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Allegato B
Seduta n. 136 del 28/3/2007
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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazione a risposta scritta:
PIRO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
l'annosa vertenza dei crediti agricoli INPS non trova ancora una equa soluzione, nonostante le intervenute disposizioni legislative (in particolare il decreto- legge n. 2/2006, convertito dalla legge n. 81 del 2006) di sospensione dei termini per le procedure di recupero nei confronti delle imprese agricole oggetto di cartolarizzazione, e nonostante i recenti impegni assunti dal Governo volti anche a prorogare ulteriormente i termini già scaduti, così come risulta dall'audizione del Ministro delle politiche agricole del 30 novembre 2006 e dall'intervento del Sottosegretario alle Politiche Agricole, Mongiello, del 13 dicembre 2006 in Commissione Agricoltura della Camera;
nonostante le su citate premesse, la vicenda è riesplosa di recente in modo preoccupante, con l'arrivo di provvedimenti di fermo amministrativo di automezzi e, in alcuni casi, anche di confisca dei beni, nei confronti di molte piccole aziende che risultano debitrici dell'INPS, ente che ha dapprima ceduto i crediti a una società controllata poi a un pool di banche;
le proroghe e le sospensioni dei termini di riscossione, intervenute e annunciate, avrebbero dovuto far fronte alle difficoltà degli imprenditori agricoli, soggetti ad azioni esecutive da parte delle società incaricate, favorendo forti sconti e soluzioni di rateizzazione, e soprattutto impedire i fermi e le esecuzioni coattive di beni da parte dell'INPS (meglio noti come «ganasce fiscali»), portando a compimento l'auspicata sanatoria e il cosiddetto Piano di Regolarizzazione dei crediti, annunciato anche dal Governo;
le imprese agricole coinvolte nella cartolarizzazione dei crediti INPS, pur se presenti su tutto il territorio nazionale, sono in gran parte collocate nel meridione (ben il 70 per cento) e moltissime di queste aziende sono in Sicilia;
l'allarme, lanciato anche dalla Cia, l'associazione di categoria, denuncia l'atteggiamento delle società di riscossione che stanno agendo in ogni modo per riscuotere i debiti, in particolare nei confronti di piccole aziende della Sicilia, nonostante sia stato richiesto, anche da parte del Governo, il blocco dei fermi e delle riscossioni esecutive, quale condizione essenziale per il buon esito della sanatoria del piano debitorio -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei recenti provvedimenti esecutivi messi in atto;
quali iniziative intenda assumere per accelerare l'iter burocratico del Piano di regolarizzazione dei crediti e per porre fine alle azioni esecutive del servizio di riscossione che, se non bloccate, rischiano di mettere in ginocchio, o addirittura di far chiudere, le attività di quelle aziende più esposte, come le piccole e le piccolissime imprese agricole.
(4-03110)