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Informativa urgente del Governo sul grave incidente verificatosi sulla linea della metropolitana di Roma.
(Intervento del ministro dei trasporti)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, l'informativa riguarderà innanzitutto la sequenza dei fatti che hanno portato all'incidente di stamani. L'incidente si è verificato alle ore 9,37 presso la stazione di piazza Vittorio della linea A della metropolitana di Roma: un convoglio in arrivo alla stazione di piazza Vittorio ha tamponato il convoglio che sostava in stazione e che, già fermo, aveva le porte aperte per consentire la discesa e la salita dei passeggeri.
Posso riferire sulla situazione del tardo pomeriggio, in base alla quale dobbiamo contare, purtroppo, una vittima (una giovane donna di trent'anni), un'altra persona (sembrerebbe una donna, forse di nazionalità giapponese) in gravi condizioni ed attualmente (comunque, fino a poco fa) sottoposta ad un intervento chirurgico alquanto importante, e 236 feriti, di cui 210 lievi (i quali non hanno avuto bisogno di ricovero e sono stati dimessi dopo laPag. 61medicazione), 20 feriti in maniera abbastanza seria e 5 in gravi condizioni, sia pure non in pericolo di vita.
Desidero esprimere il cordoglio e le condoglianze del Governo ai parenti della vittima, nonché la solidarietà a tutte le persone rimaste coinvolte nell'incidente. Debbo aggiungere che, poco dopo l'incidente, mi sono recato nella stazione della metropolitana di piazza Vittorio ed ho potuto constatare di persona la rapidità e l'efficienza dei soccorsi. Da questo punto di vista, rivolgo il plauso del Governo ai vigili del fuoco ed a tutti gli uomini delle forze dell'ordine che sono intervenuti, anche perché dobbiamo presumere che, nei momenti successivi all'incidente, essi abbiano evitato che si verificassero altre conseguenze gravi a causa del panico che normalmente creano simili episodi.
Esporrò ora qualche considerazione di carattere tecnico, probabilmente anche un po' noiosa, per cercare di spiegare quali fossero le condizioni dei convogli e dei sistemi di controllo esistenti - nonostante i quali si è comunque verificato l'incidente - sia sui convogli sia sulla linea.
Sulla linea A della metropolitana di Roma è installato un impianto di segnalamento che ha due funzioni: una è quella di assicurare il distanziamento e la protezione dei treni in circolazione mediante un sistema chiamato ATP (Automatic Train Protection); la seconda è quella del comando e controllo dei movimenti di treni dalla stazione, mediante un apparato denominato ACEI. In particolare, il sistema di protezione automatica a bordo è costituito da un impianto di blocco automatico per la trasmissione di informazioni di sicurezza ai treni e di apparati di bordo per la ripetizione dei segnali, il controllo della velocità e l'eventuale intervento della frenatura di soccorso del treno in caso di mancato intervento del macchinista. Le informazioni sono trasmesse attraverso apposite bobine collocate in testa alle elettromotrici.
Uno di tali sistemi consente di controllare, in particolare, laddove venga superata la velocità limite della tratta; in tal caso, in caso di mancato intervento del macchinista, la frenatura avviene attraverso un sistema automatico. Detto in termini forse un po' più semplici, si tratta di questo: qualora un convoglio percorra una tratta per la quale è prevista una velocità limitata a velocità superiore, una segnalazione acustica richiama l'attenzione del macchinista; se il macchinista non provvede a frenare entro sei secondi, entra in funzione un dispositivo automatico che abbassa la velocità fino a ricondurla sotto la soglia stabilita.
Se, per caso, avviene che il convoglio supera un segnale di rosso di impedimento - che, quindi avrebbe significato che il treno avrebbe dovuto stare fermo -, anche in tal caso scatta il meccanismo di frenata del convoglio stesso, così come scatta il meccanismo di frenata del convoglio laddove, per una causa qualsiasi, il macchinista sia fuori operatività a causa, ad esempio, di un malore, di un incidente, di un'assenza. In tutti questi casi, interviene un meccanismo di blocco automatico. Il punto è che, malgrado tutto ciò e malgrado il sistema installato sia considerato uno tra i più avanzati dal punto di vista tecnologico, l'incidente è avvenuto esattamente in tale tipo di circostanze e stiamo cercando di appurarne le cause. A tale scopo, ho nominato una commissione d'inchiesta, presieduta dal direttore generale della ripartizione sicurezza del nostro Ministero, e composta da alcuni funzionari e da un docente universitario esperto in materia. Tale commissione ha la finalità precisa di individuare le cause di quanto si è verificato e per tale finalità ha a disposizione, oltre alla scena stessa dell'incidente, il dispositivo a bordo dei convogli che registra quanto avviene, una sorta di «scatola nera» equivalente a quelle installate sugli aerei, nonché la base informativa che risiede presso la Direzione centrale operativa situata alla Garbatella.
Questo è il quadro della situazione al momento. La commissione di cui ho detto si insedierà domani, in mattinata, presso il mio ufficio al Ministero. In tale sede stabiliremo tempi e modi per la presentazione delle risultanze.