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Si riprende la discussione.
(Ripresa esame di una questione pregiudiziale - A.C. 3178-A)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bodega. Ne ha facoltà.
LORENZO BODEGA. Signor Presidente, intervengo sulla questione pregiudiziale illustrata poc'anzi dal deputato Lo Presti per sottolineare che non è un problema indifferente porre tale questione, poiché con essa si mette in evidenza che le previste coperture finanziarie per le disposizioni contenute nel disegno di legge al nostro esame sono subordinate e diventano efficaci solamente dopo l'approvazione della legge finanziaria per il 2008.
Ciò vuol dire che tutte le previsioni in parola sono assoggettate ad una approvazione tout court di un disegno di legge finanziaria che non ha avuto ancora un minuto di discussione in quest'aula parlamentare.
Posso, quindi, pensare che anche la legge finanziaria per il 2008 sarà sicuramente una proposta «blindata» senza possibilità di alcuna modifica e ritengo, di conseguenza, che il lavoro che avrà luogo presso la Commissione bilancio - come del resto, presso tutte le Commissioni competenti per le varie materie - sarà svolto inutilmente.
È, quindi, sorprendente leggere e vedere come nelle relazioni del Governo e delle Commissioni e nelle schede tecniche di lettura al disegno di legge in discussione venga ignorata questa problematica giuridico-costituzionale relativa alla copertura finanziaria.
È evidente che il centrosinistra - scusate se lo dico - improvvisa: improvvisa una riforma sul welfare che nessuno sa come andrà a finire in termini finanziari. Abbiamo detto più di una volta - e lo ripeteremo all'infinito - che la modifica dello «scalone» in «scalini» comporterà sicuramente lunghissimi anni di sofferenza per il sistema previdenziale e che la sua trasformazione costerà certamente alle casse pubbliche una fortuna.
Inoltre, il blocco del mercato del lavoro - lasciatemelo dire - metterà in serie difficoltà prima di tutto quelle categorie sociali in gioco rappresentate dai più deboli in campo, e cioè proprio quelle fasce sociali che il Protocollo sul welfare intende tutelare (i giovani e le donne).
Ecco, dunque, che il quadro alla nostra attenzione non definisce con precisione le previsioni di spesa. Se poi a ciò aggiungiamo il ragionamento sui lavori usuranti, allora apriti cielo!
Nonostante tutto ciò, il disegno di legge finanziaria - che alla Camera, ripeto, non ha ancora avuto un minuto di approfondimento Pag. 26- darà certezza su quella ipotizzata e sottostimata copertura relativa al Protocollo sul welfare.
Ma mi domando dove siamo! Siamo, forse, in un Paese serio che vuole crescere e migliorare la qualità dei suoi concittadini, o siamo in un Paese governato da un centrosinistra e da Prodi che, pur di rimanere in piedi, accontenta i poteri forti e non la povera gente?
Se poi, come ormai hanno già detto tutti, il Governo porrà la questione di fiducia, non si avrà neanche la possibilità di entrare nel merito dei singoli articoli al fine di dimostrare come i conti non tornano.
È un modo di procedere a mio parere improvvisato e frettoloso, che riduce il Parlamento ad una mera funzione notarile, limitando la politica ad una concezione burocratica che si risolve semplicemente in un abbassare o alzare le mani, nel dire «sì» o «no», nel manifestare meccanicamente la propria volontà. Senza entrare nel merito delle spese e delle coperture mancanti, è per questa serie di ragioni che il gruppo Lega Nord Padania esprimerà un voto favorevole sulla questione pregiudiziale illustrata dal collega Lo Presti (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Farinone. Ne ha facoltà.
ENRICO FARINONE. Signor Presidente, con riferimento alla pregiudiziale di costituzionalità presentata dal gruppo di Alleanza Nazionale mi preme innanzitutto ribadire - come del resto già emerso dal dibattito della settimana scorsa in Commissione e da quello svoltosi ieri in Assemblea - l'importanza e la rilevanza del disegno di legge presentato dal Governo in attuazione del Protocollo firmato con le parti sociali lo scorso 23 luglio, sia per le modalità che hanno rilanciato il metodo della concertazione e del confronto con le parti sociali indispensabile, credo, per guidare unitariamente il Paese attraverso i necessari momenti di riforma dei quali necessita, sia per la straordinaria consultazione popolare che ha visto la partecipazione di oltre cinque milioni di lavoratori e pensionati che hanno, in larghissima maggioranza, approvato i contenuti del Protocollo, sia ancora per la rilevanza finanziaria e normativa del disegno di legge che prevede una distribuzione di risorse che andranno, in massima parte, a vantaggio dello Stato sociale e della competitività.
Il disegno di legge tratta temi di assoluto interesse per i lavoratori e per i pensionati italiani. Infatti, si dispone in ordine alla previdenza, ai lavori usuranti, agli ammortizzatori sociali, agli incentivi alla contrattazione decentrata, e sono indicate numerose altre norme nel campo del mercato del lavoro. Pertanto, si tratta di un intervento importante.
Ebbene, analizzando nel merito la questione posta dal gruppo di Alleanza Nazionale, non si può che rilevare come la copertura finanziaria del provvedimento, indicata in un suo apposito articolo, sia garantita puntualmente dall'articolo 113 del disegno di legge finanziaria per il 2008. Per lo stesso 2008 le risorse ivi indicate risultano di ammontare superiore agli oneri recati dal provvedimento. In particolare, a fronte di uno stanziamento di 1.548 milioni di euro la norma determina gli oneri, per il medesimo anno, in 1.264 milioni. Per gli anni successivi al 2008 gli oneri del provvedimento coincidono con la dotazione del fondo. In ogni caso, è esplicitamente previsto che le disposizioni del provvedimento acquistano efficacia solo subordinatamente all'entrata in vigore della predetta legge finanziaria per il 2008.
Del resto, come è ben noto, non è questa la prima volta che si prevede la subordinazione dell'efficacia delle disposizioni onerose alla previa entrata in vigore di provvedimenti legislativi stanzianti le occorrenti risorse finanziarie. Ricordo illustri precedenti degli ultimi anni: la legge n. 53 del 2003, recante la delega per la definizione delle norme generali sull'istruzione; la legge n. 80 del 2003, recante la delega per la riforma del sistema fiscale; la legge n. 243 del 2004, recante la delega Pag. 27per la riforma pensionistica. Come si vede, si tratta di provvedimenti varati dal precedente Esecutivo di centrodestra.
Non vi è dunque colleghi, in conclusione, alcuna inosservanza delle norme costituzionali nel disegno di legge governativo. È quindi facile giungere alla conclusione di esprimere un voto contrario alla questione pregiudiziale presentata.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, intervengo in ordine alla pregiudiziale di costituzionalità presentata dai colleghi di Alleanza Nazionale.
L'articolo 81 della Costituzione recita: «Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte». A noi sembra, signor Presidente, che la pregiudiziale presentata dal collega Lo Presti individui degli elementi di criticità in ordine al rispetto di tale articolo della Costituzione, che sappiamo essere fondamentale per la copertura finanziaria dei provvedimenti.
Successivamente entreremo maggiormente nel dettaglio e nel merito degli articoli che secondo noi ...
PRESIDENTE. Colleghi, per favore.
SIMONE BALDELLI. Grazie, signor Presidente.
A nostro avviso tali articoli non dispongono di una copertura finanziaria adeguata. Tuttavia, riteniamo che vi sia una questione addirittura preliminare che, in qualche modo, viene assorbita dalla questione di pregiudizialità presentata dal collega Lo Presti. Si tratta del fatto che dobbiamo esaminare, in questo momento, due provvedimenti, ossia il disegno di legge finanziaria e il collegato del welfare. Paradossalmente, questo secondo provvedimento sembra possedere un peso politico superiore viste le tensioni interne alla maggioranza e al Governo. Tali tensioni si sono sollevate in ordine a questo provvedimento e al tradimento, operato in maniera subdola dal Governo, dell'accordo di cui al Protocollo del 23 luglio scorso.
Ebbene, abbiamo la singolarità che questo provvedimento collegato alla finanziaria, signor Presidente, che sembra essere ben più importante della copertura ...
PRESIDENTE. Mi scusi, deputato Baldelli. Per favore, colleghi deputati, vorrei invitarvi a tenere un comportamento che ci consenta di ascoltare. Mancano ancora alcuni interventi al voto, quindi non vi è alcuna ragione per assumere un atteggiamento da pre-votazioni.
Prego, deputato Baldelli.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, evidentemente la fibrillazione politica della maggioranza non è legata all'immediatezza del voto, ma costituisce un segnale della tensione che si avverte in questo momento.
Come dicevo, signor Presidente, il disegno di legge collegato alla legge finanziaria, che per assurdo sembra avere nell'opinione pubblica e per le forze sociali un rilevo maggiore della stessa legge finanziaria, paradossalmente prevede una copertura finanziaria legata all'entrata in vigore di quest'ultima.
Ci troveremo, dunque, o rischieremo di trovarci nella situazione paradossale per cui, se il Protocollo dovesse essere approvato alla Camera in questa settimana e la prossima settimana al Senato, avremmo una legge la cui copertura finanziaria sarebbe prevista in un altro provvedimento, ancora non approvato e che, qualora lo fosse, entrerebbe in vigore dal 1o gennaio 2008. Si tratta pertanto di un provvedimento che ha la sua copertura finanziaria in una legge con un'entrata in vigore ben determinata e precisa. È certamente una grave anomalia che deve essere rilevata in questa sede.
Vi sono, inoltre, signor Presidente, ulteriori anomalie. La discussione della questione pregiudiziale in esame - colgo l'occasione per ringraziarla della sua delucidazione relativa alla questione posta dal collega Leone - rappresenta un iter parlamentare che deve essere necessariamente Pag. 28seguito, ma vi sono, oltre a ciò, questioni di merito che possono essere sollevare anche in questa sede soltanto dopo aver visto il testo che il Governo deciderà di presentare all'Aula e sul quale, eventualmente, deciderà di porre la questione di fiducia (se sarà dichiarato ammissibile).
Infatti, vi sono articoli che, da quanto apprendiamo dai quotidiani, dalle agenzie di stampa, dagli organi d'informazione e dalle dichiarazioni, estemporanee ed esterne all'Assemblea, rese da esponenti del Governo e della maggioranza, non dovrebbero essere toccati dalle eventuali modifiche, anche qualora consistessero in un ritorno, completo o parziale, al testo originario del protocollo. Tali articoli, già ora presenti nel provvedimento in esame, dovrebbero permanere anche nella versione che sarà depositata a breve dal Governo.
Non nascondiamoci il fatto che il Governo porrà la questione di fiducia poiché, seppure si tratti di una notizia ancora non ufficializzata in quest'Aula, è ufficializzata dalla presenza del Ministro Chiti.
Nel testo in esame e sul prossimo che sarà presentato permane la norma, ad esempio, dell'articolo 1 sui lavori usuranti, che ha suscitato le perplessità della Commissione bilancio, seppure con la questione del tetto degli orari notturni.
Un ulteriore elemento di criticità è costituito - come abbiamo rilevato anche in sede di discussione sulle linee generali - dall'accorpamento degli enti previdenziali. Infatti, nelle audizioni svolte in Commissione, lo stesso presidente dell'INPS ha affermato che l'accorpamento degli enti previdenziali non comporterà i risparmi previsti e che, anzi, sarà addirittura difficile la sua realizzazione nei tempi immaginati dal Governo e dalle previsioni di copertura.
Inoltre, fa bene il collega Lo Presti a citare, nella questione pregiudiziale, il parere della Ragioneria generale dello Stato...
PRESIDENTE. Deputato Baldelli, la invito a concludere.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, spero di recuperare qualche secondo perso in precedenza, ma concludo subito.
Tale norma prevede che «le eventuali economie derivanti dall'operazione di accorpamento degli enti previdenziali non possono essere utilizzate per la copertura finanziaria di nuove spese, nel senso che gli eventuali risparmi di spesa derivanti da tale operazione non possono essere utilizzati come fonte di copertura per eventuali disposizioni recanti oneri certi ed immediati, derivanti, ad esempio, dal potenziamento delle tutele e dei diritti soggettivi nell'ambito delle prestazioni sociali». Ho presentato un elemento di riflessione, che è uno dei tanti argomenti per cui il gruppo Forza Italia voterà a favore della questione pregiudiziale illustrata dal collega Lo Presti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, credo che anche il brusio che vi è nell'aula faccia parte dell'incomprensione da parte dei parlamentari, sia di maggioranza che di minoranza, di ciò che sta avvenendo.
PRESIDENTE. Colleghi, per favore...
TEODORO BUONTEMPO. Credo che anche il formalismo dei richiami del Presidente al comportamento in aula sia importante. Tuttavia, signor Presidente, molto più importante sarebbe la sostanza per rispettare l'Assemblea. Se l'Assemblea non è rispettata, anche i nostri comportamenti non possono più essere consoni al nostro ruolo e alla nostra funzione e al luogo in cui ci troviamo.
La pregiudiziale di costituzionalità riguarda un provvedimento che probabilmente fra qualche minuto non esisterà più.
A nome della Destra, signor Presidente, denuncio che si sta piegando il Regolamento della Camera dei deputati ad un'arroganza politica della maggioranza, che Pag. 29vuole escludere il Parlamento dalla sua funzione essenziale, che è quella di legiferare. È chiaro che anche il rispetto tra noi deriva dalla vigenza di un Regolamento che impone dei comportamenti. Nel momento in cui tale Regolamento viene calpestato e violato, anche i nostri comportamenti debbono necessariamente cambiare.
Invito i colleghi dell'opposizione a rompere questo muro di ipocrisia e di omertà. Invito i colleghi dell'opposizione a protestare con grande energia contro questo metodo di gestione della Camera dei deputati! Noi non accettiamo di essere estromessi dalla nostra funzione legislativa! Non possiamo stare a guardare il Ministro Chiti che tra qualche minuto si sentirà un «padre eterno», perché potrà annullare la nostra funzione, con la complicità della Presidenza della Camera dei deputati!
PRESIDENTE. Deputato Buontempo, dovrebbe concludere...
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, la invito tra prassi, regolamento e buon costume a trovare un punto di sintesi, perché se la Camera sarà condotta in tale maniera, credo che non potremo più sopportare questa «cloroformizzazione»!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Volontè. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, intervengo per dichiarare il nostro assenso alla questione pregiudiziale presentata da molti colleghi del centrodestra. Tuttavia, signor Presidente, intervengo anche per porre - se sarà possibile discuterne, perché vedo disinteresse generale - una questione di metodo. Il problema, in questo caso, non è conteggiare, caro Presidente Bertinotti, il numero delle questioni di fiducia poste da questo Governo o dal precedente.
Penso, senza timore di sbagliarmi, che questo Governo, in un anno e mezzo di legislatura, abbia dato il meglio di sé, superando di gran lunga i Governi delle legislature dall'inizio della Repubblica ad oggi.
Tuttavia, vorrei sottolineare al Ministro dei rapporti con il Parlamento che in questo ramo del Parlamento sul decreto-legge non si è potuto discutere e ora sul protocollo non si può discutere.
Mi auguro che nella circostanza immediatamente successiva a questo voto, in occasione della legge finanziaria, il Ministro Chiti - che è persona di buon senso, con uno straordinario rispetto nei confronti delle aule parlamentari - possa assicurarci, per quanto gli è possibile, in perfetta buona fede, che non accadrà la stessa cosa. Infatti, sarebbe oltre modo irrispettoso nei confronti del Parlamento, non tanto nei confronti della mia parte politica o di chi oggi si trova temporaneamente al Governo e domani potrebbe stare all'opposizione, o viceversa, che si arrivasse a tre documenti importanti per il futuro del Paese con i limiti che noi possiamo rilevare e con i pregi che, invece, possono essere sottolineati...
PRESIDENTE. Mi scusi. Per favore, vorrei invitare ad avere un comportamento più rispettoso. Aspettiamo che si siano rideterminate le condizioni per poter ascoltare. Invito le deputate e i deputati a sedersi, per favore, e a prendere posto.
Prego, deputato Volontè.
LUCA VOLONTÈ. Proseguo facendo un breve riassunto. Mi rivolgo anche al vicesegretario del Partito Democratico, il collega Franceschini, e al recentemente eletto capogruppo del Partito Democratico, Antonello Soro: il problema non è quello di contare nel primo anno e mezzo quante volte è stata posta la questione di fiducia da Tizio prima e da Caio oggi, e nemmeno quante ne porrà Sempronio domani. Mi sembra che il problema da sottolineare - sulla cui riflessione vorrei, oltre alla buona disponibilità dell'unico attento in quello schieramento, il Ministro Chiti, anche di qualcun altro - è l'emergenza e il possibile e assoluto disprezzo per il Parlamento che potrebbe derivare dal semplice fatto che Pag. 30sul decreto-legge si è proceduto con la fiducia; su questo provvedimento importante (lacunoso, per quanto ci riguarda, ma pubblicamente esaltato da quella parte politica) si pone la questione di fiducia.
Non vorrei che si procedesse con lo stesso sistema con la legge finanziaria. A quel punto si creerebbe un vulnus, caro Presidente, con tutti gli interessi che le parti politiche in quest'Aula e in quella del Senato possono avere (discutere della riforma elettorale, delle riforme costituzionali, delle missioni all'estero). Tutto va bene, ma è chiaro che sulla politica economica e sociale e sulle politiche di welfare e di sviluppo non si può tagliare fuori con una sforbiciata, d'emblée, un ramo del Parlamento. Non lo dico per fare polemica - mi creda, Ministro Chiti - ma con grande rispetto: è paradossale che in questo ramo del Parlamento, dove esiste una maggioranza, non ampia, ma amplissima, si debba ricorrere su questi argomenti allo strumento della questione di fiducia, perché è scontata la polemica, ma non mi interessa farla. Non mi interessa dire pubblicamente ciò che è noto, perché è pubblico - e non c'è bisogno che lo riaffermi -, vale a dire che ci sono dei problemi tra diverse parti politiche che la pensano sullo stesso argomento in maniera difforme. Mi interessa, invece, difendere le prerogative del Parlamento e, se possibile, discutere di politiche economiche e di sviluppo all'interno di questo ramo del Parlamento italiano.
Mi sembra purtroppo che la risposta, indipendentemente dalla sua buona volontà, sia negativa: su questi primi due pilastri del disegno sociale e di sviluppo del Governo non si può nemmeno incidere con una discussione, figuriamoci con l'approvazione di qualche emendamento; noi ne abbiamo presentati ventisette, mentre gli altri gruppi dell'opposizione ne hanno presentati in tutto centodieci, su un disegno di legge che non ha una scadenza immediata. Tuttavia, sarebbe opportuno almeno aprire una discussione e valutare anche con il resto del Parlamento alcuni elementi di sviluppo.
PRESIDENTE. Deputato Volontè, la invito a concludere.
LUCA VOLONTÈ. Sacrificare in questa circostanza la discussione, come avverrà anche presumibilmente con la legge finanziaria - Dio non voglia e lei, onorevole Presidente Bertinotti, spero ce lo dirà -, costituisce un nocumento per lo stesso equilibrio dei poteri. Lo sottolineo perché anche lei, con o senza la moral suasion, faccia presente, come ha fatto il Capo dello Stato, che non è tollerabile proseguire in questa direzione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato La Malfa. Ne ha facoltà.
GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, mi rivolgo a lei, in quanto ho molto apprezzato, pur nella difficoltà di ascoltarla, la risposta che lei ha dato alle questioni preliminarmente poste da me e da altri colleghi. Se ho compreso bene, lei ha effettuato un rinvio...
PRESIDENTE. Torno a chiedervi di consentire l'ascolto, per favore. Faccio notare che davvero è impossibile ascoltare. Ora sta intervenendo il deputato La Malfa e dubito che molti di voi abbiano potuto sentire ciò che ha detto. Come si deve fare per richiamare i deputati a prendere posto e consentire l'intervento? Non mi pare francamente che sia rispettoso nei confronti di chi parla.
Prego, deputato La Malfa.
GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, ho cercato di ascoltare le sue parole con le stesse difficoltà con cui lei, probabilmente, ascolta le nostre in questo momento.
Mi sembra che lei abbia detto, in risposta, che le questioni pregiudiziali volte ad impedire il passaggio all'esame di una certa materia non sono toccate, se respinte, dall'eventuale proposizione da parte del Governo di un nuovo testo e dalla posizione della questione di fiducia.
Tuttavia, la questione illustrata dall'onorevole Lo Presti non presenta questa Pag. 31natura, in quanto non è una pregiudiziale volta ad impedire il passaggio all'argomento, bensì è una pregiudiziale di costituzionalità che, nel caso specifico, verte sui requisiti di costituzionalità rispetto all'articolo 81 della Costituzione. Quindi, nel momento in cui la Camera verrà investita (come si prevede) da un testo integralmente nuovo rispetto a quello in esame (composto da 37 articoli e da un certo numero di commi) e il nuovo testo avrà una sua configurazione finanziaria, la questione di costituzionalità si applicherà anche al nuovo testo. Altrimenti, sarebbe paradossale che, acquisito il vaglio di costituzionalità su questo testo, successivamente il Governo fosse nelle condizioni di presentarne un altro completamente abnorme sotto il profilo dell'articolo 81 e su quello non ricevere il vaglio di costituzionalità da parte dell'Assemblea.
Capisco che, se sono presentati uno, due, cinque emendamenti ad un testo molto complesso, la Presidenza della Camera possa supplire al vaglio dell'Aula attraverso il suo giudizio di ammissibilità. Tuttavia, se il Ministro per i rapporti con il Parlamento si appresta a sostituire integralmente il testo in esame, le chiedo che la Camera possa essere chiamata ad esaminare la questione di costituzionalità in ordine al testo che ci verrà sottoposto, se ci verrà sottoposto (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Repubblicani, Liberali, Riformatori).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, anche a nome del gruppo DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI dichiaro che voteremo a favore della questione pregiudiziale di costituzionalità presentata dai colleghi del gruppo di Alleanza Nazionale. La questione pregiudiziale in esame, infatti, coglie in pieno il problema della mancanza di copertura finanziaria, al punto che la stessa Ragioneria generale dello Stato afferma, con presa di posizione ufficiale, che manca veramente la copertura finanziaria. Se lo sostiene la Ragioneria generale dello Stato, non vi è che da crederci.
Il finanziamento delle maggiori spese è affidato fondamentalmente ai risparmi connessi con la razionalizzazione degli enti di previdenza, da cui dovrebbero scaturire economie per 3,5 miliardi di euro nell'arco del decennio e i cui effetti non sono assolutamente certi, anzi, non vi sono risparmi di spesa, ma solo costi aggiuntivi. La stessa estensione del congedo parentale, la cui attuazione è rimandata ad alcuni decreti delegati, comporta maggiori oneri.
Signor Presidente, a nostro avviso la questione pregiudiziale della mancanza di copertura finanziaria sussiste. Nel constatare la presenza del Ministro Chiti, mi viene spontaneo citare una frase dantesca: o Tosco, che per la città del foco vivo ten vai così parlando onesto, piacciati di consegnare il maxiemendamento al Presidente di questo loco, così questa ipocrisia finisce e finalmente avremo il terzo testo da discutere. La finiremo, così, di esaminare il primo e il secondo testo e ci metteremo a discutere seriamente.
PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare, passiamo ai voti.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla questione pregiudiziale di costituzionalità La Russa ed altri n. 1.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 473
Votanti 470
Astenuti 3
Maggioranza 236
Hanno votato sì 204
Hanno votato no 266).
Prendo atto che i deputati Tortoli, Testoni e Drago hanno segnalato che non Pag. 32sono riusciti a votare. Prendo altresì atto che il deputato Mazzaracchio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole e che il deputato Pedrini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.