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Informativa urgente del Governo sull'emergenza rifiuti in Campania (ore 15,05).
(Intervento del Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, signori deputati, innanzitutto voglio sottolineare che le critiche avanzate per l'assenza del Presidente Prodi alla seduta odierna non sono né giuste, né fondate. Il Presidente è impegnato in prima persona nell'emergenza che si è determinata e in questo momento sta presiedendo una riunione operativa ed urgente con i rappresentanti delle regioni e delle amministrazioni locali per definire... (Proteste dei deputati del gruppo Forza Italia).
Pag. 2TEODORO BUONTEMPO. Non accettiamo questo Ministro.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, lasciate parlare il Ministro... c'è il Ministro per i rapporti con il Parlamento, che rappresenta il Governo.
TEODORO BUONTEMPO. Vogliamo il Ministro dell'ambiente (Proteste dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale)!
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, la prego di lasciar parlare il Ministro.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. I presidenti dei gruppi hanno chiesto un'informativa al Governo e il Governo la sta dando. Se lei è interessato bene, se vuol fare solamente strumentalizzazione politica la faccia.
TEODORO BUONTEMPO. O il Presidente del Consiglio o il Ministro competente. Prodi dov'è?
MARCO BOATO. Perché Buontempo fa il peripatetico in aula?
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, le ha appena risposto il Ministro per i rapporti con il Parlamento. Onorevoli colleghi, lasciate parlare il Ministro (Proteste dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale e del deputato Buontempo).
Onorevole Buontempo, la prego di accomodarsi. È competenza del Ministro rappresentare il Governo e questa è un'informativa del Governo. Tutti i membri del Governo rappresentano il Governo, e i colleghi lo sanno molto bene.
Ministro Chiti, la prego di proseguire.
RICCARDO PEDRIZZI. Prodi dov'è, sulla neve?
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Forse se ci ascoltiamo si può anche, successivamente, polemizzare nel merito. Stavo dicendo che il Presidente del Consiglio è impegnato in prima persona in ordine all'emergenza che si è determinata, e in questo momento sta presiedendo una riunione operativa ed urgente con i rappresentanti delle regioni e delle amministrazioni locali per definire i termini del contributo che su base volontaria queste istituzioni potranno assicurare. Non vi è, quindi, nessuna sottovalutazione del ruolo del Parlamento (Proteste dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
CARLO CICCIOLI. Sospendiamo!
PRESIDENTE. Onorevole Ciccioli, la prego di lasciar parlare il Ministro. Il Ministro è venuto a seguito della Conferenza dei presidenti di gruppo, nella quale è stata chiesta un'informativa urgente. Il Governo, inoltre, è rappresentato dal Ministro per i rapporti con il Parlamento.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo ha, invece, immediatamente e doverosamente accolto la richiesta di informativa e non ha ritenuto di chiedere alcun rinvio in relazione agli impegni ineludibili di questi giorni, alcuni dei quali legati a questa stessa vicenda.
Si può polemizzare su tutto, ma non mi sembra sostenibile che il Presidente del Consiglio non si sia assunto in prima persona la responsabilità di decisioni in merito alla vicenda: tali decisioni ci sembrano forti e giuste. Naturalmente, è confermata la disponibilità dei Ministri competenti e dello stesso Presidente del Consiglio - qualora se ne ravvisi la necessità - a informare il Parlamento sugli sviluppi della situazione, già nel corso delle prossime settimane. Lo stesso Commissario De Gennaro, ovviamente dopo un certo periodo dall'assunzione del suo incarico, potrà riferire alle Commissioni competenti.
MICHELE TUCCI. Dov'è il Governo? Dov'è il Ministro Pecoraro Scanio?
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VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Ribadisco, pertanto, che, a mio avviso, non è questo il momento delle polemiche: il Governo non intende sottovalutare la gravità di quanto sta avvenendo in Campania, ma proprio per tale motivo ciò che adesso conta è agire, con l'obiettivo immediato di risolvere il problema. Le misure assunte con l'ordinanza del Presidente del Consiglio realizzano le condizioni affinché ciò possa avvenire.
Verrà poi il momento, fuori dall'emergenza, di valutare le responsabilità, anche quelle oggettive, che - sono convinto - in politica debbono valere, diversamente che in campo penale. Ciascuna forza politica sarà chiamata a questo esame, ma ora deve prevalere la coesione di tutti: i cittadini della Campania e l'intero Paese devono vedere con chiarezza che il Governo e il Parlamento, insieme alle istituzioni locali, sono uniti nell'affrontare una situazione inaccettabile, in primo luogo per chi vive in Campania e, in secondo luogo, per l'immagine dell'Italia nel mondo.
Per una classe dirigente politica...
TEODORO BUONTEMPO. Il Ministro Pecoraro Scanio è venuto alla Camera...
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, la prego: lei è segretario di Presidenza e dovrebbe sentire la responsabilità di aiutare la Presidenza a favorire - e non a disturbare - lo svolgimento dei lavori. Signor Ministro, prosegua il suo intervento (Commenti del deputato Buontempo).
MARCO BOATO. Ma smettila!
TEODORO BUONTEMPO. Ma cosa vuoi? Non rompere! Falla finita! La responsabilità è del Presidente del Consiglio e del Ministro Pecoraro Scanio, che dovevano venire in Aula!
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Per una classe dirigente politica che, sia come maggioranza sia come opposizione, voglia avere credibilità e autorevolezza, questo è il tempo delle decisioni, dell'impegno rigoroso e delle convergenze, ovunque ciò sia possibile. È questo l'invito, non retorico né di comodo, che rivolgo a tutti noi. L'emergenza rifiuti in Campania colpisce in modo pesante la vita dei cittadini di un'importante regione italiana: questo è un primo motivo di attenzione e di iniziativa doverosa. Al tempo stesso - come ho già affermato - quel cumulo di immondizie che soffoca Napoli e le altre città campane ha dato un serio colpo all'immagine del nostro Paese (Commenti dei deputati del gruppo Forza Italia): dobbiamo misurarci noi stessi, dunque, in un impegno fermo e determinato per assicurare in pochi mesi la fine della drammatica emergenza.
Contestualmente, dobbiamo assumere l'obiettivo che in ogni area del Paese, nessuna esclusa, funzioni un ciclo completo del trattamento dei rifiuti, dalla raccolta differenziata al riuso, ai termovalorizzatori e alle discariche. Accanto a tali scelte - non rinviabili né in Campania né altrove - è indispensabile intervenire con politiche che si riferiscano ai processi di produzione e di consumo, così da ridurre le quantità di rifiuti, politiche che si perseguono nei Paesi più avanzati e anche in molte parti dell'Italia, che non sono tra loro alternative e che devono essere generalizzate.
Non starò a ripercorrere le fasi - lunghe oltre un decennio - che hanno condotto all'attuale disastro: le abbiamo esaminate in Parlamento in altre occasioni. La Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e le Commissioni ambiente di Camera e Senato hanno anche svolto un prezioso lavoro di approfondimento, che è a disposizione del nuovo Commissario.
In questa occasione, intendo riferirmi agli eventi che hanno determinato il precipitare della situazione legata all'emergenza rifiuti in Campania, sintetizzabili nei seguenti punti. Innanzitutto, la difficoltà ad utilizzare gli unici due polmoni che danno respiro al sistema di smaltimento dei rifiuti in Campania: la discaricaPag. 4regionale di Serre-Macchia Soprana e il sito per lo stoccaggio delle cosiddette ecoballe di Giugliano-Taverna del Re. Le soluzioni apportate in questi ultimi mesi hanno consentito di mantenere la discarica aperta, ma con un livello di efficienza a fasi alterne.
TEODORO BUONTEMPO. Giugliano doveva essere chiusa già quattro mesi fa!
MARCO BOATO. Smettila! Basta!
PRESIDENTE. Onorevole Buontempo, lei è iscritto a parlare e avrà la possibilità di esprimere le sue opinioni quando sarà il suo turno (Commenti del deputato Buontempo)... è iscritto a parlare, pertanto lasci parlare il Ministro e avrà tutta la possibilità di svolgere le sue osservazioni quando sarà il suo turno. Non disturbi lo svolgimento dei lavori dell'Assemblea. Prego, signor Ministro.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. È la pratica della democrazia, onorevole Buontempo...
Le soluzioni apportate in questi ultimi mesi hanno consentito di mantenere la discarica aperta, ma con un livello di efficienza a fasi alterne. Il che significa che, ogni volta che la capacità di smaltimento di Macchia Soprana si riduce, vi è un corrispondente quantitativo di rifiuti non smaltito.
Il secondo e più grave problema riguarda lo stoccaggio delle cosiddette ecoballe. I cittadini di Giugliano chiedevano la chiusura entro il 31 ottobre di Taverna del Re, che rappresenta l'unico sito di stoccaggio provvisorio in funzione in Campania, ove vengono accatastate le ecoballe prodotte da sei impianti di trattamento della regione, che non sono in condizione di produrre combustibile da rifiuti a norma né FOS. La chiusura è stata stabilita al 31 dicembre scorso.
A fronte dell'imminente chiusura del sito di stoccaggio di Taverna del Re, il Commissario delegato decise di costruire cinque-sei nuove piazzole per lo stoccaggio delle ecoballe in tutta la regione. Per l'individuazione dei siti fu espressamente richiesta la collaborazione delle province, i cui presidenti furono convocati, in qualità di subcommissari all'emergenza rifiuti nella regione secondo il decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 luglio 2007, n. 87, anche a Palazzo Chigi. Tale collaborazione, come emerge dalla relazione del Commissario Pansa, non ha prodotto i risultati sperati. Le scelte furono così adottate quasi tutte dalla sola struttura commissariale. Il piano predisposto dalla struttura commissariale è stato in gran parte vanificato dalle opposizioni dei sindaci e delle popolazioni dei comuni interessati.
Il risultato è stato un sito di stoccaggio realizzato in provincia di Benevento, uno in fase di avvio in provincia di Caserta e un altro, di piccole dimensioni, in provincia di Napoli. Né risultano attivati siti di stoccaggio temporaneo, nonostante l'invito ai sindaci con la circolare del Commissario delegato del 17 dicembre scorso. Il sequestro, il 20 novembre scorso, della discarica di Lo Uttaro a Caserta da parte dell'autorità giudiziaria ha fatto sì che anche nell'unica provincia che si era resa autonoma si determinasse una paralisi totale del sistema dello smaltimento dei rifiuti.
Come sottolineato dal prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, si è diffusa poi la tendenza da parte dei soggetti interessati all'emergenza rifiuti ad evitare la cessazione della gestione straordinaria. La relazione commissariale evidenzia come man mano che questa sensazione di uscita dalla precarietà andava diffondendosi, specie dopo la presentazione del piano regionale dei rifiuti, che si attendeva da parecchi anni, si incominciavano a percepire i primi segnali di una manovra articolata ad opera dei soggetti interessati all'emergenza rifiuti, che in tutti i modi volevano evitare che cessasse questa situazione di straordinarietà per continuare a disporre di finanziamenti pubblici. Infine, vi è stata l'azione non sottovalutabile della criminalità organizzata, che contrasta ilPag. 5sistema di smaltimento legale dei rifiuti, in quanto ostacolo alla perpetuazione di guadagni illeciti.
Nonostante le difficoltà di contesto, organizzative e operative, il Commissario delegato ha avviato una procedura ristretta accelerata per l'affidamento, nel primo e più importante lotto, della gestione del termovalorizzatore e dei tre impianti di ex CDR (Caivano, Giuliano in Campania e Tufino) ubicati nella provincia di Napoli per chiudere il ciclo dei rifiuti.
All'inasprirsi della situazione di emergenza nelle scorse settimane, il Commissario delegato, in sede di incontri con i presidenti della regione e della provincia di Napoli e con il sindaco del capoluogo campano, ha valutato l'ipotesi di riaprire la vecchia discarica di Pianura al servizio della città di Napoli. Come sottolineato dal Commissario, pur con valutazioni contrastanti, tutti i vertici istituzionali locali e il Commissario stabilirono come ineludibile l'ipotesi di apertura della discarica di Pianura, consapevoli degli alti rischi sotto l'aspetto della legalità e dell'ordine pubblico.
Per quanto riguarda la legalità, poiché si trattava di una discarica appartenente a una società colpita da interdittiva antimafia con molteplici interessi nella zona, sono state adottate tutte le precauzioni possibili, d'intesa con le forze dell'ordine.
Per quanto concerne l'ordine pubblico, è stato attuato un dispositivo che, a fronte della presenza tra la popolazione che protesta anche di soggetti infiltrati dalla criminalità, avesse come obiettivo quello di evitare scontri generalizzati e ingestibili.
Di fronte alla situazione descritta, il Presidente del Consiglio, d'intesa con i Ministri competenti, nelle riunioni che si sono tenute a Palazzo Chigi tra il 7 e l'8 gennaio scorso, al fine di superare in modo definitivo il problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania, ha individuato un percorso che definisse obiettivi di breve e medio termine.
Nel breve termine l'obiettivo è quello di fronteggiare l'emergenza che è sotto gli occhi di tutti. A tal fine si è deciso di predisporre un piano operativo per assicurare lo smaltimento dei rifiuti (normali e speciali) facendo ricorso sia ai siti immediatamente utilizzabili fra quelli individuati dalla legge n. 87 del 2007 di conversione del decreto-legge n. 61 del 2007 sia ad altri ritenuti necessari dalle autorità competenti per fronteggiare l'emergenza; l'utilizzazione del concorso qualificato delle Forze armate per quanto riguarda situazioni di straordinaria necessità ed urgenza; il contributo su base volontaria, limitato nel tempo e nelle quantità, da parte di altre regioni italiane, i cui vertici, insieme all'ANCI e all'UPI, vengono incontrati in queste ore dal Governo per definire i dettagli tecnici.
Nel medio termine, gli obiettivi cui si punta sono: ridare la responsabilità del ciclo di smaltimento dei rifiuti alle istituzioni locali, uscendo definitivamente dalla logica del commissariamento; nuovo raccordo tra i diversi livelli istituzionali (comuni campani, provincia e la stessa regione), così come auspicato anche dalla Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti; ridare al Paese una completa autosufficienza in termini di smaltimento, evitando il ricorso all'esportazione onerosa di rifiuti; dotare la regione Campania di almeno tre termodistruttori (ad Acerra, Santa Maria La Fossa e Salerno) e di un numero sufficiente di discariche tali da consentire l'autosufficienza regionale, a medio termine, nella gestione dei rifiuti.
Dal punto di vista organizzativo e degli uomini che saranno impegnati nella realizzazione degli obiettivi che il Governo si è posto, si è deciso che per un periodo di centoventi giorni le funzioni di Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti siano affidate al prefetto Gianni De Gennaro al quale si affiancherà, con il ruolo di vicario con responsabilità operative e di logistica, il generale di divisione Franco Giannini. Essi subentrano all'attuale Commissario. Colgo questa occasione per confermare il ringraziamento per l'impegno profuso agli ultimi tre Commissari, Guido Bertolaso, Alessandro Pansa e Umberto Cimino.
Per quanto riguarda i 18 consorzi bacino, secondo la proposta trasmessa dalPag. 6prefetto Pansa al presidente della regione Campania il 26 dicembre scorso, nove consorzi dovrebbero essere sciolti immediatamente, in particolare quelli afferenti alla provincia di Napoli (cinque) e alla provincia di Caserta (quattro). Il Governo ritiene necessario procedere secondo quanto suggerito dal prefetto in considerazione delle inadempienze e degli scarsi risultati, in termini di raccolta differenziata, conseguiti dagli stessi.
Per quanto si riferisce alla predisposizione delle misure necessarie per la raccolta differenziata dei rifiuti, i comuni campani dovranno elaborare il piano relativo nei prossimi due mesi. Avranno poi a disposizione sessanta giorni per la realizzazione dello stesso piano. La mancata attuazione da parte delle amministrazioni comunali di queste misure nei termini temporali stabiliti determinerà l'immediato commissariamento dei comuni inadempienti.
Voglio concludere il mio intervento rivolgendo un appello alla popolazione della Campania, certo di trovare sensibilità e ascolto nella sua stragrande maggioranza, che è vittima di quanto sta accadendo e ne subisce le conseguenze più dirette. Anche se non è facile, occorre avere fiducia e rimboccarsi le maniche. È indispensabile collaborare con le istituzioni, in primo luogo con il Commissario, prefetto De Gennaro. È assolutamente necessario che vengano isolati quanti non cercano il dialogo e che si faccia il vuoto intorno a coloro che rifiutano l'assunzione di responsabilità e praticano violenza e illegalità (Commenti del deputato La Russa). Lo Stato, in tutte le sue articolazioni, non può consentire tutto questo: chi opera violenza deve essere assicurato alla giustizia e punito nei tempi più rapidi possibili.
I cittadini della Campania, le organizzazioni della società civile e le istituzioni sono chiamati ad una prova grande e seria di assunzione di responsabilità. Senza questo loro impegno e senza questa loro disponibilità gli obiettivi di uscita dall'emergenza diverrebbero più complessi e più difficili, ma, prima di tutto, è interesse dei cittadini della Campania raggiungere al più presto questo risultato. L'intervento delle forze dell'ordine, il concorso qualificato delle forze armate - quando sarà necessario - è, in uno Stato democratico, l'indispensabile ausilio operativo per affrontare gravi situazioni di emergenza. Di questo si tratta, questo oggi è il nostro compito, questo ci impegniamo a fare per uscire quanto prima dall'emergenza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - L'Ulivo).
ROBERTO SALERNO. Vergognati!