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Svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni (ore 10,08).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.
(Gestione dell'ordine pubblico durante la manifestazione dei professionisti italiani svoltasi il 12 ottobre 2006 - n. 3-00329)
PRESIDENTE. Il viceministro dell'interno, Marco Minniti, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Lo Presti n. 3-00329 (Vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni sezione 1).
MARCO MINNITI, Viceministro dell'interno. Signor Presidente, onorevoli colleghi, con questa interrogazione si richiama l'attenzione del Governo su quanto accaduto durante la manifestazione di protesta del 12 ottobre scorso a Roma, in particolare sulla gestione dell'ordine pubblico nella circostanza.
Ricordo che la manifestazione nazionale era stata indetta dal Consiglio nazionale geologi ed aveva il fine di promuovere la riforma delle libere professioni contro il cosiddetto decreto Bersani.
Al previsto corteo, snodatosi da piazza del Colosseo a piazza Madonna di Loreto e alla cui testa vi erano, tra gli altri, numerosi parlamentari, hanno partecipato oltre diecimila persone appartenenti a varie categorie di liberi professionisti, quali geologi, architetti, ingegneri, avvocati, commercialisti, medici, farmacisti, e via dicendo.
In piazza Madonna di Loreto, ove era stato installato un palco per gli interventi dei vari politici presenti, erano stati altresì predisposti adeguati sbarramenti, presidiati dalle forze di polizia, per evitare che, come successo in passato, i manifestanti, eludendo i controlli, si dirigessero alla spicciolata verso Palazzo Chigi. Era stato peraltro consentito al contempo il transito ai mezzi di soccorso ed ai parlamentari di rientro dall'evento.
Momenti di tensione si sono verificati allorquando il personale delle forze dell'ordine ha evitato, come peraltro avvenuto in occasione di precedenti manifestazioni svoltesi anche durante la passata legislatura, che la pressione esercitata dal corteo consentisse ai partecipanti di giungere a Palazzo Chigi, ove era in corso il Consiglio dei ministri. Al termine degli interventi delle personalità politiche presenti sul palco, alle ore 13,30 circa, vi è stato un rapido deflusso dei manifestanti verso via dei Fori imperiali e via Nazionale. Preciso che, pur essendosi impedito con fermezza ad alcuni gruppi di partecipanti alla manifestazione di procedere in direzione di via del Corso, non vi è stato alcun episodio di violenza e non è stato mai interrotto il traffico veicolare in piazza Venezia, nel tratto da via Nazionale al Teatro Marcello, ed è stato sempre consentito il libero movimento dei parlamentari.
Ribadisco inoltre che, anche nel corso di questa manifestazione, sono stati adottatiPag. 3i criteri di ordine pubblico previsti per tutte le manifestazioni che si svolgono nella capitale e che interessano il centro storico. Ricordo, infine, che anche nelle situazioni più delicate il Ministero dell'interno e le forze dell'ordine hanno il fine prioritario di garantire la libertà di manifestazione, salvaguardando nello stesso tempo l'ordine pubblico e la sicurezza di tutti i cittadini, manifestanti e non. Credo di poter dire che questo compito difficile, che richiede grande professionalità, è stato assolto in maniera corretta e rispettosa dei diritti fondamentali previsti dalla Carta costituzionale.
PRESIDENTE. L'onorevole Lo Presti ha facoltà di replicare.
ANTONINO LO PRESTI. Signor Presidente, mi dichiaro assolutamente insoddisfatto anche perché la risposta del viceministro contiene numerose imprecisioni e dati che non corrispondono alla realtà e che posso confutare direttamente in questa sede. Concordo soltanto sulla grande professionalità degli agenti di polizia presenti sul posto, ma non certo su quella di chi aveva la responsabilità di condurli e gestirli. Infatti, gli agenti hanno soltanto eseguito degli ordini e solo grazie alla loro serenità e grande professionalità è stato evitato il pericolo di incidenti che non si sono verificati anche perché non è stata esercitata alcuna pressione da parte della polizia né vi è stato alcun tentativo dei manifestanti di valicare il cordone. Questi si sono fermati a circa centocinquanta metri dalla base del monumento ai caduti dov'era stato predisposto un palco ed al cui microfono non si sono succedute personalità politiche. Quindi, chi ha rilevato le presenze ha sbagliato, perché nessun politico è intervenuto sul palco da cui hanno parlato soltanto i professionisti, trattandosi di una loro manifestazione. Quindi, mi stupisco signor viceministro, che lei all'inizio della sua risposta abbia sottolineato come il cordone dei manifestanti fosse guidato da numerosi parlamentari. Eravamo presenti per solidarietà nei confronti dei professionisti, i quali hanno scandito qualche timido slogan, sfilando non in 10 mila ma in molti di più; dunque, non vi era bisogno certo di chissà quali indagini per verificare il numero. Infatti, l'intera via dei Fori imperiali era completamente occupata dai manifestanti che si sono arrestati a circa 100-150 metri dal cordone di polizia.
Invece, è accaduto che comitive di turisti e semplici cittadini, che nulla avevano a che vedere con la manifestazione, abbiano chiesto di poter passare ed arrivare al bar di fronte per prendere un caffè o accedere al centro storico di Roma per poter godere delle bellezze della città. Si è trattato di turisti e non soltanto di parlamentari, i quali hanno dovuto trattare il passaggio, riuscendo nell'intento dopo qualche timido tentativo di alcuni funzionari per impedirlo.
Sorvoliamo, però, su questo. Signor viceministro sicuramente le hanno riferito fatti non veri; la verità è che non vi è stata alcuna pressione, semplicemente vi è stato un atteggiamento della polizia che di fronte ad una platea di scalmanati avrebbe potuto portare a disordini violenti. Per fortuna la manifestazione era stata organizzati dai professionisti italiani, che non avevano alcuna intenzione di andare a protestare sotto le finestre di Prodi, anche perché nessuno se lo filava: mi creda, signor viceministro.
È chiaro che chi ha rappresentato i fatti a lei e al Governo ha commesso un grave errore, ha voluto alterare la realtà, mentre di reale vi è che il Governo ha attivato il questore di Roma e il questore, interpellato telefonicamente da alcuni parlamentari affinché aprisse un varco per consentire ai turisti e ai vecchietti (i quali sono stati scortati dai parlamentari per oltrepassare il cordone), di accedere al centro di Roma, ha risposto, in modo anche scortese, di aver già dato disposizioni, che non gli importava nulla di ciò che si stava verificando, che non sarebbe tornato indietro e che si poteva proseguire come aveva stabilito. Si tratta di un modo di gestire l'ordine pubblico irresponsabile! Il questore di Roma è stato a dir pocoPag. 4scortese e irresponsabile: non voglio usare aggettivi più pesanti perché non voglio offendere la sacralità di questa aula.
La verità è che il Governo ha voluto trattare i professionisti peggio dei delinquenti, mentre tutti i giorni i delinquenti che avete liberato grazie all'indulto rapinano o ammazzano bravi cittadini e contro di loro siete capaci soltanto di approntare provvedimenti di clemenza! Questa è la realtà, mi riferisco ad un episodio che mi ha toccato nel profondo: la morte di quel povero giovane che, per difendere la propria autovettura, è stato trascinato da un delinquente uscito pochi giorni prima di galera e tornato subito a delinquere commettendo altri reati.
I professionisti italiani sono stati scambiati per no global e trattati come delinquenti. Dovreste vergognarvi, il caro Presidente del Consiglio dovrebbe vergognarsi di avere attrezzato la piazza antistante Palazzo Chigi come se fosse Fort Alamo. Sono giunto in Parlamento, dove ho denunciato il fatto al termine della seduta di quel giorno, e per passare mi sono dovuto qualificare, perché vi erano cordoni di polizia e doppie transenne che sbarravano tutto il palazzo. La verità è che avete avuto paura che 40 mila professionisti facessero sentire alto, come poi comunque sono riusciti a fare, il grido della loro protesta.
Concludo confermando la mia totale insoddisfazione su come il questore di Roma, che dovrebbe avere il pudore di ammettere le proprie responsabilità, abbia gestito l'ordine pubblico in quel frangente. Se non vi fosse stato il senso di responsabilità di migliaia di manifestanti che hanno partecipato ad una manifestazione gioiosa, con pochi slogan, senza tensioni, si sarebbe rischiato qualcosa di serio e di ben più grave. Così si dovrebbe protestare legittimamente in Italia!