Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 109 del 14/2/2007
...
ECONOMIA E FINANZE
Interrogazione a risposta immediata in Commissione:
V Commissione:
GARAVAGLIA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi anni sono state adottate numerose iniziative, in primo luogo nell'ambito delle manovre finanziarie, volte ad assicurare un contenimento della spesa pubblica;
in questo quadro si inseriscono alcune disposizioni della legge finanziaria per il 2007 (ed in particolare, l'articolo 1, comma 466) che prevedono limitazioni ai compensi percepiti dagli amministratori investiti di particolari cariche nelle società non quotate partecipate dal Ministero dell'economia e delle finanze e nelle rispettive società controllate e collegate;
da notizie di stampa risulta che alcuni dirigenti delle amministrazioni pubbliche e responsabili di società partecipate dal Ministero dell'economia e delle finanze percepirebbero compensi elevatissimi ovvero riceveranno cifre ingentissime a titolo di liquidazione o indennità di fine rapporto;
tale circostanza, oltre a non risultare coerente con l'obiettivo di una oculata gestione delle risorse pubbliche, determina gravi sperequazioni -:
quanti siano i dirigenti e i responsabili di pubbliche amministrazioni ovvero di società partecipate dal Ministero dell'economia e delle finanze che percepiscono trattamenti economici, anche a titolo di indennità di fine rapporto, particolarmente
elevati e comunque superiori a quelli corrisposti ai parlamentari ed a quanto ammontino tali trattamenti.
(5-00730)
Interrogazione a risposta in Commissione:
SCHIETROMA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
voci ricorrenti ipotizzano la chiusura del Dipartimento provinciale del Tesoro di Frosinone;
tale ipotesi sarebbe davvero deprecabile in quanto le ragioni della permanenza dell'ufficio su indicato sono più che fondate;
infatti la provincia di Frosinone, che è al 39o posto per estensione territoriale su 109 province italiane, conta ben 91 Comuni ed una popolazione di circa 500.000 abitanti, il che, tra l'altro, vuol dire altrettante strutture scolastiche di istruzione materna, elementare e media e quindi, in proporzione, una notevole presenza di scuole secondarie di secondo grado;
di conseguenza il Dipartimento provinciale del Tesoro di Frosinone, avendo competenza anche su tutti gli operatori delle predette strutture, nel suo insieme amministra ben 14.000 partite di spesa fissa;
inoltre, il citato Dipartimento provvede al pagamento di circa 8.100 tra pensioni di guerra e tabellari privilegiate, un numero che, per quantità, pone l'ufficio di Frosinone tra i primi dieci in Italia;
ed ancora, tale numero elevato di pensioni, legato alle note drammatiche vicende dell'ultimo conflitto mondiale, ha notevole influenza anche su un altro compito che il Dipartimento provinciale del Tesoro di Frosinone deve svolgere, e cioè quello relativo alla Commissione medica che esamina le domande di reversibilità delle pensioni di guerra, tenendo presente che solo nell'anno 2006 sono state valutate ben trecento reversibilità;
per di più, la predetta Commissione medica esamina anche le cause di invalidità per servizio di tutti i dipendenti pubblici (sia quelli dei settore statale che quelli degli enti locali), anch'esse in gran numero se si pensi che soltanto nel 2006 sono state valutate circa seicento cause di servizio;
infine va valutato che, in caso di accorpamento della Direzione provinciale del Tesoro di Frosinone agli uffici di Roma o di Latina, le persone ultrasettantenni interessate alle pratiche di cui sopra sarebbero esposte a gravosi disagi -:
se tali voci, relative all'ipotesi di chiusura del Dipartimento provinciale del Tesoro di Frosinone, abbiano un effettivo fondamento; ed in caso di risposta affermativa, se il Governo intenda intervenire prontamente per scongiurare un evento veramente dannoso per la popolazione della provincia di Frosinone e profondamente iniquo, considerate le ragioni esposte nella premessa della presente interrogazione.
(5-00725)
Interrogazioni a risposta scritta:
PEDRIZZI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia (AIRL), nata nel 1972 rappresenta più di quattromila famiglie, dirette discendenti di quei ventimila cittadini italiani espulsi da Gheddafi nel 1970 dopo aver subito la confisca di tutti i beni in completo disprezzo dell'Accordo internazionale firmato nel 1956;
con il protocollo d'intesa e il comunicato congiunto del 1998, sottoscritto dall'allora Ministro degli esteri, senatore Dini, il nostro Governo - che già non si era avvalso della clausola arbitrale contenuta nel trattato del 1956 - rinunciò definitivamente a qualsiasi rivalsa sul Governo libico per ottenere il risarcimento del danno subito dalla comunità italiana;
sia il precedente Governo che quello attuale hanno dichiarato la disponibilità ad accogliere le richieste risarcitorie del leader libico per i danni coloniali al fine di arrivare ad una definitiva e auspicata «normalizzazione» dei rapporti tra i nostri due Paesi -:
se il Ministro in indirizzo non ritenga di fornire chiarimenti in merito a quanto esposto e se, contestualmente alla definizione del risarcimento che verrà riconosciuto alla Libia, preveda che il nostro Governo possa stanziare le somme necessarie ad un provvedimento di indennizzo definitivo a favore dei nostri concittadini espropriati, al fine di pervenire alla risoluzione di un vulnus che si protrae da oltre trentasette anni.
(4-02583)
GARAVAGLIA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi anni sono state adottate numerose iniziative, in primo luogo nell'ambito delle manovre finanziarie, volte ad assicurare un contenimento della spesa pubblica;
in questo quadro si inseriscono alcune disposizioni della legge finanziaria per il 2007 (ed in particolare, l'articolo 1, comma 466) che prevedono limitazioni ai compensi percepiti dagli amministratori investiti di particolari cariche nelle società non quotate partecipate dal Ministero dell'economia e delle finanze e nelle rispettive società controllate e collegate;
da notizie di stampa risulta che alcuni dirigenti delle amministrazioni pubbliche e responsabili di società partecipate dal Ministero dell'economia e delle finanze percepirebbero compensi elevatissimi ovvero riceveranno cifre ingentissime a titolo di liquidazione o indennità di fine rapporto;
tale circostanza, oltre a non risultare coerente con l'obiettivo di una oculata gestione delle risorse pubbliche, determina gravi sperequazioni -:
quanti siano i dirigenti e i responsabili di pubbliche amministrazioni ovvero di società partecipate dal Ministero dell'economia e delle finanze che percepiscono trattamenti economici, anche a titolo di indennità di fine rapporto, particolarmente elevati e comunque superiori a quelli corrisposti ai parlamentari ed a quanto ammontino tali trattamenti.
(4-02590)