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Informativa urgente del Governo sul grave incidente verificatosi il 9 ottobre 2007 presso lo stabilimento di Colleferro della Simmel difesa (ore 20.37).
(Intervento del sottosegretario di Stato per l'interno)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il sottosegretario di Stato per l'interno, Ettore Rosato.
ETTORE ROSATO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, onorevoli colleghi, vengo in aula per riferire in merito al grave incidente che si è verificato presso la Simmel Difesa Spa, azienda di fabbricazione e detenzione di esplosivi per la difesa, il 9 ottobre scorso a Colleferro, in provincia di Roma.
Consentitemi intanto di esprimere le mie personali condoglianze e quelle del Governo alla famiglia del giovane operaio deceduto nell'esplosione ed un augurio di pronta guarigione ai feriti.
Prima di illustrare nel merito la vicenda, secondo la ricostruzione dei fatti forniti dalla locale questura, dal comando dei vigili del fuoco e dal comando provinciale dei carabinieri di Roma, debbo necessariamente fare alcune precisazioni di carattere tecnico-legislativo, anche per consentire di inquadrare meglio la problematica che è stata sollevata.
Premetto che per fabbricare e vendere armi da guerra e parti di esse, nonché munizioni, è necessaria la licenza ai sensi dell'articolo 28 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, rilasciato dal Ministero dell'interno. Per fabbricare e tenere in deposito materiale esplodente sono invece necessarie licenze rilasciate ai sensi degli articoli 46 e 47 dello stesso Testo unico: la prima di competenza del Ministero dell'interno, la seconda di competenza del prefetto.
Il Ministero dell'interno ha deciso di delegare le competenze di cui sopra ai prefetti; questi ultimi rilasciano quindi tutte le licenze dopo avere acquisito il parere della commissione tecnica provinciale per le materie esplodenti, parere poi sottoposto anche all'approvazione della commissione consultiva centrale per le materie esplosive ed infiammabili che siede presso il Ministero dell'interno.
Preciso che la Simmel Spa, specializzata nella produzione proprio di manufattiPag. 78esplosivi per la difesa, è sita nel territorio del comune di Colleferro, dove è presente un vasto comprensorio industriale. Segnalo che lo stabilimento risulta soggetto agli obblighi derivanti dalle disposizioni degli articoli 6, 7 e 8 del decreto legislativo n. 334 del 1999, che legifera proprio in materia di controllo dei pericoli di incidente rilevante connessi alla manipolazione e alla gestione di determinate sostanze pericolose.
Nella fattispecie, il gestore dello stabilimento ha numerosi oneri da rispettare, tra cui, in primo luogo, l'obbligo di notifica alle numerose autorità competenti (il Ministero dell'ambiente, la regione, la provincia, il comune, il prefetto, il comando provinciale dei vigili del fuoco e il comitato tecnico regionale dei vigili del fuoco) relativo a tutte le informazioni sulle sostanze pericolose trattate, sull'attività svolta e sugli elementi che potrebbero causare incidenti rilevanti.
In secondo luogo, il gestore deve redigere un piano di attuazione del sistema di gestione della sicurezza, che definisca la politica di prevenzione di incidenti rilevanti nella propria azienda. A carico del gestore, in questo caso, grava anche l'adozione di un piano di emergenza interno allo stabilimento, finalizzato a circoscrivere gli effetti dannosi dell'incidente, da trasmettere alla provincia e al prefetto che, a sua volta, deve elaborare il piano di emergenza esterno.
Il sistema di gestione della sicurezza è propedeutico rispetto al cosiddetto rapporto di sicurezza che il gestore presenta al comitato tecnico regionale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Tale rapporto, oltre ad evidenziare che è stato adottato il sistema di gestione della sicurezza, deve attestare che i pericoli di incidenti rilevanti sono stati individuati e sono state adottate le misure necessarie per prevenirli e per limitarne le conseguenze per l'uomo e per l'ambiente. Il documento deve anche garantire l'avvenuta adozione dei piani di emergenza interna e che la progettazione, la costruzione, l'esercizio e la manutenzione di qualsiasi struttura connessa con il funzionamento dello stabilimento sia sufficientemente sicura ed affidabile.
Nel caso di specie, il gestore ha ottemperato all'obbligo di notifica e, inoltre, lo stabilimento ha ottenuto nel 2002 l'approvazione del rapporto di sicurezza da parte del comitato tecnico regionale dei vigili del fuoco. Secondo quanto riportato nel rapporto conclusivo dell'attività ispettiva del dicembre 2005, disposta dal Ministero dell'ambiente ai sensi del decreto legislativo n. 334 del 1999 - cui facevo riferimento precedentemente - risulta che il documento sulla politica di prevenzione sia stato emesso il 23 settembre del 2005, come frutto dell'ultima revisione del sistema di gestione della sicurezza e, quindi, è un provvedimento recente.
Il prefetto di Roma ha redatto, attesa la presenza sul territorio del comprensorio industriale, un piano di emergenza esterna globale. Per completezza di informazione, comunico che, su disposizione di questo Ministero, la commissione tecnica provinciale per le materie esplodenti ha effettuato l'ultimo controllo sulla Simmel Spa nel 1997, terminando tali accertamenti nel 1998. Naturalmente, la commissione tecnica provinciale ha effettuato i controlli e, successivamente, si sono svolti tutti gli altri controlli da parte di tutti gli organismi citati precedentemente, con le pronunce dei comitati responsabili.
La commissione consultiva centrale per le materie esplosive e infiammabili ha esaminato, nel corso della seduta del 18 febbraio 1999, sulla scorta delle valutazioni formulate dalla stessa commissione tecnica provinciale, la situazione dello stabilimento, esprimendo parere favorevole alla conferma dell'agibilità dello stesso, con l'unica condizione imposta di diminuire il carico in un locale, che, peraltro, non è stato interessato dall'incidente occorso.
Quindi, le disposizioni normative sono numerose, molto precise e stringenti e, inoltre, sono tutte ottemperate per quanto attiene alla documentazione fornita e ai controlli effettuati dalla prefettura, dalPag. 79comando dei carabinieri, dalla polizia e dai vigili del fuoco, così come è previsto.
Venendo ora alla ricostruzione della vicenda, comunico che intorno alle 10,40 (questo è un dato noto ai colleghi) del 9 ottobre, il personale operativo del comando provinciale dei vigili del fuoco di Roma è intervenuto presso lo stabilimento della Simmel, a seguito di un'esplosione verificatasi all'interno di uno dei tre locali dello stesso stabilimento, adibito, in questo caso, al confezionamento di prodotti illuminanti e pirotecnici ad uso militare.
Sul posto, peraltro, oltre al magistrato della procura di Velletri e alle forze di polizia, è intervenuto anche il personale del nucleo tecnico operativo e di analisi dell'ufficio per gli affari della polizia amministrativa e sociale del dipartimento di pubblica sicurezza, per effettuare, d'intesa con l'autorità giudiziaria procedente, un primo sopralluogo ispettivo.
Lo scoppio aveva coinvolto l'intero corpo di fabbrica, provocando un incendio, sviluppatosi in parte all'interno e in parte all'esterno dell'edificio.
Immediatamente sono state effettuate le operazioni di soccorso da parte del personale dei vigili del fuoco per condurre all'aperto le persone ferite, che erano rimaste bloccate all'interno dei locali (anche questi fatti sono noti), e, conseguentemente, sono state avviate le azioni di spegnimento dell'incendio seguito all'esplosione.
Nello scoppio sono rimaste ferite undici persone, con prognosi varie, da uno a dieci giorni per lesioni lievi (come sapete, per molti di loro la situazione si è risolta), che sono state trasportate dal personale del 118 presso l'ospedale di Colleferro e il Sant'Eugenio. Presso quest'ultima struttura è ricoverato un operaio ferito in maniera più seria, avendo riportato ustioni gravi su oltre il 60 per cento del corpo. Come già precisato, purtroppo uno degli operai è deceduto per le gravi ustioni e ferite riportate.
Da una prima indagine da parte del personale del comando provinciale dei vigili fuoco intervenuto sul posto, sembrerebbe che nel manufatto, durante l'attività di lavorazione e confezionamento di prodotti pirotecnici per uso militare, si sia verificata un'esplosione nella zona blindata, dovuta allo scoppio delle impastatrici, le cui cause saranno oggetto di accertamenti tecnici e di comunicazione all'autorità giudiziaria. Su questo aspetto credo di non poter aggiungere altro, considerato che vi è un'indagine in corso che darà le sue conclusioni. L'area interessata dall'esplosione, tra l'altro, è stata posta sotto sequestro per consentire tutte le indagini tecniche e di polizia giudiziaria.
A tutti gli accertamenti partecipa anche personale del nostro nucleo investigativo antincendi del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, accanto al corpo specializzato della Polizia di Stato.
In attesa dell'esito delle indagini, un'ipotesi più verosimile circa l'effettivo svolgimento dei fatti sarebbe emersa a seguito del sopralluogo effettuato, su delega del prefetto, dalla commissione tecnica provinciale per le materie esplodenti, nella giornata del 10 ottobre scorso, che avrebbe accertato che l'esplosione sarebbe avvenuta in una delle tre stanze adibite alle impastatrici di polveri, come ricordavo prima. Tali stanze corrispondono alle caratteristiche strutturali richieste dall'autorizzazione permanente rilasciata il 12 settembre 2000.
Al momento, le cause dello scoppio - come ho riferito, stiamo attendendo le analisi che effettuerà anche l'autorità giudiziaria - possono essere attribuite, soprattutto, a un errore umano o a un difetto dei macchinari o, forse, a un mancato controllo della qualità e quantità delle polveri. Su questo fronte si è aperto un confronto. La magistratura, dopo le relazioni dei periti, trarrà le sue conclusioni.
Questi sono gli elementi normativi e la ricostruzione dei fatti, effettuata in base alle informazioni ad oggi disponibili.
Sul tema più generale della sicurezza nei luoghi di lavoro, il Governo ha fatto proprio l'appello formulato dal Presidente della Repubblica il 14 ottobre scorso, proprio in occasione della «Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro». Peraltro,Pag. 80mi sembra che sia un appello raccolto non solo dal Governo, ma da tutto il Parlamento e da tutte le forze politiche.
Il Capo dello Stato ci ha ricordato che alcune importanti risposte sono già venute, mentre altre stanno venendo da più parti, e che occorre contrastare con grande efficacia la terribile piaga delle morti sul lavoro. Naturalmente, l'incidente di Colleferro non può che raccomandare a tutti noi una forte azione, un forte impegno civile, un forte potenziamento delle strutture di controllo e della coscienza civica, anche di imprese e istituzioni, su questo tema.
Da parte del Ministero dell'interno vi è la massima attenzione. Con il dipartimento dei vigili del fuoco stiamo attenzionando e rafforzando l'intesa con le associazioni degli imprenditori, anche per lavorare sempre più sulla materia della prevenzione, che è quella su cui maggiormente si può incidere per evitare che questi episodi avvengano e si ripetano.
Naturalmente, il Governo è a disposizione, alla fine dell'attività istruttoria e di indagine che la magistratura ha attivato, per fornire tutti gli altri chiarimenti che il Parlamento riterrà di richiedere.