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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 18,47).
(Misure a favore delle province di Imperia e Savona colpite dall'alluvione dei giorni 15 e 16 settembre 2006 - n. 2-00149)
PRESIDENTE. L'onorevole Minasso ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00149 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 3).
EUGENIO MINASSO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor sottosegretario, la presente interpellanza urgente ha per oggetto gli straordinari eventi climatici verificatisi il 14 e il 15 settembre 2006 in Liguria e che hanno colpito in particolar modo e con particolare violenza le zone del Ponente savonese ed imperiese, concentrandosi soprattutto sulle città di Bordighera, Vallecrosia e dintorni.
Vorrei cogliere l'occasione per ringraziare ufficialmente le istituzioni locali, dalla prefettura, alle province, ai comuni e, soprattutto, le Forze dell'ordine, i vigili del fuoco ed i volontari della Protezione civile che, in questi drammatici giorni e drammatiche notti, hanno dedicato anima e corpo affinché una catastrofe non si trasformasse in una tragedia. Grazie all'impegno e alla dedizione di queste persone, anche se le precipitazioni sono state più abbondanti rispetto alla famosa alluvione del 2000, contrariamente a quanto avvenuto quell'anno, non vi è stato un sacrificio di vite umane.
Voglio ringraziare anche il capo della Protezione civile, Bertolaso, che, solo pochi giorni dopo, si trovava nei comuni colpiti per prendere atto della situazione.
Mi risulta che tale situazione sia stata riferita al Governo. In particolare, nel corso di un'audizione in Commissione, si è chiesto al Governo di stanziare una cifra di 15 milioni di euro, da dividere tra le regioni Marche e Liguria, per i primi interventi urgenti.
Pertanto, vorrei sapere cosa il Governo intenda fare per venire incontro ai comuni in questione. L'urgenza è dettata dal fatto che, come previsto dal decreto legislativo n. 267 del 2000, lo stanziamento di 15 milioni di euro deve essere comunicato in brevissimo tempo ai comuni per consentire agli stessi ed ai sindaci colpiti di aprire un capitolo di spesa nella competenza corrente del bilancio 2006. Quindi, rimandando ad un momento successivo il riparto vero e proprio per i danni che hanno subito i vari enti, con riferimento ai lavori urgenti che devono essere svolti dai comuni, vorremmo sapere se sia possibile che ciò avvenga entro il 30 novembre 2006, così come previsto dal decreto legislativo n. 267 del 2000; altrimenti, i comuni colpiti sarebbero costretti, per sopperire ai lavori urgenti di messa in sicurezza, ad utilizzare gli avanzi di bilancio. In tal modo, rimarrebbero, pertanto, paralizzate tutte le attività comunali di rilevante importanza e di spesa corrente.
Sperando, quindi, di essere stato sufficientemente chiaro e senza dilungarmi troppo, vorrei sottolineare l'importanza della comunicazione da parte del Governo di tale stanziamento entro il 30 novembre, perché ciò permetterebbe di sopperire ai primi interventi urgenti.
Per quanto riguarda poi le stime che si deducono dalle perizie e dalle dichiarazioni dei cittadini e degli enti pubblici, si vedrà successivamente.
Vorrei, pertanto, sapere, signor sottosegretario, se sarà possibile ricevere tale comunicazione entro breve tempo, ripeto, entro il 30 novembre.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme costituzionali, Paolo Naccarato, ha facoltà di rispondere.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, nei giorni tra il 14 ed il 17 settembre 2006, in effetti, i territori delle regioni Marche, Liguria e Veneto sono stati interessati da eventi meteorologici di particolare intensità che hanno causato allagamenti, esondazioni di fiumi e torrenti e diffusi dissesti idrogeologici.Pag. 84
In particolare, le province di Imperia, Savona e Genova hanno subito gravi danni alle strutture pubbliche e private, nonché ai comparti produttivi ed agricoli. Pertanto, in considerazione della gravità e dell'estensione dell'evento calamitoso, tale da non poter essere affrontato con mezzi ordinari, su richiesta della regione Liguria, il Consiglio dei ministri, in data 22 settembre 2006, ha deliberato lo stato di emergenza, ai sensi dell'articolo 5 della legge n. 225 del 1992, nei territori di Liguria, Marche e Veneto fino al 30 settembre 2007.
Per quanto riguarda la necessità di provvedere tempestivamente allo stanziamento dei fondi e al loro immediato utilizzo a favore degli enti colpiti, si fa presente che è in fase di predisposizione uno schema di ordinanza di Protezione civile, finalizzata a regolamentare l'attuazione dei primi interventi urgenti, diretti a fronteggiare i danni causati dai predetti eventi alluvionali.
Speriamo di intervenire in tempo utile. Con tale provvedimento, predisposto d'intesa con le regioni interessate, ai sensi dell'articolo 107 del decreto legislativo 30 marzo 1998, n.112, considerata la stima complessiva dei danni subiti dalle regioni stesse, il cui accertamento è tuttora in corso, si provvederà a stanziare le risorse da destinare alla realizzazione degli interventi, tenuto conto delle somme che il Ministero dell'economia e delle finanze trasferirà al fondo del Dipartimento della protezione civile per le finalità in questione.
Inoltre, con la citata ordinanza, valutate opportunamente le richieste rappresentate dalle regioni interessate, potrà essere prevista la realizzazione delle iniziative urgenti, volte al superamento dell'emergenza e, ove ritenuto indispensabile, sulla base di una specifica motivazione, l'autorizzazione a derogare a disposizioni normative vigenti, sempre nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico.
PRESIDENTE. Il deputato Minasso ha facoltà di replicare.
EUGENIO MINASSO. Ringrazio, comunque, il sottosegretario per la sua risposta. Vorrei ribadire ancora, per essere molto chiaro, il concetto che, pur accettando la sua risposta relativa alle future stime dei danni provocati, stime notevolmente superiori alla cifra di 15 milioni di euro, da dividere addirittura tra tre regioni, esistono due percorsi differenti.
Il primo riguarderà le cifre stanziate dal Governo per venire incontro a tutti i danni subiti da aziende ed enti pubblici, mentre il fatto importante è quello di quantificare una cifra che serva a mettere in sicurezza gli edifici.
Per essere più specifico, il ponte o la casa da abbattere o da mettere in sicurezza sicuramente rientreranno nei danni futuri per la ricostruzione, ma la spesa per abbatterli o metterli in sicurezza è una spesa urgente, che deve rientrare in quei 15 milioni di euro che il capo della Protezione civile, Bertolaso, ha ufficialmente dichiarato in Commissione di aver già richiesto. Quindi, la mia richiesta si riferisce soltanto alla messa in sicurezza delle parti danneggiate. Per cui, ringraziandola della gentilezza che mi ha dimostrato poco fa, vorrei chiederle di insistere soprattutto in Consiglio dei Ministri affinché vengano stanziati questi fondi il più presto possibile, entro il 30 novembre, altrimenti i comuni non potranno utilizzare quelle risorse, ma dovranno ricorrere ai fondi correnti, che sono legati ai vincoli del patto di stabilità, come voi tutti sapete.