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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per accelerare la nomina dei presidenti e dei membri dei consigli d'amministrazione degli Enti parco - n. 3-00339)
PRESIDENTE. L'onorevole Bocci ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00339 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8). Le ricordo che ha un minuto di tempo a disposizione.
GIANPIERO BOCCI. Signor Presidente, signor ministro, i parchi nazionali in questi anni hanno prodotto una grande sollecitazione e un fermento continuo di nuove idee per molte realtà territoriali.
Questo ambizioso progetto rischia però, anche per i danni prodotti dal precedente Governo, di essere vanificato, se non viene coerentemente sostenuto da questo Governo, se non diviene l'obiettivo di un grande e convinto sforzo unitario. Non si tratta solo di dare più risorse per i parchi, che pure sono importanti e necessari, si tratta soprattutto di superare i ritardi accumulati negli ultimi anni. Per queste ragioni, occorre un forte piano di rilancio e l'interrogazione presentata dal sottoscritto insieme al collega Margiotta vuole sapere come e in che tempi il Governo intenda superare la stagione dei commissari, che sicuramente non aiutano i parchi ad uscire da questo stato di incertezza. Ci sono parchi, ad esempio quello dei monti Sibillini, che sono ancora senza presidente, malgrado le due regioni interessate abbiano da tempo avanzato l'indicazione, così come previsto dalla legge, senza avere, ad oggi, sottoscritto l'intesa con il Governo. Un parco importante non può vivere nell'incertezza, così come non può non avere un piano operativo. Potrei citare altre situazioni, ma lei, signor ministro, le conosce meglio di me. Il paese vuole capire la reale funzione delle aree protette sulPag. 56territorio e la loro utilità per un effettivo sviluppo sostenibile delle comunità interessate.
PRESIDENTE. Il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, onorevole Alfonso Pecoraro Scanio, ha facoltà di rispondere.
ALFONSO PECORARO SCANIO, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, ovviamente condivido totalmente la necessità di superare i commissariamenti. Le scelte che si stanno facendo sono basate sul principio della competenza in funzione delle caratteristiche e delle tipologie delle varie aree protette e, oltre a questo elemento, vengono presi in considerazione altri parametri ed elementi valutativi (la conoscenza dei luoghi, il livello di rappresentanza, la riconoscibilità nei confronti degli interlocutori, la capacità gestionale, la capacità di comunicazione e di relazione che i candidati sono in grado di portare a vantaggio delle aree protette). Questo Governo ha ereditato ben otto parchi commissariati (l'arcipelago toscano, l'Appennino tosco-emiliano, l'Aspromonte, il Cilento, i monti Sibillini, le foreste Casentinesi, il Circeo, il parco d'Abruzzo, Lazio e Molise). Per tutti questi sono già in corso i rapporti con le regioni competenti per la definizione delle intese, che devono trovare l'accordo delle regioni e del Ministero dell'ambiente, che, peraltro, per l'intesa avanza alcune proposte. Fin da giugno, peraltro, sono state avviate la richiesta e le procedure per la designazione dei componenti dei consigli degli enti, procedure che coinvolgono altri soggetti. Per cui, stiamo procedendo in modo che, non appena ultimate le nomine dei presidenti, si possano insediare rapidamente e contestualmente i consigli di amministrazione.
Le intese sono state già raggiunte sul senatore Fausto Giovanelli per il parco tosco-emiliano e sul dottor Mario Tozzi per l'arcipelago Toscano. Le regioni Lazio e Abruzzo hanno poi rilasciato l'intesa, su proposta del ministro, sul dottor Giuseppe Rossi - peraltro, direttore nazionale di grande qualità della Federparchi - per il parco d'Abruzzo. In altre situazioni le intese sono vicine, come nel caso dei monti Sibillini, dove è stato chiesto ai due presidenti delle regioni di consultare e valutare insieme alle comunità locali, per avere anche un'ampia convergenza e dove stiamo valutando i requisiti, che vogliamo mantenere esattamente nella qualità generale, proprio per evitare quanto esposto nell'interrogazione, cioè che si facciano nomine sulla base di criteri politici e di appartenenza ai partiti, e non, invece, della competenza e della qualità. Credo che nelle tre nomine che il ministero ha già proposto tutti possano identificare non un criterio di appartenenza partitica, ma, al contrario, una qualità obiettiva dei candidati, che spero possano avere rapidamente anche il conforto delle Commissioni parlamentari. Ovviamente, c'è tutta l'attenzione a fare in modo che i parchi si riprendano rapidamente e il Ministero dell'ambiente ha lavorato perché già in questo disegno di legge finanziaria, approvato dal Consiglio dei ministri, per la prima volta dopo cinque anni, i parchi abbiano un aumento di risorse, invece che i tagli ricevuti negli ultimi anni. Auspico che il Parlamento riesca a sbloccare anche quel limite assurdo - introdotto precedentemente - di un tetto del 2 per cento, che impedisce ai parchi di utilizzare anche i fondi delle donazioni o della bigliettazione. È un impegno forte perché la rete dei parchi nazionali funzioni, sia efficiente, efficace e gestita non nell'interesse di utili partitici, ma del paese, dei cittadini italiani e della natura.
PRESIDENTE. L'onorevole Margiotta, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
SALVATORE MARGIOTTA. Signor Presidente, colleghi deputati, signor ministro, ella ha ereditato dal suo predecessore una situazione disastrosa in molti comparti. Tra essi certamente vi è quello dei parchi e delle aree protette. Mi compiaccio della sua risposta, puntuale e precisa, ed in particolar modo dei criteri che haPag. 57voluto delineare per la nomina dei nuovi presidenti.
Vi sono situazioni disastrose sul territorio, una delle quali è quella del parco del Pollino che riguarda le regioni Basilicata e Calabria. Si tratta del parco più grande d'Europa, per certi versi il più importante, con 190 mila ettari di estensione e 170 mila abitanti coinvolti, ove appunto il commissario nominato dal precedente Governo nel novembre del 2001 è stato confermato presidente. In questi cinque anni nessuno degli atti che qualificano l'amministrazione è stato assunto: non sono stati approvati il piano e il regolamento del parco né il piano di sviluppo socio-economico. Addirittura, per il piano del parco è stato conferito un incarico nel 1999 ma a tutt'oggi, sette anni dopo, non vi è stata ancora adozione né approvazione. Nove centri visita realizzati tra il 1999 e il 2002 sono chiusi; nessuna iniziativa utile è stata adottata per la sentieristica o per l'educazione ambientale. Potrei inoltre citare esempi di sciatteria gestionale come la mancata approvazione del bilancio consuntivo o preventivo nei termini corretti.
In questi giorni il parco è oggetto di articoli di stampa che evidenziano come e quando i turisti, provenienti da molte parti d'Italia, non trovino assolutamente quanto si aspettano in termini di efficienza, sotto ogni punto di vista.
In conclusione, affinché territorio e popolazioni come quelle che vivono in quelle zone disagiate e degradate possano riacquistare speranza di sviluppo e di crescita occupazionale necessarie alla permanenza dei giovani, vi è bisogno che gli attori che hanno prerogative da esercitare lo facciano fino in fondo. Tra questi ovviamente facciamo soprattutto affidamento su di lei, signor ministro (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).