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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Misure a favore dei comuni siciliani colpiti dal maltempo nel mese di ottobre 2007 - n. 2-00824)
PRESIDENTE. L'onorevole Briguglio ha facoltà di illustrare l'interpellanza La Russa n. 2-00824, concernente misure a favore dei comuni siciliani colpiti dal maltempo nel mese di ottobre 2007, (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2), di cui è cofirmatario.
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CARMELO BRIGUGLIO. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, il 25 ottobre di quest'anno un violento nubifragio ha colpito la città di Messina, in particolare la zona sud della città ed altri comuni della fascia ionica messinese.
Si è trattato di un evento che nei giorni immediatamente precedenti era stato preceduto da eventi similari, che hanno colpito in particolare l'hinterland del comune di Taormina e i comuni di Taormina, Giardini-Naxos e Castelmola. Si tratta di un nubifragio che ha complessivamente messo in ginocchio un territorio, perché ha duramente colpito opere pubbliche, che oggi non esistono più, e ha messo a dura prova anche le finanze e la capacità di reazione di questi comuni, che, a parte il capoluogo, hanno dimensioni minime e risorse finanziarie molto ristrette.
Solo per un caso non ci sono state vittime! Ci sono stati notevoli danni, oltre che alle strutture pubbliche, anche ad abitazioni private e a privati cittadini. C'è anche una dimensione economico-produttiva della vicenda, perché questi eventi hanno duramente colpito e obbligato alla chiusura aziende artigiane, commerciali, industriali e turistiche di tutta la zona e c'è anche, a parte, il capitolo dei danni subiti dalle aziende agricole.
Si pone un problema immediato: venire in aiuto alle amministrazioni che presiedono al governo del territorio da un punto di vista operativo, per ripristinare le opere pubbliche che sono state gravemente danneggiate o, in alcuni casi, del tutto cancellate.
C'è un problema - su questo chiediamo che il Governo intervenga - di come risarcire privati cittadini ed aziende ed aiutare le aziende agricole. Spesso sono state colpite delle produzioni pregiate - cito per tutte il caso del limone interdonato - come tali riconosciute dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. È anche importante non fermarsi a ciò, perché questa vicenda ha dimostrato l'estrema fragilità dello stato ambientale e idrogeologico di questo territorio sensibile.
Su questo aspetto credo che sia necessario sottolineare che bisogna procedere ad un attento e immediato monitoraggio di quel territorio sul piano idrogeologico e, per non lasciare poi le cose per aria e per essere estremamente concreti, è anche necessario che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nel momento in cui quest'anno procederà alla programmazione della destinazione delle risorse per interventi finalizzati proprio all'obiettivo di combattere il dissesto idrogeologico, tenga conto di queste situazioni.
Questi eventi si potrebbero replicare già domani, con esiti, essendosi verificati durante le ore del giorno e non della notte, che potrebbero essere ben più drammatici rispetto ai risultati che abbiamo registrato in questa occasione, che hanno finito per colpire aziende, famiglie, privati, abitazioni, ma per fortuna senza provocare vittime, ma soltanto qualche ferito.
Chiediamo che il Governo proceda con interventi concreti ed efficaci e valuti l'opportunità di proclamare lo stato di calamità naturale e predisponga tutti quegli strumenti che possano coprire sia i danni verificatesi alle strutture pubbliche (i titolari, quindi, sono i comuni e le amministrazioni pubbliche) sia quelli subiti dai privati, dalle aziende e dalle imprese le quali sono state messe a dura prova da questi eventi.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Paolo Naccarato, ha facoltà di rispondere.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, in effetti nel pomeriggio del 25 ottobre 2007 il settore ionico del territorio provinciale di Messina è stato interessato da precipitazioni meteorologiche che, localmente, hanno assunto carattere di notevole intensità.
In particolare, secondo quanto comunicato dal Centro funzionale regionale, in località Santo Stefano di Briga, nella parte meridionale del territorio comunale di Messina, sono stati registrati dalle ore 16 alle ore 18 dello stesso giorno 82 millimetriPag. 43 di pioggia, ascrivibili ad un tempo di ritorno superiore a vent'anni, corrispondente ad una criticità idrogeologica elevata. Le precipitazioni si sono concentrate tra le ore 16,40 e le ore 17,40, ed in questo intervallo temporale sono stati registrati 68 millimetri di pioggia e sono stati segnalati allagamenti dovuti all'esondazione del torrente Santo Stefano.
Nel corso delle precipitazioni la Sala situazioni Italia ha raccolto numerose segnalazioni di smottamenti ed allagamenti sulla viabilità che unisce Catania a Messina, ed alcuni anche nella zona di Messina. In particolare, l'autostrada A18 Catania-Messina è stata chiusa per alcune ore nel tratto tra Giardini-Naxos e Messina ed il traffico è stato deviato sulla strada statale 114 Orientale Sicula dove, a causa degli allagamenti diffusi, si sono formate lunghe file di automobilisti che hanno creato difficoltà al passaggio dei soccorsi.
Inoltre, la predetta Sala situazioni Italia ha segnalato l'interruzione, provocata da frane e smottamenti, della strada stradale 114 nel tratto tra Tremestieri e Alì Terme ed il cedimento di una spalletta di un ponte ferroviario, con la conseguente interruzione del traffico su rotaia nel territorio comunale di Scaletta Zanclea.
Frane ed allagamenti sono state segnalati nel comune di Roccalumera, in località Giampilieri, nel territorio comunale di Messina, in località Contesse, mentre ad Alì Terme la via di accesso ad un agriturismo è stata resa impraticabile dalla pioggia. Sono stati comunicati anche disagi per la fornitura dell'energia elettrica.
I fenomeni meteorologici sopra descritti hanno avuto una durata di circa tre ore e sono andati progressivamente attenuandosi quando le cellule temporalesche che li avevano originati si sono allontanate in direzione del Mar Ionio. Il personale del comune di Messina e della regione siciliana, in continuo contatto con i funzionari del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, hanno monitorato costantemente l'evento, effettuando interventi di urgenza finalizzati al ripristino della viabilità.
Come sopra evidenziato, le precipitazioni registrate sono state molto localizzate; a tal riguardo si segnala che, al di là di quanto rilevato a Santo Stefano di Briga, nessuna stazione pluviometrica ha misurato precipitazioni riferibili ad una criticità superiore a quella di livello ordinario (nel territorio provinciale di Catania, il sensore che ha registrato la massima precipitazione è quello di Linguaglossa, con 34 millimetri). Si sottolinea invece che gli effetti delle precipitazioni meteorologiche sono stati esasperati dalle inadeguate condizioni di manutenzione del bacino idrografico del torrente Santo Stefano di Briga. Al riguardo si fa presente che, dopo aver ricevuto da parte della II Circoscrizione «Santo Stefano» del Municipio di Messina una segnalazione, datata 1o agosto 2005, relativa ad una possibile situazione di rischio di esondazione per le strutture e le abitazioni poste lungo il torrente Santo Stefano a valle della Contrada Scordo, il Dipartimento della protezione civile ha inviato una nota alla Protezione civile regionale e al comune di Messina, invitandole a verificare quanto segnalato, ponendo particolare attenzione alle opportune iniziative volte a tutelare la pubblica e privata incolumità.
Successivamente, il 5 ottobre 2006, il Dipartimento regionale della protezione civile ha comunicato al Dipartimento della protezione civile e agli enti interessati gli esiti di un sopralluogo esperito congiuntamente con funzionari dell'amministrazione comunale di Messina. Nel corso del sopralluogo i funzionari hanno rilevato l'assenza sia di opere idrauliche volte al rallentamento del deflusso delle acque, sia dei muri di argine, capaci di contenere l'espansione laterale delle piene. È stata inoltre segnalata la presenza di attraversamenti in alveo con luce insufficiente e facilmente ostruibili, nonché l'utilizzo di alcuni tratti della linea di impluvio come vie di accesso alle case adiacenti l'alveo.
In relazione alla situazione idrogeologica, si fa presente che, con l'articolo 27 della legge n. 179 del 2002, è stato previsto un finanziamento per la realizzazione del piano straordinario di telerilevamento ad Pag. 44alta precisione per le aree a rischio idrogeologico. Tale piano nasce per supportare le esigenze delle amministrazioni centrali che hanno il compito di coordinare le attività per la difesa del suolo, prevedere e gestire le conseguenze degli eventi naturali nei casi di emergenza e gestire le competenze nazionali di tipo geotopocartografico e di sicurezza. La sua attività è finalizzata all'individuazione e alla successiva acquisizione di dati da telerilevamento aereo e satellitare, utili ai progetti di interesse regionale, in un'ottica di economia di scala, per le attività specifiche di ogni amministrazione o ente che faccia uso.
Nel caso specifico, l'acquisizione dei dati potrà consentire il monitoraggio idrogeologico ed ambientale delle aree interessate dagli eventi calamitosi, l'individuazione delle zone colpite e la prima valutazione dei danni. A tal fine è stato esperito dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare un bando di gara al cui esito sarà possibile avviare tutte le procedure necessarie all'attivazione del piano straordinario di telerilevamento.
Infine, si fa presente che, ad oggi, non risulta pervenuta, da parte della regione siciliana, alcuna istanza relativa alla richiesta di delibera dello stato di emergenza ai sensi della legge n. 225 del 1992.
PRESIDENTE. L'onorevole Briguglio ha facoltà di replicare.
CARMELO BRIGUGLIO. Signor Presidente, mi dichiaro abbastanza insoddisfatto poiché, pur rispettando l'esposizione e il lavoro del rappresentante del Governo, mi sembra che essi siano di tenore meramente burocratico ed altamente incompleti, soprattutto per quanto riguarda i comuni della riviera ionica messinese.
In particolare, nell'esposizione del sottosegretario noto delle gravi lacune: credo pertanto che dovremo creare un'occasione successiva - anche con una mozione parlamentare - perché vi sia un confronto su questi aspetti relativi alle situazioni di fatto. Nella risposta del sottosegretario non si rileva infatti quanto realmente accaduto. Sono, pertanto, preoccupato.
Questa insoddisfazione - che confermo - non vuole però rimanere tale, ma vuole essere un'esortazione nei confronti del Governo perché venga approfondita la portata dei fatti che nell'interpellanza urgente in esame abbiamo dedotto. In particolare, in base alle mie informazioni, credo che la giunta regionale siciliana si appresti ad adottare una delibera per fare il punto sulla situazione e sullo stato di emergenza che si è verificato in seguito a questi eventi alluvionali.
Per parte sua, credo che il Governo nazionale abbia il dovere intanto di meglio approfondire la portata dei fatti, e poi di mettere in atto in proposito - al di là dei propositi programmatori per il futuro - interventi immediati. Questo è quel che noi ci aspettiamo e sollecitiamo: soprattutto questo è quello che si aspetta la popolazione locale.