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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per assicurare il risarcimento e gli indennizzi alle vittime della mafia, alle vittime del dovere e ai familiari superstiti - n. 3-01079)
PRESIDENTE. Il deputato Lo Presti ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-01079, concernente iniziative per assicurare il risarcimento e gli indennizzi alle vittime della mafia, alle vittime del dovere e ai familiari superstiti (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9), di cui è cofirmatario.
ANTONINO LO PRESTI. Signor Presidente, il Corriere della sera ha pubblicato una notizia, che ha gettato nello sconforto migliaia di persone e che riguarda le vittime della mafia: in particolare - lo dico per il pubblico che ci ascolta - si tratta della notizia secondo la quale non vi sarebbero più fondi per risarcire le vittime della mafia e del dovere. Ciò accade nonostante una legge di grande civiltà, che abbiamo varato nel corso della XIII legislatura su impulso del gruppo di Alleanza Nazionale, abbia stabilito che, attraverso la gestione dei beni confiscati alla mafia (che sono di fatto sottratti alla possibilità di essere aggrediti da parte delle vittime per ottenere i risarcimenti) si producessero le risorse necessarie per alimentare il fondo di rotazione posto a garanzia dei risarcimenti per le vittime appunto della mafia.
Alla luce di questa notizia, sembrerebbero oggi a rischio tutti i pagamenti dei risarcimenti stabiliti con tale legge nonché, addirittura, anche il finanziamento di altre leggi che prevedono ulteriori benefici.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ANTONINO LO PRESTI. Domandiamo dunque al Governo come intenda operare per rendere giustizia alle vittime della mafia, nonché la ragione per cui i patrimoni confiscati ai mafiosi non riescono a produrre risorse che possano alimentare il fondo.
PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, i rilievi della Ragioneria dello Stato richiamati nell'interrogazione si riferivano a problemi non tanto di copertura, quanto di quantificazione degli oneri finanziari e alla loro proiezione temporale. Senza chiarire la quantità di tali oneri, infatti, è impossibile pervenire ad un'adeguata copertura finanziaria.
Peraltro, il finanziamento della legge n. 512 è pienamente garantito dal suo meccanismo di copertura originario, che è affidato ad un contributo fisso e permanente di circa 10 milioni di euro annui, nonché dalla riassegnazione annuale dei proventi della vendita dei beni confiscati a seguito delle sentenze per reati di mafia, che procede in modo regolare.
In aggiunta a ciò, relativamente alla solidarietà verso le vittime della mafia e del dovere e ai loro familiari, si fa presente che la Presidenza del Consiglio dei ministri ha già dichiarato, in una nota del 9 luglio, di avere intenzione di reperire nella legge finanziaria per il 2008 la copertura per il disegno di legge, già in discussione in Parlamento, contro le discriminazioni economiche fra le famiglie delle vittime di eventi criminosi. Infatti, la legislazione vigente in materia crea disuguaglianze e discriminazioni non giustificate: i trattamenti previsti sono diversi a seconda che il familiare sia stato vittima di un evento terroristico, di un agguato a carattere mafioso o di un evento criminoso tout court.
Il Governo intende eliminare tali discriminazioni ed equiparare i trattamenti pensionistici dei familiari delle vittime della mafia e del dovere, con un appostamento di bilancio iniziale che copra anche gli emolumenti arretrati ed un appostamento annuale che, sulla base delle previsioni, copra gli oneri a regime.
La sede appropriata per reperire le risorse finanziarie aggiuntive necessarie per questi obiettivi di riforma sarà la leggePag. 61finanziaria per l'anno 2008. Il Governo, infatti, considera come un vero e proprio dovere corrispondere in modo adeguato alle esigenze di solidarietà nei confronti delle famiglie che siano state colpite da gravi eventi criminosi ed intende pertanto, anche attraverso le misure di finanziamento e le norme legislative che il Parlamento ha all'esame, fornire un concreto contributo in tale direzione.
PRESIDENTE. Il deputato Lo Presti ha facoltà di replicare.
ANTONINO LO PRESTI. Signor Presidente, la risposta del Governo ci rassicura in parte, soprattutto per quanto riguarda la copertura della legge n. 512 del 1999, cioè - lo dico per il pubblico che si segue - quella che garantisce alle vittime della mafia la possibilità di avere il giusto risarcimento conseguente ai danni da esse subiti. Desidero precisare, in proposito, che con tale provvedimento non si regala nulla ad alcuno: si tratta infatti di fondi delle vittime della mafia, alle quali però viene di fatto preclusa - come dicevo in sede di illustrazione dell'interrogazione - la possibilità di aggredire i patrimoni mafiosi che lo Stato gestisce. Sotto questo profilo, dunque, possiamo rassicurare le vittime della mafia che esse riceveranno presto i soldi, che sono loro attribuiti da sentenze di condanna specifiche.
Non ci soddisfa, anzi ci lascia assai perplessi, la risposta con riguardo al finanziamento di disegni di legge che tendono ad equiparare le vittime del dovere a quelle del terrorismo e a riconoscere ulteriori benefici di carattere indennizzatorio a questa importante categoria di persone.
Avreste potuto pensarci prima, mentre appare tardivo, oggi, riferire che ci penserete con il disegno di legge finanziaria che sarà discusso tra qualche mese.
Vorremmo, quindi, che il Governo su questi temi fosse più attento e agisse in modo più incisivo. La lotta alla mafia, infatti, non si fa soltanto con la giusta repressione, il controllo del territorio e tutte le iniziative sulle quali siamo sempre d'accordo, ma anche garantendo a coloro i quali hanno sofferto per colpa di questi criminali la possibilità di avere il giusto risarcimento che - lo ripeto - non è regalato a nessuno, ma rappresenta un loro sacrosanto diritto (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).