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Discussione del disegno di legge S. 379, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 181 del 2006: Riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri (approvato dal Senato) (A.C. 1287).
PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le questioni pregiudiziali Maroni n. 1, Elio Vito n. 2, D'Alia n. 3 e Bocchino n. 4.
NICOLA BONO (AN). Parlando per un richiamo al quinto comma dell'articolo 30 del regolamento, invita la Presidenza ad intervenire affinché le Commissioni non siano convocate in concomitanza con i lavori dell'Assemblea, ancorché quest'ultima non proceda a votazioni.
PRESIDENTE. Assicura che la Presidenza disporrà le opportune verifiche in merito alla questione sollevata dal deputato Bono.
PIETRO FOLENA (RC-SE). In qualità di presidente della VII Commissione, precisa che quest'ultima è convocata al termine della seduta dell'Assemblea.
VINCENZO NESPOLI (AN). Giudica connotato da arroganza l'atteggiamento assunto dalla maggioranza circa l'organizzazione dei lavori delle Commissioni parlamentari.
PRESIDENTE. Assicura che la Presidenza verificherà quanto dichiarato dal deputato Nespoli al fine di assumere eventuali iniziative.
FRANCA BIMBI (Ulivo). In qualità di presidente della XIV Commissione, ritiene infondate le critiche formulate dal deputato Nespoli.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Parlando per un richiamo al regolamento, chiede che al termine della seduta possa essere riproposta la questione che il deputato Santelli intendeva sollevare in precedenza.
PRESIDENTE. Ricorda che, secondo la prassi consolidata, gli interventi incidentali possono essere svolti al termine della seduta.
ROBERTO COTA (LNP). Illustra la questione pregiudicale Maroni n. 1, ritenendo che il decreto-legge in esame non presenti i requisiti di straordinaria necessità ed urgenza prescritti dall'articolo 77 della Costituzione e si ponga in contrasto con il disposto degli articoli 81 e 97 della Carta fondamentale. Invita pertanto l'Assemblea ad approvare le questioni pregiudiziali presentante.
ENRICO LA LOGGIA (FI). Illustra la questione pregiudiziale Elio Vito n. 2, che invita l'Assemblea ad approvare, sottolineando che il decreto-legge in esame si pone in palese contrasto con l'articolo 77 della Costituzione; nel ritenere, infatti, che il termine di due anni per l'esercizio della prevista delega legislativa non sia coerente con i prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, giudica riprovevole ed in contraddizione con la cosiddetta riforma Bassanini la prospettata frammentazione di Dicasteri.
GIANPIERO D'ALIA (UDC). Illustra la sua questione pregiudiziale n. 3, rilevando che il decreto-legge in esame, oltre a porsi in evidente contrasto con gli articoli 77 e 81 della Costituzione, è stato impropriamente adottato prima che il Governo ottenesse la fiducia delle Camere, traducendosi conseguentemente in una sorta di «sanatoria paracostituzionale». Giudica infine illogica la prospettata frammentazione dei Dicasteri.
ITALO BOCCHINO (AN). Illustra la sua questione pregiudiziale n. 4, rilevando, in particolare, che il decreto-legge in esame è ispirato ad una logica di spartizione del potere tra le diverse componenti della maggioranza, che altrimenti non sarebbe stata in grado di formare il nuovo Governo; esprime inoltre perplessità sul ricorso alla decretazione d'urgenza per modificare la struttura dell'Esecutivo.
SESA AMICI (Ulivo). A nome di tutti i gruppi che aderiscono all'Unione, ricordato il reiterato ricorso alla decretazione d'urgenza da parte del precedente Governo, richiama l'opportunità di avviare un dibattito sulla qualità del procedimento legislativo; ritiene inoltre che sia rimessa alla responsabilità dell'Esecutivo la possibilità di intervenire sul proprio assetto organizzativo.
GRAZIELLA MASCIA (RC-SE). Nel giudicare del tutto legittimo il provvedimento d'urgenza in discussione, sottolinea che il riordino della struttura governativa risponde all'esigenza di attuare efficacemente il programma elettorale del centrosinistra. Dichiara quindi il voto contrario del suo gruppo sulle questioni pregiudiziali presentate.
MARCO BOATO (Verdi). Dichiara voto contrario sulle questioni pregiudiziali presentate, rilevando il carattere meramentePag. XIVpolitico delle motivazioni addotte a sostegno della presunta illegittimità costituzionale delle disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in esame.
ANTONIO LEONE (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede il controllo delle tessere di votazione.
PRESIDENTE. Dà disposizioni in tal senso (I deputati segretari ottemperano all'invito del Presidente).
Avverte altresì che è stata chiesta la votazione nominale.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge le questioni pregiudiziali Maroni n. 1, Elio Vito n. 2, D'Alia n. 3 e Bocchino n. 4.