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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per la piena operatività della normativa in materia di credito d'imposta a favore delle aree svantaggiate - n. 3-01398)
PRESIDENTE. Il deputato Li Causi ha facoltà di illustrare per un minuto la sua interrogazione n. 3-01398, concernente iniziative per la piena operatività della normativa in materia di credito d'imposta a favore delle aree svantaggiate (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4).
VITO LI CAUSI. Signor Presidente, nella seduta del 13 giugno 2007 avevo chiesto al Governo quali iniziative intendesse assumere al fine di ovviare al ritardo nell'avvio del regime del credito d'imposta previsto dalla legge finanziaria. Il Ministro Santagata rispondeva a quella interrogazione a risposta immediata, garantendo che in tempi rapidi - poche settimane - sarebbe arrivata la definitiva autorizzazione dell'Unione europea, necessaria per dare effettiva operatività a quanto previsto dalla suddetta legge finanziaria per il 2007.
Considerato che il credito d'imposta per i nuovi investimenti, principalmente nel meridione d'Italia, risulta essere di fondamentale importanza per l'economia di queste aree e malgrado le più ampie rassicurazioni da parte del Governo, non risulta ad oggi essersi avviato il regime del nuovo credito d'imposta, recando così notevoli e pesanti conseguenze alle imprese.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
VITO LI CAUSI. Si chiede, allora, quali iniziative urgenti il Governo abbia intenzione Pag. 38di promuovere al fine di rendere pienamente operative le disposizioni previste nella legge finanziaria.
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, come l'interrogante stesso ha affermato, in una precedente risposta era stato ribadito l'impegno del Governo ad ottenere l'autorizzazione dell'Unione europea. Infatti, come è noto, l'efficacia di tali disposizioni in materia di credito d'imposta è subordinata all'autorizzazione della Commissione europea ai sensi dell'articolo 88, paragrafo 3, del Trattato istitutivo. Questa autorizzazione non può essere rilasciata se non dopo l'approvazione della Carta italiana degli aiuti a finalità regionale per il periodo 2007-2013, la cui predisposizione è stata curata dal Ministero dello sviluppo economico.
Il 30 marzo scorso, il Ministero dello sviluppo economico ha inviato alla Commissione europea, in prenotifica, la proposta di Carta italiana degli aiuti 2007-2013, sulla quale, il 2 maggio successivo, si è tenuto un primo confronto con la direzione generale della concorrenza.
Nel mese di giugno si è provveduto alla notifica formale della proposta italiana, cui ha fatto seguito una richiesta di informazioni aggiuntive da parte della Commissione europea.
Successivamente all'invio da parte delle necessarie informazioni da parte delle regioni interessate, il Ministero dello sviluppo economico ha dato riscontro alle richieste della Commissione fornendo tutte le spiegazioni e tutta la documentazione.
A questa interlocuzione sono seguiti due incontri formali: il primo tra il Ministro Bersani e il commissario alla concorrenza, la signora Kress, in data 5 ottobre, e il secondo a livello tecnico, in data 11 ottobre, nel corso dei quali sono stati ulteriormente chiariti alcuni aspetti tecnici che hanno conclusivamente soddisfatto la direzione generale della concorrenza.
Si è pertanto in attesa della conclusione delle procedure di consultazione interna da parte della Commissione europea, per l'adozione della decisione di approvazione della Carta, come segnalato dallo stesso Ministro Bersani con lettera del 24 ottobre scorso.
L'Agenzia delle entrate ha comunicato, infine, di aver già predisposto una bozza di circolare interpretativa sul nuovo regime del credito di imposta che è stata inviata ai servizi della Commissione europea per la valutazione di competenza.
Quindi, come vede, il Governo sta effettivamente seguendo la questione con grande impegno, perché vuole dare attuazione ad una scelta che noi abbiamo voluto e che è importante per lo sviluppo di quelle aree.
PRESIDENTE. Il deputato Li Causi ha facoltà di replicare.
VITO LI CAUSI. Signor Presidente, onorevole Ministro Chiti, la ringrazio. È evidente che il Governo non si sottrae al continuo confronto con le forze politiche e il Parlamento. A tale riguardo, vorrei ricordare l'impegno profuso in questo settore con la legge finanziaria dello scorso anno, ove è stato previsto un bonus per gli investimenti per il Mezzogiorno d'Italia.
Tuttavia, con rammarico, è da constatare che, nonostante gli sforzi dell'Esecutivo, ancora oggi tale bonus non risulta operativo. Inoltre, la mancata fruibilità di un incentivo come quello del credito di imposta per il Meridione d'Italia continua a frenare la risposta del Mezzogiorno, mentre gli stessi imprenditori - scoraggiati da una politica di sostegno non ben definita - potrebbero definitivamente stornare i propri capitali in maniera diversa.
Se, infatti, è vero che le politiche di sviluppo regionale comunitario alla base della nostra azione parlamentare mirano a recuperare il ritardo di sviluppo delle aree depresse dell'Unione europea, è necessario che queste regioni siano dotate concretamentePag. 39 degli strumenti idonei ad attirare quel capitale esterno che, combinato con quello locale, sia in grado di creare una accelerazione maggiore rispetto a quella delle aree più avanzate del nostro Paese, il tutto nel processo di crescita e produzione del reddito.
Tuttavia, per attivare nuovi capitali di investimento è necessario che il Governo sostenga con grande decisione gli strumenti agevolativi per il capitale privato al fine di rendere più appetibile - mi scusi per il termine - un investimento in aree che altrimenti resterebbero indefinitamente escluse da un'adeguata prospettiva di sviluppo economico.
Lo stop di Bruxelles alla Carta degli aiuti a finalità regionale, indispensabile - come lei stesso ha affermato - per l'operatività dei benefici alle imprese, inizia ad allarmare gli imprenditori. Inoltre, un sud d'Italia composto da gente che lavora, ha diritto al massimo impegno da parte del Governo per attuare quanto è stato già deciso ed è già a disposizione per il suo sviluppo economico (Applausi dei deputati del gruppo Popolari-Udeur).