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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative volte alla riduzione del consumo di combustibili fossili - n. 3-00158)
PRESIDENTE. Il deputato Bonelli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00158 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6), per un minuto.
ANGELO BONELLI. Signor Presidente, il gruppo dei Verdi vuole comprendere e conoscere quali siano le iniziative del Governo in questo campo. In maniera particolare devo illustrarle che i dati riguardanti l'utilizzazione dell'energia solare nel nostro paese sono veramente scandalosi e vergognosi, se pensiamo che l'Italia è il paese del sole. Sviluppiamo, infatti, una diffusione di impianti fotovoltaici di soli 0,62 watt di picco per abitante, contro i 18,56 watt della Germania. Inoltre, la produzione di celle fotovoltaiche è di soli 7,9 megawatt di picco all'anno, a fronte dei 604 megawatt del Giappone, dei 198 megawatt della Germania e degli 81 megawatt della Spagna.Pag. 61
I Verdi vogliono comprendere e sapere se il Governo ritenga opportuno predisporre un piano nazionale per realizzare poli per la produzione di celle a combustibile da idrogeno, per rilanciare anche il settore automobilistico che utilizzi questa tecnologia e per rendere obbligatoria, per le nuove costruzioni e le grandi ristrutturazioni, l'installazione di una quota minima di pannelli fotovoltaici. In questo senso, chiediamo al Governo quali iniziative intenda intraprendere.
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, ha facoltà di rispondere.
ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, le preoccupazioni per l'approvvigionamento energetico che sono state presentate nell'interrogazione, purtroppo, sono completamente fondate. Ne abbiamo discusso in occasione della conferenza dei G8 a San Pietroburgo. Il Governo sta lavorando attivamente su questo. Già disponiamo di alcuni meccanismi di incentivazione per l'impiego delle fonti rinnovabili, tra cui i certificati verdi. Inoltre, sono in vigore il decreto legislativo del 16 marzo 1999, n. 79, una politica di incentivazioni basata sulla legge n. 9 del 1991 e così via.
Recentemente, il 9 giugno 2006, il Consiglio dei ministri, come primo atto, ha approvato la presentazione del disegno di legge di delega al Governo per completare la liberalizzazione dell'energia elettrica e del gas ed il rilancio del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili. L'articolo 2 del disegno di legge citato si riferisce proprio al rilancio del risparmio energetico e ne analizza le diverse possibilità, compresi tutti gli strumenti di incentivazione delle forme di energia rinnovabile, come l'energia solare. Quest'ultima è ritenuta una delle principali fonti rinnovabili e, forse, la più importante, benché la risorsa dei biocarburanti debba essere significativamente analizzata e potenziata, anche per valorizzare i settori agricoli in crisi ed i terreni poco sfruttati del nostro paese. Nel disegno di legge, il Governo è delegato ad adottare decreti legislativi, di concerto con i vari ministeri, orientati ad un riassetto generale dell'impostazione data allo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia ed al risparmio energetico. Però, debbo aggiungere che è necessario porre in atto una politica industriale delle fonti rinnovabili.
L'Italia non solo deve conseguire gli obiettivi previsti dalle direttive europee e ricordati dall'onorevole interrogante, obiettivi da cui siamo estremamente lontani, ma deve diventare un paese produttore della componentistica e dell'impiantistica del settore. Abbiamo un'industria del settore estremamente debole ed a basso contenuto tecnologico.
Quindi, stimoleremo non solo l'uso delle energie alternative, ma anche e soprattutto un sistema industriale che fornisca le apparecchiature e le innovazioni necessarie per un più corretto e razionale uso dell'energia.
PRESIDENTE. Il deputato Bonelli ha facoltà di replicare.
ANGELO BONELLI. Signor Presidente, ringrazio il Presidente del Consiglio, onorevole Prodi, per la risposta, importante perché l'impegno del Governo in un settore decisivo per la salvaguardia complessiva degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, strettamente correlati ad una politica energetica nuova ed innovativa, è fondamentale.
Voglio aggiungere, a nome del gruppo dei Verdi, che il disegno di legge testé menzionato, così come impostato, da solo non è sufficiente a raggiungere tali obiettivi. È necessario un maggiore impegno nel campo, ad esempio, di un piano energetico che consideri il ruolo dell'idrogeno fondamentale ed incisivo. È altresì molto importante che l'Italia assuma, dal punto di vista innovativo - e, quindi, anche culturale -, un ruolo fondamentale.
È importante ciò che lei ha appena detto, signor Presidente del Consiglio, nell'affermare che tutto ciò deve avvenire di concerto con i ministeri, in particolar modo citando il ruolo che il MinisteroPag. 62dell'ambiente deve assumere assieme al Ministero dello sviluppo economico per il rilancio di un piano energetico sulle energie rinnovabili. Ciò sarà determinante anche per rilanciare un sistema produttivo ed economico che, come lei ha appena affermato, deve essere nuovamente valorizzato. Noi, infatti, riteniamo scandaloso che imprese italiane vadano oggi ad investire all'estero per realizzare impianti solari e di altre energie rinnovabili. Tutto ciò è inaccettabile, è una perdita di know how, una perdita di economia che, in realtà, dovrebbe rimanere in Italia non solo per portare benessere sociale ed economico, ma anche per offrire un grande contributo al rilancio delle politiche ambientali del nostro paese (Applausi dei deputati del gruppo dei Verdi).