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Allegato B
Seduta n. 101 del 31/1/2007
ATTI DI INDIRIZZO
Risoluzioni in Commissione:
Le Commissioni I e V,
premesso che:
con le leggi nn. 146, 147 e 148 del 2004 è stata disposta l'istituzione delle nuove province di Monza e della Brianza, di Fermo e di Barletta-Andria-Trani. Le stesse leggi hanno definito un processo attuativo articolato in successivi passaggi procedurali allo scopo di individuare tutti gli adempimenti connessi all'obiettivo di garantire, nell'arco temporale di alcuni anni, la piena operatività delle nuove province, a tal fine prevedendo, tra le altre cose, la nomina, da parte del Ministero dell'interno, di commissari chiamati a collaborare con gli enti territoriali interessati;
in relazione agli adempimenti indicati, le stesse leggi hanno provveduto a stanziare consistenti risorse finanziarie. In particolare, la legge n. 146 del 2004 ha stanziato più di un milione di euro per l'anno 2004, circa 18 milioni di euro per l'anno 2005 e 17,8 milioni di euro a regime per provvedere all'istituzione della provincia di Monza e della Brianza; la legge n. 147 del 2004 ha stanziato circa 500 mila euro per l'anno 2004, più di 13 milioni di euro per l'anno 2005 e 13 milioni di euro a regime per l'istituzione della provincia di Fermo; infine la legge n. 148 del 2004 ha previsto circa 800 mila euro per l'anno 2004, più di 17 milioni di euro per l'anno 2005 e circa 17 milioni di euro a regime per l'istituzione della provincia di Barletta-Andria-Trani;
risultano già avviate alcune delle procedure necessarie allo scopo di consentire l'operatività delle nuove province, con particolare riferimento all'individuazione degli immobili che dovranno ospitare gli uffici periferici delle amministrazioni statali;
non è stato tuttavia possibile porre in essere tutti gli adempimenti previsti per cui quota parte delle risorse già stanziate con riferimento ad esercizi finanziari conclusi, in quanto non utilizzata, rischia di andare in economia;
tale evenienza determinerebbe evidenti difficoltà e rallentamenti al processo di attuazione delle leggi richiamate, privando le amministrazioni competenti, e in particolare i commissari nominati dal Ministero dell'interno, di risorse indispensabili per la integrale attuazione del dettato normativo;
la normativa vigente già reca numerosi precedenti di disposizioni volte a garantire la conservazione a bilancio di somme stanziate con riferimento ad esercizi già conclusi e tuttavia non utilizzate. La stessa legge generale di contabilità consente alle amministrazioni ministeriali di richiedere, con procedura di carattere amministrativo e senza necessità di specifici interventi del legislatore, al Ministero dell'economia la conservazione di risorse altrimenti destinate ad andare in economia;
non vi sono ostacoli di carattere normativo ad una iniziativa in tal senso anche nel caso specifico delle leggi precedentemente richiamate, essendo venuta meno, nel corso dell'esame parlamentare, la disposizione inserita dal Governo nel testo originario del disegno di legge finanziaria per l'anno in corso, in base alla quale si stabiliva la sospensione dei procedimenti avviati con riferimento alla istituzione delle nuove province precedentemente richiamate,
impegna il Governo
ad adottare tempestivamente le iniziative necessarie per consentire la conservazione a bilancio delle risorse stanziate dalle leggi in precedenza richiamate al fine di garantire le condizioni idonee ad assicurare
la piena attuazione del dettato delle medesime leggi.
(7-00112)
«Violante, Duilio, Grimoldi, Cota, Ventura, Zanella, Zeller, Peretti, Andrea Ricci, Angelo Piazza, Bocchino, Rivolta, Ronconi, Boato, Brugger, Mascia, Santelli, Garavaglia, Licandro, Vannucci, Zaccaria, Adenti».
La VII Commissione,
premesso che:
con la legge 30 marzo 2004 n. 92 è stato istituito dal parlamento italiano il «Giorno del Ricordo», al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale;
il 10 febbraio è ormai prossimo;
tale giornata è dedicata dallo Stato alla celebrazione ed alla memoria del martirio degli italiani infoibati, al loro assassinio di massa organizzato dalle bande comuniste del maresciallo Tito, oggi considerato il primo raccapricciante segno di «pulizia etnica» attuato in quelle terre, che durò fino al 1948 e provocò l'esilio forzato di 350 mila italiani delle terre di Istria, Fiume e di tutta la Dalmazia;
il martirio non fu risparmiato né alle donne né ai bambini, né ai vecchi né ai sacerdoti la cui sola colpa era quella di essere italiani,
considerato che:
all'articolo 1 comma 2 della legge di cui sopra si fa espresso riferimento che tali commemorazioni debbano essere realizzate per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado e che istituzioni ed enti debbano favorire la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende;
tali iniziative, inoltre, devono essere volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario ed artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero;
dall'entrata in vigore della legge tale ricorrenza è stata celebrata da parte delle più alte cariche istituzionali e numerose iniziative sono state poste in essere da quasi tutti i partiti politici, sono state effettuate celebrazioni storiche, iniziative editoriali, trasmissioni televisive volte a rendere sempre più conosciute ai cittadini, soprattutto ai giovani, quelle tragiche vicende che, fino al marzo 2004, sono sempre state volutamente e colpevolmente dimenticate;
considerato inoltre che:
purtroppo ancora oggi in Italia c'è chi tende a minimizzare la tragedia delle foibe come per esempio accaduto qualche giorno fa a Firenze, dove è stata fatta a pezzi la targa di marmo affissa in onore dei martiri delle foibe e dove la sezione locale dell'Anpi ha dichiarato provocatorio il corteo organizzato il 10 febbraio per ricordare i martiri delle foibe,
impegna il Governo:
a sensibilizzare tutti i mezzi di informazione affinché provvedano a far conoscere la tragedia delle foibe per troppi anni rimasta sconosciuta nel nostro paese e non contemplata nei libri di storia;
ad adottare iniziative nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università, comunque nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e universitarie, volte a diffondere la conoscenza di quei
tragici eventi presso i giovani, anche attraverso la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti e soprattutto organizzando visite degli studenti nei luoghi degli eccidi;
a sostenere, anche finanziariamente, iniziative volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario ed artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, nonché le associazioni dei Giuliano-Dalmati presenti su tutto il territorio nazionale che svolgono da sempre un prezioso lavoro di ricerca storica.
(7-00111) «Frassinetti».