Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 130 del 20/3/2007
...
ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
MAZZOCCHI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
risulterebbe che Poste italiane S.p.A. all'atto della sua trasformazione in Ente Pubblico Economico e poi in Società per Azioni, abbia avuto in assegnazione un vasto patrimonio immobiliare residenziale dell'ex Ministero delle Poste e Telecomunicazioni;
tale patrimonio, destinato alla dismissione ai sensi della legge 24 dicembre 1993, n. 560, sarebbe stato realizzato in massima parte attraverso l'opera della concessionaria ITALPOSTE (gruppo IRI-Italstat);
quest'ultima, in nome e per conto dell'ex Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, avrebbe espropriato i suoli e avrebbe realizzato gli edifici mediante una tecnica industrializzata, all'avviso dell'interrogante, inappropriata;
gli edifici, difatti, presenterebbero svariati difetti e vizi dal punto di vista della sicurezza, della normativa antincendio, degli impianti elevatori fuori norma e delle norme igieniche e sanitarie;
ad oggi risulterebbero esser stati alienati 4.500 alloggi per un ricavo di oltre 6 milioni di euro;
tenuto conto che la legge 24 dicembre 1993, n. 560 stabilisce che una parte rilevante del ricavato delle vendite debba esser utilizzata e reinvestita nello stesso settore;
ad oggi nessuna somma parrebbe esser stata utilizzata per tale fine;
risulterebbe all'interrogante che alcuni di questi edifici sarebbero fatiscenti e non perfettamente a norma -:
qualora i fatti corrispondano al vero, quali siano le motivazioni del mancato reinvestimento sugli immobili residenziali.
(4-02977)
MAZZOCCHI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
risulterebbe che Poste italiane S.p.A. abbia ricevuto in gestione un vasto patrimonio immobiliare residenziale, i cui rapporti, inizialmente regolati secondo un
atto di concessione anteriore all'anno 1996, oggi sarebbero disciplinati ai sensi della legge n. 431 del 1998;
i conduttori risulterebbero corrispondere il relativo canone su un conto corrente postale istituito ad hoc, il cui bilancio complessivo risulterebbe dall'emissione dei medesimi bollettini postali e il controllo dell'effettivo pagamento dalla registrazione delle entrate su apposito programma;
alcuni conduttori, quelli titolari dell'originario atto di concessione, che non hanno stipulato contratti di cui alla legge n. 431 del 1998, sembrerebbero corrispondere il relativo canone senza che, ad oggi, gli sia mai stato applicato alcun aggiornamento ai sensi della sopra richiamata legge;
all'atto della richiesta di acquisto dei relativi immobili da parte di tali soggetti, sembrerebbe esser stato richiesto loro il saldo della differenza tra quanto pagato, incassato quale indennità di occupazione, e quanto effettivamente dovuto in ragione dei calcoli effettuati solamente alla data della richiesta di acquisto;
dal punto di vista civilistico, tali importi sarebbero dovuti esclusivamente ove richiesti;
sino a tale momento, Poste Italiane S.p.A. non avrebbe mai adottato alcuna iniziativa in tal senso -:
qualora i fatti corrispondano al vero, se le azioni intraprese da Poste Italiane S.p.A., dal punto di vista contabile, sui fatti sopra esposti, siano regolarmente legittimate e, in caso negativo, quali misure si ritenga più opportune adottare onde consentire la restituzione delle somme indebitamente percepite.
(4-02980)
CAPARINI, BRICOLO e DOZZO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 1-bis, comma 10, del decreto-legge 12 luglio 2004, n. 168 convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 191, ha introdotto alcune modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642 concernente la disciplina dell'imposta di bollo, finalizzate a consentire la corresponsione di detta imposta mediante pagamento ad intermediario convenzionato con l'agenzia delle entrate e rilascio da parte di questo, con modalità telematiche, di apposito contrassegno che sostituisce a tutti gli effetti le marche da bollo;
in attuazione di detta disposizione legislativa, il direttore dell'agenzia delle entrate con provvedimento del 5 maggio 2005 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 118 del 23 maggio 2005), ha approvato le caratteristiche e le modalità d'uso del contrassegno sostitutivo delle marche da bollo;
l'ordine del giorno del 6 marzo 2007 del comune di Lamon denuncia l'impossibilità di corrispondere in vaste zone della provincia di Belluno l'imposta di bollo con le nuove modalità stabilite dall'articolo 1-bis, comma 10, del decreto-legge n. 168 del 2004 convertito, con modificazioni dalla legge n. 191 del 2004;
da alcune settimane in ampie e disagiate aree del territorio della provincia di Belluno è praticamente impossibile corrispondere l'imposta di bollo con le nuove modalità previste dalla sopra citata normativa;
sono numerose le segnalazioni da parte di amministratori dei comuni bellunesi che hanno subito la soppressione dei punti di concessione alla vendita di valori bollati pari a circa l'80 per cento del servizio;
una situazione di profondo disagio sussiste soprattutto per quei territori a margine dei grossi centri e di conseguenza di grave penalizzazione per i cittadini;
considerato altresì che ciò comporta notevoli disagi per i cittadini, le imprese, i professionisti e per tutti i soggetti che sono obbligati al pagamento dell'imposta di bolli;
quanto sopra, in taluni casi, porta addirittura ad un considerevole rallentamento dei già lunghi e penalizzanti iter burocratici cui sono spesso soggette la popolazione e le imprese;
tale provvedimento penalizza ancora una volta soprattutto le popolazioni che abitano le aree montane e marginali -:
quali provvedimenti il Ministro intenda intraprendere affinché sia consentito a tutti i cittadini, in qualunque zona residenti, di adempiere ai già onerosi obblighi legislativi, in forma semplice, rapida ed efficace.
(4-02989)
SPINI e SINISCALCHI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il 2006 ha segnato il decimo anniversario dell'iniziativa multilaterale di cancellazione del debito per i Paesi più poveri maggiormente indebitati, HIPC;
da alcuni anni l'Italia si è dotata di strumenti legislativi all'avanguardia in materia di cancellazione e conversione del debito con i Paesi in via di sviluppo: la legge 27 dicembre 1997, n. 449 (la cui attuazione è stata regolata con decreto 9 novembre 1999) che ha introdotto la possibilità di procedere alla conversione del debito; successivamente la legge n. 209/2000 ha introdotto la possibilità di procedere alla cancellazione del debito;
la legge 209 è il risultato anche di un largo movimento di mobilitazione nazionale promossa da SDEBITARISI che, in collegamento con le mobilitazioni internazionali iniziate nel 1996, ha permesso l'approvazione della legge;
la legge rappresenta il successo massimo della campagna internazionale di cancellazione del debito, poiché in nessun altro paese di mobilitazione è stato approvata una legge;
l'ultima relazione annuale sullo stato di attuazione della legge presentata, ex legge 209, dal Ministero dell'economia riportava che dalla sua approvazione fino al giugno 2006, erano stati cancellati 5,9 miliardi di euro di crediti bilaterali in 30 paesi;
negli ultimi cinque anni, le cancellazioni del debito sono state la componente più importante dell'aiuto bilaterale italiano, costituendone in media il 20 per cento, ma per l'esaurirsi dei crediti cancellabili rischia di far precipitare l'aiuto italiano sotto lo 0,15 per cento del prodotto interno lordo, proprio quando l'Italia si è impegnata a portarlo allo 0,51 per cento entro il 2010;
la relazione annuale sullo stato di attuazione della legge 209, presentata ogni anno dal Ministero dell'economia alla fine di settembre, indica i crediti cancellati e sommariamente l'impiego delle somme liberate, ma non fornisce un quadro sintetico dei crediti italiani rimanenti per i paesi che potrebbero ancora beneficiare dell'applicazione della 209;
il comma 1310 dell'articolo 1 della legge Finanziaria per il 2007 modifica positivamente l'articolo 5 della legge 209 che prevedeva cancellazioni o conversioni parziali o totali di debiti a favore di Paesi colpiti da disastri;
la portata del vecchio articolo 5 non è stata completamente sfruttata dall'Amministrazione, che non ha esplorato ad esempio la possibilità di cancellare i debiti per quei Paesi colpiti da gravi crisi sanitarie come l'AIDS quando la modifica proposta in Finanziaria allarga ulteriormente i criteri di applicazione dell'articolo 5, oltre le emergenze. Infatti i debiti potranno essere cancellati o convertiti non soltanto in caso di emergenza umanitaria ma anche per finanziare azioni di lotta alla povertà;
il 23 gennaio il viceministro Sentinelli ha firmato il protocollo che rende esecutivo l'accordo di riconversione del debito keniano, per un valore pari a circa 45 milioni di euro; le risorse risparmiate dal pagamento dei servizi di debito verranno destinate al finanziamento di iniziative
sociali nel quadro dei programmi di lotta alla povertà rurale e urbana. La riconversione consente di porre fine a una continua sottrazione di risorse nazionali. Nel 2005, a causa della restituzione dei crediti, l'Italia ha ricevuto un trasferimento netto di 8 milioni di euro dal Kenya più dell'intero contributo stanziato dall'Italia in sei anni per sostenere interventi in risposta alla pandemia di AIDS, 6 milioni di euro;
attraverso le riconversioni del debito l'Italia ha liberato dal pagamento del servizio di debito Paesi non inclusi nella lista dei HIPC, come Perù, Egitto e Marocco, ma nella relazione del Ministero dell'economia non sono incluse tutte le riconversioni;
il pagamento delle rate del debito resta ancora un peso per molti Paesi. Secondo la Banca Mondiale - Africa Development Indicators - su un totale di 21 miliardi di dollari ricevuti in aiuti, l'Africa sub-sahariana ha ripagato 14 miliardi di dollari sotto forma di servizio del debito. Nel 2004, Swaziland e Lesotho, paesi non parte dell'HIPC, dove le persone colpite dall'HIV e AIDS rappresentano rispettivamente un terzo e un quinto della popolazione, hanno dovuto restituirne 40 e 35 milioni di dollari in servizi del debito - ammontari sufficienti a finanziare la somministrazione di antiretrovirali a tutti i sieropositivi dei due Paesi -:
quali siano i paesi che possono beneficiare ancora della cancellazione della legge 209/01, anche alla luce della modifica dell'articolo 5;
a quanto rispettivamente ammontino i crediti di aiuto ed i crediti commerciali per ognuno dei paesi che può beneficiare della 209;
quali siano i Paesi che hanno beneficiato di conversioni del debito e su quali basi siano state concesse;
se si stiano prendendo in considerazione anche la cancellazione o la riconversione del debito motivate dall'impatto dell'AIDS in alcuni Paesi anche non HIPC, per esempio lo Swaziland.
(4-02990)
CASSOLA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella Gazzetta ufficiale dell'8 luglio 1997 sono stati pubblicati i bandi di concorso dei Ministero delle finanze per le prove selettive relative all'ammissione ai corsi di riqualificazione del personale finanziario per i profili professionali della nona, ottava, settima e sesta qualifica funzionale;
tali concorsi si sono conclusi, con l'unica eccezione di quello relativo al profilo professionale della sesta qualifica funzionale;
riguardo al concorso per il profilo professionale della settima qualifica funzionale si è pronunciata la Corte Costituzionale, dichiarando inammissibile il «doppio salto» di qualifica da B1, B2 a C1;
al contrario, l'amministrazione ha disposto che i dipendenti della fascia C1, risultati idonei nel medesimo concorso, fossero inquadrati nella nuova qualifica funzionale C3 -:
se non ritenga di voler adottare gli opportuni provvedimenti a favore del personale che appartenendo alla qualifica B2, e avendo preso parte al medesimo concorso, per la qualifica funzionale C1, sia stato dichiarato non vincitore, nonostante abbia ottenuto dei punteggi più elevati dei vincitori medesimi, e se sia a conoscenza del fatto che tale avanzamento costituirebbe per molte persone la certificazione delle reali mansioni svolte.
(4-02993)
RAMPELLI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi anni si è andato affermando in Italia un vero e proprio sistema «parabancario» abusivo, parallelo a
quello tradizionale, che movimenta enormi somme di denaro fuori da qualsiasi controllo;
è quanto emerge da un articolo de Il Giornale di qualche giorno fa nel quale si citano i risultati di un'indagine condotta dalla Direzione nazionale antimafia che con la Procura di Ancona e la Guardia di finanza ha individuato 410 agenzie di money transfer abusive e in piena attività, di cui 72 solo nel Lazio;
in questi negozi, in prevalenza rivendite di tabacchi, ricevitorie del lotto, phone center e internet point, sono transitate circa 280 mila operazioni per 88 milioni di euro spediti all'estero senza verifiche;
431 persone sono state denunciate per esercizio abusivo dell'attività finanziaria e 61 per omessa istituzione dell'archivio informatico;
le Fiamme gialle, il Valutario di Roma e il comando provinciale di Ancona, hanno individuato - tra i tanti immigrati che scelgono queste agenzie illegali - tre presunti terroristi algerini legati al fondamentalismo islamico, già pregiudicati, i quali, effettuavano movimenti finanziari;
si tratta, in genere, di somme assai limitate in quanto - come ha osservato il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso - si preferisce «polverizzare» le somme per sfuggire ai controlli: più i trasferimenti di denaro sono modesti più, infatti, è alta la probabilità che le verifiche non «leggano» i passaggi di denaro;
i money transfer in Italia sono una realtà che sfugge ancora a un sistema di controllo capillare;
in poco più di un decennio le agenzie si sono moltiplicate arrivando a venticinquemila con una rete tanto diffusa da essere tre volte più ampia di quella degli uffici postali;
nel nostro paese solo nel 2005 è transitato per i money transfer italiani qualcosa come 1 miliardo e quattrocento milioni di euro: la raccolta di denaro è così quasi doppia di quella del sistema bancario tradizionale;
stando ai dati della Guardia di Finanza, nel 2005 gli immigrati in Italia hanno inviato quasi 1,6 miliardi in Europa, 702 milioni in Asia, 168 milioni in America, 12 milioni in Africa;
il 30 per cento di questo sistema bancario alternativo non rispetta la normativa antiriciclaggio e rischia di mettere in crisi anche quello legale: circa ottomila centri di raccolta, infatti, non sono in regola con le necessarie autorizzazioni e con il testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia;
a ciò si aggiunge un ulteriore fenomeno denunciato dai cittadini del rione Esquilino di Roma: quello relativo alla presenza di istituti di credito gestiti da stranieri - in prevalenza cinesi e bengalesi - di cui tre solo nell'area di piazza Vittorio;
queste banche, seminascoste all'interno dei piani rialzati dei condomini, sarebbero in possesso dell'autorizzazione a esercitare il private banking solo per le operazioni telematiche;
il flusso di denaro contante, in realtà, è assai consistente tanto che i residenti del rione, preoccupati dal via vai di furgoni portavalori e di vigilantes armati all'interno dei palazzi, hanno invocato un intervento della Banca d'Italia;
nonostante questo imponente movimento di denaro, non si spiega come i negozi della zona siano quasi sempre rigorosamente vuoti; circostanza, questa, che solleva seri dubbi circa la reale provenienza dei proventi delle attività commerciali -:
quali urgenti iniziative intendano adottare per contrastare la presenza sul territorio di call center, money transfer center e banche clandestine che, in violazione della normativa sui trasferimenti di denaro, muovono massicci flussi di denaro di dubbia provenienza, verosimilmente illegali
o frutto di attività illecite, talvolta dirette al finanziamento di movimenti terroristici.
(4-02994)