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Si riprende la discussione.
SIMONE BALDELLI (FI). Sottolineate le contraddizioni esistenti tra le forze politiche della maggioranza, all'interno della quale è prevalsa la linea indicata dalle componenti riconducibili alla sinistra radicale, stigmatizza il sostanziale esautoramento delle prerogative parlamentari; paventato altresì un nuovo ricorso allo strumento fiduciario, lamenta la mancata previsione delle riforme strutturali necessarie al Paese.
GRAZIA FRANCESCATO (Verdi). Nel ritenere che la manovra varata dal Governo rappresenti un'occasione parzialmente mancata per promuovere uno sviluppo effettivamente sostenibile, preannunzia che il suo gruppo condurrà un'azione molto incisiva affinché il testo del disegno di legge finanziaria sia modificato nel senso auspicato.
PIETRO ARMANI (AN). Nel ritenere ormai improcrastinabile procedere ad una riforma delle procedure parlamentari di esame dei documenti di bilancio, osserva che la manovra economico-finanziaria per il 2007 non favorirà il rilancio dell'economia del Paese. Esprime, in particolare, perplessità sulle misure di contrasto all'evasione fiscale che, incrementando e complicando gli adempimenti fiscali, rischiano di penalizzare i contribuenti senza peraltro pervenire ai risultati sperati.
DANIELE MARANTELLI (Ulivo). Osservato che la manovra economico-finanziaria per il 2007 si propone di favorire il risanamento, rilanciare lo sviluppo e conseguire obiettivi di giustizia sociale, sottolinea in particolare la necessità di ammodernare la rete infrastrutturale della regione Lombardia.
LEONARDO MARTINELLO (UDC). Paventa il rischio che la manovra economico-finanziaria per il 2007 penalizzi il settore agro-alimentare, non prevedendo misure a sostegno dell'attività di impresa e dell'internazionalizzazione dei prodotti dell'agricoltura italiana.
FELICE BELISARIO (IdV). Rileva che la manovra economico-finanziaria per ilPag. XI2007 è stata valutata positivamente dai competenti organi dell'Unione europea per il carattere rigoroso che la contraddistingue, sottolineando la necessità di contenere ulteriormente la spesa pubblica.
FILIPPO ASCIERTO (AN). Nel rilevare l'assenza nel disegno di legge finanziaria di adeguate misure in tema di sicurezza, lamenta, in particolare, la riduzione delle risorse stanziate per le forze dell'ordine.
ARNOLD CASSOLA (Verdi). Nel sottolineare che la manovra economica per il 2007 è incentrata sui principi di equità e giustizia sociale, dichiara di condividere in particolare le misure previste per la lotta all'evasione fiscale, nonché le disposizioni in materia ambientale e di tassazione delle rendite finanziarie. Nell'auspicare inoltre l'introduzione di modifiche al testo che tengano conto delle esigenze degli italiani residenti all'estero, esprime un orientamento favorevole al provvedimento in discussione.
REMIGIO CERONI (FI). Rilevato che nel Paese si registra un progressivo calo del consenso elettorale nei confronti del Governo e la perdita di credibilità del Paese a livello internazionale, osserva che i provvedimenti economico-finanziari adottati dall'Esecutivo non contengono adeguate misure in favore delle imprese e delle famiglie. Preannunzia quindi voto contrario sul disegno di legge finanziaria.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel sottolineare che il disegno di legge finanziaria si inserisce nel quadro complessivo di attuazione del programma dell'Unione, evidenzia le condivisibili disposizioni per il risanamento dei conti pubblici e la lotta all'evasione fiscale. Preannunzia quindi voto favorevole sul provvedimento in discussione.
GIAN LUIGI PEGOLO (RC-SE). Giudica significative ed apprezzabili le misure introdotte dal disegno di legge finanziaria per promuovere un processo redistributivo in favore delle fasce sociali più deboli e consolidare lo Stato sociale. Auspica comunque l'introduzione di alcune modifiche migliorative riguardanti, tra l'altro, i temi dell'incapienza, del lavoro precario, delle pensioni, della sanità e dell'università, sottolineando altresì l'opportunità di adottare politiche di sviluppo più selettive, volte a premiare i comportamenti virtuosi.
SALVATORE CICU (FI). Nel contestare le accuse mosse all'opposizione di aver assunto un atteggiamento ostruzionistico nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria in Commissione, osserva come, al contrario, l'iter sia stato condizionato dalle componenti della sinistra massimalista presenti nella maggioranza. Rilevato altresì che con la manovra economica varata dall'attuale Esecutivo il debito pubblico raggiungerà livelli record in Europa, osserva che le misure varate dal Governo presentano un evidente intento punitivo nei confronti del ceto medio e delle categorie produttive, lamentando inoltre la violazione dell'autonomia statutaria della regione Sardegna realizzata dall'articolo 102 del testo in esame. Auspica infine l'accoglimento delle proposte emendative presentate dal suo gruppo.
DANIELA GARNERO SANTANCHÈ (AN). Stigmatizzata con decisione l'assenza del ministro dell'economia e delle finanze, rileva che i contenuti del disegno di legge finanziaria per il 2007 contraddicono gli intenti preannunciati nel DPEF, sottolineando quindi che la manovra economica proposta del Governo di centrosinistra penalizzerà le famiglie e i soggetti più deboli della società.
ANTONIO RUGGHIA (Ulivo). Ricordata la pesante eredità lasciata dal Governo di centrodestra in termini di emergenze sociali ed economiche, ritiene apprezzabile lo sforzo compiuto con la manovra economico-finanziaria in esame per dotare il Paese delle risorse necessarie allo sviluppo, in particolare per sostenere la riorganizzazione e la razionalizzazione del settore della difesa.
Pag. XIILUIGI D'AGRÒ (UDC). Nel ritenere che le difficoltà che hanno connotato l'iter in Commissione del disegno di legge finanziaria siano dovute alla confusione ed alle contraddizioni interne al Governo ed alla maggioranza, osserva che la mancata adozione di misure strutturali sul versante della spesa non consentirà di coniugare risanamento finanziario e sviluppo economico; giudicate altresì inefficaci e di stampo esclusivamente ideologico le disposizioni in tema di lotta all'evasione fiscale, osserva che la manovra varata dall'Esecutivo ha una valenza meramente contabile.
LUCIANO D'ULIZIA (IdV). Riterrebbe opportuno che l'intero Parlamento contribuisse a migliorare talune parti della manovra economico-finanziaria per il 2007, sollevando dubbi sulla reale capacità delle misure ivi prospettate di conseguire l'obiettivo di coniugare il risanamento dei conti pubblici ed il rilancio dello sviluppo economico.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
MAURIZIO FUGATTI (LNP). Nel lamentare che le divergenze interne alla maggioranza non hanno consentito un compiuto esame dei documenti di bilancio da parte della V Commissione, osserva che la manovra economico-finanziaria per il 2007 non appare affatto improntata ad equità sociale e rischia di penalizzare, in particolare, le regioni del Nord.
RICCARDO MILANA (Ulivo). Osserva che con la manovra economico-finanziaria per il 2007, della quale sottolinea gli aspetti più condivisibili, si tenta di correggere le errate previsioni di crescita formulate dal precedente Governo, perseguendo gli obiettivi del risanamento, dell'equità e dello sviluppo.
DOMENICO ZINZI (UDC). Rileva che la manovra economico-finanziaria per il 2007 si basa prevalentemente sull'aumento della pressione fiscale e risulta condizionata dalle posizioni delle componenti estremiste della coalizione di maggioranza, penalizzando, in particolare, il ceto medio e le piccole imprese.
GIANFRANCO CONTE (FI). Lamentata la scarsa attenzione rivolta dal ministro dell'economia e della finanze alla questione cruciale dei saldi di bilancio, osserva che la manovra economico-finanziaria per il 2007 si basa in larga parte sull'aumento dell'imposizione fiscale. Esprime quindi perplessità sulla congruità delle risorse disponibili per dare attuazione al contratto per il pubblico impiego e sulle modalità con cui sono stati operati i previsti tagli alla spesa pubblica, evidenziando i numerosi aspetti contraddittori di una legge finanziaria la cui sostanza appare quasi truffaldina.
ROSELLA OTTONE (Ulivo). Rileva che la manovra economico-finanziaria per il 2007, pur rigorosa e consistente, risulta equa e segna una positiva inversione di tendenza rispetto alla linea del precedente Esecutivo, proponendosi gli obiettivi del risanamento dei conti pubblici e della promozione dello sviluppo economico, coniugati ai principi di equità fiscale e giustizia sociale.
MANLIO CONTENTO (AN). Nel rilevare come le scelte politiche dell'attuale maggioranza siano condizionate da una parte della coalizione di Governo, ritiene che la lotta all'evasione fiscale che il Governo Prodi dichiara di voler perseguire non possa essere effettivamente condotta moltiplicando gli adempimenti tributari, che assumono un carattere vessatorio per i contribuenti. Osserva inoltre che con il precedente Governo si era conseguito l'obiettivo di una effettiva ripresa economica.
SILVIA VELO (Ulivo). Osserva che la manovra economico-finanziaria proposta dal centrosinistra, oltre a rappresentare la risposta agli impegni assunti dal Governo nel DPEF, consentirà di perseguire gli obiettivi della ripresa economica, del risanamentoPag. XIIIdei conti pubblici, nonché di rilanciare settori fondamentali per lo sviluppo del Paese, segnatamente quello della portualità.
ALBERTO FILIPPI (LNP). Nel rilevare che il Governo ricorrerà presumibilmente alla posizione della questione di fiducia per conseguire l'approvazione del disegno di legge finanziaria, ravvisa gravi squilibri nella destinazione delle risorse alle diverse aree del Paese, penalizzanti in particolare per le regioni del Nord d'Italia.
AMERICO PORFIDIA (IdV). Ritiene che con il disegno di legge finanziaria in discussione siano stati messi in campo interventi specifici per sostenere lo sviluppo del Mezzogiorno, ai quali però deve necessariamente accompagnarsi una attenta politica di controllo e di monitoraggio.
MARIA IDA GERMONTANI (AN). Ritiene che l'opinione pubblica e le categorie sociali e produttive del Paese abbiano già bocciato senza possibilità di appello la manovra economico-finanziaria varata dal Governo di centrosinistra, imperniata quasi esclusivamente su un incremento inaccettabile della pressione fiscale. Auspica pertanto un confronto democratico che consenta l'approvazione di alcune significative proposte emendative presentate dal suo gruppo sui rilevanti temi della sicurezza, della famiglia e della solidarietà.
ELETTRA DEIANA (RC-SE). Manifestato un orientamento nettamente contrario alla scelta del Governo - peraltro non connotata dalla necessaria trasparenza - di finanziare un fondo per la realizzazione di un programma di armamenti di carattere offensivo, invita l'Esecutivo a fornire maggiori chiarimenti circa i costi e la valenza strategica del programma medesimo.
ROBERTO SALERNO (AN). Manifestata preoccupazione per il sostanziale arresto del processo di modernizzazione del Paese avviato dal precedente Esecutivo di centrodestra, dichiara di non condividere, in particolare, le scelte compiute in merito alla realizzazione delle grandi opere, segnatamente con riferimento al progetto di alta velocità; osservato, altresì, che la politica fiscale perseguita dal Governo favorisce l'instaurazione di un pericoloso clima di scontro sociale, esprime un orientamento nettamente contrario alla manovra economico-finanziaria per il 2007.
BRUNO TABACCI (UDC). Giudicato il dibattito in corso rituale e deludente, chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
LUCA BELLOTTI (AN). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
SALVATORE TOMASELLI (Ulivo). Rilevato che il risanamento dei conti pubblici rappresenta la premessa per la modernizzazione e lo sviluppo economico del Paese, sottolinea la particolare attenzione rivolta dal Governo alle istanze rappresentate dalle piccole e medie imprese.
DONATELLA MUNGO (RC-SE). Giudica condivisibile il contenuto della manovra economica per quanto riguarda le entrate, pur ritenendo non risolutive le misure previste per il contrasto dell'evasione fiscale; auspica quindi una riflessione sulla necessità di attuare una politica della spesa pubblica maggiormente incentrata sulla qualità dei servizi resi, nonché di rivolgere maggiore attenzione al rapporto tra Stato ed enti locali.
ENZO RAISI (AN). Osserva che la manovra economico-finanziaria per il 2007, sebbene imponente nella sua dimensionePag. XIVquantitativa, appare inidonea ad affrontare il deficit infrastrutturale del Paese, che penalizza in particolare il sistema produttivo.
PIETRO RAO (Misto-MpA). Nell'esprimere il giudizio critico della sua componente politica sui provvedimenti nei quali si articola la manovra economico-finanziaria per il 2007, ne evidenzia l'impostazione repressiva e statalista, desumibile in particolare dalla violazione dello statuto del contribuente conseguente alla previsione della retroattività delle norme in materia fiscale; ritiene infine che la manovra sia eccessivamente sbilanciata sul versante delle entrate, oltre che iniqua e gravemente penalizzante per numerose categorie di cittadini.
GIAN LUCA GALLETTI (UDC). Osserva che l'entità della manovra economico-finanziaria, peraltro inopportunamente incentrata sull'incremento della pressione fiscale, non appare giustificata dalla necessità di rispettare i parametri europei. Nel sottolineare inoltre che le misure concernenti il trattamento di fine rapporto rischiano di creare discriminazioni tra diverse categorie di lavoratori, esprime un giudizio critico sulle disposizioni relative al taglio dei trasferimenti agli enti locali.
EMANUELE FIANO (Ulivo). Pur riconoscendo taluni aspetti discutibili che hanno connotato l'iter dei documenti di bilancio per il 2007, ritiene condivisibile la manovra economico-finanziaria predisposta dal Governo; auspica peraltro che il risanamento dei conti pubblici che ne deriverà possa determinare, già a partire dal 2008, una riduzione della pressione fiscale.
RICCARDO DE CORATO (AN). Lamenta la riduzione degli stanziamenti a favore degli enti locali prevista dalla manovra di bilancio per il 2007, paventando il rischio di un conseguente incremento della pressione fiscale a livello locale; osserva altresì che risulterà particolarmente penalizzato il Nord Italia, segnatamente la regione Lombardia ed il comune di Milano.
ANTONIO PEPE (AN). Giudicata lacunosa la manovra economico-finanziaria per il 2007, che appare priva di un'efficace strategia politica, ne evidenzia il carattere punitivo nei confronti dei ceti produttivi del Paese, con conseguenze nefaste ai fini del rilancio dell'economia nazionale; lamenta altresì l'assenza di misure di sostegno alla famiglia e la riduzione degli stanziamenti a favore degli enti locali.
LUIGI FABBRI (FI). Ritiene che risanamento, sviluppo ed equità siano mere dichiarazioni di intenti contraddette dal contenuto dei documenti di bilancio.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
LUIGI FABBRI (FI). Osserva inoltre che il disegno di legge finanziaria per il 2007, oltre a penalizzare numerosi cittadini attraverso un consistente incremento della pressione fiscale, disattende le indicazioni contenute nel DPEF.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
CARMINE SANTO PATARINO (AN). Osserva che la manovra economico-finanziaria per il 2007, la cui entità non è peraltro giustificata dalla necessità di rispettare i vincoli fissati in ambito europeo, è basata su un indiscriminato incremento della pressione fiscale e determinerà un generale impoverimento del Paese.
GAETANO FASOLINO (FI). Nel paventare il rischio che non sia recepita alcuna delle proposte emendative presentate dai gruppi di opposizione e che il Governo ricorra al voto di fiducia, esprime un orientamento contrario ad un disegno di legge finanziaria che reca misure penalizzantiPag. XVper le fasce più deboli della popolazione ed inidonee a favorire lo sviluppo del Mezzogiorno.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Nel ritenere ineludibile una modifica delle procedure di esame dei documenti di bilancio, reputa ingiustificato l'inasprimento della pressione fiscale previsto dalla manovra economico-finanziaria per il 2007, che sottende una logica punitiva nei confronti della produzione della ricchezza; giudica infine una follia ed un artificio contabile le disposizioni concernenti il trattamento di fine rapporto.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.