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Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo 14 - A.C. 1746-bis)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 1746-bis sezione 6).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE VENTURA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate all'articolo 14, ad eccezione dell'emendamento 14.500 del Governo, per il quale esprime parere favorevole nel testo che sarà a breve riformulato dal rappresentante del Governo. Ricordo che gli emendamenti Osvaldo Napoli 14.9 e 14.10 sono assorbiti.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo esprime parere conforme a quello espresso dal relatore. Per quanto riguarda l'emendamento 14.500 del Governo, la riformulazione è la seguente: al comma 3, terzo periodo, dopo le parole Ministro dell'economia e delle finanze» aggiungere le seguenti: «attraverso criteri Pag. 69definiti previa consultazione con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative».
PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che il relatore accetta la riformulazione proposta.
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti D'Agrò 14.1 ed Armosino 14.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Armosino. Ne ha facoltà.
MARIA TERESA ARMOSINO. Signor Presidente, signori del Governo, colleghi, invito l'Assemblea a riflettere molto bene sulla portata degli emendamenti che sono ora al nostro esame: si tratta, in sostanza, del trasferimento del catasto ai comuni. Ebbene, solo taluni comuni - quelli di grandi dimensioni - sono in grado di svolgere queste funzioni: la stragrande maggioranza di essi, che costituisce l'ossatura dell'Italia, non è invece in grado di farlo. Le persone che dovranno essere trasferite dal catasto ai comuni sono oltre undicimila. Mi risulta non ci sia stata alcuna consultazione con le associazioni dei lavoratori del catasto che, anzi, sembrano in procinto di scendere in sciopero. Vorrei citare un altro caso, che fu sperimentale, di trasferimento del catasto in un piccolo comune, quello di Montichiari: se si va a vedere il numero di unità di personale addetto a quelle funzioni rispetto all'analogo numero di unità di personale addetto a livello centrale per abitanti, si troverà che si sta parlando di tre volte tanto. Pertanto, non solo non stiamo risolvendo un problema, ma stiamo creando degli aggravi. Tutto ciò mentre la nostra Agenzia del territorio sta lavorando per istituire le funzioni catastali in Russia o quando, a ben vedere, l'Inghilterra di Blair conserva centralizzata la gestione del catasto medesimo. Pertanto, vi invito, se non fosse altro per la sensibilità che dite di avere a fronte dei dipendenti trattati come valigie, ad approvare questi emendamenti soppressivi dell'articolo 14.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pedrizzi. Ne ha facoltà.
RICCARDO PEDRIZZI. Signor Presidente, mi associo alle argomentazioni svolte dalla collega Armosino, argomentazioni suffragate anche dall'indagine conoscitiva che fu svolta durante la scorsa legislatura dalla Commissione finanze e tesoro del Senato. Nelle audizioni che furono svolte emerse chiaramente, in particolare da parte dei rappresentanti dei piccoli comuni, che non sarebbero stati in grado di assolvere a queste funzioni. Nello stesso tempo, anche l'audizione degli uffici centrali dell'Agenzia del territorio confermò che solamente una parte dei grandi comuni sarebbe stata in grado di assolvere questi compiti. Mi sembra quindi veramente importante, essendo in gioco la vita di alcune migliaia di dipendenti, che siano consultate le associazioni di categoria ed i sindacati. Invito pertanto ad esprimere un voto favorevole su questi identici emendamenti soppressivi dell'articolo 14.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garavaglia. Ne ha facoltà.
MASSIMO GARAVAGLIA. Signor Presidente, l'articolo in esame mira ad organizzare l'esercizio delle funzioni catastali da parte degli enti locali. Ebbene, al riguardo non posso far altro che riportare l'esperienza concreta realizzata in provincia di Milano, dove già sono state istituite diverse agenzie del territorio che cominciano ad avere funzioni catastali. Due anni fa, era stato sostenuto che questo non avrebbe comportato nuovi costi, perché il personale, da Milano, si sarebbe trasferito in queste agenzie territoriali. Ebbene, non si è trasferita neanche una persona!
I comuni associati hanno dovuto assumere del personale e pagare per avviare l'attività di queste agenzie territoriali (pagare per uffici, affitti, consumi, eccetera). Pertanto, come già ricordato in precedenza, questa misura onestamente non funziona. Allora, delle due l'una: o vengono Pag. 70davvero concesse le risorse, come correttamente ricordava poc'anzi il collega Osvaldo Napoli - allora con le risorse è possibile fare tutto -, altrimenti, se vengono assegnate delle competenze - neanche tutte in maniera organica - e si è obbligati ad attivare dei servizi, è necessario che gli enti locali mettano mano al portafoglio e paghino per tali servizi.
Pertanto, l'ipotesi migliore sarebbe sopprimere questa misura e intervenire, piuttosto, a livello di organizzazione facendo funzionare meglio queste attività, anche ricorrendo a mezzi informatici a livello di trasmissione dati.
Chiedete testimonianza ai vostri colleghi che vivono in provincia di Milano, dove questo esperimento è già partito male, e avrete conferma di tutto ciò. Semplicemente, si tratta di costi aggiuntivi per i comuni (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Agrò. Ne ha facoltà.
LUIGI D'AGRÒ. Signor Presidente, quanto affermato dai colleghi Armosino e Pedrizzi corrisponde all'assoluta verità. Desidero far rilevare che effettivamente si presentano alcuni problemi: prima di trasferire eventualmente ai comuni le rendite, sarebbe opportuno verificare che queste siano effettivamente rappresentative del reddito. Si tratta di un'operazione che potrebbe essere ricondotta all'attuale struttura del catasto. Infatti, se questa funzione fosse demandata ai comuni già domani, vi sarebbe un aumento, ancora una volta, della base imponibile dell'ICI, con forte aggravio per le famiglie.
In sostanza, oltre ai costi aggiuntivi che la comunità dovrebbe sopportare e ai problemi rilevati dai colleghi, vi sarebbe anche un ulteriore aggravio sulla casa, determinato dalla necessità di dare una nuova rappresentatività del reddito, come previsto dalla stessa legge.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Martinello. Ne ha facoltà.
LEONARDO MARTINELLO. Signor Presidente, mi associo a quanto affermato in precedenza dai colleghi. Se il trasferimento ai comuni è un aspetto positivo, che va nella direzione del decentramento, è evidente però che già il precedente Governo aveva tentato un'ipotesi del genere, che non è stato possibile realizzare. Le motivazioni sono diverse.
Anzitutto, il personale delle agenzie delle entrate o del catasto non vuole spostarsi. Quindi, bisogna prima normare questa procedura. Attualmente, non vi è stata alcuna trattativa sindacale in tal senso e ciò è grave. In secondo luogo, è stato dimostrato che in alcune esperienze, come si citava prima, si registrano maggiori oneri per i comuni, che devono prevedere altre entrate e costi a carico dei dipendenti. Inoltre, soprattutto i piccoli comuni non sono organizzati per far fronte a ciò e quindi riterrei opportuno votare a favore di questi emendamenti soppressivi dell'articolo 14.
PRESIDENTE. Invito i colleghi ed evitare assembramenti nei pressi del tavolo del Comitato dei nove.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Osvaldo Napoli. Ne ha facoltà.
OSVALDO NAPOLI. Signor Presidente, colleghi, quando il disegno di legge finanziaria in esame provvede in ordine al personale da assumere, cinque vanno a casa e se ne può prendere alle dipendenze uno! Inoltre, dite di voler assumere i precari, ma operate un taglio alla spesa corrente di 2 miliardi e 500 milioni! Come possono, i comuni, pagare il personale con simili tagli?
Signor viceministro Visco, lei ha auspicato in questi giorni il fallimento dei comuni. È vero: «mal comune, mezzo gaudio», ma il fallimento maggiore è il suo, quando, da ministro, è passato a viceministro. Corregga l'articolo in esame, altrimenti rischia di fare, la prossima volta, il sottosegretario...!
PRESIDENTE. Onorevole Osvaldo Napoli, implicitamente, lei ha fatto comunque Pag. 71un augurio alla coalizione avversaria (Applausi)...!
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Peretti. Ne ha facoltà.
ETTORE PERETTI. Signor Presidente, i miei colleghi hanno già illustrato l'importanza del sistema catastale nel nostro paese.
Le transazioni di carattere immobiliare hanno notevole importanza sia dal punto di vista economico sia da quello fiscale. Va da sé, però, che a tale importanza devono corrispondere certezza, precisione e tempestività. È proprio questo, invece, che è difficile ottenere nel nostro paese: il trasferimento di funzioni è avvenuto sulla carta, ma non nella realtà, perché al trasferimento delle competenze non è seguito il trasferimento delle risorse.
Questa è la certificazione del fallimento del federalismo costituzionale e del federalismo fiscale. Nel nostro paese, il federalismo è una bufala! Non è nelle corde del centrosinistra ed è...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ETTORE PERETTI. ...irrealizzabile praticamente, considerata la centralizzazione del debito pubblico.
Pertanto, tutte queste iniziative...
PRESIDENTE. Grazie...
ETTORE PERETTI. ...si risolvono in un sonoro fallimento!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Holzmann. Ne ha facoltà.
GIORGIO HOLZMANN. Signor Presidente, signori esponenti del Governo, onorevoli colleghi, premetto che provengo da una provincia nella quale il sistema catastale e tavolare è diverso rispetto al resto d'Italia. Tuttavia, aderendo anche alle osservazioni formulate dai colleghi che mi hanno preceduto, ritengo che il trasferimento alle amministrazioni comunali di competenze così complesse dal punto di vista gestionale ed organizzativo comporti, nel tempo, una serie di problemi di ordine gestionale.
Sappiamo che i comuni maggiori hanno dotazioni di personale tali da far fronte a tutte le esigenze amministrative (o quasi) e che la struttura burocratica delle amministrazioni comunali minori e con un numero minore di abitanti è, invece, ridotta all'osso (il che crea difficoltà già nell'esercizio delle competenze ordinarie). Quindi, ritengo...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIORGIO HOLZMANN. ...che trasferire questa competenza alle amministrazioni comunali in maniera indiscriminata, senza distinguere tra comuni grandi e piccoli, possa comportare serie difficoltà di attuazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti D'Agrò 14.1 e Armosino 14.2, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 501
Maggioranza 251
Hanno votato sì 236
Hanno votato no 265).
Informo l'Assemblea che, secondo quanto stabilito a seguito della Conferenza dei presidenti di gruppo, dovremmo ora dar luogo ad una breve pausa dei nostri lavori, considerata la prevista prosecuzione in tarda serata.
Tuttavia, è maturata un'intesa tra i gruppi per una diversa articolazione dei lavori, nel senso di proseguire nelle votazioni sul disegno di legge finanziaria fino alle ore 20 e, quindi, dopo una pausa, Pag. 72iniziare la discussione sulle linee generali del disegno di legge di conversione del decreto-legge in materia di intercettazioni, con l'impegno di concluderla entro la serata.
Alla luce di tale intesa, non si darà luogo a sospensione fino alle ore 20. Considerato che, al termine delle votazioni, è convocato l'Ufficio di Presidenza, la discussione sulle linee generali avrà inizio, dunque, alle 21.
Fino alle 20 proseguiremo con le votazioni sul disegno di legge finanziaria; dalle 20 alle 21 si riprenderanno i lavori dell'Ufficio di Presidenza e alle 21 riprenderanno i lavori dell'Assemblea con la discussione sulle linee generali del disegno di legge di conversione del decreto-legge riguardante le intercettazioni telefoniche.
RICCARDO PEDRIZZI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RICCARDO PEDRIZZI. All'inizio di questa seduta pomeridiana, l'onorevole Bricolo aveva chiesto un'informativa del Governo sullo stato di applicazione della legge Bossi-Fini; ciò, a seguito di quell'increscioso episodio di violenza subito da una donna veneta.
Chiederei alla Presidenza di farci sapere quando il Governo sarà disponibile ad adempiere a tale richiesta. Tra l'altro, andrebbe fatto anche un bilancio di tutto ciò che è accaduto durante la scorsa estate, che ha visto abbattersi sulle nostre coste un flusso corrispondente a diverse migliaia di immigrati extracomunitari.
Quindi, signor Presidente, gradirei una risposta da parte sua e del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Il Governo è già stato avvertito, e lo abbiamo anche sollecitato al riguardo; appena avremo una risposta, in tempi rapidi la comunicheremo all'Assemblea.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Garavaglia 14.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 493
Votanti 492
Astenuti 1
Maggioranza 247
Hanno votato sì 230
Hanno votato no 262).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 14.500 del Governo, nel testo riformulato.
Avverto che, dall'eventuale approvazione dell'emendamento 14.500 del Governo, risulteranno preclusi i seguenti emendamenti: Misuraca 14.4, Garavaglia 14.5, Paolo Russo 14.6, Osvaldo Napoli 14.7, 14.9, 14.10, 14.11 e 14.12, Marras 14.8 e Alberto Giorgetti 14.13.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zorzato. Ne ha facoltà.
MARINO ZORZATO. Signor Presidente, è ovvio che approvare questo emendamento vuol dire, di fatto, approvare l'articolo e andare, sostanzialmente, contro ciò che noi pensiamo; stiamo parlando, infatti, di un articolo da sopprimere, da non votare.
Signor Presidente, questa finanziaria, rispetto al tema del catasto, introduce, sostanzialmente, tante modifiche. A nostro avviso, la somma di queste modifiche corrisponde ad un aumento di confusione per permettere poi di scaricare sugli enti locali la responsabilità del mancato gettito che questa vostra operazione dovrebbe garantire. Quindi, sostanzialmente, si dà la colpa a qualcun altro circa il non funzionamento della macchina statale.
Qualche articolo fa abbiamo discusso, in particolare in Commissione, riguardo alle modifiche apportate al sistema del Pag. 73catasto. Tra queste è compresa, addirittura, l'autodenuncia per ciò che concerne la modifica dei redditi dominicali. Per capirci, la vecchietta in possesso di un appezzamento di terreno di 1.000 metri deve dichiarare essa stessa i nuovi dati catastali, il nuovo classamento, attraverso un'agenzia del territorio, la quale comunicherà poi con il catasto e così via. Non saremo più in grado di avere un catasto con dati credibili.
Avremo un aggiornamento dei redditi dominicali, quindi più tasse. È stato poi introdotto un altro articolo riguardante il nuovo classamento dei fabbricati rurali. Anche in questo caso avremo, indirettamente, un aumento di imposizione fiscale attraverso la revisione degli estimi catastali.
Con questo articolo, invece, trasferiamo competenze ai comuni. La riformulazione rimette in piedi anche il trasferimento ai comuni piccoli. Trasferiamo nuovamente competenze ai comuni, che entro novembre dovranno cominciare ad occuparsi di catasto, dimenticando le risorse ed il personale.
Pensiamo veramente - mi rivolgo al Governo e al relatore - che un dirigente o un funzionario del catasto di Milano - per non chiamare in causa Padova o Venezia - accetti di trasferirsi per poter dar manforte all'unione dei comuni o alla comunità montana di Asiago? Stiamo parlando di un trasferimento di 100 chilometri: chi vuole andare a lavorare in un altro luogo? Diamo per certo che quella persona rifiuterà una proposta del genere.
Lo diceva prima un collega: questa operazione è già fallita. Se vogliamo che il sistema funzioni, dobbiamo garantire tempi adeguati perché si metta in moto, economie per la formazione del personale e, soprattutto, risorse importanti, affinché, almeno per la fase transitoria, lo smantellamento di parte del catasto centrale corrisponda al funzionamento di parte del catasto periferico. Non fare tutto questo vuol dire ingolfare il meccanismo, decidere, a priori, che esso non funzionerà e, alla fine, dare la colpa, fin da oggi, ai comuni, accusandoli di non essere in grado di far funzionare le modalità delle competenze che sono state loro demandate. Si dice loro: le vostre risorse non ci sono, perché voi non sapete usare la macchina che vi abbiamo affidato. Ma, colleghi, è una macchina ingolfata in partenza, senza benzina e vecchia arrugginita, e gli autisti che operano nelle sedi centrali non accetteranno mai di guidare macchine nuove assegnate alla periferia. Presidente di Commissione, relatore, questo articolo va cassato. Fallisce in partenza, è finto, è un modo solo per dire, tra qualche mese, ai comuni: voi siete responsabili del fallimento di quello che voi chiamate decentramento e noi vorremmo chiamare federalismo. È un modo per ingessare il sistema; è una bugia anticipata per creare problemi sul territorio. Dovete, invece, voler bene al territorio. I comuni sono la parte terminale della nostra dinamica di Governo. Si fa il male dei cittadini se, di fatto, si decide di creare problemi, in maniera, in qualche modo, nascosta.
In tale articolo, non solo imponete nuove tasse, ma create anche nuova burocrazia e la troppa burocrazia viene considerata un problema da tutti i cittadini. Ebbene, credo che approvando questo emendamento e l'articolo 14 facciamo del male al territorio, in quanto andiamo a creare nuova burocrazia, nuovi impicci, nuovi lacci e laccioli. Presidente, relatore, colleghi, bocciamo questo articolo! Già il catasto non funziona, per cortesia, non facciamo di peggio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, mi associo alle considerazioni dei gruppi e dei partiti del centrodestra che hanno già lanciato un appello al raziocinio invitando a fermarsi e a non continuare su questa strada, che andrà a creare enormi problemi alla pubblica amministrazione, agli enti locali e, soprattutto, ai cittadini. Voglio aggiungere una considerazione. L'unicità del sistema e Pag. 74dei criteri che regolano il catasto è fondamentale, in quanto collegata alle transazioni immobiliari, al sistema fiscale e impositivo. Avremo un sistema per il quale, da zona a zona, da associazione di comuni ad associazione di comuni, potranno scattare procedure, applicazioni, efficienze di natura e di livello diversi. Tutto questo è fortemente irresponsabile e va a creare problemi, soprattutto in capo ai cittadini e agli utenti del servizio, non solo in capo alla finanza locale e ai comuni. Dopo aver assistito a grandi, anche meritevoli, tentativi della pubblica amministrazione di potenziare gli uffici del catasto e del territorio, per renderli, anche grazie all'informatica, più efficienti e più pronti, ottenendo quindi importanti risultati, si va a ricreare un marasma proprio in questo delicatissimo terreno. Vi inviterei a pensarci bene e a non cadere in un ideologismo che, in questo caso, è assolutamente ingiustificabile (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14.500 del Governo, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 489
Maggioranza 245
Hanno votato sì 269
Hanno votato no 220).
Prendo atto che l'onorevole Forlani non è riuscito a votare.
Risultano pertanto preclusi gli emendamenti Misuraca 14.4, Garavaglia 14.5, Paolo Russo 14.6, Osvaldo Napoli 14.7, 14.9, 14.10, 14.11 e 14.12, Marras 14.8 e Alberto Giorgetti 14.13.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Armani 14.14, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
PIETRO ARMANI. Presidente, chiedo di parlare!
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 502
Maggioranza 252
Hanno votato sì 223
Hanno votato no 279).
PIETRO ARMANI. Presidente, avevo chiesto di parlare per dichiarazioni di voto sul mio emendamento!
PRESIDENTE. Onorevole Armani, avevo già dichiarato aperta la votazione. Mi scuso, ma non potevo darle la parola. Se intenderà intervenire per dichiarazione di voto sull'articolo 14, le darò subito la parola.
Passiamo alla votazione dell'articolo 14.
Onorevole Armani, intende intervenire per dichiarazione di voto?
PIETRO ARMANI. No, signor Presidente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crosetto. Ne ha facoltà.
GUIDO CROSETTO. Signor Presidente, lei non aveva ancora aperto la votazione quando l'onorevole Armani ha chiesto di intervenire: si stava sbracciando da cinque minuti! Ma può succedere (Commenti dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)...
Pag. 75PRESIDENTE. Onorevole Crosetto, può succedere a tutti, soprattutto a chi presiede l'Assemblea, di non vedere un collega che chiede di parlare. Quando ho sentito la voce dell'onorevole Armani, la votazione era già aperta, mi creda!
GUIDO CROSETTO. Signor Presidente, non stavo aspettando le sue spiegazioni, ma che finissero i mugugni.
Onorevoli colleghi, non siamo cattivi: ci disegnano così, direbbe Jessica Rabbit. Ognuno, nell'esame della finanziaria, svolge il suo ruolo.
Prima, il collega Zorzato - così come hanno fatto gli altri colleghi - ha chiarito il significato dell'articolo 14. Si tratta di un'altra «zeppa» che il Governo - mi dispiace sia uscito dall'aula il viceministro Visco - mette allo sviluppo del paese.
In sintesi, abbiamo letto sui giornali che l'esercizio delle funzioni catastali vengono demandate ai comuni. Ma se si legge l'articolo 14, si capisce l'idea di decentramento di questo Governo. Viene data ai comuni la possibilità di gestire una parte del catasto; nel contempo, chi ha sempre gestito il catasto, continua a farlo. Non esiste alcun tipo di organizzazione al mondo in cui una funzione si delega in parte, e chi la svolgeva prima continua a farlo.
Ciò ha un unico scopo, e lo spiegava benissimo il collega Zorzato: raddoppiare la spesa. Infatti, tutti coloro che finora hanno gestito il catasto continueranno a farlo, e si attribuisce ai comuni un compito che comporterà nuove assunzioni. Il tutto nell'ambito di una indeterminatezza che costringerà il cittadino a rivolgersi una volta al comune e, un'altra volta, agli enti che hanno il potere di determinare le rendite (che sono i dati che interessano). Ciò comporterà un aumento di costi per lo Stato e una disorganizzazione complessiva.
Riteniamo che il combinato disposto degli articoli 13 e 14 abbia come unico scopo - ciò è incredibile! - quello di complicare totalmente la gestione delle funzioni catastali in questo paese.
Come lei sa, sottosegretario Grandi, in alcune aree del paese siamo indietro di vent'anni sulla determinazione delle rendite catastali e sugli identificativi catastali; e questa norma bloccherà totalmente l'accatastamento di queste zone. Infatti, leggendo gli articoli 13 e 14 non si capisce più a chi spetti, ad esempio, la competenza sugli edifici che da vent'anni aspettano l'accatastamento: all'agenzia del territorio o all'ente locale? Quindi, applicando questa norma, con riferimento ad alcune aree del paese, verrà meno, per i prossimi anni, la possibilità di determinare per alcuni immobili l'identificativo catastale. Tali compiti, successivamente all'approvazione degli articoli 13 e 14, non spetteranno né al comune né all'ente che chiamiamo con il vecchio nome di catasto, creando un'assurdità normativa che probabilmente, dopo sei mesi, sarete costretti a correggere.
Sarebbe stato molto meglio prendere atto degli emendamenti soppressivi presentati dall'opposizione e degli emendamenti che propongono di correggere almeno alcuni commi di questi articoli. Ciò per non trovarsi, tra sei mesi, nella stranissima necessità di prendere atto che queste norme non servono, che creeranno, probabilmente, cinquecento o mille posti di lavoro inutili e che non consentiranno assolutamente né ai comuni né alle agenzie del territorio di gestire gli immobili.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Peretti. Ne ha facoltà.
ETTORE PERETTI. Signor Presidente, intervengo molto brevemente per dichiarare il voto contrario dell'UDC sull'articolo 14. Le funzioni catastali sono importanti nella vita economica e sociale del paese - importanti dal punto di vista economico e dal punto di vista fiscale -, però lo sono se vengono svolte con certezza, tempestività e precisione. Il trasferimento di funzioni catastali dallo Stato ai comuni dovrebbe aumentare l'efficienza ma, invece, qui ci sembra che tale trasferimento, come il trasferimento di altre funzioni importanti dallo Stato centrale alle autonomie locali, diventi un pasticcio e una complicazione Pag. 76per la vita dei cittadini e delle imprese.
Questa è la certificazione della difficoltà che ha il Governo nel dare certezze sulla corrispondenza tra la competenza che viene trasferita agli enti locali e le risorse. Questa è anche la testimonianza dell'idea di federalismo costituzionale e fiscale che questo Governo e questa maggioranza hanno.
È la certificazione del fallimento di ogni tentativo di trasferire nel nostro paese effettive funzioni di federalismo fiscale costituzionale.
Quindi, ribadiamo il voto contrario dell'UDC sull'articolo 14.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garavaglia.
MASSIMO GARAVAGLIA. Signor Presidente, la Lega Nord Padania voterà contro questo articolo, perché questa modalità di trasferimento delle funzioni catastali è ambigua e pessima.
Spesso si parla di federalismo ma non lo si abbina mai all'altro concetto paritetico, che deve andare in parallelo al federalismo, ovvero il principio di sussidiarietà. Le funzioni devono sì essere devolute verso il basso, ma con raziocinio. Bisogna devolvere le funzioni verso il basso in modo che l'ente sia in grado di svolgerle. In questo modo voi trasferite alcune funzioni - in sostanza le rogne - ai comuni, ma non date loro le risorse per svolgerle, mentre lo Stato si trattiene alcune funzioni, anche quelle più importanti, tipo il classamento definitivo.
È una operazione schizofrenica, confusa, che non comporta un reale trasferimento; oltretutto, viene venduta dal Governo e dalla maggioranza come un'operazione che porterà soldi in più nelle casse dei comuni!
Sicuramente, porterà subito la necessità di fare nuove assunzioni, quindi costi in più, oltretutto con il blocco delle assunzioni. Quindi, di fatto, ci sarà un gran caos: non si potranno attivare queste funzioni.
Teniamo conto che nell'ultimo pacchetto di emendamenti del Governo - facendo un conto della serva - ci sono circa 7.500 assunzioni in più, a vario titolo; è evidente che in questo modo la spesa pubblica va a farsi benedire!
Noi saremmo d'accordo a riorganizzare il catasto per farlo funzionare bene, perché funzionava bene con il Regno lombardo-veneto, con il catasto teresiano. Ancora oggi, in Lombardia e in Veneto, lavoriamo sulle mappe fatte da Maria Teresa (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania). Possibile che dobbiamo sempre andare indietro anziché andare avanti? Sarebbe il caso di organizzare bene le cose che ci sono, invece di inventarsi cose nuove che faranno solo caos e costituiranno solo costi in più per gli enti locali (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Misuraca. Ne ha facoltà.
FILIPPO MISURACA. Signor Presidente, faccio questo intervento a futura memoria. Ovviamente, l'Assemblea adesso approverà l'articolo 14, ma è giusto che i colleghi, che mi sembrano molti distratti, sappiano che con questo decentramento gli agricoltori si vedranno tartassati per quanto riguarda il catasto. È ovvio che questa è un'imposta che i comuni utilizzeranno al massimo dopo le conquiste che hanno fatto gli agricoltori. Quindi, attenzione! Nella distrazione di questa sera, ho la sensazione che stiamo commettendo un grosso errore con riferimento all'agricoltura italiana. Quindi, vi prego di riflettere e di non votare questo articolo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Marras. Ne ha facoltà.
GIOVANNI MARRAS. Nutro dubbi fortissimi su questo articolo. A parte il fatto che credo questa norma non verrà mai attuata, come già altri colleghi hanno detto, ho l'impressione, Presidente, che ci Pag. 77siano veramente dei problemi quanto alla conoscenza del funzionamento degli enti locali. Addirittura la norma fa riferimento, con semplicità, ad associazioni di comuni e a comunità montane. Vorrei davvero capire se si conosce quanto sia difficile riuscire a mettere insieme i comuni per lo svolgimento di servizi. E qui addirittura si parla di funzioni catastali, che peraltro, come diceva bene l'onorevole Crosetto, restano parzialmente all'agenzia del territorio e parzialmente vengono trasferite ai comuni. Non so quindi cosa succederà. Forse il cittadino andrà un po' da una parte, un po' dall'altra.
Per quanto riguarda il personale, vorrei capire quale trattamento economico sarà riservato al personale trasferito presso i comuni, anche in distacco. Non si capisce bene quale idea abbiamo avuto Visco and company nel partorire questa...
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Marras.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Armani. Ne ha facoltà.
PIETRO ARMANI. Il gruppo di Alleanza Nazionale voterà contro questo articolo, anche alla luce di tutto quello che è stato detto dai colleghi in precedenza, ricordando inoltre che il trasferimento ai comuni delle funzioni catastali risale addirittura al 1999 e ad interventi legislativi del 2000. Quando il centrodestra è andato al Governo ha successivamente rinviato l'avvio di questa riforma, perché si rendeva conto delle grandi difficoltà di attuazione del trasferimento di funzioni e delle problematiche che si ponevano per il trasferimento del personale, con la conseguente difficoltà per i comuni, soprattutto per quelli piccoli, ancorché consorziati, ad affrontare i costi e gli accertamenti riguardanti questo settore.
Dunque il rinvio e, da ultimo, il differimento del termine al 26 febbraio 2007 sono la dimostrazione delle perplessità che la classe politica di centrodestra, quando era al Governo, si è posta. Oggi voi trasferite sic et simpliciter, con l'emendamento 14.500 del Governo, le funzioni catastali, peraltro solo in parte, perché alcune competenze in materia sono mantenute in capo allo Stato. Fra l'altro, la partecipazione dei comuni alla revisione degli estimi del classamento potrebbe portare anche ad un conflitto di interessi. Infatti, i comuni, che dovrebbero fra l'altro affrontare direttamente le spese del relativo contenzioso e stabilire, la base imponibile dell'ICI - l'odierna maggiore entrata tributaria -, e quindi vi sarebbe un conflitto di interessi. Voi che siete maestri nella teorizzazione del conflitto di interessi, ecco che avete un'altra occasione per meditare su questo problema!
Come ha detto il collega Garavaglia, in Lombardia e in Veneto ancora si opera sulla base delle mappe del catasto di Maria Teresa. Mi augurerei che, rinviando l'approvazione di questo articolo, si potesse estendere a tutto il paese il sistema teresiano, che è stato un «monumento» del periodo asburgico del controllo del Lombardo-Veneto! Tanto è vero che oggi il Trentino e l'Alto Adige hanno il catasto tavolare, che è anch'esso un emblema di funzionalità.
Credo quindi che veramente questo articolo dovrebbe essere cassato e non votato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Marinello. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor Presidente, questa è un'ulteriore norma assolutamente strana e incomprensibile. Peraltro, il Governo e la maggioranza non si rendono assolutamente conto che, nello scenario degli oltre 8 mila comuni d'Italia, la maggioranza degli stessi non è assolutamente pronta e preparata ad attuare una norma di questo genere.
Non vorrei che qualcuno avesse organizzato, in qualche regione, strutture, cooperative di servizio o associazioni già pronte a convenzionarsi con i comuni. Se così fosse, ci troveremmo di fronte a una ulteriore «marchetta», alla prova provata del fatto che, per l'attuale Governo, per il Pag. 78centrosinistra, per l'Unione non esiste alcun conflitto di interessi ma esiste, solo ed esclusivamente, l'interesse (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, invito lo stesso Governo a chiedere l'accantonamento di questo articolo perché vi è il tempo e la possibilità, anche in extremis, di ripensarci e di non arrivare alla sua approvazione. Questo articolo 14 contiene norme che si collocano, per così dire, a metà strada, potendo essere contenute in un disegno di legge finanziaria ma avendo, al contempo, natura ordinamentale e non strettamente finanziaria. Mi sembra una forzatura voler approvare una riforma di questo genere la quale, piuttosto che un decentramento e una riforma di carattere istituzionale dei servizi, introduce un marasma istituzionale. Rischiamo di perdere il principio della certezza della consistenza catastale dei beni, che è a fondamento di tutte le transazioni, di tutti gli interventi anche di carattere fiscale e finanziario.
Inoltre, intendo evidenziare come sia stato inopportunamente impedito agli onorevoli Armani e Alberto Giorgetti di illustrare il loro emendamento 14.14, che era di notevole importanza riguardo...
PRESIDENTE. Onorevole Benedetti Valentini, la prego di concludere. Ha ampiamente esaurito il tempo a sua disposizione.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Concludo, signor Presidente.
Invito tutti a riflettere un momento sulla portata di questa riforma - perché tale è - che rischia di mettere in crisi gli enti locali e i cittadini.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Leo. Ne ha facoltà.
MAURIZIO LEO. Signor Presidente, una delle caratteristiche del catasto è quella di assicurare una omogeneità. Questo avveniva già negli Stati preunitari ed è avvenuto nella nostra Repubblica. Introducendo questi meccanismi di attribuzione di funzioni catastali ai diversi enti locali e, segnatamente, ai comuni, si arriverà ad una fiscalità differenziata. Facciamo l'ipotesi di una unità immobiliare di Milano e di una unità immobiliare di Palermo con le medesime caratteristiche. Nel momento in cui ci sarà un diverso apprezzamento da parte del comune in ordine al classamento dell'unità immobiliare, vi sarà un diverso livello di tassazione, pur avendo le unità immobiliari le medesime caratteristiche. Ecco l'assurdo di questa norma. Ben diverso invece è acquisire - come prevede l'articolo 14, comma 3 - i dati dalle cosiddette banche dati catastali, al fine di contrastare l'evasione e l'elusione fiscale nel settore immobiliare. Differenziare le tipologie immobiliari nelle diverse parti del territorio condurrà sicuramente ad una fiscalità disaggregata, a una fiscalità disorganica che creerà nicchie di vantaggi e di sfavore, a seconda di dove si trovi l'unità immobiliare. Per questo motivo, invito il Governo e la Commissione a riflettere.
PRESIDENTE. Anche lei, onorevole Leo, ha ampiamente superato il tempo a sua disposizione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 495
Votanti 493
Astenuti 2
Maggioranza 247
Hanno votato sì 268
Hanno votato no 225).Pag. 79
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Osvaldo Napoli 14.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 490
Votanti 487
Astenuti 3
Maggioranza 244
Hanno votato sì 218
Hanno votato no 269).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Osvaldo Napoli 14.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 502
Votanti 501
Astenuti 1
Maggioranza 251
Hanno votato sì 229
Hanno votato no 272).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Filippi 14.03.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garavaglia. Ne ha facoltà.
MASSIMO GARAVAGLIA. Signor Presidente, questo articolo aggiuntivo costituisce una proposta di puro buonsenso, nonché una forma di correttezza nei confronti dei cittadini.
In pratica, prevediamo una cosa che dovrebbe essere già attuata dagli enti, ma spesso ci si dimentica di farlo. Qualora le amministrazioni comunali varino le aliquote ICI, a nostro avviso dovrebbero comunicarlo a chi non abita nel comune. Ciò per evitare che il proprietario di una casa in un altro comune rischi di non sapere che in tale comune è variata l'aliquota ICI, con la possibilità di subire la sanzione avendo pagato difformemente alle nuove aliquote.
È una previsione di puro buonsenso e anche di rispetto nei confronti del contribuente. Infatti, all'ente non costa nulla inviare una lettera con la quale si comunica la variazione dell'aliquota.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Filippi 14.03, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 502
Votanti 501
Astenuti 1
Maggioranza 251
Hanno votato sì 224
Hanno votato no 277).
Prendo atto che gli onorevoli Marinello e Leoluca Orlando non sono riusciti ad esprime il proprio voto e che quest'ultimo avrebbe voluto esprimerne uno contrario.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Filippi 14.04.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garavaglia. Ne ha facoltà.
MASSIMO GARAVAGLIA. Anche in questo caso si tratta di una proposta emendativa di assoluto buonsenso, con la quale si prevede che i comuni possano esonerare totalmente o stabilire aliquote ridotte dell'imposta comunale sugli immobili per cittadini o gruppi di cittadini, che si impegnino in alcune attività nella propria area, ad esempio a mantenere un parco o a tenere pulite aiuole, strade e quant'altro.Pag. 80
Purtroppo, oggi l'ente non può assumere tale iniziativa, anche a fronte di attività di questo tipo. Invito, pertanto, il relatore e il Governo a modificare il parere espresso sul presente articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zacchera. Ne ha facoltà (Commenti del deputato Armani).
MARCO ZACCHERA. Presidente, non capisco perché si debba vietare ad un comune una possibilità: se essa fosse male utilizzata, sarebbero il consiglio comunale o i cittadini a criticare il sindaco. Ritengo che riconoscere ai comuni la possibilità di effettuare sconti tematici sia intelligente. Diamo la libertà ai sindaci e ai consigli comunali di scegliere!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Armani. Ne ha facoltà.
Onorevole Armani, la prego di credere che si era iscritto prima l'onorevole Zacchera. Lei sappia che gode della stima e dell'apprezzamento della Presidenza.
PIETRO ARMANI. Presidente, anche i funzionari che le stanno vicino dovrebbero aiutarla da questo punto di vista!
PRESIDENTE. Infatti, i funzionari mi hanno dato questa indicazione.
Prego, onorevole Armani.
PIETRO ARMANI. Bene, la vicenda è chiusa.
Vorrei sottoscrivere l'articolo aggiuntivo in esame, in quanto lo ritengo di buonsenso, trattandosi di uno strumento di sussidiarietà.
Infatti, se un gruppo di cittadini - magari i proprietari di abitazioni situate attorno ad un parco - assumono la responsabilità della tutela e della manutenzione di tale area, si determineranno costi inferiori per il comune. Quindi, è giusto che il comune li remuneri con una riduzione adeguata dell'ICI (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia e Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Filippi 14.04, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 513
Votanti 511
Astenuti 2
Maggioranza 256
Hanno votato sì 237
Hanno votato no 274).