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Informativa urgente del Governo sulle iniziative volte ad impedire la vendita di videogiochi che stimolano la violenza.
PRESIDENTE. Comunica la prevista articolazione del dibattito (vedi resoconto stenografico pag. 2).
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Rende all'Assemblea la seguente informativa:
(Vedi resoconto stenografico pag. 2).
DORINA BIANCHI (Ulivo). Nel ringraziare il ministro per l'informativa resa, ritiene che l'aumento degli atti di violenza commessi da adolescenti nei confronti di coetanei sia connesso anche all'uso prolungato dei videogiochi, spesso con contenuti violenti. Sottolinea quindi che l'approccio repressivo nei confronti di tale problema deve costituire solo l'avvio di una strategia più articolata volta ad individuare modalità che consentano invece un utilizzo dei videogiochi in chiave formativa.
LUIGI VITALI (FI). Nel ringraziare il ministro per la tempestività dell'informativa resa alla Camera e per la sensibilità mostrata nei confronti di un problema che non può lasciare indifferente il Parlamento, sottolinea la necessità di interventi mirati da parte delle istituzioni e della scuola, anche promuovendo campagne informative rivolte alle famiglie; invita inoltre il Governo a rappresentare il problema in sede di Unione europea, al fine di intervenire presso le aziende produttrici di videogiochi, ed a predisporre un'adeguata disciplina della materia.
MARIA IDA GERMONTANI (AN). Richiamati i deleteri effetti prodotti sui giovani dall'uso di videogiochi di contenuto violento, ritiene necessario un intervento del Governo e della Commissione parlamentare per l'infanzia per impedire che tali videogiochi siano distribuiti in Italia, per dettare regole precise a tutela dei minori e per vigilare sul rispetto della normativa vigente in materia.
TITTI DE SIMONE (RC-SE). Rilevato che il problema dei videogiochi che stimolano la violenza richiederebbe un approccio più concreto e meno demagogico, esprime apprezzamento per le iniziative assunte dalle istituzioni, auspicando un approfondimento sulle ragioni sociali e culturali che alimentano la violenza tra i minori.
Pag. VILUCA VOLONTÈ (UDC). Richiamati alcuni gravi episodi di violenza registratisi tra i giovani, auspica che il Governo dia seguito alle iniziative preannunziate dal ministro della giustizia - che ringrazia per la sensibilità mostrata al problema - relativamente ad un'azione preventiva rispetto alla commercializzazione di videogiochi di contenuto violento, anche attraverso una concertazione a livello europeo. Nell' esprimere invece perplessità sull'ipotesi dell'istituzione di una specifica authority, riterrebbe opportuna la presentazione di un disegno di legge in materia.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Ringrazia il ministro della giustizia per le iniziative che ha dichiarato di voler assumere prontamente per contrastare il fenomeno dell'uso da parte dei giovani di videogiochi che incitano alla violenza, sottolineando l'improcrastinabile necessità di predisporre una disciplina organica della materia, improntata alla tutela dei minori.
SILVANA MURA (IdV). Nel ringraziare il ministro della giustizia per l'informativa resa, giudica immorale e gravemente dannosa per la formazione culturale e psicologica dei giovani la diffusione di videogiochi di contenuto particolarmente violento. Ritiene quindi necessaria l'approvazione di norme che consentano di rendere espliciti i contenuti potenzialmente dannosi di tali videogiochi, unitamente ad un impegno forte del Governo per contrastare i comportamenti violenti.
SERGIO D'ELIA (RosanelPugno). Rivolto un ringraziamento al ministro della giustizia per l'informativa resa, lamenta il fatto che si svolgono informative sulla base di mere notizie di stampa, adombrando il dubbio che in realtà si sia voluto interferire sul programmato andamento dei lavori parlamentari. Ritiene comunque che il fenomeno dei videogiochi con contenuto violento richieda un approccio di tipo culturale ed il varo di una disciplina organica da parte dell'Unione europea.
LUIGI CANCRINI (Com.It). Ritiene che la Commissione bicamerale per l'infanzia sia la sede idonea per approfondire il tema dei contenuti violenti dei videogiochi e di alcune trasmissioni televisive. Nel giudicare altresì particolarmente diseducativo e pericoloso il processo di identificazione con l'aggressore che essi possono ingenerare, reputa opportuno adottare adeguati provvedimenti, non solo di stampo repressivo, in relazione agli episodi di violenza che si registrano tra i giovani.
LUANA ZANELLA (Verdi). Osserva che l'istituzione di un'apposita authority con il compito di vigilare sui contenuti dei videogiochi in commercio non appare risolutiva del problema denunziato; nel ritenere altresì che non ci si possa limitare a censurare un videogioco, in considerazione delle manifestazioni di violenza cui è possibile assistere anche in televisione, osserva che il fenomeno della violenza tra i giovani deve essere valutato con attenzione, analizzando le ragioni che lo alimentano.
SANDRA CIOFFI (Pop-Udeur). Nel ritenere necessario un intervento tempestivo delle istituzioni per affrontare la delicata questione della diffusione di videogiochi di contenuto violento, preannunzia che la Commissione parlamentare per l'infanzia intende affrontare con sollecitudine il tema più generale del rapporto tra bambini, media e tecnologia; auspicando, al riguardo, una fattiva collaborazione tra la medesima Commissione, il Parlamento nel suo complesso ed il Governo, anche allo scopo di definire codici di comportamento a livello internazionale.
PRESIDENTE. Sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 10,20, è ripresa alle 10,40.