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Allegato B
Seduta n. 109 del 14/2/2007
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Apposizione di una firma ad una risoluzione.
La risoluzione in Commissione Pedrini n. 7-00121, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 12 febbraio 2007, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Lovelli.
Apposizione di una firma ad una interpellanza.
L'interpellanza urgente Sgobio e altri n. 2-00370, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 13 febbraio 2007, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Dato.
Apposizione di firme ad interrogazioni.
L'interrogazione a risposta in Commissione Foti n. 5-00021, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 13 giugno 2006, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Giorgio Conte.
L'interrogazione a risposta in Commissione Foti n. 5-00401, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 16 novembre 2006, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Giorgio Conte.
L'interrogazione a risposta orale Migliori e altri n. 3-00634, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 13 febbraio 2007, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Menia.
Atto modificato.
Si pubblica il testo riformulato dell'interrogazione a risposta scritta Bricolo n. 4-02403, già pubblicata nell'allegato B ai resoconti della
seduta n. 101 del 31 gennaio 2007.
BRICOLO, LUSSANA, GOISIS, GARNERO SANTANCHÈ, PORETTI, BERTOLINI, MELONI, BIANCOFIORE, SANTELLI, CARLUCCI, APREA, LICASTRO SCARDINO, D'IPPOLITO VITALE, MAZZONI, CECCACCI RUBINO, PAOLETTI TANGHERONI, CARFAGNA, ANGELA NAPOLI, FRASSINETTI, GERMONTANI, CASTELLANI, MILANATO, CAPITANIO SANTOLINI, ARMOSINO, PELINO, MISTRELLO DESTRO, MONDELLO e GARDINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da quanto si apprende dalle notizie riportate dagli organi di stampa, in Italia dilaga il fenomeno della violenza contro le donne vittime della sottomissione irragionevole ai dettami fanatico religiosi (mortificazione del corpo e della personalità, mutilazioni sessuali, segregazione, poligamia, matrimoni imposti dalle famiglie);
in un articolo pubblicato in data 27 gennaio 2007 sul Corriere della Sera, viene citato a corollario di un elenco di casi di donne straniere vittime di violenza «giustificata» da assurde convinzioni confessionali, il paradossale episodio accaduto il 26 agosto 2005, nel quale, durante una funzione tenutasi all'interno della moschea di Verona sita in via Biondani, la guida spirituale Wagdy Ghoneim (un estremista incarcerato in Egitto, espulso dagli Stati Uniti e Canada per apologia del terrorismo internazionale entrato in Italia su invito dell'UCOI), interpretando il Corano, ha indicato tra i doveri di ogni buon musulmano quello di usare la violenza nei confronti delle donne che «sbagliano»;
sempre dalle notizie riportate dai mass media è ipotizzabile dedurre come le parole d'istigazione alla violenza nei confronti delle donne pronunciate in quella occasione dall'Imam Wagdy Ghoneim furono da più di un fedele interpretate alla lettera. Caso emblematico quello denunciato da una donna coraggio Amal El Boufrai che dopo anni di vessazioni e violenze subite dal marito e due gravidanze interrotte per le percosse subite dallo stesso ha raccontato alle Forze dell'ordine come proprio in quel giorno fatidico del 26 agosto 2005 il marito Moustapha Ben Har, marocchino residente nel capoluogo scaligero, si sia sentito ancora di più autorizzato a picchiarla dopo aver partecipato all'incontro di preghiera nella moschea;
è assordante e colpevole il silenzio delle Comunità musulmane presenti in Italia dinnanzi a casi così eclatanti;
è inaccettabile che la Consulta per l'islam italiano, istituita con decreto del Ministro dell'interno, che tanta influenza dovrebbe avere sulle comunità musulmane presenti nel nostro Paese, non abbia una posizione univoca nel condannare, tali episodi;
dignità e diritti sono elementi su cui non è possibile scendere a patti. È necessario quindi ribadire come non vi potrà mai essere integrazione senza la preventiva accettazione da parte di tutta la comunità islamica delle normative vigenti in materia di libertà individuale e di pensiero, di obbligo scolastico, di autodeterminazione e di uguaglianza formale di tutti i cittadini davanti alla legge, lo status giuridico o religioso delle donne, il rispetto del diritto di famiglia e dell'istituto del matrimonio, dei minori e dei non credenti e il trattamento degli animali;
è noto che la moschea, oltre ad essere sede di attività religiosa, diventa anche centro della vita sociale, politica e culturale della comunità musulmana;
una politica non attenta, ha contribuito al brulicare del fondamentalismo islamico;
mentre oramai è palese ad avviso degli interroganti che anche in Italia all'interno di alcune comunità islamiche si annidi la presenza di gruppi eversivi allo stesso tempo non è invece facilmente riscontrabile una collaborazione con le Forze dell'ordine e la magistratura da parte di quei musulmani che si dichiarano moderati e che continuano a chiedere diritti dimostrando la volontà di volersi integrare nella nostra società;
è stato più volte documentato da fonti giornalistiche che molto spesso, in occasione di funzioni religiose, gli imam predicano odio nei confronti della cultura occidentale e sentenziano condanne contro tutti coloro che non si comportano secondo i dettami coranici (inutile ribadire come questi, in molti casi, siano antitetici ai principi e ai valori su cui è fondata la nostra tradizione culturale e che come tali si ritrovano anche nella Costituzione italiana) -:
quali provvedimenti il Ministro intenda assumere per non permettere il verificarsi di tali situazioni nel nostro Paese e se non ritenga indispensabile che vengano predisposti controlli approfonditi in tutte le moschee e, considerato il caso descritto nelle premesse in particolar modo nella moschea di via Biondini (Verona), e centri islamici presenti sul territorio italiano, giungendo anche alla chiusura precauzionale di quelli al cui interno si riscontrano presenze eversive;
quali provvedimenti il Ministro intenda adottare nei confronti degli imam della moschea di Verona che hanno ospitato ed invitato a parlare durante la funzione religiosa tenutasi nella moschea il signor Wagdy Ghoneim già noto a livello internazionale per le sue posizioni radicali e fondamentaliste.
(4-02403)
Cambio di presentatore ad una interpellanza urgente.
L'interpellanza urgente n. 2-00361, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta dell'8 febbraio 2007, è da intendersi presentata dall'onorevole Patarino, già cofirmatario della stessa.
Ritiro di un documento del sindacato ispettivo.
Il seguente documento è stato ritirato dal presentatore: interrogazione a risposta scritta Nespoli n. 4-02041 del 20 dicembre 2006.