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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per garantire lo sviluppo dell'hub aeroportuale di Malpensa - n. 3-00338)
PRESIDENTE. L'onorevole Gibelli ha facoltà di illustrare l'interrogazione Maroni n. 3-00338
(Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7), di cui è cofirmatario.
Le ricordo che lei ha a sua disposizione un minuto di tempo.
ANDREA GIBELLI. Grazie, signor Presidente. L'Alitalia è diventata, da compagnia di bandiera, bandiera della vergogna di un paese che spreca denaro pubblico per rilanciare un vettore aereo tecnicamente fallito da più di dieci anni.
Oggi, per noi della Lega Nord, è troppo facile dire che l'avevamo detto, che una struttura come quella dell'Alitalia, assolutamente «romanocentrica», è al di fuori dall'economia e assolutamente antistorica rispetto agli scenari europei di altri esempi simili.
Chiediamo al Governo di farla finita una volta per tutte con il denaro pubblico sprecato per una compagnia aerea che non merita i salvataggi di una classe di dipendenti privilegiata, a dispetto di tutti coloro che lavorano veramente in questo paese.
PRESIDENTE. Il ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi, ha facoltà di rispondere.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Grazie Presidente. Prima di affrontare la questione posta dagli onorevoli interroganti, devo precisare che il Governo e il Ministero non hanno operato ancoraPag. 54alcuna scelta riguardo sia al vettore che all'hub di questo paese, e che tali scelte non potranno che essere conseguenti alle valutazioni che sono attualmente in corso in sede tecnica e per le quali il Governo ha chiesto tre mesi di tempo.
Ciò detto, per inquadrare al meglio il problema che è stato posto, è utile richiamare le motivazioni che il Piano generale dei trasporti del 1986 aveva indicato per la scelta di due hub internazionali.
Tale previsione era stata inserita nel piano suddetto con lo scopo di articolare la rete del trasporto aereo in Italia sui due poli principali di Fiumicino e di Malpensa. In quel momento l'Alitalia era un vettore in graduale e costante espansione e incentrava pressoché la totalità dei servizi intercontinentali su Fiumicino; Malpensa era utilizzata in modo sostanzialmente complementare.
Inoltre, il sistema di trasporto internazionale era ancora regolamentato da accordi aerei bilaterali e, anche a livello infraeuropeo, il primo pacchetto di liberalizzazione era ancora in fase di negoziazione e sarebbe stato deliberato solo nel dicembre del 1987. In tale contesto, anche le concessioni a vettori di paesi terzi nell'ambito degli accordi aerei riguardavano essenzialmente Roma, come scalo di destinazione e reciprocità al diritto di operare servizi su un punto nel territorio dell'altra parte contraente.
In sintesi, ogni atto tendeva ad attivare lo sviluppo di Roma, non solo per collegamenti diretti, ma anche riguardo al traffico di connessione realizzato nell'interazione dei voli.
A titolo esemplificativo, ricordo che la Quantas poteva operare sull'Italia esclusivamente verso Roma, consentendo così all'Alitalia un avviamento di traffico sui propri voli non solo verso le altre città italiane, ma anche in direzione di punti oltre Europa.
Tale esempio evidenzia che il carattere di hub non concerne un aeroporto, ma un sistema di organizzazione del traffico di una compagnia e, pertanto, un aeroporto pur grande può non essere l'hub di alcun vettore, mentre per contro un aeroporto minore, se inserito all'interno di una rete di collegamenti, può essere hub anche di più di un vettore.
Per consentire la duplicazione degli scali intercontinentali, che si auspicava, sarebbe stato necessario non solo la moltiplicazione dei voli intercontinentali, ma anche di quelli di apporto e connessione, nonché il supporto di una flotta sostanzialmente raddoppiata e di una pari rete commerciale di appoggio.
Va poi aggiunto che i tre pacchetti di liberalizzazione comunitaria hanno consentito ai vettori europei di drenare traffico dagli aeroporti regionali italiani, che in precedenza erano difesi dai meccanismi bilaterali.
Premesso questo, per inquadrare i termini generali del problema che è stato posto, va detto che, al di là dei numeri un po' fantasiosi apparsi qua e là...
PRESIDENTE. La prego di concludere...
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. ... i dati di traffico complessivo sia per il sistema aeroportuale milanese che romano sono entrambi ad un tasso di incremento che si attesta intorno al 5 per cento, ma anche se lo scalo di Malpensa dovesse avere un potenziale di traffico superiore, necessiterebbe di una capacità aziendale e di un numero di potenziale della flotta ben superiore.
Il problema che oggi si pone è, in primo luogo, che le condizioni attuali sono del tutto diverse da quelle esistenti quando si ipotizzò la coesistenza di due hub; in secondo luogo, per salvaguardare il patrimonio rappresentato dai due aeroporti di Roma e di Milano occorre mettere a punto strategie del tutto diverse, sia per il sistema aeroportuale italiano sia per l'Alitalia, che è quanto il Ministero e il Governo stanno facendo in questo momento con un programma di lavoro che si esaurirà il 31 gennaio 2007.
PRESIDENTE. L'onorevole Gibelli ha facoltà di replicare.
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ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, ministro, lei ha fatto riferimento ad alcuni numeri fantasiosi. Sono assolutamente sconcertato dalla risposta che ci ha dato, perché in Europa e nel mondo non esiste un sistema che preveda due hub (faccio riferimento agli aeroporti di Francoforte con Lufthansa, di Heathrow con British Airways, di Charles De Gaulle con Air France). Abbiamo cercato di essere più bravi negli ultimi 15 anni e abbiamo sbagliato; ha sbagliato chi ha fatto quel piano generale dei trasporti.
La soluzione finale è quella di prevedere il potenziamento di un sistema che abbia una compagnia aerea e un hub nella parte più produttiva del paese, che fa riferimento a Malpensa. Non a caso, nel nord-ovest del paese si vende il 75 per cento dei biglietti. Malpensa è diventato il quinto scalo europeo, con un forte incremento senza precedenti, ed ha avuto un aumento del traffico dal 1997 ad oggi del 400 per cento, contro il 26,6 di Fiumicino. Nell'ultimo anno, Malpensa ha avuto un ulteriore aumento di traffico dell'11,5 per cento, contro una media europea del 5. E c'è Francesco Rutelli che invece vuole chiudere Malpensa Milano!
Attorno all'area milanese ci sono 1 milione e 361 mila imprese che fanno riferimento a Malpensa e 957 che fanno riferimento a Fiumicino.
La sua risposta non ci soddisfa, ci inquieta, temiamo che venga utilizzato lo strumento del rilancio della compagnia, che prevede comunque un fallimento annunciato, per drenare altre risorse pubbliche rispetto ad una compagnia aerea che è tecnicamente fallita. Oggi siamo di fronte a scelte assolutamente necessarie e annuncio all'Assemblea, rivolgendomi ai colleghi e alla Presidenza, che la Lega Nord Padania presenterà una mozione, a prima firma Maroni, che darà istruzioni al Governo, e chiederà a tutti i parlamentari eletti al nord di sottoscrivere una mozione che dia la possibilità all'aeroporto di Malpensa di continuare la sua attività, in questo modo consentendo anche ad Alitalia di sopravvivere rispetto ad una posizione su Roma assolutamente antistorica e antieconomica (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).