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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Ipotesi di boicottaggio dei giochi olimpici 2008, al fine di esercitare pressioni sulla Cina in merito alla questione birmana - n. 3-01286)
PRESIDENTE. La deputata Zanella ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01286, concernente ipotesi di boicottaggio dei giochi olimpici 2008, al fine di esercitare pressioni sulla Cina in merito alla questione birmana (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 12).
LUANA ZANELLA. Signor Presidente, la Birmania è un Paese oppresso da una dittatura la cui ferocia si è rivelata in queste settimane. Il regime militare ha posto in essere una repressione sanguinosa e barbara contro un movimento straordinario, pacifico, coraggioso e inerme di monaci buddisti e di uomini e donne, che lottano per il pane e per la democrazia.
Sappiamo che la Cina è il principale partner economico e politico della Birmania, per cui ci chiediamo e vi chiediamo perché non utilizzare l'arma del boicottaggio dei giochi olimpici per spingere la Cina a usare tutta la sua influenza per bloccare la repressione, liberare gli oppositori incarcerati e avviare un processo di democratizzazione?
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, onorevole Zanella, noi siamo vicini al popolo birmano e alla sua ansia di libertà e di democrazia; è una posizione che il popolo italiano condivide e sulla quale è impegnato il Governo e - ritengo - tutto il Parlamento.
Per quanto riguarda la sua sollecitazione, come lei sa, le decisioni riguardanti i giochi olimpici attengono all'autonoma responsabilità del Comitato olimpico internazionale e dei Comitati olimpici nazionali. Ferma restando tale premessa, che occorreva svolgere, non voglio eludere il senso della sua sollecitazione. L'Italia è perfettamente consapevole del ruolo importante, che la Cina può svolgere nel tentativo di giungere a una soluzione della crisi birmana e proprio per questo motivo ha avviato una serie di iniziative diplomatiche bilaterali e multilaterali rivolte alle autorità birmane e ha percorso anche il canale dei contatti con la dirigenza cinese.
Il Presidente del Consiglio ha scritto al Primo Ministro cinese affinché eserciti tutte le sue autorevoli pressioni verso il Governo birmano per ricondurre il Paese ad una condizione di umana dignità e lo stesso ha fatto verso il Primo Ministro indiano Singh. Il Ministro degli affari esteri D'Alema, accompagnato dal sottosegretario Vernetti, si è mosso a più riprese e in più direzioni durante la sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
La nostra fiducia, la nostra speranza e il nostro impegno vanno nella direzione di far sì che anche la Cina si assuma le responsabilità che spettano a un grande attore globale. Tuttavia, piuttosto che adottare misure di rottura, ci sembra necessario privilegiare azioni improntate al negoziato con quelle autorità affinché siano sempre più coinvolte negli scenari internazionali, anche sulla questione birmana.
Per quanto riguarda i giochi olimpici, sono convinto che il loro svolgimento aPag. 66Pechino rappresenterà per quel Paese l'opportunità di aprirsi alla comunità internazionale, anche con riferimento alle problematiche legate al rispetto dei diritti umani.
Mi permetta una nota personale e conclusiva: ieri ho tenuto una celebrazione per l'anniversario di Gandhi organizzata dal Governo indiano e credo che anche l'India sia consapevole dei suoi doveri e delle sue responsabilità. Ieri era la giornata per le Nazioni Unite per la non violenza...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. ... ossia l'anniversario della nascita del fondatore della non violenza, Mahatma Gandhi. Credo che azione morale e azione diplomatica assieme, opinione pubblica e azione dei Governi, senza arrivare a gesti eclatanti, possano dare un enorme contributo.
PRESIDENTE. La deputata Zanella ha facoltà di replicare, per due minuti.
LUANA ZANELLA. Signor Presidente, signor Vicepresidente, mi auguro che le azioni intraprese dal nostro Governo possano avere l'efficacia che lei stesso si augura. Tuttavia, credo che il CONI avrebbe potuto chiedere la convocazione straordinaria del CIO quantomeno per porre il problema.
La crisi in Birmania costituisce sicuramente un test inevitabile - lo si legge anche oggi sul quotidiano Le Monde - per la Cina. Questo Paese, infatti, ha intrapreso la via delle riforme e dello sviluppo economico, ma non ha profuso altrettanto impegno sul piano dei diritti umani. In gennaio essa aveva bloccato, assieme alla Russia, una risoluzione sulla Birmania, considerando la drammatica situazione birmana un affare di politica interna e sui quotidiani di oggi si leggono gli episodi di esecrabile violenza, che avvengono proprio in Cina.
Oggi sui quotidiani vi è anche una nuova testimonianza di un ufficiale birmano, che ha rifiutato di eseguire l'ordine d'assalto di due monasteri e di evacuazione dei monaci. L'ufficiale racconta di migliaia di monaci uccisi, torturati e fatti sparire.
Quindi, di fronte a massacri e deportazioni che prefigurerebbero - se fossero confermati - un vero e proprio genocidio, è necessario agire con tutti gli strumenti diplomatici e politici a disposizione. Per questo motivo proponiamo di far leva sul possibile boicottaggio dei giochi olimpici, in quanto dobbiamo essere più decisamente contrattuali sul piano del rispetto dei diritti fondamentali (Applausi dei deputati del gruppo Verdi).