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Sull'ordine dei lavori.
PAOLA GOISIS (LNP). Lamentato il fatto che il consiglio comunale di Padova ha approvato un documento sul riconoscimento anagrafico delle coppie di fatto, anche omosessuali, chiede che il Governo riferisca sollecitamente alla Camera in merito al proprio orientamento in materia.
GIUSTINA MISTRELLO DESTRO (FI). Nel giudicare vergognosa la deliberazione adottata dal consiglio comunale di Padova, si associa alla richiesta formulata dal deputato Goisis.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Riterrebbe opportuno che il ministro dell'interno chiarisse che il documento approvato dal consiglio comunale di Padova non può avere effetti giuridici, anche alla luce della normativa vigente in materia.
RICCARDO PEDRIZZI (AN). Nell'esprimere preoccupazione per il documento, peraltro equivoco e contraddittorio, approvato dal consiglio comunale di Padova, auspica lo svolgimento di un dibattito parlamentare sul tema delle coppie di fatto.
FRANCO GRILLINI (Ulivo). Rilevato che già numerosi comuni hanno istituito i registri delle coppie di fatto, ricorda che il programma elettorale dell'Unione prevede il riconoscimento dei diritti delle persone che formano una coppia di fatto, senza discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e nella piena osservanza del principio di uguaglianza sancito della Costituzione.
KATIA BELLILLO (Com.It). Giudicata lesiva del principio di autonomia degli enti locali la richiesta di una informativa del Governo per censurare l'operato di un'amministrazione comunale, sottolinea la necessità di tutelare i diritti di tutti i cittadini, senza operare discriminazioni non più tollerabili.
LUANA ZANELLA (Verdi). Giudica strumentale il dibattito che si sta svolgendo su un argomento che meriterebbe un approccio più serio e meno ipocrita ed auspica si possa quanto prima approvare una disciplina che riconosca i diritti di tutti i cittadini, senza operare alcuna discriminazione nei confronti delle coppie di fatto.
WLADIMIRO GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA (RC-SE). Nell'auspicare lo svolgimento di un dibattito sereno sul tema delle unioni civili, richiama le scelte operate da numerose amministrazioni locali nel senso di assicurare i servizi sociali senza operare discriminazioni, dimostrando spesso un atteggiamento più aperto rispetto a quello assunto, sul medesimo tema, dal Parlamento.
SERGIO D'ELIA (RosanelPugno). Stigmatizza il fatto che l'esame di provvedimenti iscritti all'ordine del giorno sia strumentalmente interrotto per consentire lo svolgimento di dibattiti non previsti.
PRESIDENTE. Nell'assicurare che riferirà al Presidente della Camera le osservazioni dei deputati intervenuti, ritiene che in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo si potrà valutare l'opportunità di ripristinare la prassi, rafforzata anche da un parere della Giunta per il regolamento, in base alla quale dibattiti incidentali come quello testé svoltosi devono aver luogo al termine della seduta.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI). Rileva che nel corso del dibattito appena svoltosi non sono intervenuti rappresentanti di talune forze politiche della maggioranza.