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Discussione delle mozioni Rampelli n. 1-00026, Pedrizzi n. 1-00027 e Paoletti Tangheroni n. 1-00033: Iniziative volte a sostenere il rispetto dei diritti umani in Cina.
PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni VolontèPag. Xn. 1-00052, D'Elia n. 1-00053, Bonelli n. 1-00054, Venier n. 1-00057 e Maroni n. 1-00059, vertenti sul medesimo argomento dei documenti iscritti all'ordine del giorno: saranno pertanto discusse congiuntamente.
Avverte altresì che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
FABIO RAMPELLI (AN). Illustra la sua mozione n. 1-00026, osservando che ragioni di mero interesse economico-commerciale non possono far passare in secondo piano la totale mancanza di rispetto e le continue violazioni dei diritti umani da parte delle autorità cinesi: invita pertanto il Governo a non intraprendere, a livello europeo, alcuna iniziativa volta a revocare l'embargo sul commercio delle armi con la Cina.
RICCARDO PEDRIZZI (AN). Illustra la sua mozione n. 1-00027, osservando che le velleità di espansione degli interessi economici e commerciali della Repubblica popolare cinese si accompagnano a continue violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali; sottolinea pertanto la necessità che il Governo italiano si attivi concretamente per promuovere ed ottenere il rispetto dei diritti civili e religiosi in Cina, subordinando a ciò lo sviluppo dei rapporti economici tra i due paesi.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Illustra la mozione Paoletti Tangheroni n. 1-00033, manifestando un orientamento contrario alla posizione recentemente assunta dal Governo circa l'eventuale revoca dell'embargo sulla vendita di armi alla Repubblica popolare cinese; ricordate, inoltre, le significative divergenze esistenti tra i dispositivi delle mozioni presentate da diversi gruppi della maggioranza, ritiene che l'espansione economica del predetto Paese sia strettamente connessa all'atteggiamento repressivo assunto relativamente all'esercizio delle libertà civili, politiche e religiose.
EMERENZIO BARBIERI (UDC). Illustra la mozione Volonté n. 1-00052, stigmatizzando l'azione repressiva svolta dalle autorità cinesi al fine di conculcare l'esercizio delle libertà politiche e civili della popolazione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
EMERENZIO BARBIERI (UDC). Invita quindi il Governo ad indirizzare la propria azione diplomatica in modo da assicurare il rispetto dei diritti umani e civili e delle libertà religiose e di espressione in Cina, a subordinare la conclusione di accordi commerciali con il medesimo paese alla verifica di reali concessioni sul piano della democrazia e della libertà, nonché a desistere dall'impegno di perorare in sede europea la revoca dell'embargo sulla vendita di armi alla Cina.
SERGIO D'ELIA (RosanelPugno). Illustra la sua mozione n. 1-00053, denunziando la grave situazione che si registra in Cina in materia di rispetto dei diritti umani; sottolinea quindi che lo sviluppo di relazioni commerciali e politiche tra tale paese e l'Unione europea deve fondarsi sulla condivisione di valori fondamentali come il rispetto dei principi democratici. Invita pertanto il Governo a sostenere in sede europea una posizione che subordini l'eventuale revoca dell'embargo del commercio di armi con la Cina a progressi concreti, in particolare, nel campo dei diritti umani e delle riforme democratiche.
TANA DE ZULUETA (Verdi). Illustra la mozione Bonelli n. 1-00054, evidenziando che la necessaria attenzione ai rapporti diplomatici e commerciali nei confronti della Cina non deve subordinare la delicata questione delle violazioni dei diritti umani e delle libertà civili. Invita quindi il Governo a non intraprendere azioni unilaterali in merito all'embargo sulla vendita delle armi alla Cina e ad adottare opportune iniziative affinché i rapporti commerciali con quel paese siano subordinati aPag. XIprogressi nel campo dei diritti umani. Ritiene altresì opportuna l'introduzione di un codice etico di responsabilizzazione delle imprese italiane all'estero, nonché la promozione presso l'Organizzazione mondiale del commercio di un nuovo sistema di regole internazionali per il rispetto dei diritti umani.
IACOPO VENIER (Com.It). Illustra la sua mozione n. 1-00057, evidenziando l'ipocrisia e la strumentalità che contraddistingue la posizione delle forze politiche del centrodestra sulla materia oggetto dei documenti di indirizzo in discussione, a fronte dell'assoluta inerzia del Governo precedente sul tema del rispetto dei diritti umani in Cina, come nel resto del mondo. Sottolinea, in particolare, la necessità di operare al fine di sostenere tutte le riforme istituzionali necessarie all'affermazione di uno Stato di diritto, come auspicato dalle stesse autorità cinesi.
SANDRA CIOFFI (Pop-Udeur). Giudica necessario e prioritario favorire un dialogo ed un confronto continuo tra i paesi europei e la Cina, al fine di favorire il processo democratico di uno Stato di diritto pienamente rispettoso dei diritti umani.
PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI (FI). Nel respingere le accuse di ipocrisia rivolte dal deputato Venier alle forze politiche di opposizione, sottolinea la gravità di talune situazioni inerenti la violazione dei diritti umani e civili tuttora presenti in Cina, sulle quali occorre fare chiarezza e sulle quali anche il Governo italiano deve assumere una posizione responsabile.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Espressa gratitudine al Governo per aver avviato, con le recenti visite, un dialogo con le autorità cinesi, giudica positivamente l'opportunità fornita dalla discussione delle mozioni in esame - pur rilevando in talune di esse elementi di ipocrisia e strumentalità - di fornire all'Esecutivo un indirizzo del Parlamento sui rapporti da intrattenere con la Repubblica popolare cinese; preannunzia quindi che il suo gruppo esprimerà un voto favorevole sulle mozioni D'Elia n. 1-00053 e Bonelli n. 1-00054, un voto contrario sulle mozioni Rampelli n. 1-00026 e Paoletti Tangheroni n. 1-00033, nonché sulla mozione Pedrizzi n. 1-00027, sui cui terzo e quarto capoverso del dispositivo potrebbe esprimere un voto favorevole, ove fosse posta in votazione per parti separate, riservandosi infine di valutare le mozioni Volontè n. 1-00052 e Venier n. 1-00057.
SIMONE BALDELLI (FI). Ritiene che la comunità internazionale debba adoperarsi concretamente, assumendo le necessarie iniziative per porre fine all'ingiustificata violazione dei diritti umani e della libertà di religione in Cina.
PIETRO MARCENARO (Ulivo). Nel ritenere assolutamente inaccettabile la perdurante violazione dei diritti umani in Cina, rileva che le pressioni della comunità internazionale stanno probabilmente determinando qualche piccolo ma apprezzabile cambiamento; auspica quindi che, abbandonati i toni propagandistici, il Parlamento sappia sostenere il Governo nel suo impegno per l'affermazione dei diritti umani e civili in Cina, anche predisponendo linee di indirizzo unitarie.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
FAMIANO CRUCIANELLI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Osservato che il Governo italiano persegue, anche in ambito europeo, l'obiettivo di favorire costruttive forme di dialogo con le autorità cinesi in tema di promozione e salvaguardia dei diritti umani, rileva che il rispetto della libertà religiosa rappresenta uno dei temi sui quali l'Italia e l'Unione europea hanno maggiormente concentrato la loro attenzione; osservato, inoltre, che la questione dell'embargo sulla vendita di armi alla Repubblica popolare cinese sarà oggetto di esame, in ambito europeo, l'11 dicembre prossimo, sottolinea che il Governo italianoPag. XIIfornirà un contributo positivo in direzione di una sua eventuale revoca ove si realizzeranno le condizioni fissate dal Consiglio europeo nel dicembre 2004.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 19,50, è ripresa alle 20.