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Discussione della proposta di legge Sereni ed altri: Contributo straordinario in favore dello Staff College delle Nazioni Unite, con sede in Torino (A.C. 2605) (ore 16,03).
(Discussione sulle linee generali - A.C. 2605)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
Avverto che il presidente del gruppo parlamentare Forza Italia ne ha chiesto l'ampliamento senza limitazioni nelle iscrizioni a parlare, ai sensi dell'articolo 83, comma 2, del Regolamento.
Avverto, altresì, che la III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.
La Vicepresidente della Commissione Affari esteri, deputata De Zulueta, ha facoltà di svolgere la relazione in sostituzione del relatore, deputato Marcenaro.
TANA DE ZULUETA, Vicepresidente della III Commissione. Signor Presidente, fa piacere, dopo due discussioni di disegni di legge di ratifica di Convenzioni internazionali di cui si è coralmente lamentato il ritardo, poter parlare di un'iniziativa internazionale in cui l'Italia porta avanti un'azione a sostegno di una struttura delle Nazioni Unite.
Si tratta dello Staff College delle Nazioni Unite con sede a Torino, che è stato costituito con un obiettivo: unificare in un'unica struttura le diverse entità del sistema ONU che si occupano di formazione del personale, con vantaggi sugli standard della formazione e sulla qualità dell'offerta didattica.
Lo Staff College dell'ONU di Torino nasce nel gennaio 1996 e inizialmente fu affidato in gestione all'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), con sede a Torino. Questa esperienza, anche grazie alla gestione qualificata dell'OIL, ha trovato un suo coronamento con due successive risoluzioni dell'Assemblea generale dell'ONU, che hanno riconosciuto lo Staff College affidando ad esso compiti inerenti all'attività di formazione del personale.
A partire dal 1o gennaio 2002, a seguito della risoluzione dell'Assemblea generale n. 55/278 del 2 luglio 2001, lo Staff College di Torino diviene un organismo autonomo del sistema ONU. Da allora, però, lo Staff College deve provvedere autonomamente al reperimento delle risorse finanziarie necessarie per la propria esistenza.
Dal 2009 si prevede che lo Staff College raggiungerà l'autosufficienza finanziaria, grazie ai contributi che verranno versati sia dalle agenzie e dagli organi dell'ONU per i corsi di formazione, sia da altri utenti. Per questo motivo, per il triennio 2004-2006, la legge n. 317 del 2004 aveva previsto un contributo straordinario del nostro Paese, di natura transitoria, per permettere al centro l'avvio delle proprie attività, in linea con il mandato conferitogli dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite con la sopracitata risoluzione.
È opportuno, quindi, che, in continuità con quella legge, con l'attuale ratifica, si possa rinnovare il finanziamento, per consentire allo Staff College di raggiungere la piena autonomia. Il finanziamento è previsto dall'articolo 1, comma 1, del provvedimento in discussione, che autorizza la concessione di un contributo annuo volontario a favore dello Staff College pari a 500 mila euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009.
È inutile insistere sul punto perché, credo, tutti i parlamentari saranno sensibili in ordine al fatto che è molto importante, per il nostro Paese, ospitare un centro di eccellenza delle Nazioni Unite e assumere una responsabilità così direttaPag. 15nella formazione del personale di un organismo al quale il nostro Paese riconosce un ruolo importante, anzi cruciale e centrale, nel sistema internazionale. Pertanto, auspichiamo la sollecita approvazione della proposta di legge in discussione.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.
VITTORIO CRAXI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Signor Presidente, onorevoli deputati, lo Staff College rappresenta il terzo polo importante della presenza delle Nazioni Unite nel nostro Paese. Noi, non soltanto siamo ottimi contributori, ma siamo anche un Paese che ospita il sistema delle agenzie delle Nazioni Unite; ebbene, lo Staff College ha assunto ormai un'importanza fondamentale, proprio perché assicura al sistema delle Nazioni Unite la formazione, l'aggiornamento dei programmi e la riqualificazione del personale, in particolare quando questo debba essere impiegato, con efficacia e con tempestività, in delicate missioni a mezzo delle varie agenzie, ivi comprese le missioni a carattere umanitario e per la ricostruzione delle istituzioni locali devastate da conflitti di carattere civile o da guerre.
L'Italia, pertanto, sostiene il raggiungimento di questi obiettivi nella prospettiva di favorire lo Staff College come elemento centrale e di eccellenza nella formazione del personale delle Nazioni Unite. Attualmente va anche considerato, nel caso di Torino, la ricaduta positiva di carattere economico: un'eventuale potenziamento del centro è suscettibile di avere benefiche ricadute sul tessuto economico locale e anche sul profilo occupazionale.
La proroga del contributo in discussione si configura come un ulteriore finanziamento straordinario, che ha natura transitoria e punta, da una parte, ad ottenere il pieno consolidamento dell'attività istituzionale e, dall'altra, a concedere all'organismo una maggiore stabilità finanziaria, che permetta una programmazione a medio e lungo termine degli obiettivi da raggiungere (lo Staff College di Torino prevede di raggiungere, entro il 2009, una forma di autosufficienza).
Non più tardi di due mesi fa ho accompagnato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, che ha partecipato, all'interno dello Staff College, ad una cerimonia di chiusura dei corsi tenutisi nell'anno accademico 2006-2007. Lo stesso Ban Ki-Moon, peraltro, è ritornato nel nostro Paese proprio in questo mese e proprio a Torino, e nello Staff College si è svolto il cosiddetto Retreat 2007, che ha visto riuniti il Segretario generale e i massimi vertici delle Nazioni Unite, con quarantadue tra i massimi esponenti e responsabili dei programmi più importanti che investono i compiti e le responsabilità delle agenzie delle Nazioni Unite. Riferisco tale circostanza per osservare che Torino rappresenta, come detto prima, uno dei grandi punti di riferimento delle Nazioni Unite nel mondo e ciò, per noi, non soltanto assume giustamente un carattere di legittimo orgoglio, ma anche riveste un'importanza politico-istituzionale e strategica. Pertanto raccomando all'Assemblea una celere e pronta approvazione della proposta di legge in discussione.
PRESIDENTE. Constato l'assenza del deputato Leoluca Orlando, iscritto a parlare; si intende che vi abbia rinunciato.
È iscritto a parlare il deputato Gozi. Ne ha facoltà.
SANDRO GOZI. Signor Presidente, l'istituzione dello Staff College ha rappresentato il coronamento di un lungo periodo di riflessione all'interno delle Nazioni Unite che risale agli anni Settanta e il cui obiettivo era quello di unificare in un'unica struttura le diverse entità del sistema ONU che si occupano del settore della formazione nell'ottica anche di ridurre i costi, di standardizzare i moduli formativi e migliorare la qualità dell'offerta formativa. La creazione dello Staff College, la sua istituzionalizzazione dopo un periodo legato all'Organizzazione internazionale del lavoro - come è stato ricordato -, si inseriscono negli sforzi tesi ad accrescere le capacità operative, a promuoverePag. 16e ad accompagnare la promozione della riforma del sistema delle Nazioni Unite. Il mandato dell'organismo, infatti, riguarda in particolare i settori dello sviluppo economico e sociale, della pace, della sicurezza e della gestione interna delle Nazioni Unite e recentemente è stata sviluppata anche l'attività di formazione di operatori nel campo del rispetto dei diritti umani fondamentali.
Lo statuto dello Staff College chiarisce come l'obiettivo dell'istituto sia quello di promuovere un cultura di tipo manageriale all'interno dell'organizzazione dell'ONU svolgendo attività specifiche di formazione dei funzionari internazionali. Attraverso lo Staff College si intende anche rafforzare la collaborazione tra organi dell'ONU nelle aree di comune responsabilità, aumentare l'efficacia delle diverse attività, nonché sviluppare la cooperazione con gli Stati membri, gli osservatori delle Nazioni Unite, le agenzie specializzate, le organizzazione internazionali e regionali, le ONG e, in generale, la società civile. Lo Staff College deve poi rispondere a specifiche esigenze delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite.
È stato già ricordato - ma vorrei sottolineare tale circostanza - che i principali contributi allo Staff College provengono attualmente dalle Nazioni Unite, da Governi e da fondazioni: certamente l'Italia - come ha ricordato il rappresentante del Governo - è, tra gli Stati membri, quello che eroga i contributi più consistenti. Ciò si deve anche al fatto che il concentramento nel nostro Paese del nucleo principale dell'attività di formazione dei funzionari di livello medio-alto delle Nazioni Unite ha avuto in questi anni ricadute molto positive sul tessuto economico e occupazionale locale oltre ad aver creato sinergie importanti con omologhe istituzioni italiane nel settore della formazione, a partire dalle università, e con le realtà imprenditoriali dell'area torinese.
Come sottolineato nella relazione introduttiva, lo Staff College punta a raggiungere l'autosufficienza finanziaria nel 2009 in particolare grazie ai corrispettivi ricevuti dalle agenzie e dai diversi organismi dell'ONU per l'organizzazione di nuovi corsi di formazione.
Durante la discussione svoltasi in Commissione affari esteri si è registrato un ampio consenso dei gruppi di maggioranza e di opposizione sul merito della proposta. Del resto, il Governo ha espresso e ha confermato oggi il pieno appoggio politico e finanziario per il consolidamento di una struttura che si sta rilevando molto preziosa per Torino e per il Piemonte. Ritengo che anche la recente riunione (avvenuta ai primi di settembre e testé ricordata dal sottosegretario) di oltre quaranta tra i massimi dirigenti delle Nazioni Unite - che, guidati da Ban Ki-Moon, si sono radunati a porte chiuse per la prima volta nella storia dell'organizzazione fuori da New York, proprio nella sede dello Staff College - ci indichi chiaramente quali siano le opportunità politiche che, al di là del mandato amministrativo specifico, lo Staff College offre al nostro Paese. Credo che strategicamente per l'Italia sia di grande importanza sapere che gli appartenenti alla carriera dirigenziale nell'ONU vengono a formarsi in Italia e che ciò può interagire con il tessuto italiano e con il tessuto regionale. Al di là di del suo contenuto specifico, questo progetto di legge serve ad avere più ONU in Italia e più Italia nell'ONU; è quindi un piccolo investimento ma che può avere un ritorno ben più grande. Per tali motivi, invito i colleghi a non discostarsi dalle indicazioni e dalle posizioni emerse nella Commissione affari esteri che ha votato all'unanimità a favore di questa iniziativa.
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.