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Si riprende la discussione.
(Ripresa esame articolo unico - A.C. 1922)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Dussin 5.18.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fasolino.
GAETANO FASOLINO. Signor Presidente, nella seduta di ieri avevo chiesto al Presidente di turno, onorevole Castagnetti, di farsi latore presso il Governo di una mia richiesta. Desideravo, infatti, che anche uno solo dei ministri presentatori di questo provvedimento si presentasse, almeno per una volta, in Parlamento, durante la discussione dello stesso.
Purtroppo noto che i banchi del Governo sono nuovamente e malinconicamente vuoti, anche se - l'ho ricordato anche ieri - riconosciamo la piena validità della presenza del sottosegretario D'Andrea, che ringraziamo. In ogni caso, la presenza di un ministro, specie per un provvedimento di così vitale importanza, sarebbe stata perlomeno auspicabile: mi riferisco, in particolare al ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio. Egli, nel corso di questi anni, si è reso protagonista in Campania di una lotta serrata contro i termovalorizzatori ed anche il suo movimento ha sempre ostacolato le scelte concernenti le ubicazioni delle discariche. Quindi, il mondo dei Verdi, pur appoggiando tesi degne di lode, si è comunque attestato negli anni passati su posizioni contrarie alla normale amministrazione dei rifiuti. Di conseguenza, la presenza del ministro sarebbe stata importante, anche perché nel corso del dibattito la maggioranza ha parlato poco; tranne l'intervento - per la verità, molto dignitoso - dell'onorevole Francescato, da parte dei Verdi e della restante maggioranza non è venuto alcun chiarimento circa i molti «perché» sollevati dall'opposizione.
Il problema dell'atteggiamento della maggioranza, che trova la sua significanza negli atti formali di questo provvedimento e nell'ambito del dibattito in aula, è secondo me importantissimo sotto il seguente aspetto: non vorrei che nei confronti della popolazione campana venisse messo in evidenza un atteggiamento dei deputati di maggioranza che sostanzialmente si estrinseca in maniera contraria al provvedimento di legge. Infatti, alcuni dei motivi per cui nella regione Campania non si è riusciti a portare avanti e a risolvere il problema dei rifiuti sono da ricercare nella continua lite tra partiti politici o tra correnti all'interno dello stesso partito e nell'incomprensione cronica tra sindacati, associazioni, istituzioni e forze politiche.
Il dibattito in aula, a mio avviso, sarebbe dovuto servire a favorire la comprensione reciproca e a rimettere insieme le fila delle istituzioni per finalmente voltare pagina. In merito a molte delle proposte da noi avanzate, ci saremmo aspettati da parte vostra la gratificazione di una risposta e di un chiarimento. Infatti, le nostre proposte emendative non devono restare una vox clamantis in deserto, ovvero una voce senza risposta, senza eco.
PRESIDENTE. Deputato Fasolino, deve concludere.
GAETANO FASOLINO. Invece, esse devono avere la giusta e necessaria interlocuzione con la maggioranza. Poi...
PRESIDENTE. Grazie, deputato Fasolino.Pag. 20
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fava. Ne ha facoltà.
Prego i colleghi di svolgere altrove la loro riunione...
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, a mio avviso la questione che stiamo trattando, attinente al comma 3 dell'articolo 5, non è irrilevante ai fini della valutazione dimensionale del problema di cui discutiamo. Dico questo perché continuare ad includere nel meccanismo di emergenza, che consente l'esportazione dei rifiuti speciali, al di fuori del territorio regionale della Campania verso altre regioni italiane credo sia un modo come un altro per favorire una condotta negativa che negli ultimi dodici anni ha caratterizzato l'intera vicenda del commissariamento.
In modo particolare, vorrei ricordare all'Assemblea che il ricorso massiccio e sistematico alla classificazione dei rifiuti urbani come speciali, in seguito ad una lavorazione o al cosiddetto pretrattamento, è consuetudine in questo paese. Di fatto si procede con una certa sistematicità a riclassificare i rifiuti dopo una prima operazione di semplice vagliatura, eludendo in sostanza la legge. In realtà, si modifica l'origine stessa dei rifiuti, trasformando quelli urbani in speciali e con tale meccanismo, da mesi, molte quantità di essi stanno lasciando il suolo campano per essere destinate ad impianti di secondario trattamento piuttosto che di destinazione finale, al nord in modo particolare.
Dico questo perché si tratta di un meccanismo che ha anche valenza finanziaria e tributaria; infatti, così facendo si elude la normativa in materia di applicazione della tassa sui rifiuti solidi urbani.
Voi sapete, infatti, che la riclassificazione del rifiuto stesso attraverso il semplice pretrattamento e la semplice lavorazione in sé implica anche la riduzione dell'ecotassa.
Ho già avuto modo nei giorni scorsi di intervenire sul tema; ebbene, valutando nel complesso l'incidenza degli oneri - non solo sociali, ma anche squisitamente finanziari - del provvedimento in discussione, dovremmo considerare con grande serenità non solo l'entità degli stanziamenti, ma anche la maniera implicita, a volte anche furbesca, in cui invalgono tali usanze - ad onor del vero molto applicata nel nostro paese - che riescono ad eludere la normativa fiscale e riescono, altresì, a fare in modo che i rifiuti giungano agli impianti finali con l'ecotassa ridotta.
Il fatto che si possa ridurre l'ecotassa non è elemento marginale; analogamente, ricordino i colleghi parlamentari che, quando parliamo di rifiuti speciali, qualsiasi sia l'accezione tecnica del termine - ovvero l'origine stessa dei rifiuti, da ascriversi ad attività industriali -, comprendiamo anche quei rifiuti solidi urbani che hanno già subito un trattamento preventivo. Quindi, nel caso di specie, la gran parte dei rifiuti prodotti sul suolo campano poi viene trasformata in rifiuti speciali, modificando - e, aggiungerei, mistificando - i dati complessivi sulla produzione degli stessi e sconvolgendo ancora una volta gli equilibri nell'ambito della stessa programmazione regionale. Oggi, non possiamo continuare a ritenere che, nell'ambito della programmazione - la quale dovrà necessariamente trovare uno sbocco nel piano rifiuti che dovrà essere redatto, a questo punto, dal commissario delegato -, i rifiuti pretrattati del ciclo dei rifiuti urbani vengano considerati speciali. Infatti, così facendo, si creerebbe un precedente - ad onor del vero, già prodottosi nel tempo più volte -, anzi, si ripeterebbe un precedente molto pericoloso perché alla stessa logica potrebbero essere tranquillamente assoggettabili tutti gli altri rifiuti prodotti sul territorio nazionale. Quindi, il problema non si estenderebbe solo al territorio della regione Campania, ma potrebbe riguardare anche altre regioni che in questo momento hanno una deficitaria strutturazione dal punto di vista dell'impiantistica dedicata allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
PRESIDENTE. Deve concludere...
GIOVANNI FAVA. Quindi, concludo il mio intervento chiedendo sostegno per l'approvazione dell'emendamento Dussin Pag. 215.18; si tratta di una proposta di buon senso, la quale potrebbe portare nelle casse dello Stato non pochi benefici.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bocchino. Ne ha facoltà.
ITALO BOCCHINO. Signor Presidente, dopo gli interventi di ieri, questa mattina, prima della ripresa dei lavori, taluni colleghi di centrodestra e di centrosinistra mi hanno chiesto se rispondessero al vero le due vicende da me raccontate, quella del figlio dell'assessore regionale alla sanità Angelo Montemarano e la vicenda della cosiddetta ambasciata della regione Campania a New York. Al riguardo, onesti deputati del centrosinistra raccontavano ai colleghi che, ahimè, purtroppo è vero.
Allora, per spiegarvi come vengano sprecate le risorse nella regione Campania, vi racconterò questa mattina altri due episodi; non so se riuscirò ad esaurire il racconto nel corso di un solo intervento o se dovrò intervenire ancora successivamente. A proposito della famosa ambasciata lungo la quinta strada di New York aperta dalla regione Campania all'interno di una boutique, bisogna chiedersi come questa venga gestita per capire a chi stiamo dando soldi, a quale realtà politico-istituzionale noi affidiamo le risorse pubbliche.
Ovviamente, una sede di rappresentanza ha bisogno di un funzionario che la diriga (mi sembra giusto). Dunque, a tale riguardo, possono essere due le ipotesi possibili: cercare un bravo napoletano, appena uscito dalla New York University, introdotto nell'ambiente newyorkese, e stipulare con questi un contratto a termine, leggero dal punto di vista economico, mettendolo a capo della rappresentanza di New York. La seconda ipotesi, invece, è prendere la compagna di un assessore della vostra maggioranza e incaricarla di dirigere la sede di New York (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale) facendole fare, per così dire, avanti e indietro tra Napoli e New York e strapagandola - penso alle spese per viaggi, alberghi e quant'altro - perché si rechi qualche giorno al mese sul posto per dirigere quella sede.
Allora vi chiedo: secondo voi, di queste due ipotesi, qual è quella che ha preferito la vostra regione Campania? Quello del bravo napoletano uscito dalla New York University o quella della moglie, o meglio, della compagna di un vostro assessore, che fa avanti e indietro pagata dai contribuenti? Ebbene, chi vuole saperne di più, si può informare e scoprirlo.
Seconda questione. Ovviamente, dopo aver aperto la sede di rappresentanza, si pone il problema di far sapere all'America quello che facciamo a New York. Quindi, ci vuole un addetto stampa. Ma come si prende l'addetto stampa della regione Campania a New York? Le ipotesi sono due: un bravo giornalista uscito dalla New York University, magari napoletano o campano di origine, o il figlio del corrispondente della RAI da New York, corrispondente che, quando Bassolino va a New York, è costretto a farlo rincorrere per la strada da una telecamera, altrimenti non viene pagato più lo stipendio a suo figlio (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia e Lega Nord Padania)?
Secondo voi, quale strada è stata scelta per prendere l'addetto stampa della regione Campania, alla Quinta strada, a New York? La strada di un bravo giornalista campano, che si è impegnato negli Stati Uniti...
LUCA VOLONTÈ. Sì, sì!
ITALO BOCCHINO. ... - Volontè grida «sì», perché lui è puro, come voi sapete! - oppure è stata scelta la strada di pagare, sottobanco, indirettamente, il corrispondente della RAI da New York, stipendiandone il figlio, che non ha alcun curriculum, per fare in modo che, quando la signora Mastella e Bassolino arrivano a New York, anche quando vanno a fare shopping, la telecamera della RAI li rincorra, perché, giustamente, ognuno tiene famiglia?
Dico questo perché nel centrosinistra campano vi sono persone serie! Qua dentro, Pag. 22vi sono uomini di straordinaria qualità che il centrosinistra ha mandato via dalla Campania! C'è il presidente Gerardo Bianco (Applausi di deputati del gruppo Alleanza Nazionale), c'è l'ex sindaco di Napoli Riccardo Marone, c'è Riccardo Villari, della Margherita!
Secondo voi, perché queste persone non sono state utilizzate nelle amministrazioni comunali, provinciali e regionali della Campania, ma sono state mandate in Parlamento, parcheggiate? Secondo voi, perché? Perché non rispondono all'identikit di chi usa fare queste cose!
Allora, anche nell'interesse della vostra coalizione, dovete evitare che si consumi un ulteriore scempio, dando altri soldi che vanno a rimpinguare le casse di un'emergenza...
PRESIDENTE. La prego...
ITALO BOCCHINO. ...che ha, come vero obiettivo, quello di arricchire qualche imprenditore spesso vicino alla criminalità organizzata, oltre che alla politica, nonché di creare altro insano clientelismo elettorale (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia e Lega Nord Padania)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gerardo Bianco. Ne ha facoltà.
GERARDO BIANCO. Signor Presidente, vorrei ringraziare il collega Bocchino per la candidatura che mi ha offerto. Lo ringrazio e l'accetto, solo che ho l'impressione che sia destinata al fallimento.
Mi permetto di dire al collega Bocchino, come anche agli altri - e lo dico anche a lei, se mi permette, signor Presidente -, che stiamo discutendo di una questione abbastanza particolare e specifica.
Mescolare questioni di carattere generale, tematiche come quelle che sono state discusse precedentemente e che richiederebbero un dibattito più approfondito - anche perché vi sono sensibilità diverse e non sempre siamo d'accordo su determinati punti, anzi siamo in totale disaccordo -, non è un modo buono per procedere dal punto di vista procedurale e parlamentare.
Stiamo discutendo di una questione particolare: mescolare la famiglia con l'immondizia di Napoli, non credo sia una delle forme migliori per discutere su questo argomento.
Speravo che Bocchino invitasse il collega Dussin, perché stiamo discutendo sul suo emendamento, a ritirarlo. Infatti, posso capire che quelli della Lega (ed anch'io nutro delle perplessità) siano contro i PACS, ma non vedo come si possa essere contro i PACS fra regioni, per stringere accordi che consentano anche di smaltire, laddove non è possibile, nel futuro (e spero in maniera autonoma), le eccedenze presenti.
Vorrei chiedere all'inesausto Paolo Russo, che, a mio avviso, merita l'onore delle armi per la sua battaglia così densa e piena di speranze, ma che non sta ottenendo nulla (caro Paolo Russo, mi pare che il risultato sia questo), di invitare l'onorevole Dussin a ritirare l'emendamento in oggetto; non credo che farlo bocciare sia il sistema migliore per procedere.
Poi vorrei chiedere ai colleghi dell'opposizione che cosa si ripropongono. Qual è l'obiettivo? Mi pare che le ragioni siano già state esposte. Non è meglio allora accelerare l'approvazione del provvedimento e vedere poi cosa accadrà successivamente, a legge approvata (che certamente non tutti considerano il meglio della legislazione possibile)?
Dunque, l'invito è quello di accelerare i tempi, anche per il rispetto che noi tutti - è solidale questa responsabilità - dobbiamo nei confronti del Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Prima di passare ai voti, faccio mio il richiamo dell'onorevole Bianco, affinché il dibattito verta il più possibile, visto che siamo in sede di dichiarazioni di voto...
ITALO BOCCHINO. Dov'è scritto nel regolamento?
Pag. 23
PRESIDENTE. ...sul tema all'ordine del giorno.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Brigandì. Ne ha facoltà.
MATTEO BRIGANDÌ. Volevo specificare che l'intervento della Lega era volto esclusivamente a fornire una spiegazione tecnica in riferimento all'emendamento proposto. Due sono le ragioni per cui decidiamo di mantenere l'emendamento. Il primo motivo è che non abbiamo fiducia nella possibilità di catalogare il tipo di rifiuti. Dunque, noi riteniamo che i rifiuti speciali debbano essere smaltiti nel posto in cui sono stati prodotti.
Il secondo motivo è che la regione Lombardia, così come altre regioni del nord, avanza una «barca» di soldi per interventi sulla sanità fatti per altre regioni.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
MATTEO BRIGANDÌ. Non abbiamo quindi fiducia nel fatto che gli smaltimenti vengano poi pagati dalla regione Campania.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dussin 5.18, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 430
Votanti 429
Astenuti 1
Maggioranza 215
Hanno votato sì 185
Hanno votato no 244).
Prendo atto che i deputati Mele e Buontempo non sono riusciti ad esprimere il proprio voto.
Prendo atto altresì che il deputato Adolfo non è riuscito ad esprimere il proprio voto e che ne avrebbe voluto esprimere uno favorevole.
ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, vorrei sottoporle una questione che riguarda tanto la maggioranza quanto l'opposizione. Mi risulta che siano in corso riunioni di alcune Commissioni, ancorché bicamerali - nella fattispecie il cosiddetto Copaco - e che addirittura siano previste riunioni anche nella giornata di domani.
Al di là dell'esigenza che tutti possano partecipare ai lavori dell'Assemblea, tra l'altro su un argomento importante, sul quale è in corso un dibattito di un certo rilievo e sul quale si effettueranno delle votazioni, anche importanti, esiste un regolamento che precisa che mentre si svolgono sedute dell'Assemblea con votazioni non si possono riunire le Commissioni; ciò proprio perché i deputati, sia di maggioranza sia di opposizione, hanno diritto di partecipare al voto e all'esame dei provvedimenti in Assemblea.
Capisco che si tratta di una Commissione bicamerale, tuttavia la pregherei, Presidente, di intervenire, affinché il Copaco sia sconvocato, così come tutte le Commissioni bicamerali i cui lavori impediscono ai deputati di essere in aula. Questo anche perché, avendo davanti una giornata di votazioni che presumibilmente si interromperà nel corso del pomeriggio, vi sarebbe la possibilità di organizzare i lavori del Copaco nel tardo pomeriggio; ma anche domani, potendosi utilmente arrivare ad una conclusione del provvedimento, potrebbe rimanere libera una parte della giornata per affrontare argomenti in seno al Copaco.
PRESIDENTE. La Presidenza effettuerà l'intervento richiesto, tenendo conto che si tratta di Commissioni bicamerali.Pag. 24
Passiamo alla votazione dell'emendamento Dussin 5.19.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fasolino. Ne ha facoltà.
GAETANO FASOLINO. Signor Presidente sono d'accordo con l'emendamento presentato dall'onorevole Dussin e ritengo che l'Assemblea lo debba approvare. Colgo anche l'occasione dell'esame di questo emendamento per riproporre una domanda che ho posto a questa Assemblea, e soprattutto alla maggioranza, poco fa.
Il silenzio della maggioranza e la sua non partecipazione al dibattito hanno creato un vulnus. Molte nostre aspettative sono andate deluse, soprattutto in relazione a qualche chiarimento che ci poteva mettere in condizione di guardare a questo provvedimento in modo più sereno.
Ripropongo alcune domande, e in modo particolare tre di queste. La prima riguarda l'interpretazione che voi date all'articolo 3: si tratta dell'affidamento diretto delle centinaia e centinaia di miliardi di vecchie lire (che formeranno oggetto del servizio raccolta e smaltimento dei rifiuti)? Oppure, si farà una gara europea che dia ragione ad una partecipazione libera e democratica delle imprese? Capite bene che non è una domanda di poco conto. Anche se non rispondete in aula, siete comunque obbligati a sciogliere la questione. Avevo posto la stessa domanda anche all'Italia dei Valori, per chiedere se il ministro Di Pietro, quando ha letto il provvedimento e ha dato il suo voto in Consiglio dei ministri, avesse capito di che si trattasse e conseguentemente avesse dato il suo assenso. Quindi, vorrei sapere se il voto di Di Pietro è il via libera ad una procedura molto oscura e preoccupante.
L'altra questione riguarda il «mondo verde» e la sinistra: chiedo se essi siano d'accordo sul fatto che al recupero delle cave e delle discariche dismesse si debba far fronte non tanto caso per caso, attraverso la semplice ricomposizione morfologica, quanto piuttosto facendovi fronte con un piano ambientale che vincoli le procedure e restituisca la completezza di tutto l'ambiente precedentemente manomesso.
La terza domanda è la seguente: pare che ben 18 magistrati della procura di Napoli e di Santa Maria Capua Vetere siano impegnati nell'indagine sull'emergenza rifiuti, mentre finora vi è stato solo un rinvio a giudizio per fatti marginali e nient'altro. Il Governo ritiene che la Corte dei conti, dopo il documento del 2001 - sono ormai trascorsi vari anni -, debba far seguito con ulteriori provvedimenti o almeno con nuove informative? Credete che il Parlamento debba entrare in possesso di questi dati, ma soprattutto che la gente comune, quella che soffre e paga le tasse, debba sapere quali siano gli effetti cui va incontro e valutare così se avere fiducia o meno in questo provvedimento? Quest'ultimo, infatti, dovrebbe mettere insieme tutti, mentre invece separa le forze politiche non dando le risposte che ci si attendeva.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fava. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, la ringrazio. Vorrei fare una precisazione: io, che ho una certa stima dell'onorevole Gerardo Bianco, non ho francamente capito il tenore e le motivazioni che lo hanno spinto a chiederci il ritiro del precedente emendamento che, sostanzialmente, l'emendamento Dussin 5.19 ripropone, con una formulazione più articolata.
Infatti, non ci si può dimenticare che in esso era contenuto un forte richiamo alla legalità e all'applicazione della legge. E noi ci preoccupiamo del fatto che qualcuno stia disapplicando la legge in questo momento. La nostra preoccupazione più forte nasceva dal fatto che il ricorso sistematico all'elusione, da una parte, della normativa che riguarda l'ecotassa e, dall'altra, di tutti i vincoli che attendono alla normativa specifica relativa ai rifiuti solidi urbani, potesse tranquillamente articolarsi nell'ambito della previsione normativa per il trattamento unico dei rifiuti solidi urbani e di quelli speciali.Pag. 25
Nessuno di noi ha inteso, con ciò, dimenticarsi che esiste anche una produzione di rifiuti industriali nella regione, così come nessuno di noi è così poco conoscente della materia da pensare che tali rifiuti possano trovare collocazione sul territorio campano. Tuttavia, sappiamo bene che a detti rifiuti dobbiamo normalmente assommare quantitativi impressionanti, importanti di rifiuti solidi urbani, che proprio in virtù del pretrattamento, cambiano sistematicamente codice e diventano rifiuti speciali. Onorevole Bianco, il famoso codice CER 19 12 12, che è passato alla storia perché è diventato un po' una barzelletta su tutta questa vicenda, è un codice di rifiuti speciali, e se lei va a verificare con quale codifica i rifiuti solidi urbani pretrattati negli impianti della FIBE e negli impianti della Campania in genere finiscono al nord o all'estero, si accorgerà che vi finiscono non come solidi urbani, ma come rifiuti speciali. Quindi, richiamavamo e richiamiamo fortemente l'Assemblea ad un'attenzione alla legalità, perché, in questo modo, si elude la norma.
Non possiamo dimenticare, noi che abbiamo funzioni e mansioni legislative, che spesso ci vengono ricordate dai parlamentari di maggioranza, che con l'applicazione delle norme serve maggiore attenzione rispetto alle violazioni della normativa vigente. Vi sono norme chiarissime che dicono che i rifiuti solidi urbani hanno un proprio ciclo, hanno una propria programmazione, che per i rifiuti solidi urbani sono previste necessariamente, con termini perentori, le predisposizioni e le approvazioni dei cosiddetti piani regionali, cosa che, invece, non risulta assolutamente indispensabile per i rifiuti speciali. Ci rendiamo conto che stiamo togliendo dal suo legittimo mercato materiali che vengono destinati ad un mercato che è altrettanto legittimo, ma non è il proprio, non è pertinente? Dobbiamo stare attenti, perché in questo momento stiamo ribadendo, lo ripeto, un precedente antipatico che aveva causato non poco nocumento rispetto alla visione generale di queste vicende e che ha determinato, anche tra gli operatori del settore, una certa difficoltà ad applicare la norma. Infatti, a questo punto, legittimamente, credo che - lo ripeto - molti impianti, al sud come al nord (ma soprattutto al nord dove in questo momento vi è maggiore autonomia) non trovando esatta corrispondenza rispetto all'impiantistica predisposta dai piani provinciali potranno seguire la stessa strada. Dappertutto si potranno fare questi bei «minestroni», per cui un rifiuto solido urbano entrerà in un impianto, verrà semplicemente trattato con una lavorazione che è al limite dell'offensivo pensare che si possa considerare realisticamente un trattamento e, poi, uscendo da tale impianto, come se vi fosse una bacchetta magica, d'incanto diventerà un rifiuto speciale di origine industriale, solo perché qualcuno ha teorizzato che la lavorazione del rifiuto in sé è un'attività industriale, cosa che nessuno nega...
PRESIDENTE. Onorevole Fava...
GIOVANNI FAVA. Però, qui ci stiamo prendendo in giro. Credo sia importante porre attenzione su questo punto. Ribadiamo, pertanto, con convinzione, la necessità che questo emendamento venga approvato, così come avevamo chiesto per l'emendamento precedente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dussin 5.19, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 437
Votanti 436
Astenuti 1
Maggioranza 219
Hanno votato sì 187
Hanno votato no 249).Pag. 26
Passiamo alla votazione dell'emendamento Paolo Russo 5.21.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paolo Russo. Ne ha facoltà.
PAOLO RUSSO. Signor Presidente, questo emendamento è teso a sollecitare un intervento normativo che obblighi il commissario delegato ad individuare tutte le misure di concerto con l'Istituto superiore di sanità, per valutare tutti i parametri epidemiologici e consentire, quindi, una più appropriata conoscenza dello stato dell'arte delle patologie di chi abita in quei territori. Questo emendamento serve, quindi, a dare lo strumento - rimane il tema delle risorse, per la verità sempre incerto in questo provvedimento - al commissario straordinario, per mettere in campo un'azione straordinaria che la regione Campania, come ormai tutti sanno, non è in grado di compiere, per misurare la condizione, lo stato dell'arte dal punto di vista epidemiologico di quanti abitano quelle zone, con particolare riferimento alle aree nelle o sulle quali insistono o impianti dismessi o anche impianti in esercizio.
Non si tratta, quindi, di un emendamento ad alto tasso ideologico, ma di uno ad alto tasso di buonsenso. Con esso si vuole fare il tentativo di mettere in campo politiche ragionevoli, equilibrate e funzionali per ottenere il massimo della conoscenza, in modo da intraprendere iniziative dirette a tutelare la salute dei cittadini di quelle aree. Il registro dei tumori della ASL Napoli-4 della regione Campania rileva picchi straordinari di tumori sia liquidi sia solidi, così come uno studio dell'Istituto superiore di sanità rileva come il numero delle malformazione neonatali sia elevatissimo proprio nelle aree nelle quali vi è stata una maggiore concentrazione di impianti, oggetto di numerose iniziative da parte delle organizzazioni criminali, e che oggi, paradossalmente, diventano oggetto, non avendo noi approvato nei giorni scorsi emendamenti utili a diversificare quelle aree, di ulteriori interventi sul piano dell'impatto ambientale da parte del commissario straordinario.
In questo senso, un'opera mitigante, capace di comprendere esattamente qual è lo stato dell'arte, sarebbe doverosa rispetto alla materia sulla quale si discute. Sarebbe, inoltre, assolutamente necessario che, a prescindere da questa norma, fosse intrapresa anche un'iniziativa forte con la quale si studino davvero le cause e gli effetti di quelle importanti patologie che stanno falcidiando quelle popolazioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bocchino. Ne ha facoltà.
ITALO BOCCHINO. Signor Presidente, avevo in mente di raccontare di una splendida collezione d'arte contemporanea ma lo farò dopo, intervenendo sul prossimo emendamento. La proposta emendativa al nostro esame, Paolo Russo 5.21, riguarda una questione che considero importante e delicata.
Colleghi, vi prego di prestare molta attenzione perché se voi direte «no» anche a questo emendamento finirete per preoccuparci ancora di più per questo vostro atteggiamento. Cosa chiede il collega Paolo Russo con tale emendamento? Chiede che il commissario delegato individui, nel contesto delle attività che è tenuto a svolgere, di concerto con l'Istituto superiore di sanità, quello che, in pratica, sta accadendo in Campania.
Mi rifaccio sempre alla citazione di ieri, cioè al libro Gomorra di Saviano, uno dei libri più venduti in questo momento in Italia, dove è ben spiegato quello che è accaduto e quello che sta accadendo in Campania. A questo proposito, desidero rivolgermi ai tanti colleghi campani del centrosinistra che, come me, purtroppo, conoscono l'incremento delle incidenze tumorali nella nostra regione e i danni che questo disastro ambientale, che ha colpito anche le falde acquifere, sta provocando sulla salute dei cittadini soprattutto - come ha detto poc'anzi il collega Paolo Russo - in termini di malformazioni neonatali. Pag. 27Colleghi, qui ci troviamo di fronte, con riferimento alla salute dei cittadini di quei luoghi, a dati da cui si evince una crescita del numero dei tumori superiore a quella registrata in altre parti dell'Italia. È una crescita causata da quanto avvenuto negli anni passati quando, con la complicità di alcune amministrazioni e con l'interesse della criminalità organizzata, la Campania, in particolare l'area fra Napoli e la provincia di Caserta, è divenuta lo sversatoio di rifiuti tossici e pericolosi di tutta Italia i quali illegalmente sono stati sotterrati in quel territorio. Oggi, conseguentemente, ci troviamo di fronte al rischio di esplosione di alcune malattie. C'è bisogno, quindi, che chi è preposto all'emergenza rifiuti in Campania si occupi, insieme all'Istituto superiore di sanità, di quanto sta avvenendo al fine di cercare di trovare delle soluzioni e per individuare le linee guida da inserire anche all'interno del piano sanitario nazionale.
Noi vi stiamo chiedendo una cosa logica destinata a tutelare la salute di quei cittadini. Voi, pertanto, non potete votare contro questo emendamento! Se voterete contro significa che non siete interessati a far sì che il commissario delegato, che è anche il capo della protezione civile di questo paese, valuti, insieme all'Istituto superiore della sanità, gli effetti sulla salute dei cittadini campani di quanto è accaduto negli anni passati.
Stiamo parlando di una regione dove la sanità è disastrata, appunto perché l'assessore alla sanità si occupa delle preferenze del figlio piuttosto che dei problemi sanitari! Stiamo parlando della regione italiana, forse europea, con la più alta migrazione sanitaria. Oggi, il cittadino campano ammalato ha un solo sogno: andare a farsi curare fuori della propria regione! Ci troviamo di fronte a questa situazione: vi chiediamo solamente di studiare il rapporto che c'è tra la gestione illegale, verificatasi negli anni, dei rifiuti tossici e i problemi sanitari dei cittadini. Voi, invece, avete il coraggio di votare contro questo emendamento: sarebbe vergognoso se ciò accadesse! Significherebbe che non avete a cuore la salute dei cittadini! Andate a vedere i dati dei reparti di neonatologia dei policlinici napoletani, quelli della neonatologia campana, confrontateli con quelli delle altre regioni, dopodiché mettetevi una mano sulla coscienza e fateci vedere se avete addirittura il coraggio di votare contro questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale)!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Russo 5.21, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale anche la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 427
Votanti 425
Astenuti 2
Maggioranza 213
Hanno votato sì 190
Hanno votato no 235).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Russo 5.22, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 424
Maggioranza 213
Hanno votato sì 189
Hanno votato no 235).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Russo 5.23, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 434
Maggioranza 218
Hanno votato sì 193
Hanno votato no 241).
Prendo atto che il deputato Balducci non è riuscita a votare.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Paolo Russo 5.24.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bocchino. Ne ha facoltà.
ITALO BOCCHINO. Signor Presidente, ritengo che non vi siano parole per commentare l'atteggiamento dei colleghi della maggioranza. Peraltro, sono molto deluso da alcuni di loro - campani - che conoscono queste problematiche e addirittura sono contrari a studiare le questioni che questa emergenza ha creato.
Ma perché siamo arrivati a tutto questo? Permettetemi di spiegare le ragioni politiche e personali che hanno portato a questa situazione, che ha un nome e cognome. Il nome e cognome è quello del commissario straordinario per l'emergenza rifiuti Antonio Bassolino.
Perché Bassolino ci ha portato a questa situazione? Ciò è avvenuto perché egli aveva pensato, dopo il doppio incarico tra sindaco e ministro del lavoro, che la sua carica di presidente della regione Campania avrebbe rappresentato per un breve periodo un trampolino di lancio per assumere la leadership nazionale del suo partito, per fare il vice premier in nome del Mezzogiorno: abbiamo letto di tutto sulle ambizioni dell'onorevole Bassolino. Quindi, avendo egli dinnanzi a sé una strategia non di lungo periodo, bensì di breve periodo, perché doveva utilizzare quella istituzione per cercare di raggiungere altri obiettivi, non si è posto il problema della risoluzione della questione rifiuti, perché tale risoluzione avrebbe richiesto tempi lunghi e coraggio: il coraggio di fare il termovalorizzatore, di dialogare con gli enti locali, di spiegare sul territorio i vantaggi che quest'ultimo poteva portare e, da ultimo, di rompere con le logiche criminali delle discariche! Quando manca questo coraggio, non si va avanti! In seguito, cosa è successo? È accaduto che in politica non si sa mai quali scenari si aprono, e Bassolino è rimasto incastrato per dieci anni a fare il presidente della regione finché il problema non gli è scoppiato fra le mani. Ormai, lui è deluso e adesso vi spiego come passa le giornate il vostro presidente della regione Campania perché è interessante che capiscano ciò da un punto di vista psicologico i colleghi della sinistra più radicale.
Infatti, il vostro presidente della regione Campania ha preso tutti i vizi del classico «borghese meridionale» (Commenti dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Comunisti Italiani e Verdi)...!
PRESIDENTE. Rinnovo l'invito, onorevole Bocchino, ad attenersi al merito dell'emendamento in esame!
ITALO BOCCHINO. Signor Presidente, comprendo le sue ragioni politiche, ma le ricordo che, in qualità di Presidente di turno dell'Assemblea, lei deve chiedere a chi mi disturba di far silenzio e deve consentirmi di parlare; invece, lei richiama all'ordine me!
Allora, lei deve ricordarsi che è lì a presiedere l'Assemblea e non a rappresentare il suo partito politico (Applausi dei deputati del gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania)!
PRESIDENTE. Io questo lo so benissimo e un analogo...
ITALO BOCCHINO. No, è...
PRESIDENTE. ...invito lo avrei fatto a qualunque collega!
ITALO BOCCHINO. Lei lo sa, ma poi ogni tanto lo dimentica! Quindi, io sto Pag. 29parlando, e lei deve permettermi di parlare senza essere disturbato! E la prego di farmi recuperare il tempo che mi hanno fatto perdere i colleghi!
Come stavo dicendo, soprattutto la sinistra più radicale deve capire che la situazione non si può risolvere andando la mattina a giocare due ore al circolo del tennis, e credo che ciò non faccia parte del vostro bagaglio socioculturale (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo)!
FRANCESCO TOLOTTI. Piantala!
ITALO BOCCHINO. Un'ora viene impiegata per fare footing, e poi si va in regione per occuparsi delle mostre di arte contemporanea (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo)!
FRANCESCO TOLOTTI. Tu che fai?
ITALO BOCCHINO. Ma di arte contemporanea ci occuperemo in occasione dell'esame del prossimo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale)!
FRANCESCO TOLOTTI. Tu che fai?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Incostante. Ne ha facoltà.
MARIA FORTUNA INCOSTANTE. Signor Presidente, in un mio brevissimo intervento ebbi modo di dire che un conto è parlare del ciclo dei rifiuti ed un altro è discutere della gestione commissariale e delle eventuali critiche, anche legittime, che ad essa si possano rivolgere.
Ma la cifra dell'opposizione e la qualità degli interventi dell'onorevole Bocchino sono sconcertanti (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Comunisti Italiani e Verdi)! Ciò significa che non si ha la capacità di leggere, di studiare e di vedere! I comizi, onorevole Bocchino, lei già li ha fatti, ed il popolo campano non l'ha premiata e non l'ha votata (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Comunisti Italiani, Verdi e Popolari-Udeur)!
Pensi ai suoi fatti personali! Noi non avremmo mai il cattivo gusto di rivelare se lei va giocare a tennis o di dire che cosa fa della sua vita privata! Questa non è una cifra della politica! Si parli nei termini delle questioni affrontate! Siamo disposti ad accettare le critiche, ma non a farci dare lezioni né sugli intrecci criminali, né sulla scarsa o cattiva amministrazione!
Ciò perché il governo di centrodestra, nella regione Campania, ha prodotto non pochi guasti, ma questo non mi interessa! Badi bene a mantenere un comportamento che rispetti la dignità di quest'Assemblea, anche nell'ambito delle sue esposizioni (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Comunisti Italiani, Verdi e Popolari-Udeur)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paolo Russo. Ne ha facoltà.
PAOLO RUSSO. Guardate, colleghi della maggioranza, che il vostro diniego ad un precedente emendamento procurerà guasti significativi. Infatti, vorrei tornare per un attimo al merito delle questioni trattate.
Vorrei segnalare che voi, con spirito «neoverdista», avete respinto una proposta emendativa che mirava a sopprimere una disposizione, introdotta nel corso dell'esame da parte del Senato, che contemplava l'opportunità di evitare che i rifiuti speciali entrassero nella regione Campania.
Ad una prima valutazione, sembra un'idea brillante e straordinariamente efficace, soprattutto ai fini del contrasto al crimine organizzato. Credo che la norma aggiunta dal Senato nasca da questa filosofia: se è vero che la criminalità organizzata la fa da padrone in questo settore, soprattutto nel traffico illecito di rifiuti speciali, allora si deve approvare una disposizione che impedisca il transito di tali rifiuti.Pag. 30
È evidente che il fine è questo, è nobile, va rispettato e considerato. Tuttavia, è altrettanto evidente, per chi abbia un minimo di dimestichezza con le questioni che appartengono ai fenomeni dei flussi criminali, che più si pongono condizioni di divieto per i rifiuti che sono tracciabili - conoscendo da dove partono e dove arrivano -, più si pongono condizioni di difficoltà per quel transito di rifiuti, più aumenterà la quota del flusso di traffico illecito di rifiuto. Insomma, la norma, così come approvata dal Senato ed emendata rispetto al decreto originario, produrrà il paradossale risultato dell'aumento del fatturato delle ecomafie in Campania. Ci siamo permessi di sostenere in quest'aula l'esatto contrario: senza divieti, ma con i controlli, si impedisce che il traffico di rifiuti speciali continui ad essere una condizione permanente della vita di quella regione. In questa norma avete scritto il contrario e, grazie a questa norma, in queste ore brinda chi fa affari con i rifiuti illeciti. Sono convinto che la vostra idea sia diversa e che il fine sia giusto, ma vi dovete accorgere che, con una norma così fatta, il risultato è esattamente opposto al fine che vi siete prefissi. Voi generate una condizione di aumento del fatturato delle ecomafie in Campania (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fava. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, intendo sottoscrivere l'emendamento Paolo Russo 5.24, ma prima dell'intervento vorrei fare una piccola precisazione all'onorevole Incostante. Mi riferisco a quando genericamente si contesta la cosiddetta cifra politica dell'opposizione (Commenti dell'onorevole Incostante)... Lei ha parlato di minoranze in modo molto generalizzato. Credo che all'interno di quest'aula ognuno possa assumere consciamente e legittimamente qualsiasi atteggiamento che sia confacente al tema in esame ed, eventualmente, intervenire con il suo stile, a prescindere da quanto si sostiene, ma non esiste uno stile unico. In questi giorni, abbiamo dimostrato di voler discutere nel merito il provvedimento, ma, signor Presidente, onorevole Incostante, ciò è stato impedito da una chiusura sistematica su tutti i temi che abbiamo cercato di affrontare anche con spirito collaborativo. Dico ciò in premessa, parlando dell'emendamento Paolo Russo 5.24, perché credo che sia importante anche in questo caso focalizzare i temi di cui discutiamo. Non si capisce per quale motivo rispetto ad un commissario che è provvisto di superpoteri - che noi, peraltro, abbiamo contestato in quanto tale perché può decidere di tutto e di più, compreso di aggiudicare e di assegnare a proprio piacimento lavori, completamenti di opere, il tutto al di fuori di qualsiasi schema democratico e trasparente di gara pubblica -, ad una persona di siffatto potere cui vengono assegnate così tante competenze, si applichi un principio di grande rilievo dal punto di vista dell'autonomia e del federalismo, in termini di rispetto nei confronti dell'organismo regionale, per quanto attiene al piano cave.
Non si capisce per quale motivo il commissario, in quel caso, debba semplicemente proporre alla regione, quando impone ovunque e a pieno titolo di tutto e di più. Non si capisce per quale motivo, quando si parla di cave, si limita il potere del commissario. Probabilmente, sulle cave ci sono interessi diversi, che nemmeno voi avete il coraggio di toccare, interessi che sono addirittura più forti rispetto a quelli dello smaltimento dei rifiuti: visto quello che si è detto in quest'aula in questi quattro giorni, vi lascio immaginare di cosa stiamo parlando. Allora, sottoscrivo l'emendamento Paolo Russo 5.24 - mi auguro che qualcuno della maggioranza abbia del buon senso e faccia altrettanto - non perché improvvisamente un rappresentante della Lega è impazzito e non riconosce all'ente locale l'autonomia che le compete, ma perché ormai all'ente locale di cui stiamo parlando l'autonomia è già stata tolta in tutte le sue competenze.
Non c'è più alcuna competenza specifica della regione, eccezion fatta per le Pag. 31cave. In questo caso, usate due pesi e due misure. Infatti, per questo caso, nel decreto-legge non si «dispone», come per tutti gli altri casi e come sarebbe più corretto, ma si «propone», quasi come se i due mondi, delle cave dismesse e delle discariche dei rifiuti campani, fossero disgiunti e non avessero nulla a che fare l'uno con l'altro e come se si volesse fare un torto alla nostra intelligenza, affermando che laddove, attualmente, si smaltiscono i rifiuti prima non c'erano cave e che non esiste alcuna continuità di fatto tra le due attività. Allo stesso modo, non si vuole riconoscere che, molto spesso, i cavatori e i gestori degli impianti, in quella regione, sono gli stessi soggetti. Allora, se così è, non si capisce per quale motivo siano a rischio malavitoso quando si tratta di discariche e non lo siano quando si tratta di cave. Si adottano due pesi e due misure che dimostrano come questo Governo, probabilmente, non abbia la forza e il coraggio di imporre alla regione Campania scelte a 360 gradi. Delle due l'una: o questa regione è capace di avere una propria autonomia impositiva, è capace di legiferare ed è capace di dotarsi di strutture adeguate, oppure non lo è. Se non lo è, i poteri straordinari devono essere ampliati e non possono essere limitati alla semplice applicazione di quanto attiene al problema del ciclo dei rifiuti solidi urbani.
PRESIDENTE. Onorevole Fava...
GIOVANNI FAVA. Concludo, ribadendo la mia totale adesione, anche a nome del mio gruppo, all'emendamento Paolo Russo 5.24 (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Paroli. Ne ha facoltà.
ADRIANO PAROLI. Signor Presidente, intervengo per rispondere alla collega, che a mio avviso dovrebbe capire che fuori dalla regione Campania molti cittadini, non soltanto i deputati, si pongono numerose domande che non hanno avuto risposta. Le argomentazioni tecniche, in questa Assemblea, in questi giorni, credo non siano mancate. Se qualcosa è mancato, è mancato da parte del centrosinistra, che ancora non ha portato argomentazioni a sostegno del provvedimento in esame. Bassolino è stato sindaco per otto anni e, poi, presidente della regione. Anche da noi esiste la regione: io sono lombardo e mi risulta che questo ente territoriale, la regione, debba occuparsi, in prevalenza, di questioni ambientali, di questioni legate alla politica del lavoro e di problemi sanitari. In Lombardia, vediamo arrivare persone malate che vengono a curarsi ed anche i rifiuti della Campania.
PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Paroli.
ADRIANO PAROLI. È chiaro che, trovandoci di fronte ad una politica disastrosa da parte del presidente Bassolino, le domande che hanno trovato risposta anche nell'intervento dell'onorevole Bocchino continuano a porsi. Evidentemente, gli interventi del collega ci possono delucidare su tante situazioni (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Russo 5.24, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 434
Maggioranza 218
Hanno votato sì 190
Hanno votato no 244).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Paolo Russo 5.25.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bocchino. Ne ha facoltà.
ITALO BOCCHINO. Signor Presidente, ho sempre avuto molta stima e ammirazione nei confronti dell'onorevole Incostante, alla quale desidero rinnovare la mia stima e la mia ammirazione, oltre alla mia simpatia. Credo che tra le migliori qualità di un uomo politico ci siano la lealtà e la gratitudine. È molto bello l'intervento svolto dall'onorevole Incostante: non ne sono affatto dispiaciuto ma, anzi, ne sono lusingato. La realtà meridionale è difficile; in particolare, la realtà campana e napoletana sono politicamente difficilissime. Una donna come la Incostante, che è una creatura di Bassolino, il quale l'ha fatta diventare assessore della regione Campania (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo)...
MARISA NICCHI. Smettila!
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, per favore...
ITALO BOCCHINO. Perché vergognarsene? Io sono una creatura di Tatarella e sono orgogliosissimo di questo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale)! Capisco che lei non è stata fortunata quanto me (Commenti)... Signor Presidente, perché non mi consente di parlare?
PRESIDENTE. Onorevole Bocchino, ho fatto un richiamo. Prego, può continuare.
ITALO BOCCHINO. Dicevo che sono grato all'onorevole Incostante perché ha dimostrato, quale ex assessore di Bassolino ed ex segretario provinciale del partito di Bassolino in Campania, voluta dallo stesso Bassolino, di avere due qualità, importantissime in politica.
Esse sono la lealtà, perché difende l'indifendibile, e la gratitudine, che, nel caso dell'onorevole Incostante, nei confronti di Bassolino non è il sentimento del giorno prima. Lei lo difende anche di fronte a un'evidenza diversa ed io la ringrazio di questo, perché il suo è un grande esempio di correttezza politica.
Lei parla della cifra politica dell'opposizione. Ha ragione: l'opposizione ha una cifra politica di basso livello, a suo giudizio, perché chiede di studiare l'incidenza sui tumori, soprattutto in neonatologia, dell'emergenza ambientale in Campania. Questa è cifra di bassissimo livello, rispetto alla vostra altissima cifra. È cifra di basso livello chiedere che ci sia un termine. È cifra di basso livello ricordare come avete speso i soldi.
Collega Incostante, lei ha fatto parte di una giunta che - racconto un altro episodio e ascoltate bene, cari colleghi - doveva scegliere a quale banca d'affari affidare la ristrutturazione del debito della sanità campana. Secondo voi, a trattativa privata, ha scelto una banca d'affari italiana, capace di ristrutturare il debito, o una merchant bank londinese, in cui lavorava il figlio della presidente della regione Campania?
La risposta datevela da soli (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia)!
LUCA VOLONTÈ. Che vergogna!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paolo Russo. Ne ha facoltà.
PAOLO RUSSO. Signor Presidente, è singolare che questo provvedimento sia continuamente altalenante tra due posizioni: da una parte, si vuole dare la sensazione che il commissario potrà intervenire per mitigare i disastri ambientali e, dall'altra parte, lo si frena.
Non consentire al commissario straordinario di mettere mano al «piano cave» - in sostanza, la norma, così come è fatta, significa non consentirglielo -, vuol dire fare l'ennesima cortesia a chi governa questi settori (e potete immaginare da chi siano governati questi settori). Soprattutto, significa che ciò che andate dicendo nel territorio (per esempio, alle cave di Casa Marciano e di Tufino), ossia che ci sarà una mitigazione ambientale, che le cave saranno chiuse e l'estrazione non potrà Pag. 33essere continuata a causa di un impatto ambientale straordinario e storico, è tutto falso.
È gravissimo che voi inseriate nella norma una serie di procedure inutilizzabili e, di fatto, tutte strumentali ad un'attività assolutamente inedita del commissario straordinario. Da una parte, vi è un'azione misurata nell'intervenire sui rifiuti per strada e, dall'altra, vi è una immobilità assoluta del piano nella sua interezza.
Voi state immobilizzando il direttore Bertolaso. Lo state immobilizzando con una tenaglia straordinaria. Da una parte, gli imponente un concerto impossibile con il presidente della regione e con il ministro dell'ambiente e, dall'altra, gli sottraete le risorse necessarie, che servirebbero per far uscire la regione dall'emergenza rifiuti.
State approvando un provvedimento inutile e dannoso. State approvando un provvedimento del quale dovrete vergognarvi nei confronti dei territori.
Mi rivolgo a tutti i parlamentari, soprattutto a quelli più attenti a questi temi: dovrete, da qui a qualche mese, tornare su questo tema. Il Governo stesso ci richiamerà alla necessità di tornare su questo argomento per rifinanziare il provvedimento ed anche per riempirlo di norme efficaci.
Questa disposizione, in modo particolare, costringe, per l'ennesima volta, il commissario straordinario a non potersi muovere liberamente nell'ambito del «piano cave» e a dover chiedere pietosamente, a quanti hanno errato su questo fronte, un improbabile consenso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Garavaglia. Ne ha facoltà.
MASSIMO GARAVAGLIA. Il collega Fava ha messo il dito nella piaga. Il problema dei rifiuti nella regione Campania è dovuto essenzialmente al fatto che non si fa la raccolta differenziata e, quindi, i rifiuti vanno a finire tutti in cava.
Ebbene, se i rifiuti vanno a finire in cava bisogna decidere dove sono le cave. Se non si ha la capacità e la volontà di farlo, ciò vuol dire lasciare ancora mano libera alla camorra. Questo, evidentemente, non è un gran bel provvedimento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Russo 5.25, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 425
Votanti 424
Astenuti 1
Maggioranza 213
Hanno votato sì 195
Hanno votato no 229).
Prendo atto che l'onorevole Viola non è riuscito ad esprimere il proprio voto e che avrebbe voluto esprimerne uno contrario.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Paolo Russo 5.26.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bocchino. Ne ha facoltà.
ITALO BOCCHINO. Signor Presidente, colgo l'occasione di questo ulteriore emendamento per scusarmi ancora con la collega Incostante. Non volevo affatto offendere Bassolino quando ho detto che passa la mattinata a giocare tennis. D'altronde, se uno dice che Bush gioca a golf, o che Putin fa judo, o che Blair gioca a tennis non li offende, anzi, tende ad umanizzare i leader politici che spesso sono visti dai cittadini come persone lontane e diverse. Dunque, ho semplicemente parlato delle abitudini di Bassolino. Mi meraviglia un percorso che parte dall'essere un capo della sinistra operaista, cha ha guidato le manifestazioni dei caschi gialli all'Italsider a Bagnoli, e finisce al circolo del tennis nella villa comunale, ma è una constatazione di tipo politico, non è un'offesa di Pag. 34tipo personale. Le evoluzioni ci hanno abituato alla sinistra in cashmere, e a noi ciò fa piacere perché, per certi versi, ci dà ragione.
KATIA ZANOTTI. Che statista...!
ITALO BOCCHINO. Ha ragione l'onorevole Incostante, di cui apprezzo sempre più la lealtà e la lucidità negli interventi, a dire che io ho già fatto i miei comizi in campagna elettorale e ho perso. Onorevole Incostante, mentre facevo i comizi in campagna elettorale e spiegavo quello che era successo in regione Campania e quello che si poteva fare, qualcuno spendeva 1.300 milioni di euro per l'emergenza ambientale portando la regione Campania in questa situazione! Tali soldi sono stati spesi assumendo direttamente quelle 2.400 persone che, come Report ci ha fatto vedere, giocano a carte nei capannoni. Considerando che le famiglie al sud sono allargate, non portano solo due-tre voti, ma almeno dieci, faccia lei il calcolo di quanti voti avete prodotto con quei 1.300 milioni di euro dei cittadini.
Il più grande debito sanitario europeo è della regione Campania. Tale debito è stato prodotto nominando tutti primari: non abbiamo più un medico e non abbiamo tanti reparti per quanti primari abbiamo. Però, ogni primario ha prodotto voti: ecco perché, poi, i conti non tornano.
Avete dato vita a 55 società miste che non esistono: avete società miste che fanno qualsiasi cosa con mega-consigli di amministrazione e bellissime sedi. Ovviamente, i soldi vengono spesi non per produrre qualcosa ai fini dell'interesse pubblico, ma solo per generare clientelismo elettorale. Ecco perché le denunce non hanno sortito effetto: da una parte si diceva che le cose non andavano e bisognava invertire la tendenza; dall'altra si distribuivano nomine a primario, appalti per lo stoccaggio dei rifiuti, per creare ecoballe e poi spostarle da un terreno all'altro, poi riportarle indietro, poi spostarle in un altro sito, e così via. Quindi, si è fatta leva sull'egoismo e sul bisogno del singolo.
Voi avete inventato il voto a pagamento dando vita, in campagna elettorale, al reddito di cittadinanza. Avete detto ai cittadini: solo perché sei cittadino ti diamo dei soldi. Così avete legato quelle famiglie a voi.
Ecco perché, onorevole Incostante, siete stati premiati: perché avete fatto leva sul bisogno e sull'egoismo. Siete stati premiati elettoralmente perché avete sperperato miliardi di euro dei contribuenti, mentre noi avevamo offerto alla regione Campania soltanto una nuova missione: se le pare poco, si accontenti pure del risultato (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, le chiedo scusa, potrei intervenire per un richiamo al regolamento, ma lo faccio, invece, per dichiarazione di voto a titolo personale.
Senza chiederle di valutare - lo farà lei, signor Presidente - anche i dettami del nostro regolamento, in base ai quali, comunque, si dovrebbe intervenire nel merito della materia che si discute, vorrei rivolgermi ai colleghi della Lega e a quelli di Forza Italia. Dobbiamo ammettere, signor Presidente - e lo dico responsabilmente - trovandoci qui, da alcuni giorni, a discutere di questo provvedimento, che tutto si può dire al collega Paolo Russo o ai colleghi della Lega, ma non che non ci abbiano tenuti in quest'aula a discutere, intervenendo emendamento su emendamento, nel merito di quanto hanno proposto al fine di modificare il testo del decreto-legge. Si potrà non essere d'accordo con loro. La stessa maggioranza ha spiegato, ancorché avendo dei dubbi, che vuole portare a casa questo decreto-legge, che, altrimenti, non sarebbe convertito. Ma, non c'è dubbio che va dato atto che sia il collega Paolo Russo sia i colleghi della Lega, non solo hanno studiato il provvedimento, ma hanno anche presentato proposte di merito, intervenendo costantemente e sempre nel merito.
Quando la collega Incostante parlava della cifra, non dell'opposizione, ma, in Pag. 35particolare, degli interventi del collega Bocchino, voleva semplicemente stigmatizzare il fatto che il collega Bocchino non abbia un solo argomento di merito. Sta parlando del tennis, dei primari, dei bilanci, delle banche. Sta parlando di tutto, perché, evidentemente, non avendo un tema, che sia uno, su questo argomento, deve prendere la parola, per dare il suo contributo a questo dibattito con gli argomenti di cui dispone. Però, vivaddio! Visto che stiamo discutendo di un provvedimento importante, lasci dire anche noi - credo che questo fosse ciò che voleva dire la collega Incostante - che, ovviamente, da una parte e dall'altra, ci potranno essere considerazioni riguardo a come si fa l'opposizione o a come si governa in ogni regione, per il prima e per il dopo, ma occorre usare argomenti politici e di merito, come si sta facendo da tante parti (e non argomenti speciosi e assolutamente fuori luogo che, a mio avviso, anche la Presidenza dovrebbe apprezzare in ragione del regolamento).
PRESIDENTE. Onorevole Giachetti, come avrà notato, la Presidenza lo ha fatto, rivolgendo a chi interviene l'invito ad attenersi al merito dell'emendamento, sul quale si svolge la dichiarazione di voto.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Russo 5.26, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 441
Maggioranza 221
Hanno votato sì 198
Hanno votato no 243).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Paolo Russo 5.27.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paolo Russo. Ne ha facoltà.
PAOLO RUSSO. Mentre, da una parte, chiedete, sbagliando, che si impedisca il flusso dei rifiuti speciali in ingresso in Campania, dall'altra, la regione - e veniamo alla questione di merito che riguarda la Campania, senza urtare la suscettibilità di alcuno - continua ad autorizzare impianti per lo smaltimento e il trattamento di rifiuti speciali, sia liquidi che solidi. L'assessorato regionale all'ambiente continua a sfornare autorizzazioni «a go go», casualmente, e sempre negli stessi ambiti territoriali. Infatti, sono sempre le stesse aree interessate, così tanto fortunate, ad avere una storicità di impatto ambientale, la fortuna di un'iniziativa del commissario straordinario, il supporto della maggioranza di centrosinistra, l'azione della criminalità organizzata. Inoltre, anche la regione Campania, in questi giorni, chiede di convocare conferenze di servizi in quei comuni dove l'emergenza rifiuti ha raggiunto livelli straordinari. Si pretende, in più, che, in quei medesimi comuni, si autorizzino impianti che trattano e smaltiscono rifiuti speciali pericolosi, liquidi e solidi. Credo che l'unica cosa di buon senso sia chiedere, indicare o imporre alla regione Campania, fin quando c'è questa condizione emergenziale, di astenersi dall'autorizzare, chissà come, questa frenesia, questo entusiasmo, questa passione e questa straordinaria necessità di autorizzare altri impianti, sempre nelle medesime aree.
Probabilmente, sarebbe più utile una condizione moratoria per evitare di caricare straordinariamente impianti che trattano rifiuti speciali, troppo spesso collegati ad ambienti particolarmente sensibili a questo fronte.
Ecco perché non approvare questo emendamento significa, come avete ipotizzato, non far più arrivare rifiuti speciali utilizzando la via ordinaria. Essi verrebbero, infatti, orientati verso il traffico illecito, il quale verrebbe ulteriormente facilitato aumentando la capacità degli impianti di quella regione di trattare rifiuti speciali. Debbo dire che in questo caso non si tratta di strabismo, ma di assoluta incomprensione della vicenda.Pag. 36
Credetemi, comprendo la blindatura del testo di legge, ma rendetevi conto di cosa stia producendo sul piano normativo questa scelta scellerata, assunta da qualcuno. Siamo, infatti, di fronte ad un obbrobrio, ad una condizione permanentemente incapace di produrre un solo danno, bensì sempre due.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bocchino. Ne ha facoltà.
ITALO BOCCHINO. Accolgo il suo invito - in particolare, quello rivoltomi dall'avvocato Giachetti - ad occuparmi dell'emendamento in questione. Mi scuso con l'avvocato Giachetti perché egli mai è intervenuto per ragioni politiche, discostandosi così dall'argomento in discussione; non è mai accaduto, gliene do atto, che egli abbia colto un'occasione per porre questioni politiche e non di merito. Quindi, accolgo il suo invito e quello della sua assistita, onorevole Incostante, anch'essa non intervenuta nel merito dell'emendamento (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo).
ANTONIO SATTA. Ma smettila!
LALLA TRUPIA. Basta!
ITALO BOCCHINO. L'emendamento presentato dai colleghi Paolo Russo e Fasolino è importante poiché dall'atteggiamento che ognuno di noi ha nei suoi confronti si dimostra se s'intenda realmente mettere la parola «fine» - la data non la conosciamo anche se, probabilmente, qualcuno l'ha depositata nel retrobottega del suo cervello - all'emergenza rifiuti.
È indubbio che uno degli atti preliminari al percorso da promuovere consiste nel non rilasciare più autorizzazioni al trattamento dei rifiuti speciali. Qual è il rischio che corriamo in caso di mancata approvazione di questo emendamento? Da una parte si lavora anche grazie ad un importante investimento di soldi pubblici e alle energie della protezione civile - a capo della quale vi è il suo responsabile nazionale, Bertolaso - dall'altra, nel frattempo, vengono autorizzate altre strutture per il trattamento dei rifiuti speciali.
Quindi, avendo accolto l'invito rivoltomi dall'avvocato Giachetti, visto che la nostra proposta è ragionevole nel merito e siamo usciti dalla logica dello scontro politico, siamo certi la maggioranza si esprimerà a favore di questo emendamento, ritenendolo ragionevole (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fava. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Intervengo per sottoscrivere l'emendamento Paolo Russo 5.27 a seguito di una serie di considerazioni svolte in conseguenza di ciò che è accaduto in questi anni.
In modo particolare, andrebbe chiarito un concetto che molto spesso è oggetto di fraintendimenti. Nella storia recente si è verificato un paradosso secondo cui la maggior parte dei crimini ambientali più efferati sono stati commessi in questa regione da aziende autorizzate allo smaltimento dei rifiuti.
Che si trattasse poi di aziende autorizzate con procedura ordinaria, ai sensi degli articoli 27 e 28 della cosiddetta legge Ronchi, o più semplicemente degli articoli 32 e 33, e quindi di procedure semplificate, poco cambia nella sostanza perché anche queste ultime sono assoggettate comunque all'attività di controllo da parte degli enti locali. Pertanto, credo che continuare a nascondersi dietro un dito e negare la realtà, facendo finta di non sapere quanto accade fuori, sia un altro schiaffo all'intelligenza di chi siede in quest'aula.
Noi riteniamo che il ragionamento sia corretto anche per queste considerazioni, ma non solo. Infatti, riteniamo che si sia di fronte ad un meccanismo che sovrappone competenze. Se è stato conferito al commissario il potere di intervenire e di concedere direttamente, attraverso i meccanismi di ordinanza, nuove autorizzazioni Pag. 37di fatto, non si vede come esse possano coesistere in termini di controllo e di programmazione sul territorio stesso, in materia di rifiuti solidi urbani in particolare e in materia di rifiuti speciali in subordine, in considerazione degli interventi svolti precedentemente e dei ragionamenti ad essi connessi e correlati. Allora, non si capisce il motivo per cui ci debba essere, da un lato, un regime autorizzativo gestito dal commissario straordinario e dall'altro le amministrazioni locali - in merito alle quali con questo documento una volta per tutte si stabilisca che non hanno dimostrato fino ad ora capacità, efficienza e soprattutto rigore nel rilascio delle concessioni e delle autorizzazioni - possano proseguire in tal senso. Saremmo di fronte alla situazione paradossale in cui la gran parte dei rifiuti, che provengono dal ciclo dei rifiuti urbani e finiscono nel ciclo dei rifiuti speciali, può essere trattata da impianti che non hanno avuto né una preventiva né una successiva autorizzazione da parte del commissario stesso. È un meccanismo paradossale che rischia di creare un corto circuito!
Quindi, se nelle intenzioni del provvedimento vi è l'impegno da parte del Governo e della maggioranza che lo ha sostenuto, a far sì che esso sia l'ultimo in ordine di tempo ad occuparsi di questa materia, nella speranza che una volta per tutte si metta fine ad una vicenda che ormai ha raggiunto i limiti del grottesco, credo che l'argomento vada inquadrato e dibattuto con altra attenzione.
Quanti soggetti potranno autorizzare? E i soggetti che in questo caso autorizzano, hanno dimostrato di averlo fatto con le necessarie precauzioni e cautele? Hanno dimostrato finora di essere assolutamente indenni dal circuito vizioso della malavita organizzata? Non ci sembra, altrimenti non staremmo a discutere di questo provvedimento. Quindi, se si conferiscono poteri al commissario - e forse mi ripeto perché credo di averlo detto anche in occasione del mio precedente intervento -, si devono in qualche modo inertizzare i poteri degli enti locali che sulla stessa materia potrebbero creare conflitti di interesse e generare confusione.
Su questo territorio dobbiamo una volta per tutte pianificare con serietà lo smaltimento dei rifiuti e redigere piani che prendano atto delle valutazioni oggettive, a prescindere dai poteri che vengono attribuiti e che, pur ritenuti eccessivi, diamo ormai per buoni, dato che abbiamo superato ampiamente questo punto nel corso della discussione. Quindi, o riteniamo che quell'azione sia in grado di portarci fuori dall'emergenza, permettendoci di superarla, oppure diversamente prendiamo atto del fatto che ancora una volta, così come abbiamo registrato per le cave, non si vuole sottrarre potere al giro vizioso che ruota intorno alla concessione delle autorizzazioni e che attiene alla scarsa serietà di funzionari pubblici, di politici corrotti e di soggetti che operano su quel territorio, fianco a fianco con la malavita (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Russo 5.27, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 443
Maggioranza 222
Hanno votato sì 192
Hanno votato no 251).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Paolo Russo 5.28.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Paolo Russo. Ne ha facoltà.
PAOLO RUSSO. Signor Presidente, l'emendamento in questione è uno dei più importanti da noi presentati. Esso, tra Pag. 38l'altro, è il frutto di decine di anni di battaglie ambientaliste svolte su quei territori.
Non vi è alcuna associazione ambientalista degna di questo nome, nessun comitato locale, nessuna struttura nazionale che non abbia sollecitato quanto previsto in questo emendamento, ovvero che bisogna intraprendere e modulare un'azione sul tipo di quella svolta qualche lustro fa in Puglia quando, con una straordinaria operazione di polizia, l'operazione «primavera», fu sconfitto il contrabbando di sigarette. Per sette, otto mesi fu messa a soqquadro quella terra attraverso un'azione congiunta di tutte le forze dell'ordine. Lo Stato non soltanto diede la sensazione di un maggiore impegno ma fece davvero sul serio e sconfisse quel traffico.
Da più parti giunge una sollecitazione nel senso di compiere un analogo sforzo con un'analoga iniziativa; chiamate tale azione come volete - «militare interna» o di ordine pubblico -, ma è necessaria un'iniziativa che consenta di impedire il traffico (questo, sì, illecito) di rifiuti che dal nord giunge nelle terre campane, soprattutto a cavallo tra la provincia di Caserta e la provincia di Napoli.
Perciò, non votando questa proposta emendativa, vi mettete dall'altra parte; vi mettete contro chi vuole tutelare e difendere quelle terre; vi mettete contro chi vuole difendere le cosiddette «terre dei fuochi»; vi mettete contro chi vuole difendere i cosiddetti «triangoli della morte»; vi mettete contro chi, da anni, sta combattendo le ecomafie; vi mettete contro quanti, sui territori, cercano disperatamente di trovare e di ricercare segnali di solidarietà e di disponibilità per una battaglia comune.
Esprimendo un voto contrario su questa proposta emendativa, impedite che si disponga un'azione coordinata di forze di polizia; impedite la costituzione di una task force intelligente, che coinvolga le polizie municipali, le polizie provinciali, tutte le forze dell'ordine; impedite che si realizzi un pattugliamento che consentirebbe davvero di evitare a TIR carichi di veleno di scaricare ogni notte sostanze tossiche nelle viscere delle nostre terre.
Respingere questa proposta emendativa significa mettere fine alla speranza di quei territori.
Vi invito, dunque, a riflettere; noi non chiediamo null'altro che si metta in campo un'azione coordinata di forze di polizia sollecitata e coordinata dal direttore Bertolaso, un'azione sinergica per affrontare la condizione emergenziale sul fronte dei rifiuti urbani. Insomma, vogliamo uno Stato che faccia sul serio, intervenendo per evitare che i territori continuino a restare nelle condizioni in cui attualmente si trovano.
Per tale ragione, vi invito caldamente a considerare la proposta emendativa in esame; consentitemi di metterne in risalto l'alto contenuto ideologico sul fronte ambientalista! Istituire una task force equivarrebbe a dare una svolta a quelle zone, suscitando l'impressione che, insomma, vi è la speranza che l'ecomafia possa essere battuta, che insieme si possa condurre la battaglia di cui hanno bisogno i territori in questione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Marinello. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor Presidente, mi rendo conto che su un tema così delicato quale quello affrontato stamattina circa i PACS, si possono avere sensibilità e anche valutazioni diverse. Mi rendo conto che su un tema così delicato come quello dibattuto questa mattina non abbiamo ascoltato né «margheritini» né «pipini» e nemmeno l'autorevole voce dell'Udeur.
Ma votare contro questo emendamento, Presidente, è di fatto essere implicitamente contrari ad una misura atta ad impedire il traffico illecito di rifiuti. Dunque, se votate contro questo emendamento, implicitamente...
PRESIDENTE. Deve concludere...
Pag. 39GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. ...Ebbene, significherebbe che state dalla parte di coloro i quali - evidentemente appartenenti alla malavita organizzata - proprio da questo traffico illecito di rifiuti ricavano i loro mezzi di sostentamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Brigandì. Ne ha facoltà.
MATTEO BRIGANDÌ. Signor Presidente, intervengo brevemente per annunciare il voto favorevole sull'emendamento dell'onorevole Paolo Russo, che appare di estrema importanza, anche se un po' ridondante, nel senso che contrastare ed impedire ogni traffico illecito di rifiuti non è una novità, ma è un dovere istituzionale da parte delle forze di polizia presenti in Campania e dello Stato.
Dunque, chiedo all'Assemblea di esprimere un voto favorevole sull'emendamento in oggetto, perché non si può non pensare che una task force possa intervenire ad adiuvandum al fine della reprimenda del traffico illecito dei rifiuti. Si tratta di un segnale politico e di posizione estremamente importante con riferimento alla liceità.
Vista la folta presenza di rappresentanti del Governo in quest'aula, chiedo al Governo di esprimersi anche sui profili istituzionali che emergono dal dibattito. Chiedo: c'è un giudice a Napoli? Oltre ai suoi 45 giorni di ferie all'anno e agli stipendi, che sono collegati in alto a quelli dei parlamentari, che fa? Va a reprimere questo tipo di reati, sì o no? Il Ministero della giustizia si occupa della vicenda? Sollecita una reprimenda istituzionale di questi fatti?
Credo che il Governo dovrebbe occuparsene, per far sì che questi provvedimenti cessino di avere carattere d'urgenza e comincino ad essere fisiologici, legati alla quotidianità.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bocchino. Ne ha facoltà.
ITALO BOCCHINO. Signor Presidente, intervengo per sostenere la proposta testè avanzata dal collega della Lega, perché credo sia opportuno conoscere dal Governo e dal relatore le ragioni del parere contrario a questo emendamento del collega Paolo Russo.
L'onorevole Russo chiede che sia istituita una task force, al fine di promuovere un'azione di monitoraggio e di polizia preventiva per contrastare ed impedire ogni traffico illecito di rifiuti. Non si comprende per quale motivo il relatore ed il Governo siano contrari. Vorremmo che il rappresentante del Governo, tra la lettura di un giornale e di una mail, ci spiegasse la sua posizione, solo per saperlo. Posso capire che vi sia un'esigenza legata alla tempistica ed al rischio che un decreto-legge decada, ma un Governo serio ed un relatore serio dovrebbero alzarsi e dire: questo argomento è giusto, solo che, se approviamo l'emendamento, decade il decreto-legge; vi preghiamo pertanto di trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno, per poi approvarlo tutti insieme.
Parlate! Diteci che esistete! Fateci sapere come la pensate! Invece, dite «no» all'istituzione di una task force che svolga un'azione di prevenzione sul traffico illecito dei rifiuti! Perché? Perché volete che vi sia il traffico illecito dei rifiuti? Perché il Governo non parla? Perché il relatore non parla? Ci dicano se sono a favore o contro; poi, dopo che avranno dichiarato se sono favorevoli o contrari, individueremo lo strumento! Capiamo il problema!
L'alternanza fa sì che ognuno di noi abbia vissuto tali questioni. Voi non potete far decadere il decreto-legge? Benissimo; però salviamo il principio, che credo sia sacrosanto e possa essere condiviso dall'intera Assemblea.
PRESIDENTE. Passiamo ai...
ITALO BOCCHINO. Presidente, abbiamo chiesto che il Governo ed il relatore ci dicano cosa pensano!
PRESIDENTE. Onorevole Bocchino, lei sa che il Governo e il relatore possono intervenire quando vogliono.Pag. 40
Ha chiesto di parlare il presidente dell'VIII Commissione. Ne ha facoltà.
ERMETE REALACCI, Presidente della VIII Commissione. Signor Presidente, colleghi, cerchiamo di essere seri. Come potete immaginare, le argomentazioni che sono state addotte negli ultimi interventi sono ovviamente condivise.
Peraltro, il collega Paolo Russo, per cinque anni, è stato presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta sui rifiuti, che doveva occuparsi proprio di questo tema. L'ha fatto bene, con il sostegno generale. È arrivato alla conclusione dei lavori con un provvedimento di legge che troppo tardi è stato portato all'attenzione del Parlamento e che è stato poi ripresentato. La Commissione che presiedo ci sta già lavorando, con l'accordo di maggioranza e opposizione.
Come potete immaginare, la battaglia contro le ecomafie in questa sede è stata condotta da molti e penso che pochi possano dare a me lezioni in questa direzione.
Conoscete tutti il problema. Ormai siamo arrivati ad un punto - ma era già così quando abbiamo iniziato -, in cui qualsiasi modifica di questo provvedimento comporterebbe un ritorno al Senato, rendendo problematica la sua approvazione, con tutto quello che da ciò ne conseguirebbe. Questo decreto-legge, che potrebbe essere migliorato, è in ogni caso migliore rispetto a tutti i provvedimenti di commissariamento che sono stati prodotti nella passata legislatura.
Voglio rispondere alla domanda specifica del collega Bocchino, esprimendo peraltro il mio punto di vista, giacchè compete al Governo pronunciarsi in tal senso. Se il collega chiede se, una volta trasfuso lo spirito di questo emendamento (al di là del problema del coordinamento delle forze di polizia che mi pare un argomento delicato, dal momento che non si può, da un lato, cercare di rendere accettabili democraticamente i poteri del commissario e poi, dall'altro, attribuirgli poteri di coordinamento delle forze dell'ordine, che in qualche maniera esulano dal potere del commissariamento), in un ordine del giorno, questo possa essere accettato dal Governo, la mia risposta è: assolutamente sì! Tutti gli ordini del giorno che vanno nella direzione di rafforzare la lotta contro l'ecomafia, contro la criminalità organizzata e contro lo smaltimento illegale dei rifiuti non possono che essere condivisi, non solo dalla maggioranza, ma credo da tutta l'Assemblea (Applausi).
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Premesso che il Governo, accogliendo una proposta del relatore, aveva formulato un invito al ritiro di tutte le proposte emendative ed una disponibilità a concordare ordini del giorno corrispondenti, nel merito ho già anticipato - me ne può dare atto l'onorevole Paolo Russo - la volontà del Governo di accettare un ordine del giorno più o meno corrispondente a questo emendamento, anche dicendogli - a questo punto lo dichiaro pubblicamente - che preferivamo l'impianto di questo emendamento da trasformare in ordine del giorno.
Rinnovo quindi l'invito al ritiro dell'emendamento e alla trasposizione del suo contenuto in un ordine del giorno. Il Governo è disposto ad accettare tale ordine del giorno - tranne il riferimento al rapporto tra il commissario delegato e i poteri di polizia, per ovvi motivi -, in direzione di una più efficace lotta alle forme di organizzazione criminale, riconducibili ai fenomeni evidenziati in quest'aula. Credo che non ci sia nessuna reticenza e che anche l'onorevole Paolo Russo mi possa dare atto che gli avevo anticipato per le vie brevi la disponibilità e la volontà del Governo ad accettare un ordine del giorno su questa materia.
ITALO BOCCHINO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ITALO BOCCHINO. La prima notizia positiva è l'esistenza in aula del Governo. Ringraziamo il presidente della Commissione, di cui sono note l'onestà intellettuale e la sensibilità di fronte a questi argomenti, almeno per averci fatto sentire dalla Commissione e dal Governo che sono a favore di un monitoraggio preventivo per evitare il traffico illecito dei rifiuti.
Però, onorevole Realacci, ringraziandola ancora, lei ha posto una questione che è istituzionale più che politica. La ringrazio anche perché questo ci consente di far notare la cifra dell'opposizione all'onorevole Giachetti e all'onorevole Incostante. Quale il problema? Lei dice che c'è grande disponibilità sugli argomenti, che sostanzialmente siete d'accordo e che tuttavia non è possibile accoglierli, perché siamo di fronte ad un'iniziativa legislativa del Governo che arriva in aula blindata. Qui si pone un problema istituzionale, collega Realacci, che è delicatissimo, riguardante il ruolo del Parlamento e, in questa fase politica del paese, il ruolo della Camera dei deputati, nell'ambito di quel bicameralismo così come disegnato dalla nostra Costituzione. Comprendo la sua esigenza politica di esponente della maggioranza, però lei deve capire anche che siamo preoccupati da quello che lei dice come esponente di un istituzione. Quando il presidente di una Commissione afferma che abbiamo ragione ma che il provvedimento non può essere modificato, perché poi in sostanza al Senato non siete in condizione di garantirne l'approvazione in quattro e quattr'otto, con i numeri che ci sono, ci dice che i limiti della vostra maggioranza hanno trasformato nella sostanza il bicameralismo previsto dalla Costituzione in un monocameralismo!
Questa realtà rischia di apparire come un esercizio circense, dove ognuno di noi parla costantemente, cita dei numeri, ma non si può toccare nulla perché altrimenti la maggioranza non è in condizione di discutere il provvedimento al Senato. Dunque, volendo alzare la cifra dell'opposizione, mi rivolgo al Presidente di questa Assemblea affinché si faccia carico del problema.
È umiliante ed è addirittura un'offesa al Parlamento sostenere che l'emendamento è giusto ma che non è possibile approvarlo perché il Governo non è in grado di gestirlo nuovamente al Senato. Siamo in un ramo del Parlamento, in un'Assemblea che ha il diritto, costituzionalmente sancito, di emendare i testi delle proposte di legge di iniziativa parlamentare e dei decreti-legge di iniziativa governativa.
Si evidenzia uno strappo costituzionale ed istituzionale di cui voi vi state facendo carico. Per questo, rivolgiamo un appello alla Presidenza di questa Assemblea affinché muova un richiamo a questo atteggiamento del Governo. Credo che un Presidente di questa Assemblea, qualora sentisse i suoi vertici funzionali sostenere che il provvedimento è giusto nel merito ma non è possibile modificarlo in quanto il Governo potrebbe non «spuntarla» al Senato, dovrebbe rivendicare il sacrosanto e costituzionale diritto dell'Assemblea ad emendare con norme ritenute giuste da tutti.
Signor Presidente, ci troviamo di fronte ad una situazione drammatica e kafkiana, davanti ad un'Assemblea che giudica una norma giusta sostanzialmente all'unanimità, ma che non può modificarla perché un altro organo costituzionale, il Governo, ha difficoltà a sostenere il suo decreto-legge presso l'altro ramo del Parlamento. E lei, Presidente, cosa fa? Scampanella e dice di andare avanti! È in questo modo che rispondete ad un problema istituzionale così delicato?
Qual è il ruolo della Camera dei deputati? È un ramo di ratifica delle decisioni governative approvate dal Senato della Repubblica o, come dice la Costituzione, nell'ambito del bicameralismo perfetto, è uno dei due rami del Parlamento che può intervenire, emendare e modificare le leggi? È questo il grande tema da affrontare!Pag. 42
Noi ringraziamo il collega Realacci per aver aderito nel merito alla nostra sollecitazione - e questo ovviamente gli rende onore -, ma siamo molto preoccupati per lo strappo istituzionale e costituzionale che state nuovamente consumando (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Naturalmente un tema come quello testè prospettato può essere sottoposto, e lo sarà - per quanto mi riguarda -, all'attenzione del Presidente della Camera.
Per quanto concerne il ruolo di chi in questo momento presiede l'Assemblea, è evidente che questi non può far altro che sottoporre al voto gli emendamenti e disciplinare la relativa discussione.
Prendo atto che il deputato Paolo Russo non accede alla richiesta di ritiro del suo emendamento 5.28.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Russo 5.28, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 442
Votanti 438
Astenuti 4
Maggioranza 220
Hanno votato sì 194
Hanno votato no 244).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Paolo Russo 5.30.
LUCA VOLONTÈ. Presidente, a che ora saranno sospesi i nostri lavori?
PRESIDENTE. Abbia iniziato le votazioni alle 12,20; dunque, possiamo sospendere la seduta alle 14.
LUCA VOLONTÈ. A che ora riprendiamo?
PRESIDENTE. La seduta riprenderà alle 15.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Paolo Russo. Ne ha facoltà.
PAOLO RUSSO. Signor Presidente, intervengo su questo emendamento, ma vorrei anche svolgere una riflessione su quelli successivi, in modo tale da rendere più agevole il lavoro di questa Assemblea.
Uno dei temi centrali di forte ed aspra critica, che con molto garbo - lo devo dire - è stata ripresa anche dal collega Bocchino, è il riconoscere la validità di alcuni argomenti portati all'attenzione dell'Assemblea attraverso emendamenti la cui necessità e bontà è stata ammessa sul piano del principio, senza con questo voler utilizzare questo elemento positivo e distintivo come una valutazione propria del merito dei problemi. Qui veniamo ad uno dei temi centrali, che potremmo semplicisticamente compendiare dicendo che è difficile fare le nozze con i fichi secchi.
Il commissario Bertolaso ci dice che la spesa necessaria, le risorse necessarie, mese per mese, sono all'incirca 5-6 milioni di euro. Voi avete previsto una copertura, più o meno, dell'ordine di 20 milioni di euro. Quindi, la struttura può funzionare, più o meno, fino a dicembre, questo dicembre, non quello dell'anno prossimo. Dal 1o gennaio come funzionerà il meccanismo? Con quali risorse verranno attivate le procedure e le iniziative di gara? Con quali risorse verranno affidati i nuovi incarichi progettuali? Con quali risorse verranno messe in sicurezza quelle aree per cui è previsto un apposito articolo del provvedimento? Con quali risorse si faranno le bonifiche? Con quali risorse si pagheranno i 2.316 lavoratori, presuntivamente lavoratori della presuntiva raccolta, anche questa differenziata? Con quali risorse saranno pagati i lavori che la Fibe sta continuando a svolgere, più o meno 100 milioni di euro l'anno? Con quali risorse si pagheranno, dice Bertolaso, i 520 Pag. 43milioni di debiti che ha il commissariato? Questo è il tema.
Ora, voi fate come gli struzzi: mettete la testa sotto la sabbia e se ne parla l'anno nuovo. Ma l'anno nuovo inizia il 1o gennaio, ciè tra qualche giorno. Il Governo dovrà trovare un'adeguata copertura, escludendo un'ulteriore tassazione. Per ora, tale ulteriore tassazione non è esclusa, anzi la norma prevede che tutta questa straordinaria massa di sperperi, di sprechi e di inefficienze sia caricata sulla TARSU. Se ciò fosse vero, ossia se la follia giungesse fino a tale punto, la TARSU in Campania schizzerebbe in alto, moltiplicata per 4 o per 5 e, peraltro, determinerebbe la fuoriuscita dal Patto di stabilità di tutti i comuni campani. Gran parte di tali comuni sarebbero addirittura dissestati. È evidente, infatti, che si determinerebbe anche una condizione di squilibrio tra cassa e competenza, perché se è vero, come è vero, che probabilmente a maggio dell'anno prossimo...
PRESIDENTE. Onorevole Paolo Russo...
PAOLO RUSSO. Signor Presidente, un attimo soltanto. Se è vero, come è vero, che a maggio dell'anno prossimo, o a marzo, o a settembre, il commissario informerà i comuni che costa di più il conferimento in impianto, in quello stesso momento il comune dovrà mettere a ruolo una TARSU aumentata, tale aumento andrà a ruolo ovviamente per il 2008 e la tassa verrà incassata nel 2009. Insomma, da oggi al 2009 come si riuscirà a fare fronte alle necessità di competenza e di cassa relative, più o meno, a 200 milioni di euro l'anno, più il pregresso?
Obiettivamente, il tentativo operato attraverso questi emendamenti è proprio nella direzione di evitare che i comuni si dissestino, di consentire ai comuni stessi di considerare tale differenziale nel Patto di stabilità, di evitare, insomma, che all'emergenza rifiuti si aggiunga un'altra emergenza, quella della stabilità economica di tutti comuni della Campania.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fava. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, preannunzio, a nome del gruppo Lega Nord Padania, il voto contrario sull'emendamento Paolo Russo 5.30, per una serie di ragioni esattamente speculari ed opposte rispetto a quelle denunziate dal presentatore dell'emendamento stesso. Noi riteniamo che esista un principio per il quale chi sbaglia paga e qui a sbagliare sono quei cittadini campani che continuano a darsi questa classe dirigente. Quindi, credo che non si possa transigere da questo principio, perché altrimenti si creerebbero vulnus, ahimè, difficili da recuperare. Non intendiamo che questa nostra posizione venga strumentalizzata dall'Assemblea, ma ci teniamo a ribadire un concetto.
La tassa sui rifiuti solidi urbani, così come le risorse disponibili sia nel bilancio sia nella contabilità della regione Campania, (che peraltro sono oggetto dell'emendamento successivo), debbono essere impiegate per far fronte alle emergenze ambientali sul territorio così come succede in tutto il resto del paese; infatti, non si può continuare a considerare questa regione come un territorio a sé stante, dal momento che la legge vale e vale per tutti. A tal proposito, quindi, o noi consideriamo l'emergenza ambientale campana nell'ambito dei parametri individuati per i siti da bonificare - parlo in modo specifico delle bonifiche, in questo momento - con il meccanismo dei siti di interesse nazionale (ma non mi sembra che per la maggior parte di questi siti sussistano i requisiti), oppure, diversamente, le risorse devono provenire direttamente dalla fiscalità locale. Mi dispiace, perché capisco che il contraccolpo per i cittadini campani potrebbe essere durissimo e sarà durissimo, ma non si può transigere da un principio per il quale chi è causa del suo mal pianga se stesso. Siamo di fronte ad una situazione nell'ambito della quale la tassa sui rifiuti solidi urbani dovrà necessariamente essere Pag. 44incrementata per far fronte alle esigenze sul territorio, così come dovranno essere implementati i capitoli di bilancio della regione Campania dedicati al reperimento delle risorse necessarie alle bonifiche.
Non si può pensare - come prevede questo emendamento - che si stabilisca un meccanismo per cui il 50 per cento degli oneri sia a carico dei cittadini, quindi della fiscalità locale, e il restante 50 per cento a carico dello Stato. In questo caso, infatti, le risorse proprie del commissario sarebbero a carico dello Stato, creando, ancora una volta, un meccanismo tale da aggravare la situazione in base al principio che, per colpa di qualcuno, pagano tutti.
Noi crediamo fermamente nel principio della responsabilità e, quindi, riteniamo necessario che i cittadini campani prendano atto della propria responsabilità e si facciano carico anche degli oneri finanziari che ne derivano (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Taglialatela. Ne ha facoltà.
MARCELLO TAGLIALATELA. Signor Presidente, io comprendo le valutazioni del collega Fava, ma ritengo che sbagli perché non si rende conto che stiamo affrontando l'esame di un disegno di legge statale ed è quindi il Parlamento che si sta facendo carico - altrimenti non ci sarebbe motivo di approvarlo - di una situazione eccezionale, che certamente è stata determinata da anni e anni di cattiva gestione, di sprechi e di inefficienze.
In quest'aula, pur in presenza di parlamentari che certamente non hanno una responsabilità specifica, vi è comunque un «olezzo tremendo», che è determinato dalla condizione che vivono ogni giorno i cittadini della nostra regione, i quali non hanno colpa alcuna se la raccolta differenziata non viene assicurata, né ne hanno colpa se per molti anni i governanti hanno fatto finta di rinunciare alla tecnologia della termovalorizzazione, sostenendo che esistevano tecnologie migliori per poi ritornare sui loro passi, perdendo tempo prezioso, il che li ha costretti all'apertura delle discariche.
Vi è un principio di carattere fondamentale sul quale dobbiamo stare molto attenti; infatti, se la valutazione negativa e le conseguenze nefaste dovessero ricadere solo nei confronti dei cittadini della Campania, tutto ciò alimenterebbe spinte a mio giudizio assolutamente controproducenti. Nel momento in cui si mette mano ad un provvedimento nazionale, ritengo sia compito anche del Parlamento trovare il modo di colmare il deficit connesso al ciclo dei rifiuti nella nostra regione. È per questo motivo che voteremo a favore dell'emendamento in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Brigandì. Ne ha facoltà.
MATTEO BRIGANDÌ. Signor Presidente, l'onorevole Fava, di cui vanto l'amicizia, non sbaglia e soprattutto capisce; infatti, se qualcuno afferma che non capisce è stupido. Egli non solo capisce, ma ha riportato pari pari il pensiero del gruppo al quale ho l'onore di appartenere che - se anche capisse poco - ha comunque un pensiero estremamente semplice e chiaro.
Il pensiero è il seguente: noi non abbiamo intenzione di pagare per gli altri!
Per questo motivo, esprimeremo un voto contrario sull'emendamento in esame.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paolo Russo 5.30, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Pag. 45
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 420
Votanti 418
Astenuti 2
Maggioranza 210
Hanno votato sì 167
Hanno votato no 251).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Adolfo 5.29.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Adolfo. Ne ha facoltà.
VITTORIO ADOLFO. Signor Presidente, sul decreto-legge in esame avremo modo di esprimerci in sede di dichiarazione di voto finale, puntualizzando tutti gli aspetti negativi e le contraddizioni emerse in questo dibattito.
Invece, per quanto concerne il mio emendamento 5.29, riteniamo che i campani non debbano, ancora una volta, corrispondere ulteriori ingenti risorse per far fronte ad una amministrazione incapace, che in questi anni ha prodotto una simile situazione di disagio e di passività.
Con l'emendamento in esame proponiamo che le spese debbano essere poste, da una parte, a carico del bilancio della regione Campania e, dall'altra, a carico delle risorse finanziarie messe a disposizione del commissario di Governo.
È chiaro che, al riguardo, nutriamo molte perplessità. Di fronte a una disponibilità attuale di 20 milioni di euro, ci chiediamo come si configureranno i bilanci futuri e quali saranno i programmi che potranno far fronte a questa situazione (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Zinzi. Ne ha facoltà.
DOMENICO ZINZI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ritengo che l'emendamento Adolfo 5.29 meriti una particolare attenzione, poiché, nell'esaminare il decreto-legge, abbiamo constatato che si tratta di un provvedimento dall'incerta copertura finanziaria. Esso affida il meccanismo dell'individuazione delle risorse ad aumenti tariffari, oppure all'introduzione di nuovi strumenti di fiscalità locale, «ribaltando» a carico dei cittadini e dei contribuenti campani le onerosissime conseguenze del malgoverno della regione Campania.
Si tratta, inoltre, di rilevanti...
PRESIDENTE. La prego di concludere...
DOMENICO ZINZI. ...quantificazioni, le quali sono incerte...
PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole!
DOMENICO ZINZI. ...sotto il profilo della previsione finanziaria.
PRESIDENTE. Sì, ma deve concludere, onorevole!
DOMENICO ZINZI. Guardi, Presidente, io...
PRESIDENTE. Le ricordo che ha un minuto di tempo a disposizione, perché ha già parlato un suo collega di gruppo.
DOMENICO ZINZI. Annuncio, allora, che voterò a favore dell'emendamento in esame.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Adolfo 5.29, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Pag. 46
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 393
Maggioranza 197
Hanno votato sì 170
Hanno votato no 223).
Prendo atto che il deputato Zinzi non è riuscito a votare ed avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
A questo punto, sospendo la seduta, che riprenderà alle 15, con la deliberazione sulla dichiarazione di urgenza del disegno di legge in materia di disagio abitativo. Il seguito del dibattito proseguirà dopo l'esaurimento del suddetto punto all'ordine del giorno.
La seduta è sospesa.
La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 15.