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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Carenze nell'organico della polizia penitenziaria presso il carcere di Marassi di Genova - n. 3-01078)
PRESIDENTE. Il deputato Catone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01078, concernente carenze nell'organico della polizia penitenziaria presso il carcere di Marassi di Genova (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8).
GIAMPIERO CATONE. Signor Ministro, premesso che il carcere di Marassi di Genova è tra gli istituti penitenziari più importanti del nostro Paese, che esiste una situazione di emergenza in merito al numero degli agenti di custodia, denunciata più volte anche dai sindacati di polizia penitenziaria, che attualmente sembra manchino circa cento unità perché l'organico al completo possa garantire la massima efficienza e, soprattutto, la dignità a chi è recluso e a chi vi lavora, chiediamo se non ritenga opportuno intervenire o se siano state già predisposte azioni che prevedano l'invio di altro personale all'istituto in questione, al fine di garantirne una maggiore funzionalità, tenendo in considerazionePag. 59anche gli agenti che necessitano di mobilità temporanea per gravi situazioni familiari.
PRESIDENTE. Il Ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Per la verità, onorevole Catone, condivido molto l'indicazione e la traccia che lei ha dato e posso confermarle che procederemo nel senso da lei auspicato.
Faccio presente che alla carenza di organico dell'istituto di Marassi di Genova, che non è l'unica carenza riscontrabile in molti ambiti degli istituti penitenziari italiani, si farà fronte attingendo al contingente di circa 500 agenti ausiliari che saranno assunti in servizio il prossimo mese di ottobre. Ciò avverrà seguendo un criterio proporzionale, tenendo conto naturalmente delle esigenze di tutti gli altri istituti italiani.
Posso, inoltre, fornire dati utili alla conoscenza dell'interrogante, precisando che i trasferimenti temporanei che hanno interessato l'istituto genovese allo stato sono pari a 60. Di questi, 15 sono stati disposti dal competente provveditorato in ambito regionale, purtroppo per esigenze eguali a quelle dell'istituto di Marassi. Quanto ai rimanenti 45, 15 (quindi non 45, come l'onorevole Catone sostiene) sono stati attuati ai sensi dell'articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica n. 254 del 1999 per gravi motivi familiari, 9 sono stati disposti per mandato elettorale, 10 sono stati attuati presso il GOM, 4 presso le Fiamme azzurre, 2 presso il reparto scorte e 5 per motivate esigenze di servizio. Posso assicurare però, concludendo, che il DAP (dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) seguirà con particolare attenzione la situazione dell'istituto di Marassi. Come ho detto all'inizio, nel quadro dei 500 nuovi agenti ausiliari troverà risposta anche la carenza di organico dell'istituto di Marassi di Genova.
PRESIDENTE. Il deputato Catone ha facoltà di replicare.
GIAMPIERO CATONE. Signor Ministro, innanzitutto ci auguriamo che gli impegni da lei assunti oggi siano rispettati. In ogni caso, credo che, a parte la necessità dell'incremento degli organici del personale di polizia penitenziaria che lavora nel carcere genovese di Marassi, vi sia chiaramente una simile necessità in altre case circondariali italiane: essa rappresenta davvero una priorità per uno Stato di diritto, che non può e non deve dimenticare le difficili condizioni lavorative in cui quotidianamente operano le donne e gli uomini del corpo.
Lei ha giustamente detto che in questo periodo prenderanno servizio 500 ausiliari della polizia penitenziaria. Ma - badiamo bene - non si tratta di nuovi agenti, semmai di reimmissione di personale precario già in forza, con immaginabili disagi per i soggetti coinvolti. Non si può, quindi, spacciare tutto ciò per aumento di organico e per immissione di nuove forze. Infatti, vi sono agenti di polizia penitenziaria - riprendendo le sue parole - che, per causa di carenza di organico, non possono ulteriormente accedere alla temporanea mobilità di sede per gravi situazioni familiari.
Chiediamo che, una volta stabilito l'organico necessario al funzionamento di una struttura, esso sia inderogabile, come ad esempio per le scuole, e che in caso di assenza di personale si provveda immediatamente alla chiamata in servizio di supplenti. In fondo la nostra Costituzione assegna alle pene la funzione di rieducazione. A questa prescrizione aggiungeremmo che le condizioni di lavoro del personale che vi opera devono essere dignitose almeno parimenti ad altri settori dello Stato.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIAMPIERO CATONE. Per concludere, se, come hanno scritto sia Voltaire che Dostoevskij, il grado di civiltà di un Paese si misura osservando le condizioni delle sue carceri, allora il nostro Paese non sembra proprio essere un Paese civile.
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