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Seguito della discussione della mozione Bondi n. 1-00005: Iniziative volte alla definizione dei requisiti per l'accesso a cariche istituzionali.
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta di ieri si è svolta la discussione sulle linee generali della mozione.
LUIGI LI GOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Sottolineata la genericità della mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), sulla quale esprimePag. Xparere contrario, rileva che eventuali iniziative legislative volte a dotare i due rami del Parlamento di un codice di autoregolamentazione circa i requisiti per l'accesso a cariche istituzionali si porrebbero in contrasto con l'articolo 64 della Costituzione.
PRESIDENTE. Passa alle dichiarazioni di voto.
GENNARO MIGLIORE (RC-SE). Osservato che il dispositivo della mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione) evoca un tema coperto da riserva di legge, lamenta l'intendimento dell'opposizione di introdurre surrettiziamente nell'ordinamento giuridico un quarto grado di giudizio: dichiara pertanto voto contrario sull'atto di indirizzo in esame.
ROBERTO VILLETTI (RosanelPugno). Sottolineato il carattere strumentale dell'atto di indirizzo in esame, ne paventa le deleterie conseguenze sotto il profilo della salvaguardia delle prerogative di ciascun parlamentare.
GINO CAPOTOSTI (Pop-Udeur). Manifestato stupore sotto il profilo giuridico, politico e morale per la mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), ricorda che la Costituzione consente l'accesso a cariche istituzionali a ciascun cittadino della Repubblica che ne abbia i requisiti. Espressa altresì solidarietà ai familiari e alle vittime dei gravi crimini commessi in passato, dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'atto di indirizzo in esame.
MAURIZIO GASPARRI (AN). Nel dichiarare voto favorevole sulla mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), invita il deputato D'Elia a dimettersi dalla carica di segretario di Presidenza.
ELIAS VACCA (Com.It). Dichiara il voto contrario del suo gruppo su un atto di indirizzo che giudica inaccettabile in quanto con esso si chiede al Governo di intervenire su una materia coperta da riserva di legge e si tende ad equiparare situazioni tra loro non comparabili.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Rilevato che la sua componente politica non voterà la mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), giudica sbagliata ed insensata la prospettata introduzione di limitazioni di carattere soggettivo alle prerogative e all'esercizio della funzione parlamentare.
MASSIMO DONADI (IdV). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sulla mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), che ritiene ispirata ad un'impostazione strumentale e demagogica, rilevando che non è possibile intervenire su questioni che attengono ad importanti principi sanciti dalla Costituzione con strumenti diversi dalla legge.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Dichiara l'astensione sulla mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), non ritenendo che, in tema di accesso alle cariche interne ai due rami del Parlamento, l'interlocutore istituzionale sia il Governo.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Nel dichiarare che il suo gruppo non voterà la mozione in esame, rileva che essa pone questioni di opportunità politica, che non possono essere demandate ad una norma.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
MAURO DEL BUE (DC-PS). Rileva altresì che i deputati di cui si tratta nel documento di indirizzo in esame hanno già pagato il loro debito con la giustizia.
ROBERTO COTA (LNP). Nel giudicare vergognosa la scelta di candidare il deputato D'Elia, esprime piena solidarietà alle famiglie delle vittime del terrorismo, dichiarando l'astensione del suo gruppo sulla mozione in esame.
ANGELO BONELLI (Verdi). Espressi dubbi sull'ammissibilità della mozione in discussione, di cui evidenzia la palese strumentalità, dichiara il voto contrario del suo gruppo. Manifestata altresì grande attenzione e sensibilità per le vittime del terrorismo, ritiene inaccettabili le lezioni di moralità politica provenienti dal centrodestra, il cui garantismo è caratterizzato da profonde contraddizioni.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Dichiara che i deputati del suo gruppo, pur non avendo sottoscritto la mozione in esame, esprimereanno voto favorevole, condividendo gli aspetti di opportunità politica che essa giustamente evidenzia. Auspica altresì che dal dibattito in corso possa scaturire una seria riflessione su uno dei periodi più tragici della storia italiana.
CARLO GIOVANARDI (UDC). Dopo aver ricordato che le numerose vittime del terrorismo ed i loro familiari non hanno avuto voce in Parlamento, rileva che la mozione in esame pone una questione politica e morale di innegabile importanza. Invita quindi il deputato D'Elia a dimettersi dall'incarico che attualmente ricopre nell'Ufficio di Presidenza della Camera con un gesto che restituirebbe fiducia nelle istituzioni, considerando che il suo diritto individuale non può calpestare il dovere del Parlamento di rispettare la memoria di quanti hanno sofferto per la violenza terroristica.
SANDRO BONDI (FI). Nel sottolineare la necessità di chiudere definitivamente un'epoca segnata da tragiche ideologie e da contrasti sociali che hanno avuto un'eco recente negli efferati omicidi di Massimo D'Antona e Marco Biagi, giudica moralmente e politicamente inaccettabili gli incarichi attribuiti ai deputati D'Elia e Farina, che invita a dimettersi.
GIANCLAUDIO BRESSA (Ulivo). Stigmatizzato l'utilizzo a fini politici del dolore dei familiari delle vittime del terrorismo, ritiene illogico il ricorso ad un atto di indirizzo al Governo per questioni che attengono alle competenze del Parlamento, del quale evidenzia peraltro i profili di illegittimità costituzionale, rilevando che il diritto di elettorato passivo è soggetto a riserva assoluta di legge; dichiara pertanto voto contrario sulla mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione).
PRESIDENTE. In riferimento ai dubbi sollevati sull'ammissibilità della mozione in esame, fa presente che la Presidenza ha effettuato un'attenta valutazione del documento di indirizzo, giudicando ammissibile un testo ampiamente riformulato dai presentatori, in quanto non avente come oggetto direttamente il sindacato sulle persone dei singoli deputati ovvero la loro elezione a determinati incarichi, bensì l'eventuale elaborazione da parte del Governo di criteri che possano valere per il futuro per l'accesso alle cariche istituzionali.
ELENA EMMA CORDONI (Ulivo). Dichiara voto contrario sulla mozione in esame, lamentando la strumentalità del dibattito sollecitato dall'opposizione.
DONATELLA PORETTI (RosanelPugno). Lamenta la mancanza di rispetto da parte dei presentatori della mozione in esame nei confronti delle istituzioni e dei cittadini, rilevando il carattere meramente strumentale dell'iniziativa.
LUCIO BARANI (DC-PS). Dichiara voto contrario sulla mozione in esame, della quale lamenta la portata eccessivamente limitata.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Dichiara voto contrario sulla mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), ritenendo che l'opportunità di talune candidature a cariche istituzionali debba essere soggetta ad una valutazione di carattere meramente politico.
FRANCESCO BOSI (UDC). Pur apprezzando il percorso riabilitativo compiutoPag. XIIdal deputato D'Elia, auspica le sue dimissioni dall'Ufficio di Presidenza della Camera.
BRUNO TABACCI (UDC). Dichiara che non voterà la mozione Bondi n. 1-00005, (Nuova formulazione), che appare un'iniziativa strumentale, pur rilevando il carattere retorico del garantismo manifestato da alcuni esponenti della maggioranza.
NICOLA ROSSI (Ulivo). Dichiara l'astensione sulla mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione), che coinvolge il Governo in una materia di stretta competenza del Parlamento.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Nel ritenere che non si possa impegnare il Governo, con un atto di indirizzo, ad intervenire su questioni che afferiscono alle prerogative parlamentari, dichiara l'astensione sulla mozione in esame.
GERARDO BIANCO (Ulivo). Invita i presentatori a ritirare la mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione).
ELIO VITO (FI). Precisato che l'obiettivo - peraltro raggiunto - dell'atto di indirizzo in esame era quello di sollecitare un dibattito parlamentare su una questione che interessa tutto il Paese, invita i deputati della maggioranza a non trincerarsi dietro motivazioni di tipo procedurale, concernenti la incompetenza del Governo in materia, per non pronunciarsi sulla questione di opportunità politica e di sensibilità personale da esso sollevata, annunziando il ritiro della mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione). Ritiene inoltre doveroso rendere omaggio ai familiari delle vittime del terrorismo una cui delegazione è presente in tribuna (Applausi dei deputati dei gruppi di opposizione - Commenti dei deputati dei gruppi della maggioranza).
PRESIDENTE. Prende atto che la mozione Bondi n. 1-00005 (Nuova formulazione) è stata ritirata dai presentatori.