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Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria (A.C. 3324-A/R) (ore 17,35).
(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3324-AR)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Gioia. Ne ha facoltà.
LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, prendo la parola semplicemente per annunciare il voto favorevole dei socialisti e per ringraziare i relatori, l'onorevole Piazza e l'onorevole Piro, per il grande impegno che hanno dimostrato nel portare avanti il provvedimento in esame, estremamente delicato e complesso.
Oltre a ciò, vorrei sottolineare la grande disponibilità che vi è stata, da parte anche dei colleghi del centrodestra, nel definire il provvedimento, che ha determinato norme importanti, soprattutto nel migliorare complessivamente il testo presentato dal Governo.
Volevo semplicemente sottolineare questo, e ribadire il voto favorevole dei socialisti di questo Parlamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alberto Giorgetti. Ne ha facoltà.
ALBERTO GIORGETTI. Signor Presidente, intervengo per annunciare l'astensione del gruppo di Alleanza Nazionale su questo provvedimento. Ciò per via di un percorso migliorativo che ribadiamo essere stato portato avanti in Commissione inPag. 55accordo con gli altri gruppi: altrimenti, infatti, il nostro sarebbe stato un voto contrario.
Riconosciamo dunque il lavoro che è stato svolto in Commissione: pure, con questa nostra astensione desideriamo ribadire un giudizio complessivo su un provvedimento che è stato varato da un Governo che, anche in questa occasione, ha mostrato una grande difficoltà, mancando di affrontare i problemi cruciali del Paese. In questo senso, una serie di scelte presenti nel testo originario del decreto-legge mostrano quelli che sono stati i punti di debolezza di una maggioranza che in corso d'opera si è sostanzialmente «squagliata» e che non ha affrontato taluni temi: temi che invece, con il contributo di tutti, abbiamo cercato di introdurre in Commissione allo scopo di dare una risposta alle emergenze del Paese.
È un compito, questo, che Alleanza Nazionale ha voluto sobbarcarsi in segno di responsabilità. Vi è infatti oggi una condizione emergenziale: e sarà proprio il ritorno alle urne che darà ai cittadini la possibilità di scegliere - e noi auspichiamo che lo farà - una maggioranza e un Governo che siano in grado di dare le giuste risposte, in vista di una svolta che, purtroppo ancora, non si riesce a intravedere e che noi speriamo di riuscire a interpretare meglio.
Proprio tali considerazioni impediscono in questo momento un voto favorevole del nostro gruppo: in ciò si manifesta infatti un giudizio politico complessivo che va nel senso di mostrare tutte le contraddizioni di un centrosinistra che, oggi, si trova di fronte ad una situazione di Camere sciolte e che, quindi, è grazie anche al nostro contributo che è riuscito a condurre in porto un provvedimento che darà qualche risposta alle urgenti necessità del Paese.
Per tutte queste ragioni, annuncio l'astensione del gruppo di Alleanza Nazionale sul provvedimento al nostro esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Napoletano. Ne ha facoltà.
FRANCESCO NAPOLETANO. Signor Presidente, intervengo in maniera assai sintetica: negli interventi preliminari abbiamo infatti già espresso un giudizio politico che è e rimane durissimo, sia per quanto riguarda lo strumento in sé, che fa il paio con le degenerazioni che abbiamo già riscontrato nella legge finanziaria, sia per taluni comportamenti politici che non condividiamo e che lasciano prefigurare altre scelte e altri comportamenti futuri.
Tuttavia, non intendiamo venir meno ad un ultimo atto di lealtà con il Governo e con la maggioranza uscenti: del resto, nonostante questo provvedimento contenga norme che non condividiamo, ve ne sono anche altre che invece, anche grazie al nostro contributo, siamo riusciti a far diventare patrimonio dell'intero atto normativo.
Basterebbe anzi menzionare una sola di tali norme per giustificare il nostro voto favorevole: quella sulla proroga degli sfratti, che, non senza fatica, siamo riusciti a far includere all'interno del provvedimento. Allo stesso modo, vi sono anche taluni altri passi significativi, sia pur piccoli e limitati, che sono importanti. Penso in particolare alle norme che consentono la proroga di atti nei confronti di lavoratori messi in cassa integrazione; così come è importante il fatto di aver messo in condizione questo Governo e i Governi futuri, attraverso la proroga che è stata inserita, di poter utilizzare le graduatorie degli ispettori del lavoro costituite nell'ambito di concorsi già espletati.
Come dicevo nel precedente intervento, avremmo voluto che tali norme partissero da subito, in modo che si desse un segnale forte in questa direzione. Ciò non è stato: tuttavia, i Governi hanno ora lo strumento per poter procedere in questo senso, solo che abbiano la volontà e la capacità di fare ricorso alle risorse, che certo non mancano.
Con questo spirito, siamo consapevoli che avremmo potuto utilizzare meglio le risorse e le norme a nostra disposizione sebbene, in limine litis, a legislatura ormai conclusa; abbiamo cercato di dare il nostro contributo in questa direzione.Pag. 56
Ci auguriamo che la prossima Camera possa avere una maggiore sensibilità verso le tematiche sociali e del lavoro e pensare un attimo meno alle situazioni elettorali e ai pur legittimi interessi di parte, facendo prevalere gli interessi del Paese, tra i quali per noi hanno preminenza gli interessi dei lavoratori e della parte più debole del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Comunisti Italiani).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Delfino. Ne ha facoltà.
TERESIO DELFINO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signori sottosegretari, quello che approviamo oggi è il tipico atto di fine legislatura, un provvedimento che, originato come strumento per prorogare termini in scadenza, si è trasformato nell'ultimo treno omnibus in cui hanno trovato cittadinanza misure richieste sia dalla maggioranza sia dall'opposizione, tanto che potrebbe paradossalmente rivelarsi l'unico vero prodotto bipartisan della XV legislatura, nonché l'unico che uscirà dalle Camere di qui alla ricostituzione delle nuove. Si è colta quindi questa ultima opportunità per dare risposte a questioni che pendevano da tempo e che richiedevano soluzioni urgenti, ma era forse anche l'occasione per valutare l'opportunità dell'inserimento di ulteriori misure condivise nella breve vita di questa legislatura, o comunque di misure a costo zero che potevano incontrare il gradimento dei cittadini.
Comunque, per citare alcune principali disposizioni del provvedimento, ricordo l'estensione retroattiva al 2007 dei crediti d'imposta sugli investimenti, la rottamazione auto e motorini, le correzioni alla legge sul welfare, le ulteriori risorse al commissario per l'emergenza spazzatura in Campania (anche se si è persa l'occasione di reintrodurre gli incentivi CIP 6 per i termovalorizzatori a tutte le regioni, e non limitatamente a quelli da realizzare in Campania), l'aumento della somma destinata agli ammortizzatori sociali in caso di crisi occupazionali e la questione dell'aeroporto di Malpensa, anche se non mancano nel provvedimento in discussione misure troppo localistiche, che potevano certamente essere evitate.
Avvertiamo nitidamente che la via dei provvedimenti omnibus - o «milleproroghe» che siano - è una brutta abitudine ormai quasi ventennale da eliminare, e che inoltre questo provvedimento è stato emanato anche e soprattutto per correggere o semplici dimenticanze o errori contenuti nella finanziaria per il 2008, a dimostrazione di un'inefficienza dei Governi che prima si danno scadenze e si pongono obiettivi, ma che poi puntualmente li disattendono, salvo concedersi un'uscita di sicurezza, quel paracadute che al cittadino comune non è concesso ed al quale cittadino comune spesso anche pochi giorni di ritardo costano molto cari.
Onorevoli colleghi, non entro nel merito di un provvedimento che è andato via via gonfiandosi nel corso del suo iter. Al di là delle perplessità e dei dubbi che attraversano il Parlamento su questo tipo di provvedimento, abbiamo comunque partecipato e contribuito a risolvere alcune questioni pendenti e meritevoli di una soluzione, a partire, per quanto ci riguarda nello specifico, dai consorzi di bonifica, sino alle questioni dei concorsi universitari, all'edilizia per le Forze armate ed alla possibilità per la Croce Rossa di essere riconosciuta nel registro del volontariato.
Signor Presidente, signori sottosegretari, quello al nostro esame è comunque un provvedimento del Governo. Certamente diamo atto al Governo, ai relatori, ai presidenti delle Commissioni ed a tutte le forze politiche che hanno partecipato al dibattito, che si è svolto un lavoro molto intenso nelle riunioni delle Commissioni affari costituzionali e bilancio. Dobbiamo tuttavia rilevare che nel provvedimento vi è una mancanza di coraggio, anche su alcune questioni pure affrontate nel provvedimento stesso, a partire dall'emergenza spazzatura - per la quale, come ho detto prima, noi volevamo introdurre gli incentivi CIP 6 per tutti i termovalorizzatori del Paese - sino alla definizione di una normativaPag. 57più puntuale per la proroga degli sfratti ed alla rinuncia a normare con più determinazione le questioni infrastrutturali, come quella dell'hub di Malpensa.
Per tutte queste ragioni, pur se consapevole del lavoro che è stato svolto, comunque il nostro gruppo esprimerà un voto contrario al provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo e colleghi, nell'annunciare, sia pure con qualche perplessità, il voto favorevole del gruppo dei Verdi alla conversione in legge del decreto-legge in esame, che motiverò sinteticamente, volevo in primo luogo ringraziare i presidenti Violante e Duilio (rispettivamente della I e della V Commissione), i relatori Franco Piro e Angelo Piazza, i rappresentanti del Governo, e in particolare i sottosegretari Lettieri e D'Andrea, che hanno seguito con scrupolo, rigore e determinazione l'esame difficile e complesso di questo provvedimento, tanto più in una situazione di crisi di Governo, di scioglimento delle Camere, di elezioni anticipate e di svolgimento dell'esame di questo atto normativo - sia pure dovuto sotto il profilo costituzionale - in regime di prorogatio.
Credo di poter ribadire ciò che ho già affermato in altre circostanze, con questa maggioranza, nell'attuale legislatura e anche nelle precedenti. I decreti-legge giornalisticamente definiti «milleproroghe» che pressoché ogni Governo, anzi non pressoché, bensì ogni Governo di centrodestra o di centrosinistra, in questa e nelle precedenti legislature, sforna di anno in anno non sono un buon esempio per la certezza del diritto e per la credibilità dell'amministrazione dello Stato e del Parlamento. Infatti, quando si verifica che un Parlamento e un Governo - qualunque sia il Parlamento e qualunque sia il Governo - approvano norme legislative che di volta in volta, anno dopo anno, vengono prorogate, poiché non sono state applicate o vi è stata un'inadempienza politica e amministrativa - lo ripeto: ciò vale per qualunque schieramento politico e per qualunque Governo - è un segno che crea difficoltà nei rapporti fra i cittadini e lo Stato, fra i lavoratori e lo Stato, nonché fra le imprese e lo Stato, e che incentiva e moltiplica gli interventi che poi si sommano in sede di conversione in legge del decreto-legge per aggiungere altri contenuti, elementi e argomenti.
Detto questo in termini generali - lo affermo oggi perché l'ho sempre dichiarato e il mio auspicio è che si arrivasse ad uno Stato che potesse varare, sia come Parlamento sia come Governo, provvedimenti legislativi e amministrativi che non avessero bisogno, di volta in volta, di proroghe per la loro applicazione - voglio dire che il lavoro svolto dalle due Commissioni affari costituzionali e bilancio, e dall'Aula oggi, con tempi ristrettissimi, si è sviluppato in un contesto critico ma positivo.
Tra le varie misure che sono state citate, vorrei in questa sede riconoscere pubblicamente l'importanza unanime di aver soppresso l'articolo 31 per quanto riguarda la Commissione cosiddetta sulla subsidenza nell'Alto Adriatico. Credo sia stato importante - in questo caso rivendico il merito ai Verdi e anche ai colleghi di Rifondazione comunista - di avere impedito che in Commissione venisse approvato un emendamento, francamente indecente, sulle concessioni autostradali, che avrebbe rovesciato la politica seguita dalla maggioranza e dal Governo in questi due anni in tale materia; che questa proposta emendativa non sia stata approvata (era stata avanzata la proposta di un articolo 17-bis aggiuntivo all'articolo 17 del decreto-legge) è un fatto positivo e un segno di serietà. Voglio anche dare atto al nostro lavoro, di aver risolto finalmente, sulla base di un mio emendamento che è stato accolto in Commissione, il problema della norma sui rimborsi elettorali per gli eletti in Valle d'Aosta che si trascinava nelle aule parlamentari ormai da due anni, con l'introduzione dell'articolo 51-bis; anche sotto tale profilo si risolve un problemaPag. 58che era rimasto da troppo tempo aperto. Sulla questione dei CIP 6 la penso esattamente all'opposto del collega Delfino che mi ha preceduto.
Credo che sia stato importante l'aver impedito la reintroduzione nei cosiddetti CIP 6, fatta salva l'eccezione di Acerra per le ragioni «emergenziali» che tutti conoscono. Credo, inoltre, che sia importante che nel provvedimento siano state inserite consistenti risorse per quanto riguarda l'attività del commissario De Gennaro in Campania, risorse importanti (80 milioni di euro), ma forse ancora insufficienti. Di conseguenza, è importante che sia stato accolto l'ordine del giorno n. 9/3324-A-R/17 (sottoscritto anche dal collega Pellegrino) che impegna il Governo ad aumentare ulteriormente le risorse.
Da ultimo ringrazio il Governo per avere accolto il mio ordine del giorno n. 9/3324-A-R/8 in materia di trasporto pubblico locale. Inoltre, sia pure in una situazione di ordinaria amministrazione, invito veramente il Governo a rendersi conto quale catastrofe sarebbe se il 30 marzo (scaduti i contratti oggi esistenti tra Trenitalia e le regioni in ordine al trasporto pubblico locale) dal 1o aprile si verificasse il venir meno di centinaia di treni per i pendolari. Ho posto questo problema con un ordine del giorno e ringrazio il sottosegretario Lettieri e il sottosegretario D'Andrea che a nome del Governo hanno accolto l'ordine del giorno e li invito a vigilare perché, sia pure in questa situazione particolare, il Governo prima del 30 marzo possa provvedere in questa materia.
Per questi motivi confermo - con l'entusiasmo di alcuni colleghi che sto ascoltando (Commenti dei deputati del gruppo Forza Italia) - il voto favorevole dei Verdi al provvedimento in esame (Applausi dei deputati del gruppo Verdi).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, per fortuna degli italiani nel disegno di legge «milleproroghe» la maggioranza non ha potuto inserire la proroga del Governo Prodi che, invece, va a casa con tutta la sua maggioranza. Anche quest'ultimo provvedimento dimostra quale emergenza vi fosse per il Paese che questa maggioranza e questo Governo andassero a casa.
Invito i cittadini della Campania ad andare sul sito della Camera o sul mio blog, in quanto potranno trovare nome e cognome di tutti quei deputati che hanno votato «no» a quell'emendamento che diceva una cosa molto semplice. Il Governo Prodi ha approvato una legge nel 2007 dove ha annunciato (prima con lo strumento del decreto-legge e poi con quello del disegno di legge di conversione) che, con estrema durezza e inflessibilità, quei sindaci che non avessero ottemperato ai propri doveri nello smaltimento dei rifiuti avrebbero subito una grave sanzione. I cittadini della Campania, quando vedranno in quei comuni i cumuli di rifiuti, dovranno ringraziare tutti i deputati di Rifondazione Comunista che hanno votato «no». Tuttavia, posso capire chi sta a sinistra, vista la complicità del disastro ambientale della Campania. Devono ringraziare, inoltre, tutti i deputati del Partito Democratico e non poteva che essere così, perché dalla Jervolino a Bassolino sono coinvolti fino all'ultimo respiro nello scandalo della Campania.
Ancora oggi mi chiedo perché non è arrivata la magistratura a mettere fine a quelle amministrazioni che hanno sperperato fiumi di soldi e che hanno creato il disastro ambientale, il quale al Paese è costato in termini di immagine e di turismo e anche ai cittadini della Campania con l'aumento dei tumori, con l'inquinamento delle falde acquifere e quant'altro. Ad eccezione di qualche coraggioso parlamentare che verrà messo sul sito, tutti i deputati dell'Italia dei Valori (ovvero del giustiziere, di quel partito che fa della giustizia la propria bandiera) quando si è trattato di proteggere i sindaci che non hanno fatto il loro dovere - magari perché collusi con la malavita organizzata -Pag. 59hanno votato per la non punibilità di quei sindaci, prorogando la responsabilità dei sindaci fino al dicembre 2008.
Posso capire la Lega Nord: tutti i deputati della Lega Nord - non li giustifico - hanno votato contro l'emendamento che prevedeva che le sanzioni previste per legge dovevano essere applicate contro i sindaci. Anche in tal caso si fa della moralità sulla pelle degli altri cittadini, quando non sono residenti nella Padania. Mi auguro che almeno lì la facciate franca. Tutti i deputati, compreso il capogruppo, di Forza Italia, che in Campania ha organizzato cortei e manifestazioni contro gli amministratori di sinistra che hanno creato il danno ambientale, ad eccezione di alcuni - di cui pubblicherò i nomi - che si sono astenuti e che ringrazio e di pochi altri (otto), che hanno votato a favore dell'emendamento, hanno votato per sanare le responsabilità dei sindaci della Campania, che dovevano ritrovarsi i comuni sciolti dall'autorità superiore. Lo sappiano i napoletani e i cittadini campani! È incredibile, ma vero: tutti i deputati di Alleanza Nazionale, cittadini della Campania, hanno votato per la sanatoria delle responsabilità dei sindaci, che, anziché andare in galera, ritrovarsi i comuni sciolti, essere sanzionati e meritare il disprezzo dei cittadini, grazie al voto anche dei deputati di Alleanza Nazionale, la fanno franca. Ecco cos'è il bipartitismo che si profila nel nostro Paese!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garavaglia. Ne ha facoltà.
MASSIMO GARAVAGLIA. Signor Presidente, di argomenti per votare contro questo decreto-legge cosiddetto milleproroghe ve ne sono moltissimi. Lasciando perdere il contenuto in sé, se esaminiamo solo le modifiche degli ultimi giorni, ne troviamo ancora di più. Si prevedono 250 milioni di euro per il policlinico Umberto I di Roma, che sono una bella cifra, 1 milione e mezzo per il Belice, 13 milioni per la chiesa di Bari, 80 milioni di euro per la questione dei rifiuti campani.
Nonostante tutto ciò, il gruppo della Lega Nord, con coerenza, alla fine si asterrà sul provvedimento, perché, sebbene vi siano moltissimi punti che non ci convincono, bisogna anche essere onesti: in una situazione particolarmente complicata, a fine legislatura, quindi con un Parlamento che non c'è e con un Governo dimissionario, o meglio dimissionato, si è riusciti a fare qualcosa per Malpensa. È evidente - solo chi ha le fette di salame sugli occhi non lo ha capito - che ciò è avvenuto grazie alla tenacia della Lega Nord. Abbiamo portato a casa - è il termine corretto - 40 più 40 milioni di euro per la cassa integrazione dei lavoratori dell'area di Malpensa e ciò è sicuramente positivo per tamponare il danno nel frattempo. Riteniamo, infatti, che Malpensa, passata la buriana, tornerà ad essere non solo l'hub di riferimento della Padania, ma anche il maggiore aeroporto italiano. Basta che Alitalia vada altrove! Oltre a questo, vi è una previsione ancora più importante dal nostro punto di vista: 40 milioni di euro per il Fondo per le infrastrutture, per completare le infrastrutture che servono a questo aeroporto.
Qui devo personalmente ringraziare il sottosegretario Lettieri, che ha compiuto uno sforzo - in questo periodo complicato, in cui vi erano richieste più che microsettoriali: giustamente sono state definite micron-settoriali - ed è riuscito a trovare questo «residuo», questi quaranta milioni, sicuramente insufficienti, però costituenti un segnale, perché quando un Fondo è istituito può tranquillamente essere rifinanziato e così sicuramente sarà. Però, ricordiamoci che Malpensa non dispone delle infrastrutture perché puntualmente non vengono dati i soldi dove servono e nella misura giusta. Faccio un esempio su tutti: grazie alla scorsa legge finanziaria si è elargito un miliardo e mezzo per la viabilità secondaria di Calabria e Sicilia, in soli tre anni (la viabilità secondaria non riguarda neanche le provinciali né le comunali: si riferisce alle strade di campagna). LaPag. 60stessa cifra viene sì concessa per la pedemontana, ma diluita in quindici anni: questo è il segnale!
Pertanto, nonostante tutte le difficoltà del caso, nonostante la situazione particolarmente complicata, grazie all'intervento e alla tenacia della Lega Nord qualcosa di buono, in questo decreto-legge «milleproroghe», vi è e quindi non ci dilunghiamo più di tanto: dovremmo votare contro per una moltitudine di motivi ma, per coerenza, così come abbiamo ritirato gli emendamenti, ci asterremo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Andrea Ricci. Ne ha facoltà.
ANDREA RICCI. Signor Presidente, vorrei innanzitutto ribadire il rammarico del nostro gruppo per un'occasione persa: quella di dare, con il provvedimento in esame, piena attuazione all'articolo 1, comma 4, della legge finanziaria per il 2008, cioè consentire, entro tempi rapidissimi, la destinazione delle maggiori entrate - che verranno certificate nella relazione trimestrale di cassa - all'aumento delle detrazioni di imposta sui salari dei lavoratori dipendenti. In tal modo, avremmo dato una prima risposta, seppur parziale, ad un problema drammatico, che oggi coinvolge milioni di famiglie italiane: quello del basso livello dei salari.
Ciò si sarebbe potuto fare, come uno degli ultimi atti dell'attuale Parlamento, ma per farlo sarebbe stata necessaria l'unanimità dei consensi dei gruppi parlamentari. Se ci fosse stata tale unanimità, la paternità e il merito di un provvedimento elementare di giustizia sociale sarebbero stati di tutti i gruppi e di nessuno in particolare; ciò a dimostrazione che la nostra non era affatto un'intenzione di tipo propagandistico: eravamo interessati a offrire sollievo a milioni di lavoratori dipendenti del nostro Paese. Non è stato possibile farlo e voglio ribadire che non lo è stato per la contrarietà espressamente manifestata dalle forze del centrodestra. Questi sono stati i fatti, così come si sono svolti, in sede di Commissioni riunite e questi fatti dimostrano che, in realtà, al di là delle dichiarazioni di propaganda elettorale, il centrodestra non vuole realizzare alcun intervento serio, diretto e immediato per aumentare i salari, perché il suo profilo sociale e gli interessi di cui si fa portatore sono estranei a quelli del mondo del lavoro dipendente.
Devo aggiungere un'altra considerazione: ci ha stupito l'atteggiamento del Partito Democratico, il quale ha sostenuto la necessità di intervenire sin da subito nella distribuzione dell'extragettito, ma ha presentato un emendamento che non è pienamente coerente con quanto la legge finanziaria per il 2008 stabiliva - e cioè una destinazione integrale del futuro extragettito al lavoro dipendente - spalmando invece, proprio con tale emendamento, la riduzione fiscale su tutti i redditi, anche quelli non da lavoro dipendente. Riteniamo che, persa questa occasione, nelle prossime settimane sia comunque necessario dare attuazione al comma 4 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2008 e quindi riteniamo che sia necessario un provvedimento d'urgenza del Governo, immediatamente dopo la presentazione della relazione trimestrale di cassa, che certificherà, già da marzo, l'esistenza di un extragettito consistente anche per il 2008.
Lo riteniamo un dovere giuridico perché esiste una legge che prevede un tale provvedimento, ma soprattutto lo consideriamo un dovere morale e politico per il Governo e per la maggioranza che fino ad oggi l'ha sostenuto, perché nel programma che presentammo alle elezioni e nei dibattiti che abbiamo continuamente svolto in quest'Aula, in questi due anni, abbiamo sempre sostenuto che al risanamento occorreva affiancare anche la redistribuzione del reddito.
Sappiamo tutti che in questi due anni il Governo e la maggioranza sono sì riusciti a raggiungere il risanamento dei conti pubblici, ma non sono riusciti a portarePag. 61avanti il processo di redistribuzione, che rappresenta un dovere morale e politico e tutto ciò anche perché il Governo è stato fatto cadere subito dopo l'approvazione della legge finanziaria da forze moderate centriste presenti nella coalizione.
Ci si domandava prima: perché allora votiamo a favore di questo provvedimento nonostante il rammarico e le critiche? Votiamo, ancora una volta, a favore per un vincolo sociale che noi sentiamo con chi intendiamo rappresentare. Il principale aspetto positivo di questo decreto-legge è per noi infatti la proroga degli sfratti fino al 15 ottobre 2008. In questo modo migliaia di famiglie in tutto il Paese non subiranno un evento traumatico come quello di essere cacciati da casa. Vi sarà così il tempo necessario, in questi mesi che rimangono, affinché qualunque Governo verrà dopo possa avviare le misure previste nella legge finanziaria a cominciare dalla realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale e popolare e dalle misure tese a sbloccare il mercato degli affitti per trovare una risposta concreta a chi si trova in questa situazione. È questa la principale ragione che ci spinge a votare a favore del provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianfranco Conte. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, non mi soffermerò sul contenuto del disegno di legge di conversione cosiddetto milleproroghe, troppe cose sono state dette e non sempre giuste e si è approfittato di quest'Aula per dare avvio alla campagna elettorale.
Mi soffermerò, invece, su un aspetto molto importante ovvero sulla considerazione che la politica con la «p» maiuscola, quando vuole, indipendentemente dai cavilli burocratici e dai regolamenti, se vuole, può fornire risposte veloci e coerenti al Paese. La dimostrazione è stata il lavoro effettuato nelle Commissioni, nelle quali, al di là degli schieramenti contrapposti, si sono trovati punti di contatto e condivisioni sulle norme, che chiaramente non hanno potuto accontentare tutti ma non era quello lo spirito del lavoro effettuato e non potevamo comunque farlo.
Credo però che il senso di responsabilità che si è dimostrato in queste giornate, durante queste nottate, sia un segnale preciso al Parlamento esistente e a quello che verrà: si può fare politica con la «p» maiuscola, si può andare incontro alle esigenze del Paese e lo si può fare velocemente. Questo è il segnale che ho gradito di più dall'esame di questo provvedimento e per questo motivo, indipendentemente dal contenuto del provvedimento, Forza Italia esprimerà un voto finale di astensione sul provvedimento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Incostante. Ne ha facoltà.
MARIA FORTUNA INCOSTANTE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il decreto-legge in esame si riferisce alla proroga dei termini e alle disposizioni finanziarie. Credo che si possa parlare di urgenza e di necessità perché, in assenza di questo provvedimento, molte altre normative sarebbero state vanificate e addirittura non attuate. Ritengo, inoltre, che si tratti anche di garantire attraverso alcune parti del provvedimento in esame una puntuale attuazione di adempimenti che erano correlati a una maggiore funzionalità delle pubbliche amministrazioni.
Inoltre sono intervenute alcune disposizioni - come hanno già detto molti colleghi - sulla parte del provvedimento che riguarda la scorsa finanziaria. È evidente, come è stato già affermato, che durante il lavoro nelle Commissioni questo provvedimento si è arricchito di tanti contributi. Io trovo davvero che ciò sia stato saggio perché su alcune questioni è anche saggio raggiungere un accordo tra le varie forze politiche, e direi che peraltro in questa particolare contingenza ciò è stato indispensabile.Pag. 62
In alcuni casi ciò ha impedito magari di dare il giusto compimento ad alcune questioni, come ha già sottolineato il presidente Violante nel suo intervento e come è stato sottolineato anche da altri interventi. Tuttavia vorrei ricordare la reintroduzione della cosiddetta Visco sud, la proroga degli sfratti, i fondi per Malpensa sia per gli ammortizzatori sociali sia per le infrastrutture, il tema della rottamazione, lo sblocco dei concorsi universitari e anche alcune risoluzioni di tematiche importanti sottolineate dagli enti territoriali. Mi riferisco alla questione dell'edilizia sismica, che aveva bloccato molti progetti, e al genio civile, argomento sottolineato anche dalle regioni in sede di Conferenza Stato-regioni. Anch'io vorrei sottolineare la questione delle ulteriori risorse a favore del Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, in quanto mi sembra che questa emergenza debba essere al più presto superata, e credo anch'io che debbano essere emanati ulteriori provvedimenti di sostegno al Commissario nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.
In particolare vorrei dire che, come gruppo Partito Democratico-L'Ulivo, avremmo voluto l'approvazione di alcune misure. Anzitutto mi riferisco all'emendamento che prevedeva la destinazione delle maggiori entrate alla riduzione della pressione fiscale nei confronti dei lavoratori dipendenti. Questo emendamento prevedeva che nell'assestamento tali fondi fossero iscritti al MEF e che si potesse perciò intervenire sulla detrazione d'imposta del 2008, e inoltre prevedeva la riduzione delle aliquote dal 38 al 37 per cento per i redditi compresi tra 28 mila e 55 mila euro. Siamo rammaricati in particolare di questo aspetto, perché non è stato possibile raggiungere un accordo che invece credo fosse nell'interesse di tanti e tanti lavoratori. In conclusione, è ben evidente, come è stato sottolineato, che dal punto di vista della qualità del procedimento legislativo ci dobbiamo interrogare complessivamente sul tipo di leggi che variamo, sul relativo procedimento e anche su quanto tali leggi talvolta siano carenti o incoerenti rispetto ad altre leggi preesistenti. Ritengo soprattutto che non si prevedono strumenti di impatto applicativo delle leggi stesse, per cui lo stesso termine «milleproroghe» ci dovrebbe fare riflettere a lungo. Tuttavia, questo tipo di provvedimento, pur con tante incoerenze e difficoltà, si è reso ormai necessario, ed è stato adottato anche da precedenti Governi con cadenze annuali.
Abbiamo letto il parere del Comitato per la legislazione, i rilievi e le puntuali osservazioni svolte rispetto al tipo di procedimento legislativo, alla tecnica della novellazione ed alla efficacia del testo per quanto attiene alla semplificazione e al riordino della normativa. Insomma, sono tutti interrogativi e questioni che rimangono all'attenzione - mi auguro - di questa assemblea legislativa e di quella che naturalmente verrà, perché si facciano passi avanti in questa direzione. Per queste motivazioni dichiaro il voto favorevole del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo).
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Signor Presidente, intendo esprimere pochissime parole solo perché questa circostanza è del tutto particolare, considerato che il Parlamento «sta chiudendo», e intendo ringraziare tutti i colleghi, a partire evidentemente dal presidente Violante, di maggioranza e di opposizione che, come peraltro è stato detto, hanno consentito di svolgere, con questo provvedimento, un buon lavoro. Inoltre, vorrei ringraziare soprattutto gli uffici sia della I sia della V Commissione, e in generali tutti gli uffici di questa Camera, che in una situazione molto difficoltosa e in un tempoPag. 63molto limitato ci hanno permesso di svolgere quello che prima ho definito un buon lavoro (Applausi).