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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Interventi per contenere la spesa delle pubbliche amministrazioni nonché i costi della politica - n. 3-00164)
PRESIDENTE. Il deputato Donadi ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-00164 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 12).
MASSIMO DONADI. Signor Presidente del Consiglio, il suo Governo sì è caratterizzato, nei suoi primi atti - e noi abbiamo molto apprezzato ciò -, per un'azione di contenimento della spesa pubblica e di ripresa della competitività del paese, anche attraverso le cosiddette liberalizzazioni.
Vorremmo quindi sapere, signor Presidente del Consiglio, se, in questa attività di apertura dei cosiddetti mercati chiusi, il Governo non intenda operare anche per riportare efficienza, trasparenza e meritocrazia (producendo, quindi, risparmi) nelle pubbliche amministrazioni, nonché per ridurre quell'aspetto endemico della nostra democrazia rappresentato dagli esorbitanti costi della politica.
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, ha facoltà di rispondere.
ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, quello dei costi della burocrazia e del sistema pubblico rappresenta uno dei problemi più importanti che il Governo sta affrontando.
Abbiamo già agito, in via amministrativa, il 15 giugno, attraverso l'adozione di un atto di indirizzo sui criteri generali per il coordinamento dell'azione amministrativa del Governo; abbiamo altresì spinto verso il rigoroso contenimento della spesa, trovando una risposta alle esigenze finanziarie negli spazi di flessibilità e di riallocazione delle risorse previsti dalla normativa contabile vigente.
Ci siamo indirizzati, soprattutto, verso il rispetto delle disposizioni finalizzate al contenimento degli organici e delle nuove assunzioni. Abbiamo altresì disposto il contenimento delle spese per studi ed incarichi di consulenza, delle spese di rappresentanza e pubblicità e delle risorse destinate alle autovetture.
Abbiamo stabilito, inoltre, la verifica dei presupposti di obbligatorietà per l'adesione alle convenzioni Consip, la rigorosa quantificazione degli oneri derivanti da nuove iniziative legislative ed il rispetto delle modalità di utilizzo dei contributi pluriennali dello Stato, affinché non comportino effetti negativi sui saldi della finanza pubblica.
Inoltre, riteniamo necessario un intervento più incisivo di carattere legislativo. Con il decreto-legge n. 223 del 2006 abbiamo contenuto la spesa pubblica - in particolare per le amministrazioni centrali - per il sussidio all'editoria, oltre che la riduzione, rispetto a quanto già disposto con la legge finanziaria, dei limiti di spesa per convegni, consulenze e rappresentanze. Inoltre, abbiamo prodotto una riduzione di spesa in tutti i capitoli non strettamente necessari per il funzionamento della nostra amministrazione.
Il contenimento delle spese per commissioni, comitati e consulenti, verrà ulteriormentePag. 71«inseverito» nel prossimo futuro. Riteniamo che questi contenimenti della spesa abbiano già portato una diminuzione dell'indebitamento: circa 900 milioni di euro per l'anno in corso, 1.250 milioni per il 2007, 1.450 milioni a decorrere dal 2008. Altri provvedimenti nella stessa direzione saranno assunti nel prossimo futuro.
PRESIDENTE. Il deputato Donadi ha facoltà di replicare, per due minuti.
MASSIMO DONADI. La ringrazio, signor Presidente, per i chiarimenti che ha voluto fornire e che noi accogliamo con soddisfazione. Non le nascondo che mi sarei forse atteso di sapere di più circa gli intendimenti del Governo per i prossimi anni su un aspetto specifico che noi avevamo sottolineato, cioè quello dei costi della politica.
Credo che, nel momento in cui questo Governo, correttamente, in modo importante, sta chiedendo a molte, significative ed estremamente rappresentative categorie economiche del paese, intervenendo attraverso le liberalizzazioni, di veder ridotti e rimodulati quelli che sono stati fino ad oggi loro diritti acquisiti, farebbe bene a dare una dimostrazione importante: che anche la classe dirigente di questo paese, anche la politica, sa mettere in discussione i propri privilegi, i propri aspetti corporativi, e quindi sa mettere mano ad una legge di riforma complessiva di quelli che, ribadisco, in questo paese sono i costi esorbitanti della politica.
Il presidente degli industriali non perde occasione di ripeterlo: in Italia la politica costituisce la prima azienda del paese. Un'azienda che non conosce crisi: con le congiunture buone o con quelle cattive, è l'unica azienda il cui fatturato cresce sempre a dismisura! Credo che sarà responsabilità anche di questa maggioranza e di questo Governo - noi di sicuro non solo non ci sottrarremo, ma ne saremo parte attiva e stimolante - quella di svolgere un'azione incisiva, dando un buon esempio per tutti i cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo dell'Italia dei Valori).