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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Tempi di adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri previsto dal comma 520 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2007 in tema di stabilizzazione del personale impiegato in attività di ricerca presso gli enti pubblici di ricerca - n. 3-01420)
PRESIDENTE. La deputata Ghizzoni ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01420, concernente i tempi di adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri previsto dal comma 520 dell'articolo 1 della legge finanziariaPag. 59del 2007 in tema di stabilizzazione del personale impiegato in attività di ricerca presso gli enti pubblici di ricerca (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11).
MANUELA GHIZZONI. Signor Presidente, signor Ministro, la ricerca si nutre di libertà, ma nel nostro Paese sono molti i ricercatori che non conoscono tale situazione di autonomia e di indipendenza. Ci riferiamo ai ricercatori precari che contribuiscono allo sviluppo scientifico e culturale del nostro Paese, ma la loro azione è svolta senza le certezze che derivano da un lavoro stabile, certezze non solo economiche, ma anche di autonomia per le proprie ricerche e di riconoscimento dei propri meriti.
Per contrastare tale fenomeno il gruppo del Partito Democratico-L'Ulivo ha sostenuto convintamente nella legge finanziaria per il 2007 - attualmente in vigore - la norma che consente, per gli enti pubblici di ricerca, la stabilizzazione di ricercatori precari titolari di contratti a tempo determinato attivati a seguito di procedure selettive. A tal fine, è stato costituito un apposito Fondo per il 2007, di 20 milioni di euro, per il cui utilizzo è prevista l'emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Pertanto, chiediamo quando sarà approvato tale decreto, che non può esser ulteriormente procrastinato in quanto rappresenta un primo significativo passo verso la giusta valorizzazione dei talenti italiani nel campo della ricerca e del sapere.
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, il tema sollevato è di grandissimo rilievo e riguarda sia l'impegno complessivo del Governo per superare il precariato nel lavoro sia la centralità della ricerca e di coloro che vi operano per il progresso del nostro Paese. Come lei ricordava, onorevole Ghizzoni, la legge finanziaria ha previsto un fondo di 20 milioni di euro per il 2007 e di 30 milioni per il 2008. I criteri generali in materia di stabilizzazione sono stati poi definiti con la direttiva n. 7 del 30 aprile 2007, dal Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, che ha provveduto, con successive circolari, a fornire le necessarie istruzioni agli enti di ricerca per la presentazione delle richieste di stabilizzazione e di assunzione. Sulla base delle richieste pervenute dagli enti interessati è stata elaborata una ripartizione del Fondo che ha tenuto conto di alcuni parametri quali il numero degli enti vigilati, le vacanze di organico, il fabbisogno rappresentato e le assunzioni che erano state autorizzate nell'ultimo triennio.
Come lei ricordava, onorevole Ghizzoni, per l'utilizzazione del Fondo, si provvede con decreto del Presente del Consiglio dei ministri da adottare sulla base di una deliberazione del Consiglio dei ministri stesso, sentite le amministrazioni vigilanti sugli enti di ricerca. Tale provvedimento, che prevede di assumere a tempo indeterminato un numero complessivo di circa 804 unità tra vincitori di concorso e lavoratori precari, è attualmente all'esame finale del Ministero dell'economia e delle finanze per la valutazione della compatibilità e coerenza di bilancio. Credo e auspico che possa essere già approvato nel corso del prossimo Consiglio dei ministri, previsto per venerdì 16 novembre ed, in ogni caso, se ciò non fosse possibile, per quello successivo.
PRESIDENTE. Il deputato Tocci, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
WALTER TOCCI. Signor Ministro, è una bella notizia per la ricerca scientifica italiana! Con l'impegno preso in questa sede si possono, quindi, trasformare tanti contratti a termine in assunzioni stabili. I giovani ricercatori italiani attendevano da tanto tempo questa bella notizia. Il precedente Governo, infatti, aveva bloccatoPag. 60per cinque anni i concorsi negli enti di ricerca, chiudendo le porte ai giovani talenti del nostro Paese. Tutto ciò ha soffocato la ricerca scientifica e ha costretto molti a cercare fortuna all'estero. Ricordo che il precedente Ministro, dopo avere chiuso le porte, versava anche lacrime di coccodrillo per la «fuga dei cervelli». Ora si inverte la rotta, con la notizia che lei ci ha riferito: si riaprono le porte e si dice, soprattutto, ai giovani scienziati italiani che questo è il loro Paese e che esso ha bisogno di loro. Quindi, la ringrazio, signor Ministro. Sappiamo che il suo impegno personale è stato decisivo per sbloccare in questi ultimi giorni il decreto che impegna i fondi per le assunzioni già stanziati dalla finanziaria per il 2007.
Le chiediamo anche di prestare attenzione alle procedure successive: sono infatti stanziati nella finanziaria di quest'anno e nel bilancio triennale altri fondi per riaprire i concorsi pubblici. Ci sono finanziamenti per mettere a concorso almeno duemila posti di ricercatore e, soprattutto, dobbiamo ricorrere alle procedure normali, ai normali concorsi pubblici. Un giovane astrofisico, che ho incontrato in questi giorni e che, insieme ad altri, attendeva questa buona notizia, mi diceva che i concorsi pubblici nella ricerca dovrebbero avere la stessa regolarità dell'orbita dei pianeti intorno al sole. Penso che questa sia, davvero, una regola che ci dovremmo dare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo).