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Si riprende la discussione.
ALBERTO FLUVI (Ulivo). Nel ritenere che l'Esecutivo, con l'adozione del provvedimento d'urgenza in esame, abbia agito con tempestività, buonsenso ed oculatezza, giudica strumentali le critiche formulate dall'opposizione, nonché incomprensibile l'atteggiamento ostruzionistico da essa assunto. Nel ritenere, infine, che il Governo abbia proceduto ad una corretta appostazione in bilancio dell'onere finanziario scaturito dalla sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee del 14 settembre 2006, sottolinea la responsabilità del precedente Esecutivo per la difficile situazione dei conti pubblici venutasi a determinare. Preannunzia infine il convinto orientamento favorevole del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in discussione.
ALBERTO FILIPPI (LNP). Manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo su un provvedimento d'urgenza ispirato da una logica punitiva nei confronti delle categorie produttive. Esprime, in particolare, un giudizio critico in relazione alla incertezza dei tempi per ottenere il rimborso, all'obbligo di presentazione delle istanze in via telematica, all'esclusione delle normali procedure di detraibilità e compensazione dell'IVA, ai poteri attribuiti al direttore dell'Agenzia delle entrate nonché alle deroghe allo statuto del contribuente.
MASSIMO MARIA BERRUTI (FI). Nell'esprimere considerazioni critiche nei confronti del provvedimento d'urgenza in discussione, sottolinea in particolare l'eccessiva discrezionalità dei poteri attribuiti al direttore dell'Agenzia delle entrate, sottratto al controllo parlamentare. Paventa inoltre il rischio che il meccanismo previsto porti a privilegiare il sistema forfettario e determini l'introduzione di una sorta di tassa occulta. Esprime altresì un giudizio critico nei confronti della mancata previsione della compensazione tra debiti e crediti e dell'assenza di un termine per ottenere i rimborsi.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Nel ritenere che il Governo abbia perso un'importante occasione di sostegno al sistema produttivo in conseguenza della sentenza della Corte di giustizia europea in materia di detraibilità dell'IVA, critica in particolare le disposizioni del provvedimento d'urgenza in discussione che prevedono l'esclusione delle procedure di detrazione e compensazione dell'IVA e l'obbligo di invio telematico delle istanze di rimborso, lamentandoPag. IXinoltre l'eccessivo numero di adempimenti burocratici a carico dei contribuenti.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Manifesta quindi un orientamento contrario alla complessiva manovra economica del Governo, che colpisce le categorie più deboli di cittadini senza prevedere una rigorosa politica di riduzione delle spese.
REMIGIO CERONI (FI). Richiamata la disciplina comunitaria vigente in tema di detraibilità dell'imposta sul valore aggiunto, dichiara di condividere il dispositivo della sentenza della Corte di giustizia del 14 settembre 2006; nel ritenere, quindi, che il provvedimento d'urgenza in discussione - giudicato confuso, contraddittorio e privo della prescritta copertura finanziaria - si ponga in contrasto con la predetta normativa europea, lamenta il perseguimento, da parte del Governo, di una politica fiscale inopinatamente vessatoria per le categorie produttive. Nell'esprimere infine rammarico per il mancato accoglimento delle proposte emendative presentate dalla sua parte politica, preannunzia che, ove non siano apportate significative modificazioni migliorative del testo, esprimerà un orientamento contrario nella votazione finale del disegno di legge di conversione.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Rilevato che il provvedimento d'urgenza in materia di detraibilità dell'IVA rientra nella strategia di politica fiscale del Governo, basata su misure vessatorie e di polizia, ritiene che si sia persa l'occasione per ripristinare un rapporto tra fisco e contribuenti improntato a trasparenza e chiarezza. Nel lamentare, invece, la mancata previsione delle necessarie ed opportune misure di compensazione invocate dall'opposizione, preannunzia il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione.
IDA D'IPPOLITO VITALE (FI). Osservato che l'adozione del provvedimento d'urgenza in discussione si è resa necessaria per adeguare la normativa nazionale al diritto comunitario, esprime un giudizio critico nei confronti del sistema adottato di copertura dei maggiori oneri finanziari conseguenti alla sentenza della Corte di giustizia europea che, riducendo la deducibilità dei costi dei veicoli aziendali, viola lo statuto del contribuente e vanifica di fatto gli effetti di quella sentenza. Sottolineato altresì che non è stata accolta alcuna proposta emendativa presentata dall'opposizione, manifesta la contrarietà del suo gruppo alla conversione in legge del decreto-legge in esame.
FRANCO CECCUZZI (Ulivo). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
ANGELO ALESSANDRI (LNP). Rilevato che il provvedimento in discussione si inscrive nell'ambito di una manovra finanziaria improntata esclusivamente sull'aumento della pressione fiscale, sottolinea in particolare l'incertezza delle modalità e dei termini per i rimborsi.