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Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 81 del 2007: Disposizioni urgenti in materia finanziaria (A.C. 2852-A).
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento Dis. 1.1, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione.
Passa quindi alle dichiarazioni di voto.
FRANCESCO NUCARA (Misto-RLR). Manifesta la volontà di negare la fiducia al Governo, rilevando che il provvedimento d'urgenza in esame prevede la distribuzione di risorse in realtà inesistenti e determinerà conseguentemente un incremento del deficit di bilancio. Invita quindi il Ministro dell'economia e delle finanze ad assumere una posizione più decisa rispetto alle pressioni provenienti dalla sinistra massimalista.
CARMELO LO MONTE (Misto-MpA). Nel prendere atto con rammarico della scelta politica del Governo di ricorrere per l'ennesima volta alla questione di fiducia, ricorda le condivisibili considerazioni svolte dal Governatore della Banca d'Italia circa l'opportunità di destinare il cosiddetto extragettito al risanamento dei conti pubblici; riterrebbe peraltro necessario destinare parte di tali risorse alla reale emergenza del Paese, costituita dalle carenze infrastrutturali del Mezzogiorno, rispetto alle quali l'Esecutivo si mostra colpevolmente disattento. Dichiara, quindi, che negherà la fiducia al Governo.
KARL ZELLER (Misto-Min.ling.). Nel manifestare apprezzamento per il provvedimento d'urgenza in esame, che denota l'intendimento del Governo di modificarePag. IVla politica fiscale precedentemente perseguita, esprime forti perplessità, tuttavia, sulle disposizioni concernenti gli studi di settore; dichiara quindi che la sua parte politica confermerà la fiducia al Governo, che auspica dia segnali di maggiore attenzione alle esigenze di piccole e medie imprese.
MAURO DEL BUE (DCA-NPSI). Esprime perplessità sull'impianto del provvedimento d'urgenza in esame, pur giudicando condivisibili le disposizioni concernenti, in particolare, l'aumento - peraltro esiguo - delle pensioni minime e gli studi di settore.
Richiamate, quindi, le considerazioni svolte dal Governatore della Banca d'Italia e la posizione assunta dal Ministro Bonino in tema di riforma previdenziale, ritiene che l'extragettito avrebbe dovuto essere prioritariamente destinato allo sviluppo economico del Paese, segnatamente mediante un alleggerimento della pressione fiscale che grava sulle imprese.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Giudica pienamente condivisibile la destinazione delle risorse dell'extragettito conseguito dal Governo grazie alla sua decisa lotta all'evasione fiscale al miglioramento del welfare, dando risposta ai sacrifici compiuti dai cittadini italiani, in particolare dalle categorie più deboli. Dichiara quindi il voto favorevole del suo gruppo sulla questione di fiducia posta dall'Esecutivo sul provvedimento d'urgenza in esame, manifestando particolare apprezzamento per gli interventi in esso previsti in materia di politiche sociali.
LUANA ZANELLA (Verdi). Nel rilevare la sostanziale convergenza riscontrata in Commissione su alcune specifiche misure recate da un provvedimento d'urgenza complesso e delicato, che trae origine da un sensibile miglioramento dei conti pubblici e dall'avvio di una seria politica di contrasto all'evasione fiscale, osserva che il decreto-legge in esame risponde alla necessità di una più equa redistribuzione delle risorse a favore delle classi più deboli, favorendo, nel contempo, lo sviluppo economico del Paese. Dichiara, quindi, che il suo gruppo rinnoverà la fiducia al Governo.
FRANCESCO NAPOLETANO (Com.It). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla questione di fiducia posta dal Governo sul provvedimento d'urgenza in esame, con senso di responsabilità e la consapevolezza di dare un forte e significativo segnale al Paese. Considerato il mutato scenario economico-finanziario, frutto di un'efficace politica economica del Governo e della sua decisa lotta all'evasione fiscale, che consente finalmente una redistribuzione del reddito verso le classi sociali ed i settori produttivi più svantaggiati, esprime apprezzamento per i numerosi interventi ispirati ad equità sociale previsti nel provvedimento d'urgenza in esame.
SERGIO D'ELIA (RosanelPugno). Nel dare atto al Governo di avere attribuito carattere prioritario al risanamento dei conti pubblici e di avere riservato la dovuta attenzione alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione, segnatamente dei pensionati e dei giovani, sottolinea la necessità di tenere nella massima considerazione i moniti espressi dalle competenti autorità nazionali ed europee affinché si completi il percorso intrapreso in materia di risanamento dei conti pubblici, manifestando preoccupazione per le proposte avanzate da una parte della maggioranza, volte al superamento del cosiddetto scalone pensionistico, che ritiene incompatibile con l'elevato debito pubblico del Paese. Ritiene, quindi, urgente, come opportunamente sottolineato dal Ministro Bonino, un chiarimento definitivo del Presidente del Consiglio sulla prevalenza nel Governo della linea riformatrice o di quella, che giudica conservatrice dello status quo se non reazionaria, delle forze politiche della sinistra comunista. In attesa di tale chiarimento, dichiara tuttavia che il suo gruppo voterà la fiducia al Governo.
GIUSEPPE OSSORIO (IdV). Dichiara che il suo gruppo confermerà la fiducia alPag. VGoverno, rilevando come la politica economica posta in essere dall'Esecutivo abbia consentito il sostanziale risanamento dei conti pubblici.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
GIUSEPPE OSSORIO (IdV). Manifesta, pertanto, un orientamento favorevole al provvedimento d'urgenza in esame, volto a sostenere la domanda interna, richiamandone gli aspetti più condivisibili.
ANTONIO ROTONDO (SDpSE). Rilevato che il provvedimento d'urgenza in esame prevede interventi a favore delle fasce più deboli pur nel necessario rispetto dell'equilibrio dei conti pubblici, ritiene che, allo stato, non appare necessaria una manovra autunnale correttiva. Richiamati quindi gli aspetti più condivisibili del decreto-legge in esame, dichiara che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo.
MAURIZIO FUGATTI (LNP). Lamentato il reiterato ricorso alla questione di fiducia, che giudica lesivo delle prerogative parlamentari, rileva che il provvedimento d'urgenza in esame determinerà un aumento della spesa pubblica. Osserva, altresì, che il Governo non intende ridurre la pressione fiscale, che è stata anzi incrementata dalle misure finora adottate dall'Esecutivo. Dichiara, pertanto, che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Esprime forti perplessità sull'operato di un Governo che, dopo avere perseguito il risanamento dei conti pubblici mediante l'aumento del prelievo fiscale anziché attraverso un'efficiente razionalizzazione della spesa, propone misure di tipo espansivo che determineranno un ulteriore inasprimento della tassazione. Nel giudicare quindi totalmente sbagliata la politica economica dell'Esecutivo, ritiene, in particolare, che le misure recate dal provvedimento d'urgenza in esame siano prevalentemente volte a sanare i contrasti interni alla maggioranza. Dichiara pertanto che il suo gruppo non potrà votare la fiducia al Governo.
MAURIZIO ZIPPONI (RC-SE). Ritiene che il provvedimento d'urgenza in esame preveda un'opportuna redistribuzione delle risorse disponibili. Sottolinea, inoltre, la necessità di modificare la riforma del sistema pensionistico varata dal precedente Esecutivo, garantendo al sistema maggiore equità sociale, in coerenza con il programma elettorale dell'Unione e con le richieste provenienti dalle organizzazioni sindacali. Dichiara, infine, che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo.
ALBERTO GIORGETTI (AN). Nell'ascrivere alle gravi difficoltà interne alla maggioranza e alle pressioni provenienti dall'estrema sinistra l'ennesimo ricorso alla questione di fiducia, manifesta un orientamento fortemente critico su un provvedimento d'urgenza che determinerà un consistente aumento della spesa pubblica, a fronte del quale sarà presumibilmente necessario un inasprimento della pressione fiscale per i cittadini e per le imprese. Nel ritenere che il cosiddetto extragettito sia il positivo risultato delle politiche fiscali attuate dal precedente Governo di centrodestra, osserva che tali maggiori entrate dovrebbero più opportunamente essere utilizzate per ridurre il deficit e la pressione fiscale.
GASPARE GIUDICE (FI). Esprime un giudizio fortemente critico sulle misure economiche previste dal provvedimento d'urgenza in esame, ritenendo ingiustificato il ricorso del Governo alla questione di fiducia, attesa la particolare disponibilità mostrata dall'opposizione nel corso dell'iter in Commissione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
GASPARE GIUDICE (FI). Sottolineate quindi le forti divergenze esistenti all'interno della maggioranza, auspica la sostituzionePag. VIdel Ministro dell'economia e delle finanze in carica. Invita infine l'Assemblea a negare la fiducia all'Esecutivo.
CARMEN MOTTA (Ulivo). Nel dichiarare il convinto voto favorevole del suo gruppo sulla questione di fiducia, richiama i dati relativi al risanamento della finanza pubblica, fortemente penalizzata dalla politica economica del precedente Governo di centrodestra. Ricordato, quindi, il proficuo lavoro svolto in Commissione, osserva che il decreto-legge in esame prevede misure ispirate a rigore finanziario ed equità sociale, favorendo nel contempo lo sviluppo economico del Paese. Manifesta infine particolare apprezzamento per le disposizioni concernenti gli studi di settore e l'aumento delle pensioni minime, nonché per le norme volte a contrastare il fenomeno del precariato.
PRESIDENTE. Sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 17, è ripresa alle 17,05.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI