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Svolgimento di interpellanze e di interrogazioni (ore 16,17).
(Problemi occupazionali presso l'azienda Atesia di Roma - n. 3-00008)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale, Rosa Rinaldi, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Franco Russo n. 3-00008 (Vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni sezione 5).
ROSA RINALDI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Signor Presidente, come chiarirò nel corso di questa esposizione, il Governo si sentePag. 26sollecitato - dal caso Atesia ma non solo da questo - a dar vita ad un vasto sistema di interventi in grado di far uscire il mercato del lavoro italiano dalle secche, senza prospettive, di una eccessiva precarietà: circolari, legge finanziaria, tavoli di concertazione e nuove leggi saranno e sono gli strumenti che il Governo intende mettere in campo.
Con riferimento all'interrogazione oggi in discussione, relativa ai lavoratori di Atesia in particolare, ma che investe più in generale il problema delle collaborazioni coordinate e continuative e a progetto, vorrei riassumere in breve la vicenda. Il servizio ispezione del lavoro ha disposto a carico della società Atesia gli opportuni accertamenti intesi ad accertare le diverse tipologie contrattuali presenti in azienda e a determinare l'effettiva natura dei rapporti di lavoro instaurati con il personale occupato e, più in particolare, con gli operatori di call center. Dagli accertamenti effettuati, che sono stati avviati in data 22 maggio 2005, è emerso che la società Atesia, già appartenente alla Telecom e successivamente acquisita, per l'80 per cento del capitale, dal gruppo COS, fornisce servizi telefonici di call center e di ricerche di mercato avvalendosi di una fitta rete di telefonisti assunti con appositi contratti a progetto, e fino al 30 settembre 2005, anche di telefonisti assunti con generici contratti di collaborazione coordinata e continuativa.
Per le evidenti situazioni di criticità legate alla specificità e alla durata del rapporto di lavoro, nonché alle provvidenze economiche e previdenziali reclamate dal personale occupato, la società ha sottoscritto, nel tempo, con le parti sociali diversi verbali di accordo per la gestione e l'esercizio dell'attività dei call center. Nel frattempo, una parte dei contratti a progetto sono giunti a scadenza e, effettivamente, alcuni di essi non sono stati rinnovati.
Per ultimo, la società ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali, in data 11 aprile 2006, un verbale di accordo con il quale si è impegnata ad assumere 170 lavoratori a tempo indeterminato con orario settimanale di 25 ore, provenienti dall'attuale bacino dei collaboratori a progetto, con il criterio di selezione della maggiore anzianità di collaborazione; ad utilizzare l'istituto del contratto di inserimento per 426 lavoratori, tra quelli individuati nel precedente accordo del 24 maggio 2004, con l'assunzione al terzo livello, per un periodo massimo di 18 mesi, con orario settimanale di 25 ore; ad utilizzare l'istituto dell'apprendistato professionalizzante per 1100 lavoratori, individuati nell'accordo del 24 maggio 2004, con l'assunzione al terzo livello, per un periodo massimo di 36 mesi e con orario settimanale di 25 ore; ad assumere a tempo indeterminato, entro il mese di ottobre, gli attuali 124 lavoratori già assunti con contratto di inserimento, a 25 ore settimanali e con prolungamento di orario a 5 ore giornaliere a partire dallo scorso mese di maggio.
Di recente, si sono conclusi gli accertamenti ispettivi e la società, alla data di ultimazione degli stessi, occupava 3453 lavoratori con contratto a progetto, impiegati nel settore come operatori di call center.
Indubbiamente, sono sorte non poche perplessità sui contratti a progetto instaurati, tenuto conto che l'intera attività viene praticamente effettuata con l'esclusivo impiego di lavoratori a progetto, unitamente ad un ridottissimo numero di lavoratori part time ed ai 23 contratti di inserimento.
Va rilevato, inoltre, che si è riscontrato che i lavoratori a progetto sono retribuiti a cottimo, in base al numero delle telefonate effettuate, ovvero in base alla qualità e quantità delle prestazioni lavorative e non forfettariamente sulla base di uno specifico risultato preventivamente determinato, come un contratto «a progetto» prevederebbe.
Al riguardo, si fa presente come, sulla materia in argomento, sia intervenuta la circolare del ministro del lavoro e della previdenza sociale n. 17 del 14 giugno ultimo scorso, rivolta agli organi di vigilanza, che contiene indicazioni operative generali (e, quindi, non riferite a nessuna azienda in particolare) per la correttaPag. 27valutazione dei rapporti di collaborazione a progetto, con specifico riferimento al settore dei call center. Detta circolare ha natura prescrittiva, ossia costituisce un orientamento vincolante per tutto il personale ispettivo del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e degli enti previdenziali, nonché per le relative attività ispettive sia in corso, sia future.
Più in particolare, colgo l'occasione per ricordare che, a seguito di diverse interpretazioni riportate dagli organi di stampa sul senso e sulle finalità della citata circolare, con particolare riferimento al caso Atesia, lo scorso 7 settembre è stata resa pubblica una nota esplicativa della circolare stessa, in cui si chiarisce, tra l'altro, che l'attività ispettiva si conclude con un verbale di accertamento che rileva la corretta qualificazione del rapporto di lavoro (costituitosi ex ante attraverso la volontà delle parti), che acquista un valore «definitivo» solo a seguito dell'esperimento dei rimedi amministrativi e giudiziari previsti.
L'accertamento volto a valutare la corretta qualificazione della prestazione lavorativa si basa, da una parte, sul riscontro, nel corso delle ispezioni, di situazioni oggettive e di fatto legate sia al reale svolgimento della prestazione lavorativa, sia alla violazione di disposizioni di legge che impongono il rispetto di determinati requisiti di forma per la validità degli stessi contratti e, dall'altra, su elementi soggettivi (spontanee dichiarazioni dei lavoratori, eventuali «testimoni» e via dicendo) che acquistano un valore probatorio se concordi.
Siamo certi che, anche nel caso di Atesia, gli ispettori si sono attenuti e, dunque, avvalsi del contenuto della predetta circolare, verificando situazioni oggettive ed acquisendo elementi soggettivi che risultano tuttavia in contrasto con la qualificazione dei rapporti di lavoro «a progetto» così come previsti dalla normativa in essere.
L'iniziativa del Governo non si limita all'intervento a supporto ed a sostegno delle attività ispettive (le circolari), bensì prevede interventi a breve che, a partire dal settore dei call center, si estenderanno al sistema di norme che regolano il mercato del lavoro. L'Esecutivo, infatti, è interessato ai processi di stabilizzazione che si rendono necessari nei casi, come quello oggetto dell'interrogazione, in cui, nel corso degli anni, si è verificato un addensamento dell'utilizzazione di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa ed a progetto.
Per favorire la stabilizzazione e l'effettiva trasformazione di questi rapporti in contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, il Governo ha innanzitutto invitato le parti sociali ad un confronto serrato volto all'adozione di un avviso comune in merito a tale processo.
A fronte del confronto delle parti - tuttora in corso - e dei suoi esiti, il Governo conferma la disponibilità ad introdurre, fin dalla prossima legge finanziaria, ogni strumento ritenuto utile a favorire la stabilizzazione degli attuali rapporti di collaborazione e a progetto.
Processo che vive - come sempre - di un delicato equilibrio tra diritti dei lavoratori ed esigenze del sistema delle aziende. Su questo punto di equilibrio il Governo si riserverà di intervenire con i poteri che gli competono affinché siano salvaguardati gli interessi sostanziali dei lavoratori e le loro prospettive future.
Ma quelli della finanziaria vanno letti come primi interventi di un Governo che resta impegnato ad un confronto stringente con le parti sociali, finalizzato all'adozione fin da quest'anno di interventi legislativi profondamente modificativi delle norme attualmente vigenti in materia di mercato del lavoro, così come esplicitamente previsto dal suo programma.
PRESIDENTE. Il deputato Smeriglio, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
MASSIMILIANO SMERIGLIO. Signor Presidente, chiaramente il caso Atesia rappresenta la metafora della precarietà nel nostro paese e delle forme più degenerative della legge n. 30 del 2003. Ma ciò attiene ad elementi generali che rimandanoPag. 28al programma di Governo dell'Unione e al superamento della legge medesima.
Nello specifico, ringrazio il rappresentante del Governo, il sottosegretario Rosa Rinaldi, per la risposta esauriente e per le argomentazioni riportate in questa sede, che ribadiscono l'impegno del Governo finalizzato al superamento dei rapporti di lavoro atipici e all'utilizzo di tutti gli strumenti di indagine ritenuti utili in questa direzione. Ne è stato un esempio la circolare n. 17 che, emanata dal ministro del lavoro nello scorso mese di giugno, fissa i criteri per effettuare una oggettiva definizione della natura dei rapporti di collaborazione e ha orientato l'azione ispettiva condotta nell'azienda Atesia di Roma.
Permangono tuttavia talune perplessità circa i licenziamenti dei lavoratori e delle lavoratrici Atesia, la riapertura delle trattative per ridefinire le loro condizioni di lavoro, la garanzia per i lavoratori stessi di poter esercitare il proprio diritto di contrattazione adottando, a tal fine, opportune iniziative normative. Aggiungo, da ultimo, che risulta urgente predisporre una adeguata verifica sull'esistenza o meno di una vera e propria «lista nera» per espellere dall'azienda Atesia le persone che si erano opposte ad un accordo da esse ritenuto peggiorativo delle stesse previsioni della legge n. 30 del 2003. Al riguardo, il collettivo precari di Atesia aveva chiesto una consultazione referendaria tra lavoratori e lavoratrici prima che quell'accordo fosse ratificato.
Ringrazio il rappresentante del Governo per l'attenzione.