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Allegato B
Seduta n. 187 dell'11/7/2007
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazioni a risposta in Commissione:
CAPARINI, ALLASIA e FAVA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il 6 luglio nell'abitato di Zazza, piccola frazione del Comune dell'Alta Valle Camonica, uno scarico di energia a terra dai tralicci dell'alta tensione dell'elettrodotto realizzato nel 1983 ha generato alcuni principi di incendio. Nel frattempo in alcune abitazioni di Malonno sono scattati i salvavita a causa dello sbalzo provocato dallo scarico a terra. Ciò non ha impedito che molti elettrodomestici venissero danneggiati;
il grave incidente segue agli analoghi casi avvenuti il 20 giugno ad Astrio di Breno - uno scoppio lungo le linee dell'alta tensione aveva causato un incendio - e la settimana successiva a Novelle di Sellero la situazione si era ripetuta;
il responsabile del gruppo operativo della linea di Brescia, Giuseppe Samuelli, in rappresentanza dei vertici Terna, ha affermato che l'incidente è «dovuto a un errore di valutazione. Le piante erano state segnalate ma si pensava che la distanza fra queste e le condutture fosse sufficiente a permetterci di tagliarle solo il prossimo inverno. Per quanto riguarda il caso di Astrio, invece, si tratta di un episodio transitorio che non siamo ancora riusciti a capire. Ogni giorno siamo presenti in Valle: infatti venerdì è bastata mezz'ora per consentirci di arrivare sul posto. Comunque sia - ha concluso - siamo disponibili a fornire tutte le informazioni
e la mappatura degli impianti» (Giornale di Brescia 7 luglio 2007 e 8 luglio 2007);
gli amministratori locali e le organizzazioni sindacali chiedono di «dare una comunicazione urgente in ordine a quanto accaduto e alle azioni promosse per evitare il ripetersi di simili episodi, ma soprattutto deve attivare immediatamente, insieme al Gruppo Enel, un presidio permanente di monitoraggio e manutenzione lungo le linee e gli impianti della Valle. Il tutto perché, attraverso una corretta gestione e una costante manutenzione delle linee, e in seguito a una puntuale mappatura e classificazione degli impianti, venga garantita l'assoluta sicurezza e incolumità di tutti»;
«è un episodio gravissimo - spiegano in una nota congiunta il Bacino Imbrifero Montano e la Comunità Montana di Vallecamonica - che ha messo in pericolo i residenti. Enel e Terna Spa ci devono spiegazioni. Eventi simili mettono a grave rischio la sicurezza degli abitanti delle valli che ospitano impianti di conduzione elettrica ad alta tensione» -:
se il Ministro intenda chiarire la dinamica degli incidenti;
quali iniziative al fine di evitare il ripetersi di tali incidenti;
se il Ministro intenda farsi promotore di un tavolo di concertazione con i soggetti gestori degli impianti idroelettrici e della rete di distribuzione dell'energia allo scopo di concertare le modalità di utilizzo e gestione delle risorse idriche.
(5-01266)
TOCCI. - Al Ministro per lo sviluppo economico. - Per sapere - considerato che:
la Sogin S.p.A è stata istituita nel 1999 come società del Gruppo ENEL, controllata al 100 per cento dal Ministero del tesoro mentre il Ministero delle attività produttive fornisce gli indirizzi operativi. I programmi di attività di Sogin sono sottoposti alla valutazione dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas (AEEG) ai fini del riconoscimento dei relativi oneri economici. Sogin ricevette dal Governo di centro destra il compito di gestire gli esiti delle attività nucleari pregresse, tra cui la messa in sicurezza degli impianti dismessi, in particolare le centrali elettronucleari e gli impianti del ciclo del combustibile e dei rifiuti radioattivi prodotti. L'assegnazione dei compiti avvenne nel quadro della proclamazione dello stato di emergenza dichiarato con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 febbraio 2003. Attraverso l'OPCM n. 3355 del 7 maggio 2004, l'ENEA ha trasferito gli impianti del ciclo del combustibile alla Sogin. La cessione è tuttavia avvenuta attraverso una trattativa condotta quasi esclusivamente su base economica, trascurando il trasferimento delle competenze e gli aspetti di sicurezza. Dal marzo 2006, da quando Sogin ha iniziato a gestire in proprio gli impianti ex-ENEA, è iniziata una preoccupante sequenza di incidenti e di eventi anomali su tutti e tre i siti, in particolare:
a) la stampa e la televisione nazionali nel mese di marzo 2007 hanno dato risalto alla notizia del rinvenimento di tracce di radioattività (Stronzio-90) nell'acqua potabile in vicinanza di Saluggia riconducibili a infiltrazioni di liquido contaminato fuoriuscito dalla piscina dell'impianto EUREX in gestione alla Sogin;
b) in Trisaia si sono verificate contaminazioni del suolo in seguito a lavori di carotaggio in prossimità della «fossa irreversibile» in cui sono stoccati vari metri cubi di liquidi radioattivi;
c) in Casaccia si sono verificati quattro «eventi anomali» nel giro di 12 mesi: due successive contaminazioni di 7+2 operatori impegnati presso l'Impianto Plutonio; esplosione di uno dei magazzini adibiti allo stoccaggio di rifiuti radioattivi in seguito al malfunzionamento dell'impianto antincendio e dell'impianto di ventilazione da cui dipende il contenimento dello stesso impianto, che ha provocato danni alle stesse strutture di contenimento, sfiorando il rilascio incontrollato di
Plutonio all'esterno ed il conseguente stato di emergenza per l'intero Centro di Ricerca della Casaccia; immissione incontrollata di anidride carbonica nel laboratorio n. 42 dell'Impianto plutonio, fortemente contaminato a seguito del grave incidente del 1974, avvenuta a causa di un'errata manovra nella manutenzione dell'impianto antincendio, con il rischio anche in questo caso di proiettare all'esterno il Plutonio depositato nelle condotte di ventilazione dismesse.
in Casaccia, nel caso delle contaminazioni si ipotizza l'omessa sorveglianza e il non rispetto dei principi fondamentali della radioprotezione, (giustificazione e riduzione al minimo delle dosi di radiazioni ai lavoratori), mentre i malfunzionamenti degli apparati antincendio mettono in evidenza gravi carenze negli interventi di manutenzione e nella gestione dei sistemi di sicurezza degli impianti, rispettivamente affidati a ditte non qualificate, (la Electron del gruppo Finmeccanica) e a personale evidentemente non adeguatamente preparato.
questi «eventi anomali» non sono l'unico segnale che getta ombre sulle attività della SOGIN. I bilanci della Società non sono stati approvati (?) da parte dell'Autorità per l'Energia ed il Gas, come conseguenza del mancato raggiungimento degli obiettivi dichiarati nei cronoprogrammi; il processo del D&D/ER (Decontamination&Dismantling/Enviromental Remediation), vale a dire la disattivazione e lo smantellamento degli impianti, che è stata la ragione stessa della costituzione della società, non è stato ancora avviato, con conseguente progressiva esclusione dell'Italia dal processo di armonizzazione delle attività di D&D/ER avviato in ambito UE; le ripetute interrogazioni parlamentari che denunciano sprechi e irregolarità nella gestione e avanzano dubbi sull'utilizzo dei 900 milioni di euro fino ad ora spesi. Un quadro di gravi inefficienze, nonostante che alla società fossero stati messi a disposizione i mezzi economici e il quadro normativo (deroghe a leggi, poteri commissariali al Presidente, condizioni di sostanziale monopolio) oltre ad un incondizionato sostegno politico, che ne avrebbero dovuto garantire il buon funzionamento -:
se il Ministro sia in grado di assicurare il rispetto di normali condizioni di sicurezza nella gestione degli impianti da parte della SOGIN.
(5-01269)