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TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE DEL DEPUTATO CARLO COSTANTINI SUL DISEGNO DI LEGGE N. 1496 ED ABBINATE.
CARLO COSTANTINI. Il gruppo dell'Italia dei Valori voterà a favore del disegno di legge all'esame dell'Assemblea, per le ragioni in parte già espresse nel precedente intevento svolto in discussione generale.
Si tratta di una condivisione che scaturisce molto più dal contesto nel quale ci siamo trovati ad intervenire che dal contenuto delle decisioni che ci accingiamo ad assumere.
Si tratta, infatti, per alcune disposizioni di scelte e di opzioni che in condizioni normali avrebbero dovuto esercitare il mondo dello sport, nell'ambito della sua autonomia o le società professionistiche nell'esercizio delle rispettive attività di impresa.
Si tratta, per altre disposizioni di equilibri che solitamente vengono assicurati dal mercato e dall'applicazione delle regole sulla libera concorrenza.
Sappiamo tutti, però, senza esclusioni che ci muoviamo in un contesto diverso ben rappresentato sia nelle cause che negli effetti dai risultati dell'indagine conoscitiva sui fenomeni del calcio recentemente Pag. 118conclusa. Gli effetti negativi sono quelli esplosi con gli scandali che hanno recentemente colpito il mondo del calcio.
Le cause vanno invece rinvenute nelle scelte precedentemente operate dal legislatore, in due decisioni, in particolare: quella di riconoscere la possibilità delle vendite individuali dei diritti televisivi; quella di introdurre per le società sportive professionistiche il fine di lucro ed addirittura la possibile quotazione in borsa.
Ne è derivata, tra l'altro, l'accentuazione del divario tra le società sportive ricche e le società sportive con minore disponibilità, un divario che se non arrestato e contenuto, potrebbe addirittura portare alla scomparsa di ogni valenza competitiva delle manifestazioni sportive e, con essa, anche alla scomparsa di ogni forma di interesse ad opera dei tifosi e degli utenti del prodotto sportivo radio-televisivo.
Purtroppo negli ultimi mesi sia gli organismi rappresentativi delle società professionistiche, che le singole società non hanno manifestato una significativa capacità di autoinformarsi soprattutto in ragione della volontà - legittima, se valutata individualmente - di difendere le posizioni di forza, di volta in volta acquisite. Queste obiettive inerzie, unite alla evidenza ed alla gravità dei processi degenerativi del sistema già accertati ed alla considerazione che la modifica del sistema impone, almeno per alcune parti, la modifica di leggi in vigore, ha reso per certi versi obbligata la scelta dell'intervento legislativo all'esame dell'Aula ed irrinunciabile anche l'esigenza di disciplinare aspetti che, in un altro contesto, non avremmo consentito che fossero disciplinati con legge.
Sono stati previsti principi e criteri che vincolano in parte le destinazioni e le modalità di utilizzo dei proventi della vendita dei diritti televisivi, ma è stato anche accolto un emendamento che di fatto impegna il Governo ad esercitare la delega solo nel caso in cui la lega non definisca autonomamente le regole attraverso le quali procedere alla ripartizione delle risorse finanziarie.
Si tratta, quindi, di un intervento equilibrato, necessario, ma non risolutivo; un intervento che apre una fase di riforma del sistema che potrà ritenersi conclusa solo quando le Camere avranno avuto la possibilità di riconsiderare il fine di lucro delle società sportive con giusta puntualizzazione. Concludo, sottolineando di nuovo che il mancato accoglimento di un emendamento dell'opposizione che affronta la questione non è la conseguenza di una valutazione negativa, ma l'effetto di una riflessione che ci ha indotto a ritenere troppo complesso l'intervento perché potesse essere introdotto e disciplinato con un semplice emendamento calato, tra l'altro, in una materia radicalmente diversa, quale è quella della disciplina dei diritti televisivi degli sport professionistici.