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TESTO INTEGRALE DELLA RELAZIONE DEL DEPUTATO LELLO DI GIOIA IN SEDE DI DISCUSSIONE SULLE LINEE GENERALI DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE N. 3194-A
LELLO DI GIOIA, Relatore. Il decreto-legge al nostro esame è stato predisposto dal Governo e viene discusso dal Parlamento in una situazione politica caratterizzata dall'incertezza. La valutazione del provvedimento deve pertanto necessariamente tener conto del contesto generale in cui il decreto stesso si colloca.
Dal quadro economico e finanziario emergono con evidenza due elementi, di segno opposto.
Per un verso, la situazione economica suscita preoccupazione. A livello globale la crescita continua ad essere sospinta dall'aumento del commercio internazionale. Tuttavia, le prospettive delle economie avanzate negli ultimi mesi si sono offuscate. Queste economie hanno risentito della turbolenza dei mercati finanziari provocata dalle difficoltà del mercato immobiliare americano e dall'insolvenza dei mutui. Per gli Stati Uniti e per l'area dell'euro le previsioni di crescita sia per l'anno in corso sia per il 2008 sono state riviste al ribasso, su valori significativamente inferiori rispetto ai risultati registrati nel 2006. Da ultimo, una ragione di serio allarme deriva dall'inatteso, forte aumento del tasso di inflazione nell'area dell'euro, trascinato dal costante incremento del prezzo del petrolio (qualche mese fa un barile di petrolio costava meno di 70 dollari e adesso ha superato i 95 dollari) e dalle tensioni nei mercati dei prodotti agroalimentari, in primo luogo dei cereali. Al tempo stesso il perdurante rafforzamento dell'euro rispetto al dollaro rappresenta sicuramente un ostacolo alla competitività dei prodotti europei nei mercati mondiali.
Tutti questi elementi si riflettono sull'economia del nostro paese. È pur vero che, dopo un lungo periodo, dal 2002 al 2006, in cui i livelli di crescita sono stati vicini alla stagnazione, nel 2006 si è manifestata una significativa ripresa, che ha portato ad un tasso di aumento del PIL reale dell' 1,9 per cento. Tale ripresa tuttavia appare già insidiata dalle difficoltà e dalle incertezze che ho sopra richiamato. Le previsioni del Governo confermano per il 2007 una stima di aumento del PIL dell'1,9 per cento e tale dato sembra convalidato dai risultati del PIL nel terzo trimestre. Tuttavia per l'anno 2008 le previsioni di crescita sono state ridotte dall'1,9 per cento indicato nel DPEF del luglio scorso all'1,5 per cento contenuto nella Relazione previsionale e programmatica di fine settembre. E non si possono escludere ulteriori revisioni al ribasso.
In questo scenario una politica di bilancio espansiva ha una sua giustificazione. Occorre infatti riconoscere che la politica monetaria si trova in un evidente imbarazzo. La Federal Reserve e la Banca centrale europea hanno reagito alle difficoltà dei mercati finanziari con forti immissioni di liquidità. La Federal Reserve ha anche diminuito i tassi di interesse; un ultimo intervento in questo senso è stato effettuato la settimana scorsa, sia pure soltanto per un quarto di punto. La Banca centrale europea anche in questo caso si è mostrata assai più cauta a intervenire sui tassi di interesse e senza dubbio il brusco e imprevisto aumento dei dati relativi all'inflazione accentuerà la prudenza dei banchieri di Francoforte. L'onere di evitare che le incertezze dei mercati finanziari, l'apprezzamento dell'euro rispetto al dollaro e l'incremento del costo del petrolio producano un forte contraccolpo sulle prospettive di crescita dei singoli paesi europei ricade sulla politica di bilancio. È chiaro, d'altra parte, che a questoPag. 141onere bisogna far fronte nel rispetto dei vincoli posti a tutela della stabilità e della sostenibilità dei conti pubblici.
Interviene qui il secondo elemento che caratterizza, in questo caso in senso positivo, il contesto in cui si colloca il decreto-legge. Gli andamenti di finanza pubblica in Italia nel 2006 e nel 2007 sono stati segnati da un dato indiscutibile: un gettito tributario che ha notevolmente superato le previsioni. Nel 2006 la revisione in aumento delle previsioni relative alle entrate tributarie, operata dal Governo prima con il DPEF del luglio 2006 e poi con la Relazione Previsionale e programmatica per il 2007, è risultata pari nel complesso a 16 miliardi di euro. Analogamente, nel 2007 si è assistito a tre successivi interventi di aumento delle previsioni di entrata, per un totale di 18 miliardi di euro. Altrettanto indicativi sono i dati che emergono dal confronto rispetto agli anni precedenti. Le entrate dello Stato nel 2006 hanno superato l'ammontare delle medesime entrate dell'anno precedente per 35,8 miliardi di euro. Nel 2007 le ultime proiezioni permettono di stimare un ulteriore aumento delle entrate dello Stato rispetto al 2006 di 25,5 miliardi di euro.
L'aumento del gettito tributario può essere ricondotto a tre fattori: il più elevato livello di crescita del PIL; l'effetto di interventi normativi, in particolare di quelli volti a recuperare base imponibile e scoraggiare comportamenti elusivi; un'efficace azione di contrasto all'evasione. Non è tuttavia agevole determinare l'incidenza di ciascuno di questi tre fattori e, di conseguenza, diventa problematico stabilire con certezza quanta parte del maggior gettito abbia carattere strutturale e quanta parte, invece, dipenda dal ciclo economico.
L'invito ad assumere un atteggiamento di cautela proviene dalla stessa Relazione sui risultati della lotta all'evasione fiscale, predisposta dal viceministro Visco, e di recente trasmessa al Parlamento in attuazione di apposite disposizioni contenute nel comma 5 dell'articolo unico della legge finanziaria per il 2007.
Infatti, secondo la citata relazione, dei 25,5 miliardi di entrate tributarie dello Stato aggiuntive nel 2007 rispetto al 2006, circa 16 miliardi di euro (più della metà del dato complessivo) deriverebbero dalla crescita del PIL e quindi sarebbero legate alla fase positiva del ciclo economico internazionale, di cui il nostro Paese non è certo una locomotiva, ma piuttosto un vagone.
Invece, secondo le stime del Governo, gli interventi contenuti nella manovra per il 2007 hanno determinato un aumento delle entrate di carattere permanente per 3 miliardi di euro.
Le maggiori entrate non spiegate dal ciclo economico o da specifiche misure contenute nella manovra finanziaria ammontano dunque a oltre 12 miliardi, dei quali poco meno della metà è considerata dal Governo la conseguenza delle misure normative rivolte a limitare e rendere più difficile l'evasione e l'elusione recate dalla legge finanziaria per il 2007. Anche questo maggior gettito può dunque considerarsi permanentemente acquisito.
Incerta è invece l'origine di quasi 7 miliardi di euro di maggiori entrate, attribuite dal viceministro Visco al recupero di base imponibile. Tale miglioramento dovrebbe essere imputato all'effetto sulle aspettative dei contribuenti prodotto dalla rigorosa politica di contrasto all'evasione che il Governo ha intrapreso. La permanenza di tali entrate nel tempo non può dunque ritenersi assicurata, a causa dei mutamenti, anche repentini, che possono manifestarsi relativamente a questo genere di aspettative.
Per il futuro, il Governo nota che difficilmente il miglioramento delle entrate proseguirà a ritmi sostenuti come è accaduto dall'inizio della legislatura ad oggi. Il fatto stesso di recuperare a tassazione una maggiore base imponibile restringe i margini per ulteriori incrementi del gettito nei prossimi anni. Ancor più rilevante è la considerazione che, se una parte importante del maggior gettito è dovuta a un maggior rispetto delle regole indotto da un cambiamento delle aspettative dei contribuenti, tale comportamento può avere unaPag. 142durata temporale limitata e può esaurirsi di fronte ad un affievolimento della politica di contrasto all'evasione.
È chiaro che distinguere la natura strutturale o transitoria delle maggiori entrate è un dato fondamentale per decidere la strategia di utilizzo delle risorse. Il termine «tesoretto» è del tutto inappropriato in un Paese in cui i conti pubblici sono comunque ancora in deficit, anche se la consistente manovra correttiva effettuata con la legge finanziaria per il 2007 e l'andamento positivo del gettito tributario hanno permesso di riportarli in linea con i vincoli comunitari. Nel 2006 l'indebitamento netto, anche per effetto di voci di spesa di carattere straordinario, è risultato pari al 4,4 per cento del PIL. Nel 2007 si prevede che si riduca al 2,4 per cento e per il 2008, anche tenendo conto delle misure espansive contenute nel disegno di legge finanziaria, si prospetta un valore del 2,2 per cento del PIL. Si può dunque affermare che è stato ricostituito un significativo margine di sicurezza, idoneo a impedire uno sforamento del deficit dei conti pubblici rispetto alla soglia del 3 per cento del PIL. Per questo motivo, se è del tutto fuorviante pensare a un «tesoretto» da distribuire, si può tuttavia ritenere che, in presenza di risorse maggiori rispetto a quelle previste, Governo e Parlamento possano valutarne la destinazione sulla base della condizione economica e sociale, non facile, in cui il Paese si trova.
Ancor più fuorviante è il termine «tesoretto» se si pensa all'entità del debito pubblico italiano. Non soltanto la dimensione del debito pubblico in rapporto al PIL è in Italia una delle più alte del mondo e richiede un'attenzione costante per evitare che possa essere pregiudicata, nel lungo termine, la sostenibilità dei conti pubblici. A questo si aggiunge che un ammontare complessivo del debito pubblico di valore tanto elevato comporta annualmente un onere per interessi oltremodo pesante. Si tratta di un esborso pari al 4,9 per cento del PIL, vale a dire poco meno di 80 miliardi di euro l'anno, che potrebbero essere destinati a realizzare interventi di grande rilievo per il miglioramento della situazione economica e sociale del paese. Per avere un'idea dell'ordine di grandezza della spesa per interessi, basti pensare che essa rappresenta oltre un terzo della spesa per pensioni e quasi la metà della spesa per tutto il personale delle amministrazioni pubbliche. Un percorso costante di riduzione del debito pubblico rappresenta dunque per l'Italia una priorità che le scelte di politica economica non possono in alcun caso mettere in discussione.
Non si può fare a meno allora di chiedersi se le maggiori entrate non potevano essere destinate interamente a riduzione del debito. Ha ragione il Ministro Padoa Schioppa quando rileva che i conti pubblici vanno meglio di quanto concordato in sede europea, dove si era pattuito per il 2007 un indebitamento netto non superiore al 2,5 per cento del PIL, e che l'anno scorso è stato compiuto uno sforzo straordinario che permette quest'anno di riprender fiato. È anche vero che, quando le cose vanno bene, è più facile fare qualche sforzo aggiuntivo. Ancor più importante è che la riduzione del debito pubblico permette di dare alla politica economica una prospettiva di lungo periodo che, altrimenti, rischia di perdersi, soprattutto se le risorse disponibili sono disperse tra una miriade di interventi, spesso di portata limitata e di carattere episodico.
D'altra parte, come ho brevemente cercato di mostrare, siamo di fronte a una situazione nella quale le prospettive di crescita, non soltanto in Italia, sono minacciate da seri fattori di incertezza. Nel nostro Paese, in particolare, si avverte, a livello di percezione comune, uno stato di forte disagio e di generale peggioramento del tenore di vita. In questo contesto l'impianto del decreto-legge che ci accingiamo ad esaminare appare, nelle sue linee fondamentali, condivisibile.
Le risorse che vengono utilizzate provengono in larga parte dalle maggiori entrate tributarie, pari a 5.978 milioni di euro, registrate nel corso dell'esame del disegno di legge di assestamento. Ulteriori risorse, per 1.300 milioni di euro, si sonoPag. 143rese disponibili per effetto della rideterminazione in diminuzione del contributo che l'Italia è tenuta annualmente a versare al bilancio comunitario. Anche tale riduzione dello stanziamento di bilancio era già stata registrata nel corso dell'esame del disegno di legge di assestamento. È stato inoltre possibile recuperare 1.100 milioni di euro dal fondo per le aree sottoutilizzate. Nel complesso, dunque, il decreto-legge ha potuto avvalersi di disponibilità per circa 8.400 milioni di euro.
Proprio per tener conto, in via prudenziale, dell'incertezza sul carattere strutturale o meno delle maggiori entrate tributarie, si è scelto di utilizzare le risorse disponibili per misure di spesa la cui efficacia si esaurisce nel 2007. Gli effetti finanziari del decreto nel 2008 e negli anni successivi sono trascurabili. Sotto il profilo istituzionale e procedurale, questa scelta significa che il decreto-legge, a differenza di quanto accaduto più volte in anni recenti con decreti-legge adottati contestualmente al disegno di legge finanziaria, non anticipa una parte consistente della manovra, svuotando di fatto la finanziaria delle misure più rilevanti che dovrebbero costituirne il contenuto.
La finalità che si è voluto privilegiare con l'utilizzo delle risorse disponibili è stata, in primo luogo, la spesa per investimenti pubblici, destinati in particolare alla realizzazione di infrastrutture. Complessivamente il decreto prevede interventi di spesa in conto capitale per oltre 3,5 miliardi di euro, tanto con riferimento al bilancio dello Stato, quanto con riferimento al conto consolidato delle amministrazioni pubbliche.
L'impiego di risorse per investimenti nei settori delle infrastrutture appare particolarmente apprezzabile proprio sotto il profilo economico. Sebbene gli stanziamenti si riferiscano soltanto all'anno 2007, essi possono produrre un beneficio di carattere strutturale. Si tratta infatti di interventi che concentrano l'utilizzo delle risorse su iniziative che nel medio-lungo periodo sono idonee ad incrementare il potenziale di crescita dell'economia del Paese. Proprio per questa ragione tali interventi consentono di migliorare la qualità della spesa pubblica.
La seconda finalità che, nell'ambito delle misure del decreto, assume un rilievo preponderante è rappresentata dagli interventi a favore delle fasce più deboli (i cosiddetti incapienti). Anche in questo caso diversi profili vengono a giustificare la scelta compiuta. Innanzitutto un criterio di equità sociale, per cui una quota delle maggiori risorse disponibili viene destinata alle fasce della popolazione che hanno i redditi più bassi. In secondo luogo, la volontà di cercare di intervenire, sia pure con tutti i limiti di efficacia di una misura limitata ad un solo anno, su situazioni di reale e forte disagio che nel nostro Paese purtroppo si stanno estendendo. In terzo luogo, dal punto di vista economico, un sostegno ai consumi, per i quali, come ha osservato di recente Banca d'Italia, si moltiplicano i segnali di rallentamento.
L'impianto complessivo del decreto-legge risulta dunque rispondente alle esigenze imposte dalla situazione economica e finanziaria. Si evitano misure di spesa di carattere permanente, a fronte dell'incertezza sulla natura strutturale delle maggiori entrate; si privilegia la spesa per investimenti e il sostegno alle fasce più deboli.
Al tempo stesso il testo del decreto-legge, in particolare quello risultante dalle modifiche apportate nel corso della prima lettura presso il Senato, presentava anche interventi non interamente condivisibili e, soprattutto, recava serie difficoltà, proprio per quanto concerne alcuni profili di copertura finanziaria.
L'esame da parte della Commissione bilancio ha permesso di superare, con soluzioni corrette e appropriate, i problemi che avrebbero messo in discussione la conformità del decreto-legge rispetto al precetto costituzionale che richiede la copertura finanziaria per le misure legislative che comportano nuovi o maggiori oneri. Si tratta in particolare degli interventi a favore delle fasce di reddito piùPag. 144deboli (i cosiddetti incapienti), dei soggetti che sono stati danneggiati da trasfusioni di
sangue e delle vittime del dovere, nonché dei loro familiari superstiti. È immediatamente evidente il valore sociale, e anche morale, di questi interventi. Al tempo stesso, le modifiche introdotte dal Senato determinavano un aggravio degli oneri per il quale erano state individuate coperture palesemente inadeguate. Rappresentava quindi un compito primario per la Commissione garantire la certezza dell'attuazione di tali interventi, definendo in modo appropriato le questioni relative al loro finanziamento. Voglio sottolineare che nel caso dei soggetti danneggiati da trasfusioni e delle vittime del dovere, la Commissione bilancio è riuscita a individuare una soluzione idonea a dare copertura ai maggiori oneri derivanti dall'estensione della platea dei beneficiari. Anche la soppressione di due commi all'articolo 26, che interviene in materia di agevolazioni per le bioenergie, è stata dettata da ragioni di copertura finanziaria.
Salvo le modifiche appena indicate, i contenuti del decreto-legge rimangono quelli già presenti nel testo trasmesso dal Senato. Da questo punto di vista, non intendo nascondere il mio rammarico per il fatto che le condizioni di contesto in cui si è collocato l'esame da parte della Commissione bilancio non hanno consentito di introdurre alcuni interventi, sicuramente apprezzabili, sui quali avrebbe potuto registrarsi un ampio consenso. Mi riferisco in particolare a interventi che avrebbero ulteriormente rafforzato le misure per il potenziamento della dotazione infrastrutturale e avrebbero dato risposta ad effettive esigenze del territorio. Penso altresì a disposizioni che avrebbero potuto precisare le procedure in materia di accertamento e riscossione, ovvero a ulteriori interventi a sostegno della ricerca. Vi è stato un serio impegno per un miglioramento del provvedimento in esame anche sotto il profilo dei contenuti, che purtroppo non è stato possibile condurre a buon esito. Di conseguenza, in primo luogo a causa della ristrettezza dei tempi di votazione correlata alla calendarizzazione del provvedimento in Assemblea, non si è potuto tener conto di numerosi emendamenti presentati, che proponevano misure condivisibili. Per le medesime ragioni, non è stato possibile effettuare un'attenta valutazione delle indicazioni fornite dal Comitato per la legislazione in ordine alla formulazione del testo.
Il testo che la Commissione bilancio licenzia per l'Assemblea è costituito da 69 articoli. Come già ho avuto modo di osservare, le misure più rilevanti, anche sotto il profilo finanziario, riguardano il potenziamento della dotazione infrastrutturale, in particolare per quanto concerne il settore della mobilità e dei trasporti, gli interventi per favorire l'edilizia residenziale pubblica e le misure di sostegno alle fasce della popolazione a più basso reddito (cosiddetti incapienti).
Notevole rilevanza sotto il profilo finanziario assumono altresì la previsione di uno stanziamento aggiuntivo di 1.000 milioni di euro lordi per far fronte ai maggiori oneri contrattuali del biennio 2006-2007, nonché gli stanziamenti di spesa destinati all'adempimento di impegni internazionali per la pace e per lo sviluppo dei paesi in condizioni di difficoltà. Segnalo altresì che il decreto-legge reca un complesso significativo di disposizioni riconducibili a tre aree di intervento, vale a dire il settore sanitario e sociale, anche per quanto riguarda il contenimento della spesa farmaceutica, la finanza locale e la materia tributaria, con specifico riferimento alla riscossione.
L'articolo 1 destina, limitatamente all'anno 2007, le maggiori entrate tributarie nette rispetto alle previsioni contenute nel DPEF 2008-2011 - pari a 5.978 milioni di euro - alla realizzazione degli obiettivi di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni e dei saldi di finanza pubblica a legislazione vigente, definiti dal predetto DPEF e dalla relativa Nota di aggiornamento, precisando che tali obiettivi già considerano gli effetti finanziari derivanti dalla disposizioni contenute nel decreto-legge in esame.
L'articolo 2, comma 1, autorizza un contributo di 800 milioni di euro, perPag. 145l'anno 2007, alla società Rete Ferroviaria Italiana Spa, per la prosecuzione delle opere in corso sulla rete tradizionale dell'infrastruttura ferroviaria. Il comma 2 autorizza, per l'anno 2007, un ulteriore contributo di 235 milioni di euro alla società Rete Ferroviaria Italiana Spa, finalizzandolo alla continuità nell'attività di manutenzione straordinaria sulla rete tradizionale dell'infrastruttura ferroviaria. Il comma 3 autorizza la spesa di 215 milioni di euro da utilizzare nel 2007 per i progetti ricompresi nel piano di investimenti allegato al Contratto di programma 2007 stipulato tra il Ministero delle Infrastrutture ed ANAS.
L'articolo 3 reca disposizioni volte alla semplificazione delle procedure di utilizzo delle risorse del Fondo TFR, istituito dalla legge finanziaria per il 2007, al fine di garantire la tempestiva attivazione del finanziamento in corso d'anno degli interventi di sviluppo indicati nell'elenco 1 della medesima legge.
L'articolo 3-bis reca modifiche al regolamento di cui al decreto ministeriale n. 45 del 2007, con riferimento all'iscrizione alla gestione credito INPDAP dei pensionati il cui trattamento pensionistico è erogato dall'INPDAP nonché dei dipendenti o pensionati di amministrazioni pubbliche iscritti ai fini pensionistici presso gestioni previdenziali diverse dall'INPDAP. In particolare si fa venir meno il meccanismo di silenzio-assenso attualmente previsto, richiedendo invece la comunicazione scritta all'INPDAP della volontà di adesione.
Le disposizioni degli articoli 4 e 5 prevedono ulteriori, indispensabili, meccanismi di monitoraggio delle regioni impegnate nel processo di rientro dai disavanzi eccessivi nel settore sanitario e di controllo della spesa sanitaria, con particolare riferimento a quella farmaceutica.
L'articolo 4 disciplina un'ipotesi di potere sostitutivo statale sulle regioni in materia sanitaria, prevedendo, in particolare, la nomina da parte del Consiglio dei ministri, previa diffida, di un commissario ad acta nelle regioni nei cui confronti si prefiguri il mancato rispetto degli adempimenti relativi ai Piani di rientro dai deficit sanitari. La norma, come riformulata dal Senato, prevede, inoltre, il potere dei commissari ad acta di proporre la sostituzione dei direttori generali delle ASL nonché la prescrizione dei crediti interessati dalla procedure di accertamento dei deficit sanitari, ove non siano fornite dai creditori le informazioni richieste dalle regioni sui crediti medesimi.
L'articolo 5 stabilisce che, a decorrere dal 2008, l'onere a carico del Servizio sanitario nazionale per l'assistenza farmaceutica territoriale non può superare il 14 per cento del finanziamento complessivo ordinario del medesimo servizio. Vengono definiti, poi, un nuovo sistema di regolazione della spesa dei farmaci, nonché le regole per il ripiano dello sforamento della spesa farmaceutica. La norma definisce, a decorrere dal 2008, anche i limiti della spesa farmaceutica ospedaliera. Si autorizza, inoltre, la spesa di 1 milione di euro per l'anno 2007 per la prosecuzione del progetto «Ospedale senza dolore» e si integrano i mezzi di finanziamento per il personale e per il funzionamento dell'Agenzia italiana del farmaco e dell'osservatorio sull'impiego dei medicinali, nonché per l'attuazione del programma di farmacovigilanza attiva.
L'articolo 5-bis reca ulteriori disposizioni concernenti il funzionamento dell'Agenzia italiana del farmaco, la cui dotazione organica è incrementata dal 1o gennaio 2008 a 250 unità.
L'articolo 6, modificato nel corso dell'esame presso il Senato, stabilisce che, con delibera del CIPE, dovrà essere determinata la quota del canone di utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria da destinare alla copertura dei costi di investimento dell'infrastruttura ferroviaria nazionale.
L'articolo 7 dispone finanziamenti ai sistemi di trasporto metropolitano nelle città di Roma, Napoli e Milano, che possono essere erogati e utilizzati in deroga ai vincoli del Patto di stabilità interno.
L'articolo 8 finanzia una serie di interventi diretti al miglioramento del trasporto in Calabria ed in Sicilia ed in particolare del trasporto che attraversa loPag. 146Stretto di Messina; prevede, al medesimo scopo, l'istituzione di un'area di sicurezza della navigazione dello Stretto di Messina e di un'Autorità marittima.
L'articolo 9 prevede per il biennio 2006-2007 l'erogazione di somme alla società Trenitalia Spa in relazione agli obblighi di servizio pubblico, nelle more della stipula dei nuovi contratti, autorizzando il Ministero dell'economia e delle finanze a corrispondere direttamente alla società Trenitalia le risorse iscritte in bilancio; il comma 2-bis, introdotto al Senato, modifica la disciplina in materia di procedure per l'assegnazione, da parte del Ministero dei trasporti, dei contratti relativi ai servizi di trasporto sottoposti ai predetti obblighi di servizio.
L'articolo 10, comma 1, riduce del 2 per cento (il testo originario presentato dal Governo prevedeva una riduzione del 7 del cento), per gli anni 2007 e 2008, alcuni contributi all'editoria, specificando, poi, che il contributo non può, comunque, superare il costo complessivo sostenuto dall'avente diritto nell'anno precedente per la produzione, la distribuzione ed il costo del lavoro per il personale. I commi 2, 3 e 4 dettano alcune disposizioni procedurali in ordine alla presentazione delle domande di contributi. Il comma 5 prevede, a decorrere dal 2008, la riduzione del 7 per cento, per le imprese beneficiarie di agevolazioni fino ad 1 milione di euro, e del 12 per cento, per le imprese beneficiarie di agevolazioni superiori ad 1 milione, delle agevolazioni tariffarie e la correlativa riduzione della compensazione dovuta alla Società Poste Italiane. Il comma 7 esclude dalle agevolazioni tariffarie le pubblicazioni volte all'illustrazione dei prodotti o servizi contraddistinti da proprio marchio. Il comma 9 autorizza la spesa aggiuntiva di 50 milioni per il 2007 al fine di assicurare l'erogazione dei contributi diretti all'editoria relativi all'anno 2006. Il comma 10, infine, abroga l'articolo 4 legge n. 224 del 1998, secondo il quale la corresponsione delle rate di ammortamento dei mutui agevolati concessi alle imprese editoriali può essere effettuata, a date condizioni, anche da soggetti diversi dalle imprese stesse.
L'articolo 10-bis interviene in materia di contributi diretti da erogarsi alle trasmissioni radiotelevisive in lingua francese, ladina, slovena e tedesca nelle regioni autonome.
L'articolo 11 è diretto ad incentivare l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione per l'estinzione anticipata di mutui e prestiti obbligazionari da parte di province e comuni, mediante la corresponsione di contribuiti pari a 30 milioni di euro annui nel triennio 2007-2009 per far fronte ai relativi indennizzi.
L'articolo 12 autorizza la spesa di 150 milioni di euro per l'anno 2007 al fine di supportare l'elevamento dell'obbligo di istruzione a dieci anni ed esclude, limitatamente all'anno 2007, l'applicazione della clausola secondo la quale, in caso di mancato conseguimento delle economie di spesa discendenti dalla riorganizzazione del personale, le dotazioni di bilancio del Ministero della pubblica istruzione sarebbero state ridotte per un importo corrispondente ai risparmi previsti.
L'articolo 13 interviene in materia di agevolazioni alla ricerca e di termini relativi alla soppressione della Scuola superiore della pubblica amministrazione, che sarà sostituita dall'Agenzia per la formazione dei dirigenti e dipendenti delle amministrazioni pubbliche.
L'articolo 13-bis prevede la costituzione di un fondo, con una dotazione di 3 milioni di euro per l'anno 2007, al fine di garantire il funzionamento del Centro di ricerca in biotecnologie avanzate di Napoli.
L'articolo 14 dispone che l'affidamento dei servizi aggiuntivi (come il servizio editoriale, accoglienza, caffetteria, ristorazione e guardaroba) negli istituti e luoghi di cultura possa avvenire in forma integrata in relazione sia alle varie tipologie di servizi che ai diversi istituti e luoghi di cultura, rinviando ad un decreto ministeriale la disciplina dell'organizzazione di tali servizi.Pag. 147
L'articolo 14-bis prevede l'utilizzo dell'accantonamento esistente presso il Ministero per i beni e le attività culturali a garanzia degli stanziamenti a favore delle attività teatrali di prosa in caso di mancato versamento dei contributi all'ENPALS da parte delle imprese, enti ed organismi di spettacolo in stato di crisi attestato dalle competenti direzioni provinciali del lavoro.
L'articolo 15, per far fronte ai maggiori oneri contrattuali del biennio 2006-2007 relativi all'anno 2007, derivanti dagli accordi e dalle intese intervenuti in materia di pubblico impiego nel 2007, autorizza, in aggiunta agli stanziamenti previsti dalla legge finanziaria 2007, una spesa massima di 1.000 milioni di euro lordi finalizzata a retrodatare al 1o febbraio 2007 gli incrementi stipendiali per i quali gli accordi sindacali hanno previsto decorrenze successive alla stessa data del 1o febbraio 2007.
L'articolo 16 reca disposizioni per la sostituzione degli apparecchi televisivi riceventi in sola tecnica analogica con apparecchi che possono ricevere anche in tecnica digitale, e prevede che gli apparecchi debbano integrare un sintonizzatore digitale per la ricezione dei servizi della televisione digitale. Viene differito al 2012 il termine per la cessazione delle trasmissioni televisive in tecnica analogica terrestre. Vengono infine introdotte modifiche al testo unico della radiotelevisione, in materia di esercizio dell'attività televisiva in ambito locale.
L'articolo 17 estende l'ambito di applicazione della riassegnazione al Ministero dell'ambiente delle somme relative al risarcimento del danno ambientale a seguito della sottoscrizione di accordi transattivi.
L'articolo 18 autorizza la spesa per l'adempimento di impegni internazionali di sostegno ad interventi per la pace e lo sviluppo, per un importo complessivo di 499 milioni di euro per l'anno 2007 (comma 1). In particolare, lo stanziamento interessa gli interventi a favore del Fondo italiano per attività di mantenimento della pace, del Fondo globale per la lotta all'AIDS, la tubercolosi e la malaria, dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per le Forze di Pace e per la Corte penale internazionale, delle organizzazioni umanitarie operanti a favore dei Paesi in via di sviluppo, dell'attività di assistenza per la distruzione delle armi chimiche in Russia, dell'UNICEF. Per un importo di 389 milioni di euro per il 2007 vengono poi autorizzati gli interventi di ricostituzione di banche e fondi multilaterali di sviluppo internazionali per aiuti finanziari ai Paesi in via di sviluppo (comma 2). Infine, con il comma 2-bis vengono dotate di autonomia gestionale e finanziaria le rappresentanze diplomatiche e gli uffici consolari di I Categoria della rete diplomatica. Si tratta di misure importanti che consentono all'Italia di adempiere ai propri obblighi internazionali, in coerenza con le previsioni del DPEF che individuava le tipologie di spesa a cui dare la priorità.
L'articolo 19 differisce l'obbligo delle pubbliche amministrazioni di osservare la nuova disciplina sui pagamenti - consistente nell'obbligo di verificare anche in via telematica, prima di effettuare a qualunque titolo il pagamento di un importo superiore a diecimila euro, se il beneficiario sia inadempiente all'obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento - a decorrere dalla data di entrata in vigore di un regolamento ministeriale di attuazione.
L'articolo 20 integra di 150 milioni di euro, per l'anno 2007, l'autorizzazione di spesa relativa alla quota del 5 per mille dell'imposta sul reddito (IRE) da destinare al volontariato e alla ricerca, includendo nel novero dei soggetti ammessi al riparto della relativa quota le associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi.
L'articolo 20-bis reca alcune modifiche alla disciplina del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese, prevedendo in particolare che tra gli interventi prioritari ammessi al finanziamento rientrino anche quelli per la realizzazione delle infrastrutture strategiche.
L'articolo 21 prevede il finanziamento di un programma di edilizia residenziale pubblica, finalizzato al recupero e all'adattamentoPag. 148funzionale di alloggi non assegnati di proprietà degli ex IACP o dei comuni, all'acquisto e locazione di alloggi e all'eventuale costruzione di nuovi alloggi; il programma, la cui definizione avviene secondo le modalità di cui ai commi 2 e 3, è destinato prioritariamente ai soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio e alle giovani coppie a basso reddito ed è finanziato nei limiti di 550 milioni per l'anno 2007. Una parte del finanziamento è destinata alla costituzione ed al funzionamento dell'osservatorio nazionale e degli osservatori regionali sulle politiche abitative; si prevede inoltre l'obbligo per i soggetti gestori del patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica di assicurare, attraverso un sistema di banche dati consultabile via Internet, tutte le informazioni necessarie al pubblico. Il comma 4-ter del medesimo articolo prevede uno stanziamento di 50 milioni di euro per la prosecuzione delle opere di ricostruzione nelle zone del Molise e della provincia di Foggia colpite dal sisma del 2002.
L'articolo 21-bis dispone il rifinanziamento dei «Contratti di quartiere II» con le risorse non impegnate destinate alla realizzazione di alcuni programmi straordinari di edilizia residenziale a favore dei dipendenti delle amministrazioni dello Stato impegnati nella lotta alla criminalità organizzata e destina una quota di tali risorse alla prosecuzione degli interventi di ricostruzione nelle zone del Molise e della provincia di Foggia colpite dal sisma del 2002 (comma 1). Si prevede inoltre la possibilità per le regioni che hanno già finanziato con propri fondi tutte le proposte di «Contratti di quartiere II» di utilizzare le medesime risorse per il finanziamento di nuovi programmi aventi caratteristiche analoghe a quelle dei «Contratti di quartiere II» (comma 4).
L'articolo 22 prevede due autorizzazioni di spesa per l'anno 2007, rispettivamente per gli interventi per la salvaguardia di Venezia (20 milioni di euro) e per il proseguimento della realizzazione del sistema MOSE (170 milioni di euro).
L'articolo 23 reca disposizioni volte a consentire la realizzazione di alcuni interventi infrastrutturali nella regione Liguria, prevedendo in particolare un contributo (10 milioni di euro per il 2007) per incentivare le attività industriali e di alta tecnologia nell'area di Erzelli nel comune di Genova ed una norma volta a stabilizzare le risorse assegnate alla regione Liguria.
L'articolo 24 dispone un trasferimento di 150 milioni di euro a favore dei comuni che abbiano deliberato lo stato di dissesto successivamente al 31 dicembre 2002, per accelerare il pagamento - entro il 31 dicembre 2007 - di debiti certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2006.
L'articolo 25 autorizza la spesa per il 2007 rispettivamente di 65 milioni di euro e di 15 milioni di euro per la realizzazione del collegamento stradale veloce tra l'autostrada A4 e la zona produttiva del comune di Manzano e per interventi di riduzione del rischio idrogeologico e alluvionale. Il comma 2-bis, introdotto al Senato, reca disposizioni volte ad assicurare la prosecuzione dell'operatività del Fondo regionale di protezione civile.
L'articolo 25-bis, introdotto al Senato, autorizza un contributo di 15 milioni di euro per fronteggiare la crisi idrica ed ambientale determinatasi nell'area delle province di Chieti e Pescara.
L'articolo 26 reca disposizioni in materia ambientale. I commi 1 e 1-bis (introdotto nel corso dell'esame al Senato) concedono al Ministero dell'ambiente due contributi straordinari per il 2007, rispettivamente per l'attuazione di programmi di intervento per le aree protette e per la difesa del mare, nonché per la tutela della biodiversità nel Canale di Sicilia (20 milioni di euro) e per l'attuazione di interventi urgenti di adattamento e mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, con priorità per gli interventi nelle aree esposte a rischio di eventi alluvionali o franosi ovvero a rischio valanga (10 milioni di euro). I commi 2 e 3 recano misure connesse all'attuazione del Protocollo di Kyoto prevedendo, rispettivamente, l'obbligo di corredare i nuovi interventi pubbliciPag. 149di una certificazione attestante il contributo ai fini degli obblighi di riduzione delle emissioni di gas serra, nonché di una certificazione energetica che attesti la realizzazione degli interventi secondo standard di efficienza energetica conformi alle migliori tecniche disponibili e l'utilizzo di una quota obbligatoria di calore ed elettricità prodotti da fonti rinnovabili. Viene altresì ripristinata la previsione dell'inserimento nel DPEF di un aggiornamento annuale sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Il comma 4 espunge il Ministero dell'ambiente dall'elenco dei ministeri per i quali si prevede l'articolazione in dipartimenti. Il comma 4-bis introduce una nuova disciplina di incentivazione alla produzione di energia elettrica con l'utilizzo di fonti rinnovabili di origine agricola, zootecnica e forestale. I commi successivi modificano la normativa in materia di agevolazioni sulle accise per la produzione di biodiesel, approvata con la legge finanziaria 2007, apportandovi numerose novelle. Sul punto è intervenuta la Commissione sopprimendo le disposizioni di due commi che erano suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri. Si prevede infine l'istituzione di tre nuovi parchi nazionali (il Parco delle Egadi e del litorale trapanese; il Parco delle Eolie e il Parco degli Iblei) prevedendo un finanziamento di 250 mila euro.
L'articolo 26-bis reca numerose novelle in relazione all'operazione di aggiornamento delle banche dati catastali sulla base dei dati contenuti nelle richieste per i contributi agricoli comunitari.
L'articolo 26-ter vieta nuovi affidamenti del servizio idrico fino all'emanazione del decreto correttivo contenente la revisione della disciplina della gestione delle risorse idriche e dei servizi idrici integrati e, in ogni caso, entro e non oltre dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (comma 1). La cosiddetta moratoria si applica anche alle procedure in corso; sono fatte salve, peraltro, le concessioni già affidate. È prevista altresì la presentazione al Parlamento di una relazione sullo stato delle gestioni esistenti.
L'articolo 27 dispone la concessione, per l'anno 2007, a favore della regione Calabria e della regione Campania, di un contributo da destinare alla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e dei lavoratori di pubblica utilità, pari a 60 milioni di euro per la regione Calabria e a 10 milioni di euro per la regione Campania.
L'articolo 27-bis, nei limiti dell'importo già stanziato, autorizza il Parco nazionale della Maiella e il Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga a procedere all'assunzione dei lavoratori già titolari di rapporto di lavoro precario e degli ex lavoratori socialmente utili, previa procedura selettiva, nei limiti di importi già stanziati.
L'articolo 28 sopprime la Sportass, demandando contestualmente le relative funzioni all'INPS, per il ramo previdenziale, e all'INAIL per il ramo assicurativo, che subentrano in tutti i rapporti pendenti, attivi e passivi. Viene inoltre assegnata all'Istituto per il credito sportivo la somma di 20 milioni di euro per il 2007 al fine di realizzare il programma straordinario per l'impiantistica destinata allo sport professionistico. Ulteriori commi del medesimo articolo recano norme in materia di personale dell'Agenzia nazionale per i giovani, determinandone la dotazione organica in 45 unità. È infine disposto a favore del CONI un contributo di 12 milioni di euro per l'anno 2007.
L'articolo 29 modifica la disciplina relativa ai criteri ed alle procedure per la determinazione dei contributi obbligatori in favore della Fondazione «Opera nazionale per l'assistenza agli orfani dei sanitari italiani».
L'articolo 30 dispone il commissariamento e la liquidazione dei crediti e di una parte dei beni della Fondazione Ordine Mauriziano.
L'articolo 31 prevede contributi per l'anno 2007 in favore di diversi enti ed associazioni (Istituto Gaslini di Genova, Unione italiana ciechi, Fondazione EBRI,Pag. 150Ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi, Associazione nazionale mutilati ed invalidi civili, Unione nazionale mutilati per servizio, Associazione nazionale mutilati ed invalidi per lavoro) nonché uno specifico contributo a favore degli istituti appartenenti a università straniere, che possono rilasciare titoli di studio riconosciuti.
L'articolo 32 prevede l'assegnazione all'ENEA delle somme derivanti dalla restituzione allo Stato di finanziamenti percepiti da Finmeccanica e giudicati in contrasto con la normativa comunitaria, in modo da definire le pendenze di ENEA nei confronti della stessa Finmeccanica.
L'articolo 33 reca disposizioni in favore di soggetti danneggiati in ambito sanitario da trasfusioni di sangue infetto, da somministrazione di emoderivati infetti o da vaccinazioni obbligatorie, autorizzando, in particolare, una spesa di 150 milioni di euro per il 2007 per le transazioni da stipulare con i soggetti che hanno instaurato azioni di risarcimento danni tuttora pendenti. Il testo iniziale del decreto-legge prevedeva un'autorizzazione di spesa di 94 milioni di euro, che è stata incrementata a 150 milioni di euro a seguito delle modifiche introdotte dal Senato. Alla maggiore spesa, peraltro, si provvedeva mediante un incremento delle aliquote delle accise sui tabacchi, che è stata di recente più volte rivista in aumento e che non sembra ormai idonea a garantire effettivamente un gettito aggiuntivo. L'emendamento approvato dalla Commissione bilancio garantisce pertanto l'attribuzione dei risarcimenti ad una più ampia platea di soggetti.
L'articolo 34 estende alle vittime del dovere e alle vittime della criminalità organizzata, nonché ai familiari superstiti, le elargizioni attualmente previste a favore delle vittime del terrorismo e apporta ulteriori modifiche alla disciplina relativa alle vittime del terrorismo. Tra le altre cose si prevede l'inclusione tra gli «atti di terrorismo», ai fini della legge, «delle azioni criminose compiute sul territorio nazionale in via ripetitiva, rivolte a soggetti indeterminati e poste in essere in luoghi pubblici e aperti al pubblico». Anche in questo caso la Commissione è intervenuta, approvando un emendamento volto a porre rimedio alla carenza della copertura finanziaria per l'anno 2008 e gli anni successivi, assicurando l'effettiva estensione dei benefici alle categorie di persone individuate dal decreto-legge.
L'articolo 35 reca alcune modifiche al Fondo per le zone di confine e aumenta la dotazione del fondo di 25 milioni di euro per il 2007.
L'articolo 36 interviene in materia di celebrazioni per il 150o Anniversario dell'Unità d'Italia. Per il finanziamento degli interventi è disposto un finanziamento di 140 milioni di euro per il 2007.
L'articolo 37 limita la possibilità per gli enti previdenziali pubblici di assumere, nell'ultimo trimestre del 2007, obbligazioni in materia di investimenti.
L'articolo 38 autorizza per l'anno 2007 una spesa di 20 milioni di euro per consentire al Ministero della giustizia di rafforzare il registro generale del casellario giudiziale.
L'articolo 39 abroga le disposizioni contenute nella legge finanziaria che prevedevano l'obbligo di indicare nella dichiarazione dei redditi i dati relativi all'ICI. Il comma 2 include i crediti dello Stato a titolo di imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) tra quelli assistiti da privilegio generale sui beni mobili del debitore. Il comma 3 stabilisce che, per certificare la spesa relativa all'acquisto dei medicinali effettuata a decorrere dal 1 o gennaio 2008, ai fini di beneficiare delle detrazioni previste non è più utilizzabile la modalità semplificata consistente nell'allegazione allo scontrino fiscale della documentazione contestualmente rilasciata dal farmacista specificante la natura, qualità e quantità dei medicinali venduti. Delle nuove disposizioni dovrà essere data comunicazione ai contribuenti mediante avviso affisso e visibile nei locali della farmacia. Il comma 4 chiarisce che il sistema integrato delle banche dati in materia tributaria e finanziaria è finalizzato anche al costante scambio delle informazioni dell'intero settore pubblico per l'analisi edPag. 151il monitoraggio della pressione fiscale e dell'andamento dei flussi finanziari. Il comma 5 conferisce a Equitalia spa la facoltà di attribuire ai soggetti cedenti attività di riscossione, in luogo di proprie azioni, anche obbligazioni ovvero altri strumenti finanziari. Il comma 6 rinvia al 30 settembre 2010 i termini di presentazione delle comunicazioni di inesigibilità per i ruoli consegnati fino al 30 settembre 2007. Il comma 7 stabilisce che la comunicazione dei dati relativi all'attività di riscossione dei ruoli svolta fino alla data di entrata in vigore del decreto, può essere effettuata entro il 30 giugno 2008. Il comma 8 prevede che il rimborso delle somme da restituire al contribuente per indebita riscossione possa essere effettuato, oltre che presso gli sportelli, anche mediante bonifico in conto corrente bancario o postale. Il comma 8-bis modifica le modalità con le quali l'Amministrazione finanziaria può invitare i contribuenti a fornire chiarimenti, prima che l'Amministrazione stessa proceda all'iscrizione a ruolo. Il comma 8-ter amplia l'applicazione del principio della non effettuazione di rimborsi e iscrizioni a ruolo per somme inferiori ai 100 euro agli emolumenti arretrati di lavoro dipendente. Il comma 8-quater modifica gli orari di apertura al pubblico delle conservatorie.
L'articolo 39-bis, con norma interpretativa, dispone che le tasse e i diritti riguardanti il trasporto aereo non hanno natura tributaria.
L'articolo 39-ter modifica una serie di agevolazioni ed esenzioni previste nel testo unico delle accise relative alle aliquote da applicare ai carburanti impiegati dai taxi e dalle ambulanze, prevedendo un abbattimento del 60 per cento. Il comma 2 prevede l'istituzione di un fondo finalizzato al miglioramento dell'efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni ambientali delle autovetture da noleggio da piazza. Il comma 3 istituisce un fondo finalizzato al miglioramento dell'efficienza dei veicoli adibiti al servizio di trasporto degli ammalati e dei feriti.
L'articolo 39-quater circoscrive l'ambito oggettivo e soggettivo dell'esenzione dall'obbligo di iscrizione all'ENPALS.
L'articolo 39-quinquies estende al 2007 l'agevolazione, mediante la fissazione di un tasso di cambio convenzionale inferiore del 20 per cento rispetto a quello effettivo, per i soggetti residenti a Campione d'Italia.
I commi da 1 a 6-sexies dell'articolo 40 dispongono la proroga della concessione per il gioco dell'Enalotto e del Superenalotto, l'istituzione di una Agenzia fiscale alla quale saranno affidati i poteri e le competenze attualmente svolti dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, che sarà di conseguenza soppressa, e le modifiche alla disciplina dei giochi a distanza. Il comma 7 dispone che, ai fini della determinazione dell'acconto dell'imposta addizionale comunale all'IRPEF, si applicano l'aliquota e la soglia di esenzione vigente nell'anno precedente, a meno che la pubblicazione della delibera comunale sia effettuata entro il 31 dicembre precedente l'anno di riferimento. Il comma 8 dispone che la regione, qualora deliberi una riduzione della maggiorazione dell'aliquota di addizionale regionale IRPEF, possa anticipare gli effetti della nuova misura al periodo di imposta in corso al momento della delibera.
L'articolo 41 è volto ad incentivare l'ampliamento del mercato della locazione - con particolare riguardo a quello a canone sostenibile nei comuni soggetti a fenomeni di disagio abitativo e alta tensione abitativa - attraverso la costituzione di un'apposita società di scopo, che dovrà promuovere la formazione di nuovi strumenti finanziari immobiliari finalizzati all'acquisizione, recupero, ristrutturazione o realizzazione di immobili ad uso abitativo. A tal fine, si prevede un'autorizzazione di spesa nel limite di 100 milioni di euro.
L'articolo 42 reca disposizioni in materia di agricoltura. In particolare, si aumenta da 23 a 48 milioni lo stanziamento previsto della legge finanziaria 2007 a favore dell'Agecontrol Spa; si autorizza l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ad attivare, nel limite di 10 milioni di euro, le misure nazionali a supportoPag. 152della riforma dell'organizzazione comune di mercato dell'ortofrutta; si aumenta di 30 milioni di euro per il 2007 la dotazione del Fondo di solidarietà nazionale-incentivi assicurativi; si escludono le macchine agricole dall'applicazione della disciplina del risarcimento diretto.
L'articolo 42-bis modifica i criteri per individuare i fabbricati considerati rurali ai fini fiscali.
L'articolo 42-ter riduce a 100 euro le sanzioni previste dal Codice della navigazione per la mancanza dei documenti di bordo, qualora l'infrazione riguardi una nave da pesca ed i documenti vengano esibiti all'Autorità marittima entro 48 ore.
L'articolo 43 prevede le assunzioni in deroga per l'anno 2007, da parte dei comuni con meno di 5.000 abitanti, dei soggetti collocati in attività socialmente utili.
Sull'articolo 44 si è registrato un rilevante intervento della Commissione bilancio: si è dovuto infatti provvedere a ripristinare il testo originario del provvedimento, sopprimendo, mediante l'approvazione di un emendamento del Governo, l'innalzamento dell'erogazione prevista per i soggetti incapienti da 150 a 300 euro. Non si è trattato ovviamente di voler limitare la portata della disposizione; in proposito, anzi, non posso che auspicare l'impegno del Governo a verificare la possibilità di muoversi in tale direzione. Si è trattato invece di porre rimedio, nell'unico modo allo stato possibile, al difetto di copertura finanziaria presentato dalla modifica apportata del Senato: ricordo infatti che la copertura era prevista a valere su un fondo costituito dalle risorse dei cosiddetti «conti dormienti» che tuttavia risultano di incerto ammontare e comunque già destinati ad altre finalità.
L'articolo 45 integra, per 25 milioni di euro ciascuno, il finanziamento per il 2007 del Piano straordinario per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia e del Fondo nazionale per le politiche sociali.
L'articolo 46 interviene nell'ambito delle procedure di autorizzazione per la costruzione e l'esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto, estendendo la vigente disciplina autorizzatoria speciale anche alla costruzione e all'esercizio di terminali di rigassificazione situati al di fuori di siti industriali.
L'articolo 46-bis interviene in materia di concorrenza e qualità dei servizi nel settore della distribuzione di gas naturale. La disposizione, in particolare, definisce i criteri per l'affidamento del servizio di distribuzione a livello locale e introduce misure volte a favorire operazioni di aggregazione nel settore.
L'articolo 46-ter prevede che le modalità di funzionamento del Fondo per la finanza di impresa siano definite, per quanto attiene agli interventi a sostegno dell'imprenditoria femminile, anche con il concerto del Ministro per i diritti e le pari opportunità.
L'articolo 46-quater contiene disposizioni relative al recupero di aiuti di Stato nel settore della pesca dichiarati incompatibili con il mercato comune e alla liquidazione di indennizzi a carico del Fondo di assistenza per le famiglie dei pescatori.
L'articolo 46-quinquies dispone che, nel caso in cui sia possibile effettuare la connessione alla rete elettrica mediante utilizzo di infrastrutture di proprietà di un produttore di energia, questi è tenuto, dietro corrispettivo, alla condivisione delle strutture medesime con il produttore di energia da fonti rinnovabili che ne faccia richiesta.
L'articolo 47 reca la clausola di copertura finanziaria degli oneri derivanti dal decreto-legge.
In conclusione, ritengo che il lavoro svolto dalla Commissione bilancio sul provvedimento debba essere valutato in modo sicuramente positivo, dal momento che ha permesso di assicurare la correttezza e l'adeguatezza della copertura finanziaria per misure di notevole rilievo sociale. Tengo a sottolineare che non si tratta soltanto di salvaguardare il rispetto, pur essenziale, delle previsioni costituzionali in materia di copertura finanziariaPag. 153delle misure onerose, ma anche di assicurare l'effettiva applicazione di questi interventi.
Si può peraltro osservare che il decreto-legge avrebbe potuto e potrebbe rappresentare lo strumento più indicato per attuare ulteriori interventi, riferibili principalmente al 2007, che possano soddisfare esigenze ben giustificate e largamente condivisibili.