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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 15,36).
(Decisione del Ministero dell'università e della ricerca in merito agli esami per l'ammissione alle scuole di specializzazione per l'area medica per l'anno accademico 2007-2008 - n. 2-00784)
PRESIDENTE. Il deputato Barani ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00784, concernente la decisione del Ministero dell'università e della ricerca in merito agli esami per l'ammissione alle scuole di specializzazione per l'area medica per l'anno accademico 2007-2008 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 5).
LUCIO BARANI. Signor Presidente, mi riferisco ai laureati, quei nostri giovani che hanno terminato il percorso formativo e che, ovviamente, per entrare nelle scuole di specializzazione, si trovano a dover sostenere un percorso ad ostacoli, oltre ai quiz che devono sostenere e al numero chiuso che noi, come socialisti riformisti del Nuovo PSI, non condividiamo.
Pertanto, chiediamo al signor sottosegretario che riferisca al Ministro e al Governo che è giunta l'ora di togliere il numero chiuso che non fa bene sicuramente ai nostri ragazzi, alle nostre università e ai futuri dirigenti del Paese.
Nello specifico dell'interpellanza urgente mi riferisco al bando emanato impropriamente il 4 maggio 2007, con il quale è stato indetto il concorso per titoli ed esami per l'ammissione al primo anno delle scuole di specializzazione di medicina e chirurgia, visto in particolare l'articolo 3, ove vengono declinati i requisiti per l'ammissione e considerato che viene richiesto quale requisito indispensabile il possesso dell'abilitazione alla professione di medico per la presentazione della domanda di partecipazione al concorso e che la sessione dell'esame di Stato per i laureandi è stata fissata per il 18 luglio 2007.
Quindi, il 4 maggio è stato emanato il bando di concorso, per il 18 luglio è stata fissata la sessione dell'esame di Stato e la scadenza del termine delle domande è stata prevista per il 4 giugno 2006: le date, ovviamente, non coincidono!
Sono date che danneggiano solamente i laureandi e le loro famiglie che non riescono a vedere coronato dal successo il loro percorso didattico; essi sono cioè obbligati a perdere, per legge, un anno. Non è previsto in nessuna parte del mondo che la legge dica a studenti che si sono laureati e che si stanno preparando all'esame di Stato che non possono iscriversi subito alle scuole di specializzazione, ma devono saltare un anno a causa degli errori nella pubblicazione delle date per l'iscrizione alle scuole di specializzazione.
Lo scorso mese di giugno, il sottoscritto ha già interpellato il Ministro dell'università e della ricerca, Mussi, che - proprio su mia sollecitazione - ha diffuso un documento nel quale comunicava di aver scritto una lettera al Ministro della salute, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali e al presidente della Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome, nella quale affermava la propria volontà di far tenere alle università gli esami per l'ammissione alle scuole di specializzazione, per l'area medica, per l'anno accademico 2007-2008, entro il prossimo mese di novembre.
Nel medesimo documento - di cui ovviamente ho preso visione - il Ministro ha anche ricordato che il fabbisogno di medici specializzandi deve essere stabilito triennalmente ed ha invitato a utilizzare, per il prossimo anno accademico, il numero di cinquemila specializzandi (definito lo scorso 18 aprile in sede di Conferenza Stato-regioni).
In considerazione del fatto che il bando dovrebbe uscire almeno 60 giorni prima degli esami per l'ammissione alle scuole diPag. 59specializzazione medica e che ormai siamo già a metà del mese di ottobre - quasi alla fine - vorrei conoscere quali iniziative il Ministro intenda avviare al fine di mantenere fede all'impegno stabilito nel documento emanato lo scorso giugno.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca, Luciano Modica, ha facoltà di rispondere.
LUCIANO MODICA, Sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca. Signor Presidente, come ricordato dall'onorevole interpellante, per l'anno 2007-2008 ossia quello appena iniziato, il ministro Mussi ha manifestato agli organismi istituzionali interessati alla questione la propria intenzione di anticipare lo svolgimento degli esami di ammissione alle scuole di specializzazione mediche rispetto alle date in cui gli esami si sono svolti negli anni precedenti.
Mi permetto di ricordare che negli ultimi dieci anni gli esami di specializzazione sono stati via via ritardati, fino ad arrivare alla situazione incredibile in base alla quale si svolgono alla fine del primo anno di corso e non prima del suo inizio. Quindi, l'impegno del Ministro Mussi è di riportare a normalità, esattamente come auspicato dall'onorevole interpellante, una situazione che negli anni è andata degradandosi.
In via preliminare, devo ricordare le procedure che si seguono per bandire tali esami di ammissione alle scuole di specializzazione mediche previste dall'articolo 35 del decreto legislativo n. 368 del 1999.
In base a questa norma il primo atto è rimesso alla Conferenza Stato-regioni che deve stabilire il fabbisogno nazionale di medici specialisti in ogni disciplina. Ciò è stato fatto - con ben nove mesi di anticipo rispetto all'ordinario - il 1o agosto del 2007: in quella data la Conferenza Stato-regioni ha approvato il fabbisogno dei medici specialisti a livello nazionale per l'anno accademico 2007-2008, quello che inizia il 1o novembre prossimo.
Sulla base di tale atto, con provvedimento di concerto tra il Ministro della salute, il Ministro dell'università e della ricerca e il Ministro dell'economia e delle finanze, è stato così determinato il numero globale degli specialisti per ciascuna tipologia di specializzazione, tenuto conto delle esigenze di programmazione delle regioni e province autonome con riferimento alle attività del servizio sanitario nazionale.
Tale provvedimento - già emanato - è stato inviato al controllo della Corte dei conti per la registrazione in data 22 settembre 2007 e quando sarà effettuata la registrazione esso sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.
Come è evidente, ci sono tempi tecnici per l'espletamento di queste procedure che sono stati necessari, anche perché si tratta di atti molto complessi di competenza di diversi Ministeri.
Dopo la pubblicazione di questo provvedimento, speriamo il più presto possibile, il Ministero dell'università e della ricerca provvederà all'emanazione del bando di concorso per l'ammissione alle scuole di specializzazione e ad indicare la data di inizio dell'attività formativa per quest'anno, che noi speriamo e ci impegniamo affinché sia prima del 1o gennaio 2008.
Subito dopo tali adempimenti, sarà fissata la data di svolgimento degli esami e sarà così rispettata l'intenzione del Ministro e del Ministero di anticipare lo svolgimento delle prove di ben otto mesi rispetto all'anno precedente.
PRESIDENTE. Il deputato Barani ha facoltà di replicare.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, ovviamente ringrazio il sottosegretario Modica e lo saluto. Ben ritrovato! D'altronde, è stato il magnifico rettore dell'università che mi ha visto studente e laureato, proprio in medicina. Non posso che accogliere il suo sforzo di sburocratizzare le nostre università.
Proprio ieri, la Camera ha votato un provvedimento per la modernizzazione della pubblica amministrazione, per la sburocratizzazione nei confronti dei cittadiniPag. 60e delle aziende e l'università è la principale azienda della cultura, che «sforna» i futuri dirigenti, i futuri laureati di questo Paese.
È ovvio che i bandi devono avere una scansione annuale fissa, perché è naturale. In queste nostre università non si riesce a dare loro una scadenza fissa, eppure dovrebbe essere pienamente pacifico, naturale.
È ovvio che non appare equo modificare le modalità di accesso senza prevedere strumenti giuridici compensativi. Anche questo è talmente naturale che non si riesce a capire perché le nostre università non lo facciano e non si comprende come la medesima amministrazione che calendarizza sedute di laurea, tirocini obbligatori ed esami di Stato non tenga coerentemente e logicamente conto di tali date nell'emanazione del bando di ammissione alle scuole di specializzazione e nelle relative scadenze.
Viene spontaneo dire, chiedere e invitare il Ministero a sforzarsi per far sì che le famiglie e i giovani non perdano un anno della loro vita di studenti per la preparazione alla professione.
Per molte famiglie un anno in più è un onere importante! Questo è un punto per il quale ci battiamo e al quale crediamo: siamo dei socialisti tradizionalisti e riteniamo che le università debbano essere aperte a tutti, senza numero chiuso, comprese le scuole di specializzazione, anche perché ci sono studi secondo cui basterebbe aumentare di un solo anno la scolarizzazione media in Italia per avere un punto di PIL in più all'anno nella nostra economia. Non è di poco conto!
Anche perché è un periodo di tempo che i nostri ricercatori e i nostri studenti, le nostre menti migliori, sono costretti ad andare all'estero; Mario Capecchi, il collega medico che è stato insignito del premio Nobel, ne è un esempio: è dovuto rimanere all'estero, anche per questioni familiari.
Lei, signor sottosegretario, è stato rettore di una delle più prestigiose università d'Italia: tutti i premi Nobel dello scorso secolo sono usciti dalla Normale di Pisa, dico tutti, senza nessuna eccezione; ciò significa che il Sant'Anna è una scuola che prepara, che seleziona, ma era libera e aperta a tutti quanti e ci poteva andare chiunque.
Noi che abbiamo avuto la fortuna di vivere quell'atmosfera, riusciamo a capirlo. Dico «noi» perché tra i miei compagni di università più fortunati c'erano il Ministro D'Alema e il Ministro Mussi. Questi sono usciti da quella università: hanno preferito, anziché conseguire la laurea, «buttarsi» sulla politica, e forse hanno fatto meglio. Io e molti altri che, in maniera silenziosa, abbiamo voluto, abbiamo dovuto continuare a studiare, riteniamo, nel momento stesso che rappresentiamo i nostri cittadini in questo ramo del Parlamento, di dover difendere i loro diritti e il diritto costituzionale allo studio e alla specializzazione, attività che adesso svolgono con grande difficoltà e col numero chiuso. Quando ci sono dei numeri chiusi non si è espletata appieno la democrazia e la libertà di studio, e secondo noi socialisti la Carta costituzionale non è ben attuata.
La ringrazio quindi, non posso non essere soddisfatto di quello che mi ha detto, perché anche lei si è reso conto, signor sottosegretario, che lo sforzo che state facendo è immane per cercare di impedire questi soprusi che vengono fatti ai nostri studenti e alle famiglie che li mantengono.
Auspico di non dover più presentare interpellanze su questa materia, il che significherebbe che effettivamente da gennaio si sarebbe ripristinata una normale scadenza dei bandi, e quindi la possibilità per i nostri studenti di adempiere allo studio. Vogliono andare a studiare, ad imparare, per cercare di portare quello che apprendono nella società, nella nostra collettività, e - perché no? - per poter avere in futuro dei premi Nobel che rimangono in Italia, lavorano in Italia, e portano sempre più in alto il prestigio delle nostre università e della nostra cultura.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.
Sospendo la seduta, che riprenderà con le comunicazioni relative agli esiti della Conferenza dei presidenti di gruppo.
La seduta, sospesa alle 17,15, è ripresa alle 19,20.