime, che riguardano, semmai, le indagini della magistratura, che proseguono.
Ci domandiamo se tra alcuni giorni quando verrà rinviato a giudizio il presidente della regione per abuso d'ufficio e truffa aggravata ai danni dello Stato, non sarà giunto il momento di attivare la procedura prevista dall'articolo 126 della Costituzione, il quale prevede che il Presidente della Repubblica, con decreto motivato, possa sciogliere il consiglio regionale e destituire il presidente della giunta per gravi violazioni di legge.
Credo che, se un presidente di una giunta regionale, nominato commissario del Governo per risolvere un'emergenza, viene rinviato a giudizio per truffa aggravata ai danni dello Stato e riduce la regione che governa ad una pattumiera internazionale, le più alte istituzioni debbano far sentire forte la propria voce, ma non con il decreto-legge in esame, che non serve a nulla.
Chiediamo al Governo e al Capo dello Stato di applicare l'articolo 126 della Costituzione e di ripristinare la capacità di governo della regione Campania e una democrazia che in questi anni è stata condizionata da un voto contrattato in base a logiche clientelari ed affaristiche: questa è la richiesta che avanziamo.
La democrazia, onorevole Presidente, si fonda su due pilastri: da un lato c'è ovviamente il pilastro logico, in base al quale chi ha vinto le elezioni democraticamente ha il diritto di governare e di portare avanti il suo programma; ma ci sono anche delle garanzie e dei contrappesi, rappresentati dai limiti imposti a colui che governa in base al mandato democratico che gli è stato dato.
Riteniamo che la giunta regionale della Campania abbia oltrepassato tali limiti e che ci siano le condizioni, a causa delle reiterate violazioni di legge che si sono verificate, per intervenire, Costituzione alla mano, e per procedere allo scioglimento della giunta regionale.
Questo decreto-legge è pessimo anche nel merito: lo dicono anche gli uffici della Camera dei deputati quando affermano che «appare opportuno che il Governo fornisca ulteriori chiarimenti, precisando, per ciascuna tipologia di interventi, la relativa fonte di finanziamento».
Come al solito inserite dei proclami all'interno del decreto-legge, ma non prevedete alcuna copertura finanziaria e vi affidate all'emergenza, tanto poi, come al solito, si aumenterà la Tarsu per chiedere più soldi ai cittadini in Campania, che sono in Italia quelli che pagano di più per la tassa dei rifiuti a fronte del peggior servizio. Poi utilizzerete i soldi del commissario straordinario e, pian piano, anche quelli della protezione civile per tale scopo. Questo non si può fare (lo ha detto anche la burocrazia della Camera dei deputati): dovete prevedere una copertura chiara a tutte le fonti di spesa. Non è possibile continuare così, anche perché non possiamo spendere i soldi della protezione civile per gestire un'emergenza, che non è tale: non è un terremoto, non è un'alluvione, ma è un'emergenza frutto dell'incapacità di governare!
Dobbiamo quindi rimuovere il problema, ossia dobbiamo rimuovere coloro che sono incapaci a governare e non,Pag. 21invece, spendere i soldi della protezione civile come se ci fossero stati un'alluvione o un terremoto.
A nome del gruppo di Alleanza Nazionale rivolgo quindi un appello al Governo affinché si renda conto che un'ennesima difesa del governo regionale della Campania non solo deprime ulteriormente quella realtà territoriale, ma crea anche problemi politici al Governo centrale. Credo sia arrivato il momento che ve ne rendiate conto.
PRESIDENTE. Deputato Bocchino, concluda.
ITALO BOCCHINO. Concludo, Presidente, ribadendo il nostro invito al Capo dello Stato ad avviare il procedimento previsto dall'articolo 126 della nostra Costituzione (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Paolo Russo. Ne ha facoltà.
PAOLO RUSSO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, perché il Governo ha posto la fiducia? Per la preoccupazione dei tempi? Evidentemente no: il decreto-legge scade l'11 luglio e sarebbe stato possibile emendarlo utilmente e riapprovarlo in Senato. Piuttosto la causa è stata la paura della ragionevolezza: gli emendamenti che avrebbero reso efficace il decreto-legge, lo avrebbero anche reso esplosivo da un punto di vista politico. Sarebbero venute fuori tutte le contraddizioni, tutte le contrapposizioni e tutte le incomprensioni interne alla maggioranza di centrosinistra.
Il provvedimento che stiamo esaminando e sul quale è stata posta la fiducia è inutile.
È inutile, perché indica quattro siti come sedi di discarica, nessuno dei quali verrà utilizzato in tal senso: mi riferisco al sito di Savignano, che forse sarà pronto a novembre, o quello di Terzigno, utilizzabile solo per la FOS e chissà quando sarà prodotta una FOS degna di tal nome; a quello di Sant'Arcangelo Trimonti, addirittura per le ceneri utilizzate in regime di emergenza - guardate un po' - di un dissociatore molecolare, una specie di marchingegno che ha a che fare con i forni di Auschwitz ed a quello di Serre, che, come vedete, oggi è null'altro che una piattaforma.
Il provvedimento in esame è improduttivo, perché è incapace di produrre effetti; è, quindi, inefficace. Quello precedente prevedeva una triarchia, la possibilità che in tre si governasse un complesso fenomeno. Oggi, per le ovvie ragioni - immagino di carattere giudiziario - si è passati dalla triarchia alla diarchia, ma sostanzialmente la questione non cambia.
La filiera del comando, in una condizione emergenziale, è posta tutta nelle mani non di un solo soggetto, come è naturale che accada quando si è in una condizione emergenziale, ma piuttosto nelle mani di due soggetti, che puntualmente pensano in modo diverso.
Questo provvedimento è anche dannoso, perché piegherà i comuni sotto le macerie dei dissesti finanziari: decine e decine di comuni si piegheranno, perché non avranno una capacità finanziaria autonoma e perché voi costringete, con questo provvedimento, ad incrementare senza fine la Tarsu.
Si determinerà - credo - una condizione unica al mondo: il servizio peggiore, inequivocabilmente testimoniato dalle immagini in onda sui network di ogni parte, al costo più alto del mondo! Non basta quanto oggi già viene pagato, ma si aggiunge, con questo decreto, un ulteriore balzello in funzione della vostra sollecitazione.
Il direttore Bertolaso aveva chiesto anche maggiori risorse: sento dire nelle ultime ore che si sta, con il solito meccanismo funambolico, esaminando qualche ipotesi di ulteriore risorsa. Abbiate il coraggio di prevederne lo stanziamento nel provvedimento e chiarite al sistema politico e agli italiani che investite per fare uscire quella regione dall'emergenza rifiuti! Non potrebbe essere altrimenti, perché, se lo fate senza risorse, è evidente che diPag. 22fatto è come se non lo faceste e che saremo costretti, di qui a qualche mese, a ritornare sul tema.
Manca tutto in questo provvedimento! Manca una politica del riuso, manca una politica industriale, manca una politica degli impianti, manca la politica dell'autosufficienza! Non vi è accenno alcuno al traffico illecito di rifiuti o ad una task force, che pure avevamo sollecitato. Toccherà a qualcuno di voi avveduto spiegare che ogni ambito territoriale, ogni provincia, ogni grande città, persino Napoli devono rendersi autosufficienti e non sperare, di volta in volta, che ci sia una Germania o una Romania, pronta o meno, ad accogliere i rifiuti di quella terra. Bisognerà spiegare a quel sindaco che non può bastare Serre a risolvere i problemi della città di Napoli!
Questo provvedimento stride e confligge con il documento della Commissione parlamentare di inchiesta con riferimento all'accordo quadro di programma ed alla necessità di modulare la tassazione locale in misura direttamente proporzionale al servizio reso. Esso confligge anche con la legge regionale, approvata qualche mese fa, che rende le province una sorta di rangers ambientali ed i comuni dei nani. Siete voi, voi e solo voi, oggi, i responsabili di questo disastro!
Ve lo ha detto anche il Commissario straordinario Bertolaso, costretto ad una manfrina permanente; egli, abituato alle grandi emergenze, all'efficacia dell'azione, alle grandi missioni, viene viceversa fermato, bloccato, imbrigliato, addirittura ridicolizzato dai vostri veti, dalle pastoie e dalle dinamiche tutte del teatrino della politica del centrosinistra, che prima lo indica quale mago e poi gli chiude la borsa e lo ammanetta. Di giorno in giorno il povero Bortolaso ha dovuto mendicare un consenso, prima con Bassolino e poi con Pecoraro; cappello in mano, piativa ai santuari della politica campana e quando l'uno era d'accordo, l'altro si metteva di traverso e viceversa. Nel frattempo i rifiuti aumentavano sulle strade, crescevano a dismisura, alimentando quel circolo perverso dell'inquinamento e delle patologie neoplastiche e neonatali.
In questa regione, in Campania, la diossina ormai è ovunque e persino le donne puerpere rischiano di avvelenare i propri figli! La vergogna dovrebbe coprire i vostri miseri calcoli! Avevamo provato ad aiutarvi a modificare il pessimo provvedimento in esame: avete voluto fare da soli per fare peggio. Avete temuto che le contaminazioni scatenassero il libero arbitrio dei parlamentari del centrosinistra. Avete preferito l'inutile isolamento alla sana collaborazione. Avevamo chiesto un sussulto d'amore per la Campania: avete proceduto ciecamente ed a colpi d'ascia. Avete così colpito con quell'ascia prima il commissario Bertolaso e poi i cittadini campani.
Andate, andate pure! Voi credete di andare avanti, eppure sapete di stare fermi. Avete la sensazione della corsa in avanti, perché spingete indietro i cittadini campani, verso il baratro delle emergenze ambientali e sanitarie, domani anche verso le emergenze derivanti dal collasso economico. Noi del gruppo Forza Italia votiamo convinti e sdegnati e votiamo «no» alla fiducia che il Governo ha posto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Iannuzzi. Ne ha facoltà.
TINO IANNUZZI. Signor Presidente, il gruppo dell'Ulivo esprime convintamente il proprio voto favorevole sulla questione di fiducia, giustamente posta dal Governo in relazione alla conversione del decreto-legge n. 61 dello scorso 11 maggio, recante ulteriori interventi straordinari per fronteggiare l'emergenza rifiuti in Campania.
La questione di fiducia è pressoché necessaria, imposta dall'avvicinarsi a grandi tappe del termine finale per la conversione in legge del decreto-legge, dalla mole e dal numero di proposte emendative presentate dai gruppi di opposizione, nonché dalla stessa necessità diPag. 23dare un segnale chiaro del Governo e del Parlamento su una vicenda così delicata. Non vi è dubbio che l'emergenza rifiuti costituisca in Campania una situazione drammatica, di estrema gravità e anche profondamente dolorosa per le comunità campane. E non vi è dubbio anche che la storia dell'emergenza rifiuti in Campania è caratterizzata da troppi rinvii, ritardi ingiustificati e pesanti, da un gioco continuo di veti incrociati e paralizzanti, che la politica e le istituzioni non hanno avuto la forza e la capacità di rimuovere e di superare; ma è anche la storia di un commissariamento straordinario che dura da più di dieci anni, che nelle sue diverse tappe non è riuscito a risolvere le questioni sul tappeto, ma che, anzi, ha finito per produrre una sostanziale e pericolosa deresponsabilizzazione degli enti locali.
Questa storia chiama in causa, senza appello, la responsabilità, i limiti, i ritardi, la fragilità e gli errori della politica tutta intera, delle istituzioni pubbliche in Campania.
Questo discorso vale, senza distinzioni, per entrambe le coalizioni, per il centrosinistra come per il centrodestra; vale per la regione di oggi, ma anche per quella di ieri e dell'altro ieri; vale per tante istituzioni locali, come per i diversi Governi nazionali che si sono susseguiti negli anni.
Ma questa è l'ora della responsabilità, seria e coraggiosa, senza «se» e senza «ma»; è l'ora delle decisioni importanti e tempestive, di un'azione sinergica e leale fra le varie istituzioni, per dare sollecita ed integrale esecuzione alle decisioni assunte.
In questo itinerario - difficile, ma sicuramente inevitabile, anzi doveroso - la nostra stella polare non può non essere costituita dai continui appelli e dai ripetuti moniti, che con la sua autorevolezza personale ed istituzionale ed il suo prestigio ha a più riprese rivolto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a cui va tutto il nostro deferente ringraziamento.
Ribadiamo il sostegno pieno all'azione del Commissario straordinario, il direttore Bertolaso, un dirigente autorevole e un servitore dello Stato; diciamo, invece, «no» a polemiche vuote, faziose, strumentali, prive di fondamento e di responsabilità, che non servono a risolvere i problemi delle comunità campane, ma soltanto ad aggravare la situazione e ad avvelenare un clima già reso particolarmente difficile e pesante dai problemi oggettivi che abbiamo innanzi.
Queste sono le ragioni per le quali il gruppo dell'Ulivo giudica oggi decisivo dare piena ed integrale attuazione al decreto-legge al nostro esame, con la rapida apertura di tutte le discariche da esso previste e con l'attivazione piena di tutti i poteri e le prerogative che i due decreti-legge che si sono susseguiti in questi mesi hanno conferito al Commissario straordinario.
È questo il tempo per aggredire questa odiosa e terribile emergenza, così da poterne finalmente uscire, ma anche per definire finalmente un progetto complessivo e completo, di ampio e generale respiro. Il 31 dicembre 2007 è e deve essere la data per porre fine alla gestione commissariale e straordinaria, per ridare così la voce al circuito ordinario, normale e fisiologico delle competenze, ponendo innanzi tutto al centro il principio della provincializzazione della gestione dei rifiuti. Con esso si intende sottolineare il ruolo dell'ente provincia per affermare non soltanto un potere ed una competenza, ma - ancor di più e contestualmente - un dovere ed una responsabilità ineludibili di identificare i siti, gli impianti e le strutture indispensabili per realizzare un ciclo di trattamento, gestione, smaltimento, recupero e riuso industriale dei rifiuti in Campania che sia finalmente compiuto, moderno e funzionale.
Proprio per dare al principio di provincializzazione tutto il respiro e lo spazio che esso deve avere, riteniamo anche che la legge sui rifiuti recentemente approvata dal Consiglio regionale della Campania vada modificata ed adeguata, tenendo conto anche del decreto-legge al nostro esame, che affida ai presidenti di provincia il ruolo di subcommissari, nonché degliPag. 24adeguamenti effettuati dal decreto correttivo della delega ambientale che si trova ad un punto avanzato del suo iter governativo e parlamentare.
È questo anche il momento di procedere con grande determinazione alla realizzazione dei tre impianti di termovalorizzazione, all'attivazione ed al completamento di quello di Acerra (fin da ottobre) e finalmente all'acquisizione della procedura di VIA (valutazione di impatto ambientale) sull'impianto di Santa Maria La Fossa, per il quale ogni ulteriore ritardo è inaccettabile ed ingiustificato; è, inoltre, il momento non soltanto di procedere rapidamente con l'esame, l'istruttoria e la definizione del progetto per un terzo impianto di termovalorizzazione nella città di Salerno, ma anche di adeguare con rapidità i sette impianti di CDR per renderli finalmente moderni e funzionali.
Vi è poi il capitolo ineludibile e fondamentale della raccolta differenziata dei rifiuti: circa 130 comuni campani hanno già raggiunto percentuali ragguardevoli, in più casi superiori alla media nazionale; ma questo risultato deve oggi riguardare la totalità dei comuni campani, a cominciare dalle grandi aree urbane. È dunque necessario muoversi con grande determinazione, anche attivando tutti i poteri sostitutivi previsti dalle norme vigenti.
Vorrei inoltre dire chiaramente che il decreto-legge al nostro esame affida al Commissario, d'intesa con il Ministro dell'ambiente, l'adeguamento del Piano regionale di smaltimento dei rifiuti.
Per il gruppo de L'Ulivo, il meccanismo dell'intesa deve essere interpretato nel senso della tempestività delle decisioni, di una capacità decisionale piena ed integrale, di una leale e corretta collaborazione e solidarietà istituzionale tra i diversi livelli di governo dello Stato.
L'intesa deve essere esercitata in modo tale che le decisioni per il nuovo piano siano assunte tutte e contestualmente, con la massima rapidità e sollecitudine e siano anche attuate con la stessa determinazione.
Riteniamo anche che debba essere guidata la transizione dalla conclusione della gestione commissariale, prevista per dicembre, all'inizio del ritorno della parola al circuito ordinario delle competenze, come ha indicato, con un percorso virtuoso e pressoché all'unanimità, la Commissione bicamerale per la gestione dei rifiuti, attraverso un'intesa istituzionale di programma tra Commissario, Ministro e regione che ponga attorno allo stesso tavolo, con un successivo accordo-quadro, il Commissario, il Ministero, il presidente della regione, i cinque presidenti di provincia ed i cinque sindaci dei comuni capoluoghi, per definire con chiarezza le tappe della realizzazione degli impianti, dei finanziamenti e delle diverse procedure amministrative.
Riteniamo, inoltre, che la regione oggi debba giocare la sua credibilità in questo campo, prevedendo una destinazione massiccia dei fondi europei legati ai prossimi programmi operativi per il periodo 2007-2013, per dare un contributo decisivo alla realizzazione degli impianti e delle strutture, che occorrono per un ciclo dei rifiuti finalmente moderno e funzionale.
Con queste ragioni, signor Presidente, il gruppo de L'Ulivo voterà la fiducia al Governo e voterà a favore della conversione del decreto-legge: adotteremo tali atti e voteremo in questo modo non con rassegnazione, né in maniera stanca o quasi fosse un rituale, ma con forza e coraggio, perché siamo persuasi che questa è l'ora di un'assunzione straordinaria di responsabilità collettiva della politica e delle istituzioni pubbliche. Non sono ammesse alternative di sorta, non sono possibili rinvii o ritardi e faremo ciò con grande determinazione e forza, anche monitorando e vigilando la situazione e chiedendo a tutti i livelli di governo di fare ciascuno, lealmente e pienamente, la propria parte: questo ci chiedono i cittadini campani, ma ce lo chiede anche l'intero Paese (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo)!
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.Pag. 25
Poiché la votazione avrà luogo alle 11,40, sospendo la seduta che riprenderà a tale ora con la chiama.
La seduta, sospesa alle 11,20, è ripresa alle 11,45.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI