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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Iniziative per la riforma del corso di laurea magistrale - n. 2-00756)
PRESIDENTE. Il deputato Tranfaglia ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00756, concernente iniziative per la riforma del corso di laurea magistrale (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 6).
NICOLA TRANFAGLIA. Signor Presidente, la nostra interpellanza affronta un aspetto tuttora non risolto della riforma universitaria approvata nella XIII legislatura e ripresa, per alcuni aspetti, dalla XIV legislatura. In realtà, la nostra preoccupazione nasce da due aspetti, a nostro avviso, entrambi importanti: il primo riguarda il problema delle lauree in precedenza indicate come specialistiche e poi come magistrali e il secondo problema riguarda la nascita, abbastanza recente, di nuove università non pubbliche. Per quanto riguarda il primo aspetto chi ha partecipato all'elaborazione della riforma universitaria della XIII legislatura ha ben presente che l'attenzione venne dedicata, in modo quasi assorbente, all'istituzione del triennio (quindi, alla laurea triennale) e rimase poco tempo per elaborare in maniera compiuta il successivo livello di studi.
D'altra parte, ciò che è successo nelle università italiane negli ultimi anni ha posto all'attenzione dei legislatori, come dell'Esecutivo, il problema della precisazione e del successivo intervento sulle lauree magistrali, sia perché, in molti casi e in misura determinante, gli studenti non si fermano al primo livello della laurea, ma proseguono gli studi - quindi, ci troviamo di fronte una popolazione ampia che giustamente vuole raggiungere il secondo livello della laurea - sia perché effettivamente corriamo il rischio oggi - anzi, lo perseguiamo - di permettere ai giovani di arrivare alla laurea magistrale senza aver mai scritto una propria elaborazione personale. Questo perché le università, nell'attuare le disposizioni in materia, non hanno previsto una dissertazione finale al termine della laurea magistrale. Riteniamo, con riferimento a questo primo aspetto, che il legislatore, ma prima di tutto il Governo, dovrebbero intervenire in questo campo per salvaguardare una maggiore serietà ed approfondimento degli studi.
Per quanto riguarda le università sorte negli ultimi anni, abbiamo potuto verificare come in molti casi non ci siano i requisiti previsti dalle leggi. Inoltre, viene permessa l'istituzione di nuovi corsi di laurea, anche magistrale, in mancanza deiPag. 28requisiti che, all'atto dell'approvazione della riforma universitaria, erano assolutamente necessari.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca, Luciano Modica, ha facoltà di rispondere.
LUCIANO MODICA, Sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca. Signor Presidente, come è noto agli onorevoli interpellanti, la nuova architettura degli ordinamenti didattici universitari è stata introdotta nel nostro Paese a seguito ed in adesione agli impegni sottoscritti nel 1998 e nel 1999 rispettivamente con le dichiarazioni della Sorbona e di Bologna.
Il nuovo sistema dei corsi di studio di I e II livello, cioè laurea e laurea specialistica o magistrale, è stato recepito con il regolamento n. 509 del 1999, successivamente sostituito con il regolamento n. 270 del 2004, in base al quale è stata poi disposta, già nella scorsa legislatura, la revisione di tutte le classi dei corsi di studi universitari approvate ai sensi del regolamento n. 509 del 1999.
I relativi decreti applicativi, sui quali è stato effettuato un riesame a seguito dell'insediamento del nuovo Governo ed una ulteriore valutazione da parte del CUN e della CRUI, sono stati definitivamente emanati dal Ministro Mussi in data 16 marzo 2007. Obiettivo primario della revisione delle classi dei corsi di studio è stato rendere i corsi di studio universitari più aderenti alle esigenze della formazione culturale e professionale, nonché del mercato del lavoro, di ridurre ancora il tasso di abbandono degli studenti e i tempi medi di acquisizione dei relativi titoli accademici. Tali obiettivi sono stati in parte già conseguiti nel corso degli ultimi anni, come rilevato dalle indagini che ogni anno presentano i consorzi Almalaurea e CILEA.
Per sostenere meglio l'elevazione del livello di qualità degli studi, il Ministero ha avviato una serie di iniziative, tra le quali l'istituzione per legge dell'Agenzia nazionale per la valutazione dell'università e della ricerca e l'approvazione del cosiddetto «pacchetto serietà», preordinate in particolare al contenimento della proliferazione dei corsi di laurea e degli insediamenti di università in sedi diverse dalla sede legale dell'ateneo.
Con il recente decreto ministeriale del 27 luglio 2007 sono state, inoltre, adottate le linee guida per l'imminente riprogettazione, in due o anche in tre anni, da parte degli atenei, dei corsi di studio di I e II livello, in attuazione dei provvedimenti ministeriali sulle classi. Le indicazioni contenute nelle linee guida mirano anche alla razionalizzazione di tutta l'offerta formativa, sulla base di accurate proposte formulate dal Comitato nazionale di valutazione.
In tali linee guida, trova posto anche la soluzione del problema segnalato dagli onorevoli interpellanti sulla revisione dei contenuti didattici e formativi dei corsi di laurea magistrale. In particolare, si indica l'obiettivo di una maggiore articolazione dei percorsi formativi, in particolare di secondo livello, al fine di garantire un'offerta formativa ampia e variata, prevedendo anche che l'accesso ad un medesimo corso di laurea magistrale risulti possibile a laureati provenienti da più corsi di laurea, anche afferenti a classi diverse, con effetti positivi anche in relazione alla valorizzazione dell'interdisciplinarietà. Dovrà, inoltre, essere assicurata la disponibilità di docenza di ruolo necessaria per sostenere i corsi in particolare nei settori scientifico-disciplinari che li caratterizzano.
Per quanto riguarda la tesi di laurea magistrale, sia il decreto ministeriale n. 509 del 1999, che il decreto ministeriale n. 270 del 2004, la rendono obbligatoria per tutti i corsi di laurea magistrale. La tesi deve essere elaborata in modo originale - così recita la norma - dallo studente sotto la guida di un relatore. Nel decreto ministeriale n. 270 del 2004, però, a differenza del precedente, non è previsto un numero minimo di crediti formativi universitari, quindi di impegno di studio dello studente, da riservare, in ciascunPag. 29ordinamento didattico, alla preparazione della tesi di laurea magistrale.
Il Ministero ha allo studio la possibilità di modificare ulteriormente la normativa vigente per garantire, come chiedono gli onorevoli interpellanti, un ruolo ed un'attenzione formativa particolarmente significativi alla tesi di laurea magistrale e comunque, nelle more, di dare indirizzi in tal senso agli atenei.
Nella fase di prossimo riordino dei corsi, i requisiti di efficacia, efficienza e di qualificazione dovranno essere applicati da tutti gli atenei, statali e non statali, in attesa della definizione da parte dell'Agenzia di valutazione di apposite procedure di accreditamento, assai più rigorose di quelle attuali.
In particolare, le università non statali sorte negli ultimi anni a seguito delle prescrizioni contenute nei piani di sviluppo 2001/2003 e 2004/2006 sono tenute a presentare al Ministero un programma rigoroso per la verifica del possesso dei requisiti di efficacia, efficienza e qualificazione entro i prossimi tre anni, pena la revoca dell'autorizzazione al rilascio dei titoli accademici ovvero pena l'erogazione di penalità finanziarie nell'ambito dell'assegnazione dei contributi statali di funzionamento.
Inoltre, devo far presente che, allo stato attuale, l'istituzione di nuove università viene prevista nell'ambito delle procedure relative alla programmazione triennale del sistema universitario, regolate dal decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 1998, n. 25, modificato dalla legge 31 marzo 2005, n. 43. In attuazione di questa nuova normativa è stato adottato e già registrato il decreto ministeriale 3 luglio 2007, n. 362, con il quale sono state definite le linee generali di indirizzo della programmazione delle università per il triennio 2007-2009.
L'articolo 5 di tale provvedimento dispone che potranno essere presentate proposte di istituzione di nuove università non statali che prevedano, però, corsi di laurea e di laurea magistrale, congiuntamente a significative attività di ricerca, esclusivamente in aree disciplinari di particolare interesse nazionale e comunitario individuate con successivo decreto del Ministro. Lo stesso provvedimento definirà anche le modalità ed il termine di presentazione delle proposte, nonché i parametri ed i criteri per la loro valutazione.
PRESIDENTE. Il deputato Tranfaglia ha facoltà di replicare.
NICOLA TRANFAGLIA. Signor Presidente, sono soddisfatto della risposta; nello stesso tempo ritengo che il Governo potrà adottare altre misure, alcune delle quali già annunziate, che vadano nella direzione dell'indicazione precisa dei requisiti per l'istituzione delle lauree magistrali. Infatti, le università che, negli anni scorsi, a mia conoscenza, non avevano questi requisiti, non devono essere più in condizione di tenere corsi di laurea magistrali in mancanza degli stessi.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.