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Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria (A.C. 3324-A/R) (ore 17,35).
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 3324-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 3324-A/R sezione 4).
SALVATORE IACOMINO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SALVATORE IACOMINO. Signor Presidente, l'ordine del giorno vuole impegnare il Governo affinché l'erogazione degli incentivi CIP 6 sia limitato al solo impianto di termovalorizzazione di Acerra. Tuttavia, va sottolineato che questo non può continuare ad essere il modo di affrontare un'emergenza, né riteniamo sia possibile teorizzare che il ciclo diPag. 48rifiuti possa essere fondato esclusivamente su un piano industriale, visto il fallimento totale della sua attuazione.
Quando abbiamo sostenuto che il piano rifiuti non può fondarsi sugli inceneritori, quando abbiamo sostenuto che il piano Rastrelli-Bassolino avrebbe provocato un disastro ambientale...
PRESIDENTE. Onorevole Iacomino, posso chiederle quale ordine del giorno sta illustrando?
SALVATORE IACOMINO. L'ordine del giorno Andrea Ricci n. 9/3324-A-R/7, nel testo riformulato.
PRESIDENTE. Onorevole, lei è firmatario di questo ordine del giorno?
SALVATORE IACOMINO. No.
PRESIDENTE. Se non è tra i firmatari non potrebbe illustrarlo.
SALVATORE IACOMINO. Allora aggiungo la mia la firma.
PRESIDENTE. Prego, onorevole Iacomino.
SALVATORE IACOMINO. Quando abbiamo sostenuto che il piano rifiuti non può fondarsi sugli inceneritori, che il piano Rastrelli-Bassolino avrebbe provocato un disastro ambientale, che senza una raccolta differenziata ci saremmo trovati di fronte ad una catastrofe senza precedenti, che le discariche individuate erano pericolose e che al Commissariato di Governo si saldavano interessi della politica, delle imprese e della camorra, non c'eravamo sbagliati.
La società Fibe, gruppo Impregilo, è sotto inchiesta. Vi sono stati arresti vari. Esponenti di primo piano della politica regionale sono sotto processo. Le discariche, inidonee e pericolose, sono state utilizzate e riutilizzate in questi mesi, così come finalmente ha dimostrato il commissario De Gennaro, attraverso i tecnici del Genio militare, dunque non di parte. Questi elementi dimostrano il risultato fallimentare di un'impostazione miope e sbagliata sul ciclo dei rifiuti.
Non si può qui perpetrare nell'errore secondo cui l'inceneritore è la soluzione al problema rifiuti, con l'aggravante che lo Stato eroga ingenti risorse CIP 6 - a fondo perduto e a carico dei cittadini - all'impresa che gestirà l'impianto di incenerimento di Acerra, in deroga al blocco di tali finanziamenti a quelli in costruzione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI (ore 19,05)
SALVATORE IACOMINO. Continuiamo a ritenere sbagliata questa impostazione, ma la situazione emergenziale in Campania è tale che la responsabilità che abbiamo già dimostrato come forza politica, in questi mesi, sostenendo gli sforzi del prefetto De Gennaro, nonché le condizioni di vivibilità quotidiana e la salvaguardia della salute dei cittadini campani, ci hanno indotto a ritirare le proposte emendative e a presentare l'ordine del giorno in esame, che limita l'erogazione degli incentivi CIP 6 al solo termovalorizzatore di Acerra. Chiediamo, quindi, al Governo di accettare questo ordine del giorno.
PRESIDENTE. Onorevole Iacomino, è evidente che la Presidenza le ha concesso la parola eccezionalmente, essendo chiaro che l'aggiunta di firma dopo il termine di presentazione non ha valore procedurale.
L'onorevole Campa ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3324-A-R/33.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, avevamo presentato una proposta emendativa a firma mia, del collega Boscetto e dei parlamentari veneziani, per chiedere il differimento - dal 30 aprile 2008 al 1o gennaio 2009 - del termine per la messa a regime degli obblighi derivanti dall'applicazione del decreto legislativo n. 231 del 2007 sull'antiriciclaggio.
Vorrei ricordare a questo consesso che abbiamo recepito una norma comunitariaPag. 49in maniera molto più restrittiva e, di fatto, stiamo dando un colpo mortale alle aziende italiane - i casinò italiani - a tutto vantaggio delle case da gioco presenti all'estero.
Il termine del 30 aprile 2008 per il recepimento di quelle norme non può assolutamente essere rispettato da parte dei casinò, mancando, ad oggi, il regolamento attuativo. Pertanto, in attesa che esso sia emanato da parte del Governo, chiediamo che almeno venga differito il termine dal 30 aprile 2008 al 1o gennaio 2009.
Non vi è un problema di costi, né di spesa. Vi è solamente il problema delle nostre case da gioco, le cui entrate - vorrei ricordare - sono fondamentali per i comuni e per il loro bilancio. Pertanto, questo termine, se non prorogato, provocherebbe grandissime difficoltà.
Come ci era stato richiesto all'inizio della seduta, ho ritirato la proposta emendativa, ma vorrei, quanto meno, che l'Assemblea votasse a favore del mio ordine giorno n. 9/3324-A-R/33, che impegna il Governo in tale direzione. Ringrazio il sottosegretario che - mi sembra di cogliere - accetterà questa richiesta, la quale trova un consenso unanime, non solamente da parte dei veneti, ma dall'intero Parlamento.
PRESIDENTE. L'onorevole Giancarlo Giorgetti ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno Maroni n. 9/3324-A-R/5, di cui è cofirmatario.
GIANCARLO GIORGETTI. Intervengo per illustrare rapidamente l'ordine del giorno presentato dal gruppo della Lega Nord Padania. È un ordine del giorno che richiama un tema di grande attualità e di grande importanza, relativo alle trattative condotte dal Governo per la cessione di Alitalia e soprattutto all'impatto che ne potrebbe derivare per l'aeroporto di Malpensa e, più in generale, per l'intera area del nord del Paese.
Con questo ordine del giorno cerchiamo di integrare l'intervento già previsto nel provvedimento, facendo specifico riferimento alla moratoria, con la richiesta di impegno del Governo di prevedere quanto già accaduto in altre situazioni e in altre trattative. Ricordo, in particolare, la fusione tra Air France e KLM, per la quale il Governo olandese ottenne una moratoria di tre anni. In questo modo, nel momento in cui andasse a buon fine la trattativa tra Air France e Alitalia, si potrebbe prevedere il mantenimento dell'attuale assetto di rotte e di slot sull'aeroporto di Malpensa per la durata di tre anni. Questo dovrebbe permettere un lasso di tempo necessario, potrei dire indispensabile, per riorganizzare il traffico sull'aeroporto e garantire, senza magari neppure la necessità di altre forme di integrazione e di intervento assistenziale da parte dello Stato, i livelli occupazionali e, più in generale, il mantenimento dell'economia e dell'indotto attorno all'aeroporto.
Per questo motivo, chiediamo a tutta l'Assemblea, e in particolare a tutti i parlamentari eletti nel nord e che si sono prodigati in questo periodo a favore dell'aeroporto di Malpensa, di sostenere e votare l'ordine del giorno Maroni n. 9/3324-A-R/5, sottoscritto da tutto il gruppo della Lega Nord Padania.
PRESIDENTE. A questo ordine del giorno sono aggiunte le firme degli onorevoli Airaghi, Foti, Decorato, Armani, Gamba, Frassinetti e Holzmann.
L'onorevole Volontè ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3324-A-R/32.
LUCA VOLONTÈ. Vorrei assicurare che appoggeremo l'ordine del giorno sulla moratoria. Anche noi, come già nella discussione sulle mozioni che, ricordo a tutti, dovevano essere messe in votazione il giorno in cui è caduto il Governo, avevamo presentato atti di indirizzo molto simili che affrontavano questo tema, e ne abbiamo presentato uno anche in questa circostanza, l'ordine del giorno a mia firma n. 9/3324-A-R/32, che richiama esplicitamente il tema della moratoria triennale, sulla base delle argomentazioni svolte dall'onorevole Giorgetti e anche,Pag. 50aggiungo, con riferimento a quelle politiche infrastrutturali e al piano dell'eurotrasporto che il Ministro dell'economia aveva aperto a una discussione che si è troncata con la fine di questa legislatura (dovuta alla crisi di Governo), ma che non può non vederci in questa circostanza pronti ad approfondire il tema.
C'è il precedente, già ricordato, della fusione tra KLM e Air France, e non si capisce perché in queste ultime settimane, per l'ennesima volta, il Governo abbia dato segnali di aperta contraddizione sul tema dell'Alitalia e dello sviluppo infrastrutturale, oltre che sulla questione occupazionale di Malpensa.
Per questa ragione abbiamo presentato l'ordine del giorno a mia firma n. 9/3324-A-R/32, ed è la stessa ragione per la quale, avendolo condiviso in precedenza, condivideremo anche il voto su tutti gli ordini del giorno che avranno come tema la soluzione di questa emergenza e, nello stesso tempo, il tema della moratoria.
PRESIDENTE. L'onorevole Boato ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3324-A-R/8.
MARCO BOATO. Signor Presidente, tra le molte materie che, come ha detto il presidente Violante, non hanno goduto di una condivisione unanime all'interno di questo decreto-legge c'è anche la materia del trasporto pubblico locale, poiché il prossimo 30 marzo scadono i contratti di servizio tra le regioni e Trenitalia Spa in materia, appunto, di trasporto pubblico locale. Esiste, quindi, il rischio reale che dal 1o aprile centinaia di corse di treni per i pendolari non abbiano più la possibilità di essere effettuate per la scadenza dei contratti di servizio che ho citato.
L'ordine del giorno a mia firma impegna, pertanto, il Governo ad assumere le necessarie iniziative (potrebbe anche trattarsi di un decreto-legge alla vigilia della scadenza del 30 marzo) al fine di garantire la prosecuzione dei servizi ferroviari, che riguardano i pendolari, previsti nei contratti di servizio stipulati tra le regioni e Trenitalia, anche al di là della data di scadenza del 30 marzo, ovviamente individuando le risorse necessarie allo scopo, che erano già state indicate in un emendamento presentato e poi non accolto.
Ho avuto già l'assicurazione da parte del Governo che accoglierà questo ordine del giorno, e credo sia importante che quest'Aula possa condividere tale scelta, che non è di destra, né di sinistra, né di centro, ma è finalizzata a garantire il trasporto pubblico locale per migliaia di pendolari.
PRESIDENTE. Ricordo a tutti i colleghi che possono illustrare gli ordini del giorno solo coloro che li hanno sottoscritti al momento della presentazione, non quelli che aggiungono la propria firma in questa fase. In ogni caso, poiché mi dicono che l'onorevole Romele intende aggiungere la propria firma a un ordine del giorno, solo per questa dichiarazione, gli do volentieri la parola.
GIUSEPPE ROMELE. Signor Presidente, la ringrazio per il suo buon cuore! Chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/3324-A-R/5, presentato dal gruppo della Lega Nord Padania, e non aggiungo altro, perché già è stato sufficientemente detto. Dico solo, però, un particolare al portavoce di Prodi, cioè Veltroni: invece di andare alla ricerca di grandi candidati, giovanotti, imprenditori che non so quanti...
PRESIDENTE. Stia al tema, onorevole Romele.
GIUSEPPE ROMELE. ...vedano magari di stare più attenti ai posti di lavoro ed al sistema infrastrutturale della Lombardia, e a tutto il nord in generale.
PRESIDENTE. L'onorevole Fiano ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3324-A-R/16.
EMANUELE FIANO. Signor Presidente, l'ordine del giorno n. 9/3324-A-R/16, che ho presentato assieme a diversi colleghi, riguarda anch'esso la questione Malpensa e il trasferimento di voli. Apprezziamo laPag. 51decisione presa dal Parlamento con il decreto-legge in esame di destinare 120 milioni di euro agli ammortizzatori sociali ed alle infrastrutture di accessibilità a Malpensa e chiediamo al Governo un impegno a garantire, nella trattativa corso tra Alitalia ed Air France, una gestione graduale del piano di trasferimento delle rotte di Alitalia che fanno perno su Malpensa, anche utilizzando il tavolo di confronto già esistente tra il Governo e gli enti e le istituzioni locali della Lombardia. Ciò al fine di garantire che nel corso di questa fase di transizione si possa favorire il subentro di altri vettori nell'aeroporto di Malpensa che sostituiscano quelli che, con l'attuale piano industriale di Alitalia, verranno trasferiti.
PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo sugli ordini del giorno presentati?
MARIO LETTIERI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente...
PRESIDENTE. Chiedo a tutti di fare silenzio, così da poter ascoltare i pareri. Prego, sottosegretario Lettieri.
MARIO LETTIERI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il Governo accetta tutti gli ordini del giorno presentati tranne due, che affrontano sicuramente un problema importante - che comprendo - ma che propongono soluzioni e moratorie che in questo momento non è possibile accettare (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)... lo comprendo, lo dico con molta sincerità, e al Governo sta a cuore non solo la questione di Malpensa, ma il problema più complessivo dello sviluppo legato a quella realtà.
Tuttavia, inviterei i presentatori a ritirare gli ordini del giorno Maroni n. 9/3324-A-R/5 e Volontè n. 9/3324-A-R/32. Ne comprendiamo le ragioni, lo ripeto, ma vorrei che l'Aula non sottovalutasse due rischi. Da un lato, i riverberi negativi che si avrebbero sulla trattativa in corso, che mi auguro ovviamente giunga alla migliore soluzione nell'interesse complessivo del Paese, del quale certamente magna pars è il nord. Dall'altro lato, non sfugge a nessuno il rischio degli effetti negativi che l'accoglimento di un eventuale ordine del giorno relativo alla moratoria potrebbe avere sull'andamento del titolo Alitalia in borsa. Il senso di responsabilità ci impedisce di accogliere tale ordine del giorno.
PRESIDENTE. Se ho capito bene, sono accettati tutti gli ordini del giorno, tranne gli ordini del giorno Maroni n. 9/3324-A-R/5 e Volontè n. 9/3324-A-R/32. Ho inteso bene onorevole sottosegretario?
MARIO LETTIERI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Sì, signor Presidente.
MAURIZIO BERNARDO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURIZIO BERNARDO. Signor Presidente, mi riferisco all'ordine del giorno Maroni n. 9/3324-A-R/5, concernente l'aeroporto di Malpensa. Ho ascoltato con grande attenzione l'intervento del rappresentante del Governo. Capisco che ovviamente possiamo definire «morto» il Governo, ma l'aeroporto di Malpensa, per nostra fortuna, vive ancora. Ho sentito anche l'intervento di altri colleghi ed è per questo che esprimo, anche a nome dei colleghi che condividono ciò che viene chiesto a questo Governo «in uscita», l'auspicio che anche il prossimo Governo tenga conto di quella moratoria. Non mi rivolgo soltanto agli esponenti della regione Lombardia, ma anche a coloro i quali hanno a cuore il Paese e che auspicano che lo sviluppo di Malpensa vada nella direzione quanto meno di avere una richiesta di moratoria per i tre anni, non volendo svendere - come successo purtroppo con l'attuale Governo - una realtà come Alitalia, ma soprattuttoPag. 52la parte produttiva del Paese. Per tali ragioni, vogliamo aggiungere le nostre firme ad un ordine del giorno di questo genere.
PRESIDENTE. Sta bene.
Secondo la prassi e ove i presentatori non insistano gli ordini del giorno accettati dal Governo non saranno posti in votazione.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Maroni n. 9/3324-A-R/5 non accettato dal Governo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Maroni. Ne ha facoltà.
ROBERTO MARONI. Signor Presidente, siamo rimasti francamente stupefatti dalla dichiarazione del Governo. Ci aspettavamo una richiesta di riformulazione e che il Governo, poiché Air France ha dichiarato che la trattativa è sospesa in attesa del nuovo Esecutivo, facesse il gesto di riconoscere che l'attuale Governo non ha nulla da dire e non può intervenire sulla trattativa. Infatti, è stata Air France a chiedere a questo Esecutivo di mettersi da parte, perché su Alitalia attende il nuovo Governo.
Il Governo stesso poteva uscire positivamente facendo un bel gesto e invece ha continuato nella provocazione - se il sottosegretario avesse la compiacenza di ascoltarmi - e in questo atteggiamento incomprensibile per punire Malpensa e il nord. Tale atteggiamento francamente è segno del disprezzo che il Governo ha nei confronti di questa battaglia che facciamo e che abbiamo fatto domenica riempiendo i piazzali di Malpensa con tanta gente venuta da tutte le regioni del nord a sostegno di un'infrastruttura che non è della Lombardia, ma di tutto il nord e di tutta la Padania.
È un atteggiamento francamente incomprensibile che vogliamo denunciare e che denunceremo, perché è ancora una volta il tentativo di far pagare al nord il prezzo del salvataggio della compagnia aerea, che peraltro non si sa se ci sarà, visto che questo Governo non è riuscito a fare nulla per Alitalia.
In riferimento al titolo, poi, abbiamo chiesto mesi fa che la Consob intervenisse per vedere cosa è successo, cosa sta succedendo e quali speculazioni vi siano dietro l'andamento del titolo, perché non è mai successo in nessun caso del genere, in nessun Paese dell'occidente industrializzato, che, quando è in corso una gara per la vendita della compagnia, ci sono ministri che intervengono con dichiarazioni e il titolo sale e scende senza che il Governo faccia nulla.
Visto che la Consob e questo Governo non sono intervenuti ci penseremo noi, quando saremo al Governo, fra pochi mesi, a fare una verifica dettagliata e compiuta di tutte le speculazioni che ci sono state dietro l'andamento del titolo Alitalia.
Chiediamo che questo ordine del giorno venga votato e chiediamo a tutti i parlamentari, non solo del centrodestra, padani, di sostenerlo (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rocchi. Ne ha facoltà.
AUGUSTO ROCCHI. Signor Presidente, intervengo per esprimere dichiarazione di voto contrario e perché sia chiaro ai cittadini di tante aree del Paese che ci ascoltano che per anni si è «venduto» il fatto che l'operazione di Malpensa doveva essere la costruzione del secondo grande hub, sapendo benissimo che in nessun Paese al mondo esistono due hub con quelle caratteristiche e quella portata.
Poi, dopo averlo costruito, siamo ancora nella patetica situazione che, se un cittadino arriva alla stazione centrale di Milano, deve fare chilometri, non sapendo bene dove andare per poter raggiungere quel grande aeroporto che viene tanto decantato.
Chi ha governato per tanti anni la Lombardia, e mi riferisco al centrodestra, ha delle gravissime responsabilità suPag. 53quanto si è detto su quell'aeroporto e mai realizzato.
Queste responsabilità, però, non devono cadere sulle spalle di tante migliaia di lavoratori che lavorano a Malpensa. L'ordine del giorno che l'onorevole Fiano ha presentato, del quale assieme ad altri sono firmatario, e che il Governo ha accolto, oltre allo strumento degli ammortizzatori sociali, già previsti con finanziamento dentro il cosiddetto decreto milleproroghe, pone il problema di una gradualità della gestione del piano industriale che permetta di trovare soluzioni industriali e di difesa occupazionale per i lavoratori di Malpensa.
Nel dichiarare il mio voto contrario a questo ordine del giorno della Lega, quindi, dico con altrettanta chiarezza che ognuno si assuma seriamente le proprie responsabilità, non dividendoci tra di noi sul fatto che tutti vogliamo difendere quei lavoratori e le loro condizioni, ma senza strumentalizzare e nascondere le responsabilità di chi ha governato per tanti anni la Lombardia e quelle aree del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Armani. Ne ha facoltà.
PIETRO ARMANI. Signor Presidente, vorrei ricordare al Governo, che si vuole sfilare in qualche modo dalla patata bollente, che oggi, sul Corriere della sera, viene riportata la dichiarazione del vicepresidente di Air France-KLM, l'olandese rappresentante della KLM, che afferma che se l'hub di Malpensa non sarà significativamente ridimensionato, non vedono una ragione per l'accordo.
A questo punto, quindi, capisco che il sottosegretario affermi che sono in trattativa e che non possono vincolarsi, ma, a questo punto, c'è questa dichiarazione del secondo azionista di Air France-KLM, che fra l'altro ha avuto un vantaggio per Schiphol, a differenza di quello che si vuole negare a Malpensa, che dichiara che Malpensa deve essere ridimensionata.
Credo che il Governo non possa non prendere posizione su questo problema.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Maroni n. 9/3324-A-R/5, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania) (Vedi votazioni).
(Presenti 440
Votanti 429
Astenuti 11
Maggioranza 215
Hanno votato sì 187
Hanno votato no 242).
Prendo atto che i deputati Fasolino, Cesaro, Lainati, Bonaiuti e Ricevuto hanno segnalato di aver erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbero voluto votare a favore.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Volontè n. 9/3324-A-R/32.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Volontè. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, c'è sempre un «riprova, sarai più fortunato». In questo caso c'è il nostro ordine del giorno che, come quello presentato dai colleghi della Lega Nord, vuole far riflettere per l'ennesima volta su questa opportunità, un'opportunità che non si capisce perché non sia stata sfruttata. Ci chiediamo come mai l'assenso sia stata concesso, nella trattativa con Air France e KLM, dal Governo francese e anche dal Governo olandese, chiesto da entrambi, e invece questo Governo «temporaneo», che più temporaneo non si può perché oramai le Camere sono state sciolte, non vuole nemmeno prendersi tale responsabilità nemmeno temporaneamente, aPag. 54fronte invece di una scelta che in qualche modo ha già anticipato Air France, nella sua dichiarazione di non voler proseguire nell'approfondimento di questa trattativa fino a quando non ci sarà il Governo nuovo.
Francamente è comprensibile solo in un modo (e non voglio far polemiche), l'unico nel quale ogni persona lo può comprendere, e cioè che il Ministro Padoa Schioppa, che ha rilasciato dichiarazioni francamente sconcertanti in queste ultime settimane sul caso Alitalia, abbia preso un impegno chiaro in questa direzione nei confronti dei partner di Alitalia, cosa che lascia allibiti in quest'Aula. Ho sentito dire che chi arriva a Milano in treno non sa da che parte andare, mentre basta che prenda la metropolitana, scenda a Cadorna e prenda il trenino.
AUGUSTO ROCCHI. Sono tre!
LUCA VOLONTÈ. Sì, deve fare tre viaggi; e invece quando atterri a Bologna arrivi subito, in cinque secondi. Volevo ricordarti, caro amico Rocchi, che di questo hub se ne è occupato inizialmente il primo Governo di centrosinistra, con il Ministro Bersani; e forse si è dimenticato, in questi quindici anni, che almeno questa piccola possibilità, consentita nelle fusioni nel resto d'Europa, si poteva, anche temporaneamente, anche con un ordine del giorno, prevedere in questo caso.
È un peccato che non sia avvenuto con l'approvazione dell'ordine del giorno n. 9/3324-A-R/5, firmato da Maroni e altri colleghi della Lega; confido che vi sia un ravvedimento, visto che c'è un'altra possibilità, che diamo noi in quest'Aula, chiedendo di votare il nostro ordine del giorno.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Volontè n. 9/3324-A-R/32, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 435
Votanti 428
Astenuti 7
Maggioranza 215
Hanno votato sì 199
Hanno votato no 229).
È così esaurito lo svolgimento degli ordini del giorno presentati.